Anteprima
Vedrai una selezione di 4 pagine su 12
Introduzione alla Microeconomia Pag. 1 Introduzione alla Microeconomia Pag. 2
Anteprima di 4 pagg. su 12.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Introduzione alla Microeconomia Pag. 6
Anteprima di 4 pagg. su 12.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Introduzione alla Microeconomia Pag. 11
1 su 12
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

MODELLO MERCATO COMPETITIVO: EQUILIBRIO ECONOMICO PARZIALE (?).

Abbiamo due gruppi economici: venditori e compratori che si comportano in modo razionale (perseguono

obiettivi prestabiliti al minor costo possibile e per i venditori ottenere il maggior margine di profitto).

L’equilibrio di mercato stabilizza un certo prezzo unico per ogni bene con varie caratteristiche diverse.

occorre descrivere il modello del mercato dal vista geometrico, ossia ipotizzare nello spazio dei prezzi e delle

quantità positive, poi viene descritto il comportamento dei compratori e dei venditori.

Fattore da tenere in considerazione: LA QUANTITA’ DIPENDE DAL PREZZO.

DOMANDA: Dal punto di vista della domanda, gli acquirenti acquistano di più se il prezzo è più basso, e di

meno se il prezzo aumenta. Ogni consumatore ha un prezzo massimo di acquisto del bene e i venditori

hanno un prezzo di riserva se il bene non viene venduto. La curva della domanda è DECRESCENTE, perché

sopra ad un certo prezzo non si acquista più, e sotto il prezzo varia con la quantità.

OFFERTA: La relazione prezzo e offerta è CRESCENTE, perché chi offre un bene è disposto a produrre di

più se il prezzo aumenta.

Le due curve di domanda e offerta si incontrano in un punto QE (quantità di equilibrio) e PE (prezzo di

mercato) che rappresenta l’equilibrio di mercato.

FORMULA ALGEBRICA:

la quantità domandata Qd è in relazione con due insiemi di variabili: prezzo (endogena) e α (insieme di

variabili esogene al modello esempio il reddito ed altre variabili).

Qd= Qd(p;α) relazione quantità prezzo NEGATIVA.

Per l’offerta la variabile endogena è il prezzo e β rappresenta le variabili esogene riferite all’offerta, ossia

costi di produzione, cause esterne.

Qs=Qs(p;β) relazione quantità prezzo POSITIVO.

La condizione di equilibrio di mercato sarà stabilita dall’uguaglianza della domanda e l’offerta.

Qd(p;α)=Qs(p,β). Questa condizione viene garantita dall’ipotesi della flessibilità del prezzo, cioè dal fatto

che esso è variabile e avvengono automaticamente gli aggiustamenti del mercato.

La quantità domandata è minore rispetto all’offerta si crea un eccesso di

offerta, il prezzo tende a calare verso quello di equilibrio per ristabilire la

situazione, così di conseguenza ci saranno maggiori acquirenti e meno

quantità di beni offerta.

Nel caso in cui la domanda è maggiore rispetto all’offerta, si crea un

eccesso di domanda, il prezzo tenderà ad aumentare, perché gli acquirenti

avranno vantaggio a vendere ad un prezzo maggiore, ristabilendo le

condizioni di equilibrio.

Il processo di aggiustamento del mercato è garantito mediante la flessibilità del prezzo e grazie alla domanda

e l’offerta.

ANALISI DI STATICA COMPARATA: studia partendo dall’equilibrio cosa accade con il cambiamento di

una variabile esogena (reddito). Con l’aumento del reddito si verifica uno spostamento verso l’alto della

curva della domanda, a parità di prezzo. Si determina così una nuova

condizione di equilibrio con una nuova quantità domandata e un nuovo

prezzo. (con la diminuzione è il contrario).

Nell’offerta con l’aumento del reddito la curva si sposta in alto,

aumentano i prezzi e diminuisce la quantità.

Se cambia la variabile esogena la curva ha uno spostamento in alto o in basso, mentre se cambia in prezzo, la

curva cambia la pendenza.

STATICA COMPARATA: è la disciplina che confronta due equilibri in cui il mercato si trova per valutare

l’influenza delle variabili.

ELASTICITA’: misura come una variabile è reattiva rispetto ad un’altra variabile. Si parla di elasticità

rispetto al prezzo, quindi come cambia la quantità domandata o la quantità offerta rispetto al prezzo.

• ELASTICITA’ DELLA DOMANDA: eDp la variazione relativa della quantità

domandata rispetto alla variazione relativa del prezzo. La curva della domanda è inclinata e il risultato

dell’elasticità di domanda assume un valore negativo. Viene preso come termine di riferimento 1,

quando il rapporto tra quantità di domanda domandata e il prezzo è 1 in valore assoluto ci indica che

c’è una variazione proporzionale in % del prezzo con la quantità di domanda. Se invece il risultato è

maggiore di 1 si rileva che la quantità di domanda è molto elastica variando più velocemente del

prezzo, mentre se è minore di 1 è poco elastica ed è zero quando la quantità domandata non varia

rispetto al prezzo con geometricamente una curva rigida (esempio benzina e tabacco). (l’operazione va

fatta in valore assoluto perché è negativa)

d

E p 

• S

ELASTICITA’ DELL’OFFERTA: e p: il risultato è positivo, perché se aumenta il prezzo aumenta

anche l’offerta. Se l’elasticità è maggiore di 1 allora la variazione è più che proporzionale, se il

risultato è minore di 1 allora la quantità varia in maniera meno proporzionale rispetto al prezzo e sei il

risultato è uguale a zero, l’elasticità è rigida e significa che non è possibile produrre più beni.

s

E p=  Curva offerta: Cambia la pendenza, non lo spostamento, e E’’

rappresenta il nuovo equilibrio, il cui prezzo è più basso rispetto al primo

e la quantità scambiata maggiore. La curva dell’offerta più piatta è più

elastica rispetto a quella prima, le variazioni del prezzo portano più aumenti della quantità. Tanto più è

elastica l’offerta, tanto più aumenta la domanda all’aumento del prezzo.

Curva della offerta pari a zero: la quantità offerta non varia al variare del

prezzo, anche se la domanda aumenta, l’offerta è fissa, e la variazione si

scarica con un aumento del prezzo.

La quantità può aumentare per un prezzo che rimane uguale, la domanda

aumenta, ma il prezzo rimane fisso.

Questi esempi riguardano di un equilibrio parziale perché fanno riferimento ad un solo mercato, ma si può

anche parlare di mercato generale, in riferimento ad altri mercati, e dovremo poi determinare in maniera

simultanea le condizioni di equilibrio.

Abbiamo analizzato fino adesso un modello in cui ognuno sceglie in maniera indipendente, alcuni invece

scelgono in maniera strategica (es nel mercato delle automobili), ossia produco guardando anche le altre

produzioni. Un meccanismo simile può essere quello dell’asta, dove su un bene ci possono essere possibili

acquirenti. Esistono diversi tipi come:

- Asta inglese: con un prezzo ascendente, il prezzo aumenta a seconda dell’interdipendenza dei vari

compratori e dei loro cambiamenti.

- Asta olandese: discendente, il prezzo si abbassa fino a che qualcuno non lo prende.

- Aste a busta chiusa: ognuno manda un offerta in una busta in modo che non vi siano interferenze con

altri prezzi.

MERCANTILISMO: siamo nel 1600, con una forte riflessione politica. L’economia si collega al

mercantilismo, in quanto in questo periodo troviamo potenze come Spagna, Francia, Inghilterra e Olanda che

cercano di espandersi, tramite la conquista militare, creando una espansione economica. La visione

economica era le-gata al fatto che la ricchezza del paese si potesse misurare sulla base dei metalli preziosi

dei paesi. Ci fu quindi una grande importazione dei metalli preziosi ed un arricchimento dei paesi rispetto ad

altri. Le mo-dalità di ottenere la ricchezza era tramite le guerre, nascono gli imperi coloniali di tutto il

mondo, e prima di tutte le grandi compagnie mercantili (delle indie orientali e olandese occidentali). Queste

non sono che grandi strutture, grandi organizzazioni multinazionali che servono ad acquisire le risorse. Il

modello di commercio è legato all’idea di un commercio internazionale (si cerca di conquistare le risorse), e

di protezione coloniale, (si attua il protezionismo per rafforzare la nazione a discapito di altre. È

un’economia le-gata quindi fortemente al potere politico, ma le risorse servono solo ad aumentare la potenza

dello stato, l’economia non è quindi vista come possibilità di migliorare, ma è utilizzata come accrescimento.

FISIOCRAZIA: la scuola dei fisiocratici nasce in Francia nella metà del 18° secolo e si concentra

sull’importanza dell’agricoltura come settore trainante, oggetto di riflessione. La produzione agricola viene

infatti considerata come la base della produzione di ricchezza per ola potenza economica di un paese. que-sta

consiste in una logica più moderna perché si tratta di produrre ricchezza e non di accantonarla. Questa

corrente identifica l’economia come un circuito, un insieme di scambi tra loro correlati e l’economia è qual-

cosa di dinamico. Ciò sta alla base della contabilità, che studia infatti l’analisi dei flussi degli scambi di un

paese, tramite l’analisi delle attività e delle passività. L’economia viene quindi studiata come uno studio dei

flussi. Si ha una divisione delle classi rilevanti di quel tempo in:

1) Produttori agricoli: sono considerati come la vera classe produttiva economica, servono per la crea-zione

dell’economia e ciò che viene creato in più viene chiamato prodotto netto.

2) Artigiani: trasformano i beni per renderli disponibili, ma non creano ricchezza, è una trasformazione dei

beni, che sono ceduti contro i pagamenti.

3) Proprietari terrieri: è considerata come la classe improduttiva che vive di rendita, il rendimento del-la terra

che viene affittata.

È una visione moderna questa, perché mostra come bisogna creare sovrappiù, e che viene creato nell’ambito

agricolo.

IL PENSIERO ECONOMICO CLASSICO: durante il 700, studia un nuovo processo, che riguarda il

periodo della rivoluzione industriale. Questo periodo è chiamato classico in quanto nascono i concetti

dell’economia politica che diventa una scienza autonoma.

• Il primo principio seguito è quello del liberismo, il quale consente a tutti di aprire un’attività

economica, enfatizzando così l’idea di libertà dei singolo.

• Un ulteriore concetto è quello del laissez faire, lo stato infatti non deve intervenire sul mercato, ma

l’economia deve essere lasciata stare, in quanto lo stato può danneggiare l’equilibrio del mercato.

• Viene introdotta anche la legge degli sbocchi o legge di say, ossia l’offerta troverà sempre uno sbocco

nella domanda: le persone lavorando per produrre e quindi incrementando l’offer

Dettagli
Publisher
A.A. 2015-2016
12 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher piski94 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Microeconomia e complementi di microeconomia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Ecchia Giulio.