Anteprima
Vedrai una selezione di 4 pagine su 13
Istituzioni di diritto romano Pag. 1 Istituzioni di diritto romano Pag. 2
Anteprima di 4 pagg. su 13.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Istituzioni di diritto romano Pag. 6
Anteprima di 4 pagg. su 13.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Istituzioni di diritto romano Pag. 11
1 su 13
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Consoli e Pretori

I consoli:

  • Sono dotati di imperium maius sia dentro che fuori la città di Roma.
  • Hanno il diritto di convocare il senato e il popolo unito in assemblea.
  • Hanno il potere di iniziativa legislativa cioè possono proporre le leggi.
  • Hanno il comando dell'esercito.
  • Posseggono la suprema potestas.
  • Hanno il potere di coercizione, che viene affidato anche al potere giudiziario.
  • Esercitano l'emponimia, cioè "dare nome all'anno". A Roma non si diceva "siamo nel 24 a.C." ma si diceva "siamo nell'anno del consolato di...".

I pretori:

  • Sono dotati di imperium, pari al console.
  • Hanno la potestas, minore rispetto al console.
  • Hanno il diritto di convocare il senato e il popolo unito in assemblea.
  • La loro funzione primaria è l'iurisdictio, cioè pronunciare il diritto.
  • Amministrano la giustizia.
  • Non c'è collegialità tra i pretori.

L'iurisdictio, cioè i pretori possono...

decidere quando pronunciare il diritto e sono amministratori di esso.

Nel 367 a.C. c'era un solo pretore, il praetor urbanus (risolve le controversie tra cittadini romani), però nel 242 a.C. viene affiancato da un altro pretore che aveva sempre il compito di amministrare la giustizia, praetor peregrinus (risolve le controversie tra solo stranieri o tra romani e stranieri).

CENSORI

  • la funzione primaria è il censimento della popolazione e il regnum morum (controllo dei costumi)
  • sono privi di imperium (non hanno comando militare)
  • dotati di potestas
  • durata massima 18 mesi e vengono eletti ogni 5 anni
  • effettuano la scelta dei senatori: lectio senatus
  • amministrazione dell'ager publicus (porzioni di territorio)

MAGISTRATURE PLEBEE

Elette nel concilio plebis. Si dividono in:

  • tribuni della plebe;
  • edili (plebei)

l'assemblea dei plebei elegge i suoi rappresentanti, che in seguito sono diventati magistrati. I plebei sono

La parte della popolazione che prima era esclusa dalla vita politica. Dal 494 a.C. hanno il potere di eleggere i propri rappresentanti: i tribuni della plebe.

SENATO

Assemblea costituita da: ex magistrati

Attività principale: emanare provvedimenti chiamati SENATOCONSULTI. I Senatori, su richiesta dei magistrati, emanano delle delibere/provvedimenti che non sono altro che il frutto del consulto dell'assemblea Senatoria. Questi senatoconsulti sono per lo più dei pareri rivolti ai magistrati su loro richiesta e questi ultimi possono addirittura, se necessario, TRASFORMARLI IN LEGGE. Ovviamente però il Senatoconsulto non aveva la stessa efficacia della legge, anche se vedremo che nel corso del I, II e III secolo ci sarà una equiparazione tra le due.

COMITIA CENSURIATA

  • Deriva dall'assemblea del popolo in armi (exercitus centuriatus)
  • Assemblea dell'intero popolo, ripartito in 193 centurie: 18 cavalieri e 175 fanti.
  • Ogni centuria esprimeva un voto dato
dalla maggioranza espressa al suo interno Competenze:
  • Eleggeva i magistrati maggiori
  • Votazione delle leges di maggiore importanza costituzionale
  • (e grazie all'istituto della provocatio ad populum che consiste nella convocazione da parte del cittadino. Il popolo dopo aver esaminato la convocazione si poteva pronunciare sulla condanna del cittadino romano)
CONCILIA TRIBUTA Assemblea dell'intero popolo ripartito in tribù (35 tribù territoriali: 4 urbane e 31 rustiche) Competenze:
  • Eleggevano Magistrati Minori
  • Approvavano le leges ordinarie (leges tributae)
Alle 4 tribù urbane, in cui venivano iscritti i nullatenenti, cioè quelli che non avevano nessun tipo di fondo Alle 31 tribù rustiche, in cui veniva iscritti coloro che avevano un piccolo fondo di qualsiasi dimensione CONCILIA PLEBIS TRIBUTA L'assemblea dei soli plebei Era riuniti pertribù territoriali. Competenze: - elezione dei magistrati della plebe che sono i tribuni plebis, edili plebei - approvazione dei plebisciti, poi equiparati alla leges a partire dalla lex Hortenzia del 287 a.C. Frutto delle loro assemblea erano i plebisciti delibere che inizialmente erano valide solo per i plebei e a partire dal 287 a.C con l'equiparazione dei diritti tra patrizi e plebei e plebisciti, essi hanno valore per tutto il popolo. Alcuni esempi di applicazione del diritto a Roma in età repubblicana erano: 1- Adrogatio: Adozione da parte di un capo famiglia di un altro capo famiglia con tutto il complesso di beni e di persone a lui facenti capo. La rogatio Era la domanda posta all'assemblea convocata. In quel periodo la composizione e la struttura della famiglia era riconosciuta a tutto il popolo. Durante il rito era solita la pratica della funzione cioè si fingeva che il soggetto a appartenesse a quella famiglia. 2- Mancipatio (istitutiones di

Gaio): Sorta di vendita immaginaria, consiste in un trasferimento di proprietà. Allude alla presa materiale di qualcosa di qualcun'altro, Il tutto deve avvenire con la presenza di 5 cittadini Romani e di un libripens (Uomo che porta la stadera), e dovevano pronunciate parole precise. Atti for fatticon la bilancia e il bronzo (per aes et libram). Successivamente con la moneta. Veniva pesato il bene e il problema del bene veniva ricompensato con lo stesso peso in bronzo.

3- Sponsio: (non abbiamo testimonianza esplicita) Promessa solenne adoperata sia in ambito personale (promessa di matrimonio) ma anche in ambito economico (transazioni economiche e pagamenti). Sponsor: Colui che pone la domanda (Interrogante) Spondeo: Termine attraverso il quale si accetta.

Principali problemi dell'età repubblicana:

  1. Rapporto tra patrizi e plebei (pareggiamento dei poteri)
  2. raggiungimento delle magistrature da parte dei plebei
  3. desiderio dei plebei di far parte al collegio sacerdotale
I plebei ottennero:
  • Nel 300 a.C. Lex Ogulnia l'accesso ai collegi sacerdotali e l'accrescimento del numero di componenti
  • Nel 254 a.C. Primo pontificie massimo plebeo Tiberio Coruncanio
  • Nel 367 a.C. Con le leggi Liciniasextiae i plebei parteciparono alle magistrature
  • Nel 339 a.C. I plebei raggiungono la pretura
  • Nel 287 a.C. i plebei hanno valenza per tutto il popolo

RAPPORTO TRA PATRIZI E PLEBEII

Il rapporto tra patrizi e plebei si basa sul desiderio di quest'ultimi di raggiungere le magistrature patrizie, soprattutto le maggiori. Dopo diversi scontri ci riescono.

Nel 367 A.C. con la LEGIS LICINIAE LEXTIE. Questa fu un momento di svolta in quanto i plebei potettero avere dei propri rappresentanti. In origine la loro funzione principale era quello di emanare i cosiddetti PLEBESCITA che erano dei provvedimenti indirizzati unicamente al popolo plebeo, nel 287 A.C con la LEX HORTHENSIA riuscirono ad ottenere il pareggiamento con i patrizi per questo i

plebiscita da quel momento valevano anche per i patrizi.

  • Sul raggiungimento delle loro decisioni e quelle delle delibere della comunità
  • il loro desiderio più grande era quello di arrivare a presiedere il collegio sacerdotale e anche in questo caso riuscirono ad ottenerlo attorno al 300 A.C con la LEX OGULNIA che stabilisce il numero dei collegi sacerdotali che viene sempre raddoppiato e consentono l'accesso ai plebei. Nel 254 A.C. avremmo il primo pontefice massimo plebeo.

Il problema della cittadinanza

I romani erano molto legati alla loro cittadinanza in quanto il suo possesso comportava dei vantaggi economici, giuridici, fiscali ecc.. Solo chi aveva determinati requisiti poteva godere della titolarità dei diritti e degli obblighi. I requisiti erano tre:

  • libertà (dunque NON si doveva essere schiavi)
  • si doveva essere in possesso della cittadinanza
  • (vale a dire non era sottoposto a nessuna potestà) autonomia

Le conseguenze

di legge scritte, che fossero accessibili a tutti e che garantissero i diritti dei cittadini. Questo movimento portò alla creazione delle XII Tavole, un codice di leggi che rappresentò un importante passo verso l'uguaglianza tra patrizi e plebei. Le XII Tavole furono scritte su tavole di bronzo e vennero esposte nel Foro Romano, in modo che tutti potessero leggerle e conoscerle. Questo codice di leggi riguardava diversi aspetti della vita quotidiana, come il diritto di proprietà, il matrimonio, l'eredità e i reati. Le XII Tavole rappresentarono un importante progresso nel campo del diritto romano e furono la base su cui si sviluppò il sistema giuridico romano. Questo codice di leggi influenzò anche il diritto di molti altri popoli, diventando un punto di riferimento per la legislazione di numerosi stati. Le guerre e le ribellioni all'interno dell'Italia furono un altro importante tema affrontato dalle XII Tavole. Questo codice di leggi stabiliva le regole per la gestione dei conflitti e per la concessione della cittadinanza ai popoli sottomessi. Tuttavia, nonostante le XII Tavole garantissero alcuni diritti ai popoli italici, la cittadinanza romana rimase un privilegio riservato solo ai romani. In conclusione, le XII Tavole rappresentarono un importante passo verso l'uguaglianza e la giustizia nel diritto romano. Questo codice di leggi influenzò profondamente la legislazione romana e di molti altri popoli, lasciando un'impronta duratura nella storia del diritto.che limitassero gli arbitri dei pontefici. Fu così che nel 450 a.C. una magistratura composta da dieci magistrati (decemviri) riuscì a redigere il primo "codice" denominato le "XII tavole". È inopportuno parlare di codice, infatti è più corretto definirle "CORPUS". Esse vengono considerate come le fonti di tutto il diritto pubblico e privato, in quanto trattano questioni inerenti a rapporti familiari, coniugali, obbligazioni di rapporti tra vicini, eredità e successioni. Inizialmente vennero pubblicate solo 10 tavole e nei due successivi anni vennero create le restanti due con più principi. Un problema risentito è l'ordine delle tavole che, attraverso i versetti, è stato convalidato e inoltre vi sono stati problemi di comprensione in quanto venne scritto in lingua latina molto arcaica. - Le prime 3 tavole trattano dello svolgimento del processo. - La 4 tavola tratta della vendita del figlio.emancipatio cioè quando un figlio può liberarsi dellapotestà del padre o dopo la sua morte o dopo 3 volte la vendita del figlio.

  • La 5 parla dell'eredità.
  • La 6 parla della mancipium, cioè della modalità di trasferimento di una proprietà.
  • La 7 del mantenimento delle strade.
  • E quinde dell'illecito.
  • La 8 tratta il furto.
  • La 9 del processo penale.
  • La 10 dei funerali.
  • La 11 del matrimonio.
  • La 12 dei crimini.

FONTI DEL DIRITTO

Les pubblica e populi romani sono leggi del popolo romano. È promossa dal magistrato, approvato dall'assemblea popolare.

Lex rogata: Tra la proposta del magistrato e l'approvazione, la legge viene discussa. È imposta all'istituzione dall'interno, in forza di un potere conferito al magistrato. Non c'è Lex data: proposta ed approvazione è deliberata ed

Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
13 pagine
3 download
SSD Scienze giuridiche IUS/18 Diritto romano e diritti dell'antichità

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Alered96 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Istituzioni di Diritto romano e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale o del prof Nasti Fara.