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MODESTINO: RIASSUNTO UNITA’ COMPOSTA DA + CAPITOLI “MODESTINO TEORICO DEL

DIRITTO”

Perciò tutto il diritto o lo crea il consenso oppure lo determina la necessità o lo conferma la

consuetudine.

Modestino fonda il diritto sul CONSENSO, sulla NECESSITA’ e sulla CONSUETUDINE

allontanandosi dalla tradizione per esempio di Gaio che fonda il diritto su IUS CIVILE e ius gentium

e di Ulpiano che parla invece di diritto naturale.

1) Il consenso, come dimostra l’opera, è sempre stata una componente fondamentale della

mentalità socio-politica romana. Cicerone ci parla infatti di res publica come res populi e in

particolare vede il popolo come il popolo che si riunisce nel comitium: il popolo si unisce tramite

una forma associativa stabilita dallo ius civile e riunitosi con una finalità comune (utilitatis

communio). In tale concezione si discosta dalla concezione che ci viene dalla Grecia in cui

Aristotele e gli stoici vedono la società come fondata da un patto tra fovernanti e governati.

Il consenso compare anche nella deposizione dei poteri straordinari depositati da Augusto: si parla

di consensus universorum.

Si menziona il popolo anche nella lex de imperio che conferisce i poteri al principe.

Gaio poi ci dice che il diritto può essere introdotto non solo da fonti specifiche quali le 12 Tavole o

l’editto del pretore, ma anche tacitu consensu.

In Modestino c’è uno sganciamento del consensus dalla consuetudo, questo significa che egli

intende rappresentare una componente differente dello ius, certamente attiva nel passato (il tempo

del verbo è al passato) ma ancora viva nel presente focalizzata sul collegamento tra consensus e

lex populi, probabilmente va ricondotto al consenso tutto quello che proviene dal popolo attraverso

il suo consenso diretto o indiretto, e dunque includendovi anche le decisioni del principe.

2) necessitas, anche la necessità non è una parola nuova: Cicerone la definisce come una

conseguenza che non si può evitare.

La parola necessitas è usata da Pompono per parlare dell’aumento del potere del Senato a danno

di lex e plebisciti. Così come è definito necessario sempre da Pomponio l’instaurazione del potere

imperiale.

Ulpiano poi usa la parola necessitas per giustificare alcuni passi dell’editto del pretore.

Modestino nella famosa divisio obbligatoria inserisce la necessitas tra le fattispecie, più che fonti,

dalle quali può scaturire obbligazioni. In tale elencazione è noto che Modestino non usi la parola

“contractus” e non la fonda sulla differenza tra contratto e delitto.

Egli sembra accostare cause da obbligazoni di contratto a quelle che comunemente definiamo

fonti del diritto.

Inserisce la parola necessitas in un paragrafo piuttosto oscuro, che si sospetta potrebbe essere

glossemico. La presenza dell’esempio lo fa sospettare a maggior ragioni.

Lenel analizza dei passi:

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A.A. 2013-2014
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SSD Scienze giuridiche IUS/18 Diritto romano e diritti dell'antichità

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher mattepu di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Istituzioni di diritto romano e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Genova o del prof Viarengo Gloria.