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LH;
Alcuni follicoli maturano verso quelli antrali, per effetto degli ormoni a cui diventano più sensibili;
molto vanno incontro a degenerazione (atresia).
Il ciclo è regolato da sistemi di feedback: le cellule della granulosa produce estradiolo, mentre le
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cellule della teca androgeni, che vengono convertiti successivamente in estrogeni; questi ultimi
retro-agiscono sui nuclei ipofisari, che stimolano la produzione di GnRH, che agisce sulla
neuroipofisi, che agisce con LH e FSH sulla granulosa. Il feedback positivo corrisponde alla fase in
cui quando il follicolo accresce, aumenta i recettori per FSH e LH, diventando più sensibili e
facendo crescere il follicolo; l'accrescimento a dismisura porta poi all'ovulazione. Il picco provoca
l'ovulazione solo di un follicolo antrale (su 10-12); infatti le dimensioni del follicolo sono tali da
sequestrare con i recettori tutti gli ormoni disponibili. RIEPILOGO FASE ORMONO-
DIPENDENTE: follicolo antrale
dominante (8-14 giorni)
15-20 follicoli evolvono in antrali
dominanti a ogni ciclo mestruale (nel
frattempo niente succede nell’ovocita); il
follicolo aumenta di diametro perchè
aumenta il liquido (proteoglicani e
estrogeni), proliferano le cellule della
granulosa, si formano enorme antro e
cumulo ooforo, il follicolo diventa
ghiandola endocrina:
teca interna (esprime recettori per LH) →
androgeni
granulosa (esprime recettori per FSH) →
estrogeni.
La prevalenza di un solo follicolo dovuta, forse, a feedback positivo “esplosivo” (recettori FSH e
aumento estrogeni); un picco di LH (nuovo feedback positivo di estrogeni su ipofisi) e recettori per
LH su cellule granulosa.
NB: è il follicolo che determina l’ovulazione; l'unico evento nell’ovocita è la ripresa delle meiosi
stimolata, non si sa come, dal follicolo (forse rimozione di un controllo negativo).
Nella fase PRE-OVULATORIA, le cellule della teca evolvono a formare una ghiandola endocrina,
che produce ormoni steroidei, in particolare progesterone; questa ghiandola, chiamata corpo luteo,
dura 14 gg e serve a preparare la mucosa dell'utero all'eventuale impianto di un oocita fecondato; lo
stesso corpo luteo esercita un feedback negativo su ipotalamo-ipofisi, e questa inibizione fa cadere i
livelli ormonali di FSH e LH, rendendo impossibile l'ovulazione finchè viene prodotto il
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progesterone. Il corpo luteo va in regressione, cade il progesterone, e FSH e LH risalgono al
28esimo giorno. Corpo luteo (CL) →
OVULAZIONE: picco di FSH e LH e formazione STIGMA
(cicatrice sull'ovaio); vengono perse le giunzioni
comunicanti, secrete le proteasi, espulso l'oocita con una
parte del cumulo ooforo.
FASE LUTEINICA (14 gg): il follicolo si trasforma in corpo
luteo che produce il progesterone, che degenererà in assenza
di gonadotropina corionica (hCG) e diventa corpo albicante.
CICLO MESTRUALE: il primo giorno corrisponde all'inizio della mestruazione, con sfaldatura
degli strati superficiali della mucosa uterina, lasciando solo uno strato basale; alla mestruazione
segue una fase di proliferazione (rigenerazione di connettivo ed epitelio, sotto controllo di
estrogeni); dopo l'ovulazione l'oocita viaggia verso l'utero, con conseguente ispessimento della
mucosa uterina da parte delle ghiandole mucipare (fase secretiva). Ogni fase dura per 14 giorni, e in
complesso il ciclo dura 28 giorni, nonostante la prima fase di maturazione del follicolo è molto
variabile. Durante il ciclo la temperatura varia, e sale nell'ovulazione. A livello del collo dell'utero,
il muco cervicale è piuttosto denso, ma sotto
effetto degli estrogeni diventa meno denso per
favorire la fecondazione.
I problemi medici derivanti sono in particolare
l'infertilità, causata soprattutto da:
– chiusura delle tube, per infezioni o anche
retroposizione dell'utero;
– cause ormonali come ipopituitismo o
ipogonadismo;
– difetti di maturazione del follicolo o
dell'oocita.
In caso di doppia ovulazione si ha la
gemellarità, soprattutto sotto trattamenti
ormonali.
Per la contraccezione, il metodo ormonale più
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usato è quello della pillola anticoncezionale, che silenziano la funzione ipotalamo-ipofisaria,
eliminando il picco che causa l'ovulazione; le nuove pillole non silenziano l'ipotalamo e l'ipofisi, ma
alterano il ciclo. È possibile anche una contraccezione a livello del locale, del muco cervicale.
21 maggio 2013
Lo sperma è il liquido seminale contenente gli spermatozoi, che da soli non sono fecondanti; in caso
di fibrosi cistica sono diminuite le quantità di secrezioni. Il fluido seminale è prodotto dalle
vescichette seminali, dalla prostata e dalle ghiandole bulbo-uretrali, che protegge e nutre gli
spermatozoi; essi devono essere almeno 200 milioni e di questi almeno il 75% devono essere sani
(senza difetti di movimento). Il percorso degli spermatozoi nelle vie spermatiche avviene a partire
dall'accumulo nel testicolo, dove vengono continuamente ricambiati, e poi espulsi grazie alla spinta
della muscolatura del dotto deferente; la vitalità è di 1-2 settimane. Finchè gli spermatidi non
differenziano dando origine agli spermatozoi, le cellule rimangono unite da ponti che mantengono
le proteine sia negli spermatozoi con che con Y; una volta che i ponti sono persi, gli spermatozoi
sono separati e hanno una diversa vitalità. Nei paesi occidentali nascono più femmine poiché gli
spermatozoi X sono più vitali. Gli ostacoli che devono superare sono numerosi, e devono quindi
essere abbondanti e sani. Nelle vie genitali femminili possono sopravvivere per 2-3 giorni grazie al
liquido seminale, e sono facilitati minimamente dalle retrocontrazioni dell'utero; lo sperma viene
deposto a livello del collo dell'utero, e arriva nel terzo laterale della tuba dove incontra e feconda
l'oocita. In questo processo il muco cervicale, influenzato dagli ormoni durante l'ovulazione,
trattiene gli spermatozoi, che più sono vitali e più riescono a liberarsi da coagulo formato dal muco.
Successivamente si annidano nel canale della cervice uterina dove possono sopravvivere per 3
giorni. Questo percorso richiede un processo differenziativo in tre fasi:
1. MATURAZIONE → nelle vie spermatiche, dove acquistano la capacità di movimento dopo
qualche giorno nel testicolo;
2. CAPACITAZIONE → nelle vie femminili, in cui perdono il glicocalice protettivo;
3. ATTIVAZIONE → quando entra a contatto con l'oocita, che gli permette di penetrare negli
strati del cumulo ooforo e di fondere le membrane delle due cellule.
Queste fasi sono importanti soprattutto nella fecondazione in vitro. Gli spermatozoi non utilizzati
entro 2-3 settimane vengono fagocitati e rimossi per apoptosi. Il percorso nell'epididimo (7m) è
passivo; in caso di vasectomia si interviene sul dotto deferente (35cm), ma anche legatura o
ostruzione.
I problemi medici derivati possono derivare da cause anatomiche, come nel criptorchidismo
(mancata discesa del testicolo), varicocele (difetto vascolare), ostruzione dei dotti deferenti e le
infezioni delle gonadi (associate spesso a parotiti), difetti di secrezione di testosterone, malattie
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genetiche (agenesia delle vescicole). L'andropausa è molto variabile, anche se generalmente la
produzione di spermatozoi si verifica a 60 anni; più spesso l'infertilità è dovuta a cause ignote che
portano a difetti numerici e di motilità. In alcune patologie precedentemente elencate, per la
fecondazione in vitro vengono prelevati gli spermatozoi mediante ago dall'epididimo o dal testicolo;
si possono anche prelevare cellule incomplete maturate artificialmente, anche se è rischioso perchè
aumenta il tasso di aneuploidia.
FECONDAZIONE: l'oocita viene prodotto ogni volta da un solo ovaio, e quindi gli spermatozoi si
devono dividere; il cumulo ooforo (o corona radiata) è formato da cellule della granulosa non tanto
aderenti, e lo spermatozoo deve attraversarle per scontrarsi con la zona pellucida, che scioglie
tramite l'acrosoma (lisosoma sulla testa). La fecondazione è la fusione del materiale genetico e
l'attivazione della cellula uovo. L'oocita ovulato è secondario, bloccato nella seconda meiosi. La
membrana plasmatica dell'oocita II è chiamata membrana vitellina. Arrivato alla zona pellucida (I,
II, III), la testa dello spermatozoo riconosce specificamente il recettore ZP3 (riconoscimento specie-
specifico). La testa esocita il lisosoma che scioglie la zona pellucida, permettendo allo spermatozoo
di fondersi con la membrana plasmatica, attivando la meiosi, l'esocitosi di granuli corticali (con
enzimi che degradano ZP1 e ZP3 per non riconoscere altri spermatozoi), la coda si perde e il nucleo
entra. Anche la membrana ha delle proteine di riconoscimento specifico per la membrana dello
spermatozoo.
Problemi medici: nella riproduzione assistita può permettere la diagnosi pre-impianto e l'uso di pre-
embrioni.
– in caso di problemi alle tube, si può impiantare l'uovo fecondato nell'uovo (FIVET);
– in caso di problemi alle vie maschili si inoculano nell'utero gli spermatozoi (GIFT); 11
– in caso di difetto di numero e motilità dello spermatozoo si inocula la cellula direttamente
nell'oocita (ICSI).
Per fare diagnosi pre-impianto si può, mediante amplificazione per PCR, diagnosticare le malattie
più diffuse.
Quando lo spermatozoo fonde la sua membrana con quella dell'oocita si rompono delle vescicole
sull'ovulo con lisosomi che sciolgono le proteine ZP1,2,3. I due gameti fondono prima i nuclei
aploidi (pronuclei), si avvicinano e interdigitano ma non si fondono; il DNA viene duplicata,
sciolgono le membrane perinucleare (o cisterne perinucleari), formando il fuso mitotico. Quando i
due pronuclei non hanno ancora duplicato il DNA si parla di OOTIDE, mentre la cellula con il
DNA duplicato è lo zigote. Il fuso mitotico si forma dalla polimerizzazione da parte dei centrioli.
22 maggio 2013
1^ SETTIMANA → la cellula si duplica per mitosi formando due cellule, i blastomeri, a partire
dallo zigote. Le mitosi sono estremamente rapide durante il tragitto attraverso la tuba per l'impianto
nell'utero; ad ogni divisione la cellula duplica il DNA ma non gli organelli o il volume della cellula,
e viene chiamata segmentazione, permettendo quindi una mitosi molto più rapida (8h) di quella
tradizionale (24h). Inoltre, le cellule per sopravvivere a questa fase vivono a spese delle componenti
accumulate nello sviluppo dell'oocita I.
Finchè l'embrione non si impianta nell'utero, esso rimane circondato dalla zona pellucida, che
garantisce l'impianto esclusivamente nella mucosa