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III° BLOCCO
Guardiamo in modo specifico alle lobbies: poteri esercitati da gruppi d’interesse per
influenzare le decisioni dei politici a loro favore. In teoria economica, esiste una
corrente di pensiero che dice che le lobbies possono avere un’influenza positiva sulla
democrazia. Immaginiamo, riprendendo l’esempio del bus, che qualcuno inizi a pagare
il votante mediano per prendere una decisione diversa. Il votante mediano potrebbe
decidere di accettare una somma per proporre di cambiare la fermata (i disposti a
pagare sono i più lontani). La fermata rimarrebbe in posizione più centrale (è un bene),
ma moralmente pagare qualcuno per cambiare idea non è un gran che. Dal punto di
vista utilitaristico, la funzione di utilità al pagamento non cambia. I trasferimenti tra
soggetti non cambiano l’utilità soggettiva. L’effetto negativo di questa forma di
trasferimento (lobby) non vi è, solo di tipo morale; l’effetto positivo è dato dal fatto
che i pagamenti riflettono le preferenze. In questo caso vorremmo dare più peso alla
minoranza “tirannizzata”, non dovremmo assumere un atteggiamento preclusivo verso
le lobbies che, come abbiamo visto, segnalano l’intensità della preferenza.
Rent-seeking
Un’impresa assume degli avvocati che fanno lobbying per impedire l’importazione di
un prodotto che sarebbe in concorrenza con un prodotto dell’impresa. Assumono
qualcuno per far sì che la decisione collettiva gli sia favorevole. Stiamo qui guardando
agli aspetti negativi di questa attività e quando è così va sotto il nome di rent-seeking.
Quando un’impresa con potere di monopolio, vuole difendere questa posizione di
potere a scapito della concorrenza, questa vuole difendere le proprie rendite. Questo
può capitare in democrazia con un meccanismo simile alle lobbies. Quando invece le
attività, che mettono in piedi le imprese, sono benefiche per la società vengono
chiamate benefit seeking.
29.11.18
Riepilogo: l’equilibrio non esiste se l’agenda è aperta (voto a maggioranza con agenda aperta).
Quando questo capita vi è ciclicità di scelta sociale e si aprono le porte, per chi gestisce
l’agenda, ad un certo potere. Usare questo approccio per analizzare le attività di lobbying
messe in atto da imprese o gruppi di interesse. Il policy maker cerca di influenzare a proprio
favore le scelte collettive.
Il profit seeking è un approccio positivo, ha valenza socialmente positiva. Il rent-
seeking è usato per conservare una situazione di privilegio. Esempio di profit seeking:
impresa assume ricercatori per incrementare i propri profitti. Esempio di rent-seeking:
impresa che assume avvocati per difendere una posizione di privilegio. Il rent-seeking
procura un profitto a scapito di qualcun altro e può generare una perdita di benessere
per tutta la collettività. Questa perdita viene chiamata “perdita a peso morto” mentre
in un’attività di profit seeking, è un profitto netto che non dà luogo a trasferimenti di
ricchezza ma a produzione di nuova ricchezza e può non danneggiare gli altri. Il rent-
seeking può assumere molte forme (es. lobbying presso il governo), non sempre
l’attività di lobbying presso il governo è negativa, potrebbe avere valenza positiva sul
piano sociale. Quando? Quando serve a segnalare al governo delle specifiche esigenze
di un imprenditore, di una classe di imprenditori o di un settore. Il decision maker che
riceve informazioni dalle lobbies prende decisioni migliori. Per esempio: il governo
deve prendere una decisione (A o B), A è favorevole al gruppo A, B è più favorevole al
gruppo B; decisione A = incremento benessere gruppo A di 10, per B incremento di 5.
Se fossi disinteressato sceglierei A. Supponiamo il governo non abbia informazioni sul
livello del beneficio per i due gruppi. In situazione di ignoranza del problema il governo
sceglie a caso. Immaginiamo i due gruppi possano fare lobbying, pagare l’avvocato,
per influenzare la decisione a proprio favore: il gruppo B è disposto a pagare 5-ε (ε è
una piccola quantità) mentre il gruppo A pagherebbe 10-ε. Il gruppo A fa più lobbying
quindi dimostra di essere maggiormente interessato, il governo sceglierà A. Implica
una dissipazione di risorse, spesa di denaro per fare lobbying. Quando l’attività di
lobbying serve a manifestare l’intensità delle preferenze e trasferisce dunque
informazione è positivo. Quando non vi è un problema di trasferimento di informazione
allora non è positivo e vi è dissipazione di risorse.
Rent-seeking game
Immaginiamo due soggetti, due imprese in competizione per un premio (V), per
ottenere per esempio una licenza di monopolio in un determinato settore e V sono i
profitti, nel caso in cui uno dei due diventi monopolista. La competizione comporta,
per ciascuno dei due soggetti di investire in attività senza valenza sociale di un certo
ammontare (B = moneta bruciata). Ha un equilibrio in strategie miste ma non lo ha in
strategie pure. Vince chi brucia più moneta, chi fa più lobbying.
Strategia pura: →
V=10.000€ il competitor A brucia moneta, per B conviene bruciare di più,
procedendo così alla fine vi è un possibile candidato all’equilibrio: tutti e due
bruciano 9.999€ e così non vince nessuno, l’altro brucia 10.000€ e ha perso lo
stesso ammontare di premio (V), quindi non esiste un equilibrio
In strategie miste (pay-off incerto: gioco una certa strategia con una certa probabilità,
brucio una certa quantità di moneta con probabilità ½ e vinco un certo ammontare per
½): Tutti e due bruciano la stessa quantità di moneta e tutti e due vincono,
l’equilibrio è tale per cui tutti e due producono una strategia per una certa
probabilità in modo tale che il profitto atteso dev’essere 0 per entrambi gli
individui, se per uno dei due è >0 l’altro può attuare un’altra strategia
EP = (B/V) – B = 0 e la probabilità è per forza B/V, solo così la condizione è vera,
il profitto è = 0
La quantità di moneta attesa per ogni giocatore è V/2 (quantità di moneta
bruciata a livello sociale è V). L’intera società ha interamente dissipato il proprio
benessere. Il rent-seeking comporta benessere nullo per la società
I soggetti competono fino al punto in cui la somma di denaro bruciata
corrisponde al premio. Il rent-seeking game comporta la totale dissipazione dei
profitti, se i soggetti ricorrono ad attività dannose per acquisire un premio
(bruciare moneta) alla fine la quantità di danno prodotta in equilibrio è
esattamente uguale al premio, si dissipa il profitto; socialmente il premio
svanisce, il valore del premio è bilanciato dalla perdita sociale di uguale valore
Il modello si può estendere ad N soggetti, quindi V/N (quantità di moneta
bruciata per tutti i soggetti considerati)
Rent-seeking e monopolio
Il benessere della società quando si è in monopolio è dato da profitti dei produttori +
benessere dei consumatori (d + π)
1
d: deadweight loss area
In concorrenza perfetta i profitti dei produttori sono pari a 0 (vengono
interamente dissipati) + il benessere dei consumatori [(d1+π)d]. Assicura alla
società un benessere maggiore
Se siamo in monopolio perdiamo d (perdita secca del monopolio dovuta al fatto
che in monopolio si perdono tutte le possibilità di scambio)
I costi sociali totali di monopolio sono quindi: π + d
Immaginiamo ora che la situazione di monopolio non è ancora stata acquisita e che
darà luogo a questo scenario (non ottimale), acquisita attraverso ad una licenza di
esclusiva, assegnata ad esempio dal governo attraverso una decisione influenzabile
con rent-seeking da potenziali concorrenti. I soggetti mettono in atto attività di
lobbying che non producono benessere sociale. Il premio in questo gioco è π, il
soggetto A e rispettivamente il soggetto B bruceranno π/2.
Ricalcoliamo il benessere sociale: W = d + π – (π/2) – π/2
mb 1
Nella situazione ottimale andrà tutto ai consumatori (W ), nella situazione con money
c
burning avremmo solo d e per il soggetto che ha perso si ha -π/2. Complessivamente
1
la società guadagna solo d . Rispetto al modello tradizionale di monopolio, quando vi è
1
rent-seeking la situazione è addirittura peggiore (bruciamo anche π). Società molto
corrotta, acquisizione di posizioni di privilegio e l’acquisizione dà luogo ad attività
altamente negative che bruciano addirittura il premio ottenibile.
Effetti
Il rent-seeking altera l’allocazione delle risorse e riduce l’output dell’economia:
1. Svantaggio in sé del monopolio (non riuscire a conseguire la posizione d,
svantaggio derivante dal ricoprire una posizione di monopolio)
2. Può comportare ulteriore perdite (dissipazione di profitti)
Conseguenza distributiva: i benefici della produzione cambiano destinatario,
anziché essere ottenuti da un soggetto A vengono percepiti da un soggetto B. L’effetto
ridistributivo, rispetto alla concorrenza perfetta, in monopolio viene sottratta metà
rendita ai consumatori e metà a chi “ha perso”.
Contestualizziamo il modello in un modello generale di equilibrio
Almeno due beni
Due mercati del lavoro (come allocare il lavoro)
Sugli assi abbiamo la quantità del bene 1 e del bene 2. La curva concava che va verso
(ppf):
il basso è la frontiera delle possibilità produttive tutti i punti al di sotto
rappresentano combinazioni dei due beni che è possibile produrre data la quantità di
risorse disponibili di lavoro, i punti al di sopra non sono producibili perché non ho
sufficiente lavoro. La curva rappresenta la frontiera. Conviene essere sempre sulla
frontiera e usare tutto il lavoro disponibile però dove mi colloco?
È concava perché in entrambe le produzioni la produttività marginale del lavoro è
ppf
decrescente. Per collocarsi sulla serve un atto di fede, le imprese che producono
entrambi i beni stanno massimizzando i profitti e il punto è quello in cui la pendenza è
ppf
dato dal rapporto dei due beni. Ad esempio nel punto A la derivata di è uguale al
ppf=P
rapporto fra il prezzo del bene 1 e il prezzo del bene 2 (d bene1/P bene 2).
Quando il bene 1 viene monopolizzato e il bene 2 no, il prezzo del bene 1 aumenta, i