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APPUNTI
Sotto queste ipotesi avremo:
dove β è il coefficiente di riserva obbligatoria e il suo reciproco è il moltiplicatore dei depositi
bancari ed è maggiore di 1 perché ipotizziamo 0< β<1. Se fosse minore di uno non si
verrebbero a creare depositi bancari.
Per capire meglio il processo di creazione di moneta bancaria si consideri il Circuito del
Credito ovvero l’ammontare di credito che potrò via via generare.
Depositi Bancari Base Monetaria bancaria Credito
1 BM βBM (1-β)BM
2 (1-β)BM β(1-β)BM (1-β) BM
2
3 (1-β) BM β(1-β) BM (1-β) BM
2 2 3
… … … …
n (1-β) BM β(1-β) BM (1-β) BM
n-1 n-1 n
1. Nel primo punto, se c’è 100 di base monetaria, non viene per nulla tenuta dal pubblico
1. e viene immediatamente messa in depositi bancari. Di questa parte, una percentuale β
viene tenuta come riserva, mentre (1-β) viene data nuovamente a credito.
Del credito concesso lo si rimette in banca e di quella parte, una percentuale β andrà nei
2. depositi bancari e il rimanente dato in prestito.
L’ammontare di base monetaria BM sarà una progressione geometrica con ragione (1-β).
dove (1-β)/β rappresenta il moltiplicatore del credito. Ovviamente sarà più basso nel
momento in cui β aumenta. Concettualmente, tanto più aumenterà il deposito a riserva e
tanto minore sarà il credito da concedere su una data base monetaria.
Il fatto che la moneta può essere considerata come un “cuscinetto” dagli agenti nel momento
il cui viene immessa nel sistema economico viene considerata come un’ipotesi ad hoc che ! 2
ECONOMIA MONETARIA LEZIONE 10-11
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viene introdotta ipotizzando che i costi di detenere moneta siano minori dei costi di
aggiustamento del portafogli. Nel momento in cui gli agenti hanno moneta in più aspettano
ad aggiustare il portafoglio per l’idea che l’aggiustamento abbia comunque un costo. Avviene
molto lentamente senza però implicare forti variazioni del tasso di interesse, dato che non vi è
una domanda di titoli e dunque una variazione di prezzo. Anche introducendo questa ipotesi,
rimane sempre il problema di come questa moneta in più arriverebbe agli agenti.
Altro punto di confronto tra Keynes e monetaristi
Un altro punto di confronto è rappresentato dalla definizione di moneta: se sia un unicum o
se bisogna riferirsi ad un concetto più ampio di moneta. Nel determinare la domanda di
moneta possiamo concentrarci sulla scelta di una variabile di scala: la ricchezza finanziaria
per i keynesiani e i post keynesiani e il reddito per i monetaristi . αβγ
2
Continuando l’analisi dei DEPOSITI BANCARI…
Togliendo le ipotesi semplificatrici precedenti possiamo ora ipotizzare:
Ora anche il pubblico desidera mantenere presso di sé una proporzione di circolante,
1. in base ad un’aliquota γ.
Le banche, oltre ad un coefficiente di riserve β, detengono anche un certo ammontare
2. libero a scopo precauzionale.
Sulla base del precedente ragionamento avremo:
Processo del circuito del credito, sotto l’ipotesi che il pubblico, al di là di una parte di base
monetaria che desidera tenere sotto forma di circolante, tenda sempre a domandare prestiti in
relazione alla potenziale offerta di prestiti del sistema bancario. Quando il sistema bancario
offre credito trova sempre una corrispondente domanda.
Depositi Bancari Base Monetaria Credito Base Monetaria del
Bancaria Pubblico
1 BM (α+β)BM (1-α-β)BM γBM
2 (1-α-β-γ)BM (α+β)(1-α-β-γ)BM (1-α-β)(1-α-β-γ)BM γ(1-α-β-γ)BM
3 (1-α-β-γ) BM (α+β)(1-α-β-γ) BM (1-α-β)(1-α-β-γ) BM γ(1-α-β-γ) BM
2 2 2 2
… … … … …
n (1-α-β-γ) BM (α+β)(1-α-β-γ) BM (1-α-β)(1-α-β-γ) BM γ(1-α-β-γ) BM
n-1 n-1 n-1 n-1
Inizialmente, nel primo stadio, l’intera base monetaria è posta come deposito bancario,
1. da cui verranno sottratte le percentuali α e β come riserve per poi concedere il restante
2 La teoria monetarista si basa su una forte sostituzione tra moneta e beni reali, mentre una minore sostituibilità
con altre attività finanziarie. Per i keynesiani moneta e attività finanziarie hanno una scarsa sostituibilità diretta. ! 3
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ammontare come prestito. Al tempo stesso avremo un certo ammontare γ di circolante
che il pubblico desidera mantenere presso di sé.
2. nel secondo periodo il pubblico depositerà un’ammontare (1-α-β-γ)BM in banca da cui
eliminare le percentuali delle scorte. Il rimanente sarà di nuovo dato a credito e una
percentuale pari a γ(1-α-β-γ)BM sarà tenuta sotto forma di circolante dal pubblico.
Se si effettuano le somme per colonne si otterrà:
Si verificano queste relazioni:
CR=DB-BMB
BM=BMB+BMP
Per cui, dopo aver ricavato il moltiplicatore dei depositi bancari, sarà ora possibile ricavare il
moltiplicatore monetario e quella che possiamo definire come Offerta Potenziale di Moneta.
*dove BM=(α+β+γ/α+β)BMB
Sono così definiti i moltiplicatori monetari, non riferiti alla curva IS-LM, che rispetto ad una
variazione della base monetaria BM complessiva è pari a (1+γ)/(α+β+γ), mentre in
riferimento ad una variazione di BMB è pari a (1+γ)/(α+β). Ci dovrebbero dire la variazione
che si avrà nell’offerta complessiva di moneta a fronte di una variazione nella base monetaria.
Per facilitare la memorizzazione di queste relazioni, si ricorda che di solito, questi
moltiplicatori sono ricavati facendo riferimento alla moneta ad alto potenziale H: ! 4
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Si afferma che la moneta complessiva M è pari al circolante più i depositi bancari.
C/D è la quantità di circolante desiderata dal pubblico (γ), mentre R/D è la quantità che le
banche hanno a riserva (α+β).
Nell’interpretazione monetarista si ritiene che H sia controllata dalle autorità monetarie, si
ritiene inoltre che il moltiplicatore monetario (m) sia qualcosa di dato o comunque di
influenzabile in modo definito da parte delle autorità monetarie con il quale sono in grado di
controllare l’offerta di moneta. Inoltre si ritiene che il credito effettivo sia sempre uguale al
credito potenziale: è un’ipotesi basilare per poter ricavare l’offerta complessiva di moneta
sulla base di una data moneta ad alto potenziale e il moltiplicatore monetario. Sotto queste
ipotesi, di solito, si ritiene che M aumenterà se H aumenta, si ritiene che vi sarà un
incremento dell’offerta di moneta se si riduce il coefficiente delle riserve libere del sistema
bancario. Analogamente si ritiene che se aumenta di uno i coefficienti di riserva obbligatoria,
aumenterà l’offerta di moneta complessiva. Si ritiene che, se la quantità di circolante
aumenta, questo ha un effetto negativo sull’offerta di moneta.
Il problema di tutto questo è che sia α sia β sono parametri essi stessi influenzati dal tasso
dell’interesse. Per questo motivo e poiché H risponde alle esigenze di liquidità e di credito del
settore economico, risulta difficile che l’offerta di moneta sia esogenamente fissata sulla base
di una data base monetaria H e un dato moltiplicatore monetario.
Quando si è determinata l’offerta potenziale di moneta sulla base di una data H e un dato
moltiplicatore monetario, non si è tenuto conto del possibile comportamento o reattività del
sistema bancario e del pubblico rispetto a variazioni nei tassi di interesse. Mentre α eγ sono
dei parametri risultano influenzati dai tassi di interesse sui prestiti (credito) e dai tassi di
interesse sulle operazioni di finanziamento operate dalle autorità monetarie. Per questo
motivo è plausibile ritenere che, anche sotto l’ipotesi che sia il credito domandato ad adattarsi
al credito offerta dal sistema bancario, l’offerta di moneta sia qualcosa di non controllabile
dalle autorità monetarie. La stessa idea che la domanda di credito si adegui all’offerta
potenziale di credito può essere messa in discussione cioè che probabile che sia il credito
offerto ad adeguarsi a quello domandato sulla base di determinati tassi di interesse.
Per analizzare la possibile influenza dei tassi dell’interesse si introducono alcune relazioni di
comportamento specifiche.
Si inizia dalla base monetaria desiderata dal pubblico, ovvero dalla domanda di circolante
(BMP ):
d
Si può ipotizzare che dipenda dal reddito, dallo stesso ammontare dei depositi bancari, la cui
dipendenza è diretta ovvero tanto più aumentano reddito e depositi, tanto più aumenta la
domanda di circolante, infine questa domanda si ritenere sia influenzata negativamente dai ! 5
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tassi di interesse sui depositi bancari, infatti se aumenta il tasso aumenta il costo per tenere più
depositi bancari.
Se riteniamo che vi sia una certa collinearità con il reddito e i depositi bancari, si può
semplificare la funzione di domanda esprimendola unicamente e solamente in funzione dei
depositi bancari e del tasso dell’interesse sui depositi bancari:
Però non solo il circolante è influenzato dai tassi dell’interesse, in questo caso specifico quello
sui depositi bancari, ma lo sono anche i depositi bancari, il ché significa che l’offerta effettiva
di depositi bancari potrà differire dall’offerta potenziale dei depositi bancari, ricavata sulla
base del moltiplicatore monetario, sotto l’ipotesi che α e γ fossero dei parametri dati, non
influenzabili dal tasso dell’interesse.
Perché i depositi bancari e α sono essi stessi influenzati dal tasso dell’interesse?
Perché le banche possono desiderare ridurre le proprie riserve libere, quando aumenta il tasso
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dell’interesse sui prestiti , a favore dei prestiti. Allo stesso tempo i depositi bancari sono
influenzati dai tassi perché anche i depositanti possono cercare di economizzare il circolante
quando questo tasso sui depositi bancari aumenta. Ne consegue che, risultando maggiore la
sottrazione di base monetaria da parte del pubblico e da parte del sistema bancario, al
c