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CONSUMI FINALI INTERNI
- INVESTIMENTI LORDI = investimenti fissi lordi + variazione delle scorte.
- ESPORTAZIONI NETTE = esportazioni - importazioni (= saldo commerciale).
- Metodi calcolo PIL:
- Somma dei valori di tutti i beni e servizi FINALI prodotti in un Paese: per evitare errori di doppia contabilizzazione i beni intermedi sono esclusi dal calcolo del PIL.
- Differenza tra valore della produzione totale e il valore dei beni e servizi intermedi utilizzati nel processo produttivo incorporati nei beni FINALI; tale differenza è l'aggiunto del PIL.
- Somma dei valori aggiunti in tutte le unità produttive; ad ogni fase produttiva si somma la differenza fra il valore della produzione dell'unità produttiva e il valore dei beni intermedi utilizzati, ottenendo il valore aggiunto aggregato.
- Somma dei redditi guadagnati dai fattori produttivi impiegati in tutte le fasi di produzione (salari e stipendi, rendite, affitti, interessi e profitti).
- Es:
supponiamo che produzione di pane avvenga con il concorso di 3 imprese: 1 agricola A, 1industriale I, 1 commerciale C. Ipotesi semplificatrice: valore della produzione=ricavi di vendita. Problemi Relativi Al Calcolo del PIL - Indica il valore solo della produzione corrente. - Non tiene conto di beni non scambiati sul mercato (es. lavoro a casa come cucina/pulizia). - Non misura tutti gli effetti negativi dell'attività economica (es. inquinamento). Componenti del PIL - PIL nominale (a prezzi correnti)=valore della produzione di un determinato anno ai prezzi di quell'anno, cioè in moneta e valore corrente. Limite di questo approccio: non tiene conto dell'inflazione, quindi non si può usare per confronti su più anni. - PIL reale (a prezzi costanti/reali)=valore assunto nel corso del tempo della produzione di beni e servizi FINALI, valutati in anni diversi agli stessi prezzi, cioè in moneta e valore costante. PREZZI - Il PILpc di un qualunque annot è una sommatoria di n quantità di beni finali prodotte nell'anno t (q) per i rispettivi prezzi (p) dell'anno t. Variazioni del PILpc possono derivare da variazioni sia delle quantità (q) sia dei prezzi (p). Solo l'aumento delle quantità può essere considerato un indicatore di sviluppo economico. Se per esempio tra l'anno t-1 e l'anno t i prezzi raddoppiano e le quantità rimangono invariate è difficile sostenere che il benessere della popolazione è raddoppiato; l'aumento dei prezzi rappresenta invece l'inflazione: per mettere in evidenza le variazioni nel tempo delle sole quantità si usano gli anni base, prezzi di un certo anno, per valutare le quantità degli anni successivi.