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I CRITERI DI SCELTA DELLA MODALITA’ DI REALIZZAZIONE DI UN IDE
La scelta della modalità di realizzazione di un IDE dipende dall’analisi di condizioni sia esterne
sia interne:
1) Condizioni esterne: condizioni normativa del paese target (prevale ideologia liberista)
Complessità delle problematiche burocratiche determinata
dall’efficienza della PA Incentivi posti dal governo locale verso determinate tipologie
(joint venture; green-field)
inoltre si è osservato che in paesi economicamente meno avanzati, dato la non esistenza di
imprese appetibili per un M&A, sono prevalenti gli IDE che creano nuove strutture produttive.
Mentre in quelli avanzati la stessa tipologia di IDE è scarsamente utilizzata per alti costi di
localizzazione e gestione.
2) Condizioni interne: gli obiettivi alla base dell’espansione estera tramite gli IDE
Le risorse disponibili, la loro natura e il loro grado di
trasferibilità alla nuova struttura
nel caso di risorse trasferibili e integrabili con quelle esistenti all’estero si preferisce una
M&A; nel caso siano radicate nell’impresa si predilige un investimento greenfiled.
nel caso l’obiettivo prioritario sia quello di avere una presenza “forte” nel mercato target o
alla acquisizione di nuove risorse e competenze si utilizza una modalità di IDE per acquisizione
perché garantisce rapidità, acquisizione di una quota di mercato esistente, brand equity
elevata. (svantaggi: gestione e pratiche organizzative).
LA STRATEGIA DI LOCALIZZAZIONE DEGLI INVESTIMENTI DIRETTI
ESTERI
La scelta di localizzare un IDE in una determinata area geografica è influenzata da vari fattori:
1) Dimensione aziendale e grado di consolidamento internazionale: i grandi gruppi
consolidati a livello internazionale hanno normalmente elevato disponibilità di info sulle
opzioni territoriali disponibili e utilizzano partiche decisionali consolidate; la scelta
rientra in un piano strategico definito. Le piccole o medie imprese non avendo puntuali
info si affidano all’esperienza dell’imprenditore e dei vertici aziendali e alle loro relazioni
con partner esteri del territorio target.
2) Presenza dell’investitore nel territorio: incide sull’approccio che esso ha nella
scelta del territorio
3) Oggetto e obiettivi strategici dell’investimento: in quanto cambiano fortemente il
peso di determinati fattori localizzativi; gli elementi considerati nella decisione relativa
al collocamento di un impianto per aumentare la capacità produttiva sono diversi da
quelli rilevanti per un processo di razionalizzazione della struttura industriale o da quelli
che guidano la localizzazione di un centro di R&S
4) Natura dell’investimento: nel caso di M&A o creazione di joint-venture la scelta è più
semplice perché e conseguenza naturale della decisione prioritaria che riguarda
l’annessione di un’azienda che risiede in un determinato contesto geografico
5) L’esperienza internazionale dei soggetti interessati nella scelta localizzativa dell’IDE
GLI ELEMENTI RILEVANTI CHE INFLUENZANO L’ATTUAZIONE DELLA SCELTA
LOCALIZZATIVA
Piccole o medie imprese: hanno conoscenza dei contesti geografici esteri relativamente
limitata, per cui la loro scelta localizzativa presenta le seguenti specificità:
Forte esigenza di disporre di informazioni puntuali sulle diverse caratteristiche del
territorio
Elevato impatto dell’azione di “accompagnamento”
Rilievo del sistema incentivante
band-wagon
Rilievo dell’effetto vissuto nel settore dell’investitore
i grandi gruppi internazionali: si osserva invece
Grande attenzione ai dati oggettivi relativi ai fattori di attrattività territoriale rilevanti
Valutazione dell’attrattività in ottica di medio lungo periodo
Rilievo delle relazioni con le istituzioni locali
Inquadramento della scelta localizzativa nella più ampia strategia competitiva
in generale la scelta localizzativa è legata a tre finalità principali:
1) Market seeking: volti ad entrare in mercati con alto tasso di sviluppo, in cui l’impresa
internazionalizzata può sfruttare vantaggi competitivi rispetto agli operatori locali.
2) Natural resource/knowledge seeking: volti ad assicurare all’impresa un accesso
privilegiato agli input produttivi cruciali/conoscenze specifiche, acquistabili in maniera
difficoltosa in altre aree.
3) Low cost seeking: insediamento in attività della catena del valore, in aree geografiche
in cui la loro realizzazione è meno costosa, → così da acquisire un vantaggio di costo e
produttività su scala globale.
LE DETERMINANTI DELLA SCELTA LOCALIZZATIVA DI UN IDE IN ATTIVITA’ DI R&S
(trasversali)
I criteri di scelta sono legati agli obiettivi che sono attribuiti alla struttura di R&S che si intende
collocare nel paese estero; questi obiettivi identificano 4 principali tipi di struttura estera di
R&S.
1) Adattatore locale: si sviluppano e si adeguano tecnologie esistenti nel gruppo, per
adattare il prodotto/processo produttivo rispetto le esigenze del mercato (maggioranza
dei casi)
2) Unità tecnologica regionale: evoluzione di 1); il laboratorio sviluppa in modo
indipendente nuove tecnologie in funzione della macro-area di riferimento
3) Unità tecnologica globale: costituisce un centro di eccellenza globale in grado di
sviluppare nuove tecnologie destinate ad essere utilizzate dall’intero gruppo; può essere
costituita ex novo in modo sostanzialmente slegato dalle produzioni locali.
4) Unità di controllo tecnologico: ha funzione di intelligence nei confronti dei vari centri
di innovazione del gruppo
studio empirico a verificato come esistono sostanzialmente 8 ragioni alla base di un IDE in
R&S, identificandone anche l’importanza relativa di ciascuna.
1) I tre motivi principali sono: adattamento delle tecnologie disponibili alle esigenze
produttive locali Accesso a ricercatori qualificati
Presenza in aree dove imprese/consumatori
costituiscono opp. di apprendimento
2) Importanza intermedia: potere accedere a tecnologie sviluppate da imprese estere
Essere aggiornati sugli sviluppi della ricerca nel paese estero
Garantire maggiore vicinanza tra R&S, produzione e mercato
Adeguamento alla regolamentazione locale in materia
3) Meno consistenti: sfruttare incentivi offerti dal paese di destinazione
Superare problemi che si incontrano nella R&S nel paese di
origine
IL PROCESSO DI SCELTA LOCALIZZATIVA DI UN IDE
Il comportamento delle imprese per la localizzazione degli IDE va analizzato su due livelli:
Soggetti decisori
Fasi del processo
esso cambia sostanzialmente a seconda si tratti di una grande impresa internazionale o di
una piccola o media impresa; le grandi imprese generalmente utilizzano un procedimento
consolidato che si articola in 4 fasi:
1) Scelta della macro area geografica: sulla base degli obiettivi strategici perseguiti e
degli scenari competitivi e ambientali generali.
2) Costruzione di una short list: che comprende i paesi che nella macro area
presentano maggiore attrattività, generalmente si analizzano questi fattori.
Quadro macro economico
Stabilità politica e sociale
Legami politici e economici con altri paesi della stessa macro-area
Sistema istituzionale, normativo e regolatorio
Livello e dinamica dei costi dei principali input produttivi
Presenza di altre imprese nella stessa filiera
Presenza di altre imprese dello stesso paese di origine dell’investitore
Percezione delle condizioni di localizzazione nel paese
Relazioni personali tra il vertice dell’impresa e quello del paese
questi fattori sono valutati su aspetti di tipo micro rispetto ai quali un paese può essere
differenziarsi dalla generalità della macro area di appartenenza (infrastrutture, qualità risorse
umane; costi..)
3) Costruzione short-list locale: essa viene redatta con criteri simili a quella precedente
e specificatamente ad un paese; ogni regione del paese verrà analizzata sulla base di:
Grado di sviluppo delle filiere rilevanti per il potenziale IDE
Qualità delle politiche e misure a supporto degli investimenti produttivi
Qualità complessiva dell’offerta disponibile nell’area
Sistema di incentivi
4) Valutazione delle aree selezionate: si procede all’individuazione del sito dove
collocare l’IDE; questa scelta può a sua volta risentire di fattori emergenti non analizzati
ex-ante per cui la scelta potrebbe andare al di fuori di una procedura decisionale
razionale.
I SOGGETTI CHE COMPIONO LA SCELTA LOCALIZZATIVA
Piccole o medie imprese: l’imprenditore in prima persona decide dove collocare l’IDE sulla
base delle influenze fatte dai manager delle funzioni interessate e/o da consulenti esterni.
Nei grandi gruppi internazionali: la decisione coinvolge normalmente tre soggetti, la
direzione corporate, la direzione della unità di business coinvolta, la direzione delle sussidiarie
operanti nei principali paesi della macro-area.
In linea generale è evidente che la direzione corporate è sempre coinvolta nella decisione
della macro-area; tuttavia una volta decisa la responsabilità passa alla direzione dell’unità di
business coinvolta.
Il grado di autonomia decisionale di questa ultima tende ad essere maggiore per le seguenti
tipologie di IDE:
IDE funzionali all’attuazione della strategia di sviluppo della presenza commerciale in
un certo paese
IDE volti a sfruttare condizioni produttive più vantaggiose
Il grado di autonomia tende ad essere minore:
IDE finalizzati a migliorare le sinergie tra unità di business diverse e tra queste e la
corporate
IDE che sviluppano centri di eccellenza internazionale
infine può accadere che la scelta sia comunque condizionata da parametri imposti dalla
corporate o in ogni caso influenzata da una manifestazione di volontà della capogruppo.
le sussidiarie, salvo rari casi (alto peso fatturato) non svolgono un ruolo primario nella
decisione ma sono chiamate a fornire informazioni sull’attrattività di un territorio.
IL RESHORING DI OPERAZIONI PRECEDENTEMENTE COLLOCATE
ALL’ESTERO
Dal 2000 si è assistito ad un significativo “flusso” di ritorno degli IDE verso il paese di origine
(diverso dal disinvestimento).
La decisione di riposizionare gli investimenti nel o vicino al paese di origine deriva da
cambiamenti significativi dei fattori di attrattività territoriale relativa come:
A