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REGOLE DA SEGUIRE NELL’OSSERVAZIONE DEI FATTI SOCIALI SECONDO

DURKHEIM:

1. Considerare i fatti sociali come COSE: il carattere distintivo di una cosa è il fatto che essa

non possa essere modificata con un certo decreto della volontà, ha qualcosa di collettivo..

Per produrre un mutamento occorre uno sforzo laborioso provocato dalla resistenza che

essa ci oppone e che non sempre possiamo vincere.

Vi sono tre corollari per definire le COSE:

- Bisogna definire le cose di cui si tratta partendo dalla “sensazione”, dalla conoscenza

volgare o pratica.

- Scartare tutto ciò si non attinente a qualcosa di scientifico come le false evidenze.

- Si devono cercare le regolarità (i fatti sociali devono essere isolati dalle loro

manifestazioni individuali).

19 ISTITUZIONI DI SOCIOLOGIA:

Approcci olistici 1

Strutturalisti, funzionalistici, sistemici.

L’ordine sociale (struttura o sistema) costituisce il presupposto individuale dell’agire collettivo: il

tutto spiega le parti.

Olismo strutturalistico: Karl Marx (1818-1883): struttura economica di una società.

egli scrive “Per la critica dell’economia politica” (1859) nel brano: nella produzione sociale della

loro esistenza gli uomini entrano in rapporti determinati, necessari, indipendenti dalla loro

volontà, in rapporti di produzione che corrispondono a un determinato grado di sviluppo delle loro

forze produttive materiali. L’insieme di questi rapporti di produzione costituisce la struttura

economica della società, ossia la base reale su cui si eleva una sovrastruttura giuridica e politica e

alla quale corrispondono forme determinate di coscienza sociale, il modo di produzione della vita

materiale condiziona in generale, il processo sociale, politico, e spirituale della vita”

La struttura sociale muta nel tempo.

La struttura per Marx: è qualcosa di materiale, infatti quando si parla di Marx si pensa al

materialismo storico è legato alla materialità e alla storicità dei rapporti di produzione.

La struttura fondativa della società secondo Marx è la struttura economica fatta da rapporti

instaurati fra le forze di produzione. Da questa struttura, secondo Marx, proviene tutto il resto.

Secondo Marx sono tutte sovrastrutture, ovvero, insiemi di relazioni che dipendono dalla struttura

economica.

Un altro importante brano di Marx:

18 Brumaio di Luigi Bonaparte (1852):

“Gli uomini fanno la propria storia, ma non la fanno come vogliono, in circostanze scelte da loro

stessi, bensì nelle circostanze che essi trovano immediatamente davanti a sé, determinate dai fatti e

dalla tradizione. La tradizione di tutte le generazioni scomparse pesa come un incubo sul cervello

dei viventi”.

Marx evidenzia il suo pensiero coerente con il brano precedente.

La struttura economica secondo, Marx, genera tutto.

DIFFERENZA TRA PENSIERO MARXIANO E PENSIERO MARXISTA:

• PENSIERO MARXISTA: è qualcuno che crede nel potere di Marx.

• PENSIERO MARXIANO: Modo neutro di parlare del pensiero di Marx è legato alla

constatazione di ciò che egli afferma.

La visione antropologica di Marx è una visione antropologica materialista perchè la base della vita

sociale per lui è la produzione di bisogni necessari alla soddisfazione dei bisogni umani (Bisogni

primari, cibo, sopravvivenza, sicurezza, salute...). (Ragionamento lineare)

Questa produzione non è illimitata, altrimenti non ci sarebbero i prezzi. Ciò dipende dalle forze di

produzione,cioè elementi necessari per la produzione, le forze di produzione sono: la forza lavoro

ovvero gli uomini che producono e i mezzi di produzione ossia i mezzi utilizzati dagli uomini per

produrre (terre, macchinari...) e le conoscenze tecniche e scientifiche di cui si servono gli uomini

per organizzare e migliorare la loro produzione.

Ad una determinata fase di sviluppo delle forze produttive corrisponde un determinato tipo di

rapporti di produzione.

20

Vi è un modo di produzione: le forze di produzione e i rapporti di produzione costituiscono nella

loro globalità il modo di produzione di un certo periodo storico. Per Marx è necessario verificare

quali rapporti regolano le loro produzioni per ogni periodo storico.

In tale prospettiva i rapporti giuridici, le forze politiche, le dottrine etiche, artistiche, religiose, non

sono realtà a sé stanti e indipendenti tra loro, ma espressione più o meno diretta dei rapporti

economici che definiscono l struttura di una certa società, in un certo momento storico.

Rapporti di produzione: riguardano fondamentalmente la proprietà e la ripartizione dei redditi.

Queste si organizzano intorno alle proprietà dei mezzi di produzione. Vi sono sue gruppi portatori di

interessi divergenti:

- Classe dominante

- Classe dominata

Esse sono presenti in tutte le società vi sono questi due gruppi divergenti, uno più privilegiato

rispetto all’altro. Chi ha il potere (mezzi di produzione) opprime la classe dominata (chi non

possiede mezzi di produzione).

La visione di Marx è dicotomica strutturalista.

PENSIERO DI MARX: Egli ritiene che in ogni società è basata sull’economia, il sistema

economico segna tutto il resto ed è organizzato intorno a due classi di persone (classe oppressa,

classe dominante). Il concetto di classe è fondamentale specialmente quando si parla di

stratificazione sociale. Il concetto di classe Marxiana legato al reddito-proprietà è messo in

collegamento con l’idea di “ceto” di Weber.

Si parla spesso di DIALETTICA MARXIANA: Marx afferma: a un determinato grado di

sviluppo delle forze di produzione corrisponde un determinato sviluppo di rapporti produttivi e

di proprietà. Questo rapporto tende a rimanere stabile fin quando i rapporti di produzione

favoriscono lo sviluppo delle forze produttive.

Marx sostiene che all’interno di ogni società vi siano determinati rapporti di produzione che tra

la classe oppressi-oppressori permangono tali fino a quando consentono lo sviluppo delle forze

produttive.

Quando avviene un cambiamento? Nel momento in cui le forze produttive diventano un

ostacolo per lo sviluppo delle forze di produzione. Questo avviene in quanto le forze produttive

DIALETTICA MARXIANA: ne segue uno stato di frizione o di contraddizione dialettica che

possono sfociare in un’epoca di rivoluzione sociale. Le nuove forze produttive sono sempre

incarnate da una classe in ascesa mentre “i vecchi” rapporti di proprietà sono sempre incarnati

da una classe dominate “al tramonto”. Prelevare quasi sempre la classe che risulta espressione

delle nuove forze produttive che in tal modo riesce ad imporre il proprio modo di produzione e

di distribuzione della ricchezza, nonché la sua specifica visione del mondo. La società si forma

sempre intorno ad una base di interesse economico sulla quale vengono costituite due classi di

persone (oppressi-oppressori) sarà sempre così.

Oggi chi comanda? Nella società italiana degli anni 50/60 vi erano le grandi dinastie di famiglie

(es: Pirelli, Agnelli) che hanno modificato il modo di vivere degli italiani che hanno permesso la

mobilità dal Sud verso il Nord.

Negli ultimi decenni si diceva che i manager avessero una gran rilevanza (capo di una azienda

con effettivo potere di decisione- pensare al potere dei discendenti della famiglia Agnelli).

IL PROCESSO DI SOCIALIZZAZIONE:

21

La socializzazione è quel processo tramite il quale un individuo diventa parte della società

circostante. Trasmette contenuti culturali condivisi in società.

La società trasmette così nel tempo il proprio patrimonio culturale, garantendosi la continuità

nelle generazioni.

ogni soggetto entra a far parte della società a partire da delle istituzioni che sono già esistenti e che

esisteranno anche dopo di lui. Di conseguenza è necessaria una forma di apprendimento alla vita

sociale.

Attraverso il processo di socializzazione il soggetto diventa parte della società.

La socializzazione cambia il singolo individuo, il quale a sua volta adatta e fa proprio ciò che la

società gli trasmette:

- Competenza sociale

- Continuità sociale

Con la socializzazione apprendiamo le competenze e gli atteggiamenti connessi ai nostri ruoli

sociali. Essa assolve la funzione di assicurare la continuità sociale trasmettendo ideali, valori e

modelli di comportamenti ai suoi membri, inoltre la socializzazione permette la riproduzione della

società. Il processo di socializzazione:

Avviene in qualsiasi contesto sociale, non esiste forma di vita associata, che sia una società, un

gruppo, uno stato-nazione, che non presupponga dei processi di socializzazioni, i quali sono

specifici rispetto al contesto in cui avviene.

La differenza culturale non è l’unico elemento rispetto al quale si individuano differenti modalità di

apprendimento alla vita associata, è necessario considerare la dimensione della natura umana , nel

quali secondo i genetisti sono insite le caratteristiche individuali dei soggetti.

Il processo di socializzazione si sviluppa tra queste dicotomie:

- Da un lato abilita a vivere in società, dall’altro abilita delle forme di controllo.

- Tra universalità e specificità.

- Tra natura e cultura.

- Tra impulso alla conformità e l’esigenza di individuazione.

Socializzazione e sviluppo della personalità:

Dalla psicologia alla sociologia (via psicologia sociale):

• Approccio cognitivo (Jean Piaget): egli è il padre della psicologia dello sviluppo. Egli si

occupa di studiare lo sviluppo psicologico del bambino. L’elemento caratterizzante della sua

psicologia è che fa derivare le competenze a partire da uno sviluppo autonomo inscritto nella

stessa psiche del soggetto. Egli elabora una teoria basata sull’idea dello sviluppo cognitivo

(processo per il quale si apprende il controllo dei processi mentali), i bambini attraversano

questi stadi secondo una sequenza definita.

Vi sono 4 stadi sviluppo psichici della formazione della personalità:

22 1. Senso motorio (0-2 anni): il bambino ha una relazione compatta con il mondo, non ha

ancora una relazione chiara con se stesso e il mondo esterno, ha un modo principale in

cui si esprime: ovvero il pianto, per tutto. I bambini reagiscono al presente immediato,

non fanno progetti e non si propongono scopi, non dispongono di immagini mentali e

nemmeno di parole.

2. Pre-operatorio (2-7 anni): è la capacità di rappresentazione. Gli permette di cominciare a

riconoscere una differenza fra se stesso e il mondo (Disegno di ciò che ha percepito al di

fuori di sè). In questo stadio avviene la conquista della rappresentazione, il

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Publisher
A.A. 2016-2017
39 pagine
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SSD Scienze politiche e sociali SPS/07 Sociologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Carolina2798 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Istituzioni di sociologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Bichi Rita.