vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Tipologie di intervista
1) Intervista non diretta (o libera): non ha un argomento specifico: in pratica esso viene scelto
nel corso dell'intervista stessa.
2) Intervista con argomento generico: simile a un'intervista libera.
3) Intervista limitata ad argomento specifico che viene comunicato anticipatamente alla
persona da intervistare.
4) Intervista strutturata: dotata di scaletta.
5) Intervista con questionario: segue linee prefissate sia per le domande che per le risposte.
E' una forma di intervista gestita strettamente dall'intervistatore.
Intervista e osservazione
La differenza tra intervista è osservazione è la seguente:
L'intervista implica un grado di interazione e di confronto tra intervistatore e persona
intervistata. Quindi eseguire un'intervista lunga e approfondita è possibile solo se tra le due
parti si stabilisce un accordo.
L'osservazione, invece, presuppone assenza di interazione tra ricercatore e soggetto di
ricerca.
Intervista con argomento libero (di tipo giornalistico)
Ad esempio, si utilizza nell'incontro con una persona famosa. Questo tipo di intervista verte
in maniera banale su quanto è già noto sulla persona intervistata. Ad esempio, se l'intervistato
è J. J. Abrahams, l'intervista riguarderà i suoi film. Infatti, generalmente le persone intervistate
non gradiscono affatto domande sulla loro vita privata o su altre informazioni riservate.
Solo la persona intervistata dà il permesso, è possibile scattarle una foto da pubblicare sul
giornale o sito internet per il quale si lavora.
L'intervista può essere svolta "a puntate": nel corso di più incontri intervistatore e intervistato
toccheranno molteplici argomenti.
Per il sociologo e per l'assistente sociale questo tipo di intervista presenta alcuni difetti:
Non permette di raccogliere dati incontrovertibili;
Non permette una raccolta sistematica dei dati;
Non costituisce una "prova scientifica":
Può essere confutata dall'intervistato/a;
Serve solo come premessa esplorativa di un'indagine che deve essere più
approfondita.
Intervista con argomento libero
E' molto utilizzata dall'assistente sociale:
Per entrare in contatto con la persona intervistata;
Per raccogliere notizie sul suo ambiente di vita e di lavoro;
Per capire se l'utente intervistato è disponibile a rispondere alle domande;
Per stabilire una relazione tra operatore sociale e utente.
Anche questo tipo di intervista ha degli aspetti critici: dal momento che si tratta pur sempre
di un atto amministrativo, ha tutta l'apparenza di un'"ispezione", di un "esame", per cui
l'utente del servizio sociale affronta il momento dell'intervista con il timore di essere "punito"
per le sue risposte. Ad esempio, nelle situazioni in cui si deve tutelare un minore, il genitore
chiamato in causa può reagire male alle domande che gli vengono poste.
Intervista con argomento che viene comunicato in anticipo
In questo caso, l'utente del servizio sociale deve essere avvisato, per telefono o per posta, che
sarà intervistato. Nella comunicazione gli si deve spiegare anche lo scopo della ricerca e
l'argomento dell'intervista. L'intervistato deve ricevere ogni possibile garanzia di riservatezza
e deve essere informato sull'identità dell'operatore che condurrà l'intervista.
Gli aspetti negativi di questi tipo di intervista:
L'utente potrebbe avere paura di questa intervista che, in ogni caso, irrompe a
disturbare la sua vita quotidiana;
L'utente potrebbe sospettare un tentativo di indagini nei suoi confronti;
L'utente potrebbe addirittura sospettare che l'intervistatore voglia andare a casa sua
per vendergli qualcosa;
Quando è già seguito dal servizio sociale, si vede costretto a un colloquio che non
vorrebbe fare, perché si stente accusato di qualcosa.
L'operatore deve essere consapevole di tutti questi fattori, quindi deve sforzarsi di rassicurare
l'utente. Mantenere un atteggiamento professionale, anzi insistere sulla propria qualifica
professionale è un modo di rassicurare l'utente. Inoltre, l'intervistatore deve prendere ogni
precauzione per proteggere la privacy dell'utente. L'intervista non deve essere condotta alla
presenza di estranei.
La condotta dell'intervistatore deve essere la seguente:
Mostrare attenzione e comprensione;
Non giudicare;
Guidare l'intervista, ma senza dare all'intervistato la sensazione di non poter
esprimersi liberamente,
Seguire una scaletta precedentemente concordata (la scaletta è utile all'intervistatore
per non dimenticare nessuno degli argomenti su cui vuole fare domande).
Inchiesta campionaria
Il campionamento è il procedimento con cui il ricercatore sceglie che persone intervistare
all'interno di una popolazione, cioè crea (o spera di farlo) un campione rappresentativo.
Prima di continuare, chiariamo la differenza tra posizione oggettivista e posizione
costruttivista.
Per gli oggettivisti la realtà sociale è esterna all'individuo e pienamente conoscibile.
Per i costruttivisti il dato sociale è generato dall'interazione tra il ricercatore e la persona che
egli esamina/intervista.
Le due posizioni qui illustrate si rapportano in maniera diversa:
Al rapporto tra intervistato e intervistatore;
Allo strumento di informazione;
All'informazione stessa.
Il ricercatore deve scegliere se usare il questionario o l'intervista strutturata (la quale
evidenzia che il soggetto studiato è considerato per la sua unicità).
Molti sociologi hanno dubbi sul fatto che la realtà sociale possa essere compresa attraverso i
resoconti verbali. Infatti, le risposte alle domande degli intervistatori potrebbero essere
inattendibili oppure l'intervistato può provare riluttanza a rivelare certe sue opinioni o
comportamenti, perché vorrebbe dare di sé una buona immagine. (Ad esempio, in una
ipotetica ricerca sul consumo di pornografia, quanti di noi direbbero all'intervistatore: "Sì,
guardo abitualmente film porno?"). Inoltre, a volte l'intervistato non ha un'opinione su un
certo argomento, magari perché non ha mai riflettuto su quella tematica o non possiede
informazioni su di essa (ad esempio, una persona di 90 anni difficilmente saprà cosa dire sul
fenomeno del sexting, perché magari non sa cos'è). In questo caso il rischio è che
l'intervistato, non volendo passare per sciocco o ignorante agli occhi dell'intervistatore, dia
un'opinione del tutto improvvisata.
Un altro problema generale delle interviste strutturate è che esse misurano l'opinione ma non
la sua intensità, quindi il ricercatore non può dire quanto sia realmente convinto di ciò che
dice l'intervistato.
Le domande di un questionario a campione si dividono in:
Domande relative alle proprietà sociografiche di base (per esempio l'età, la classe
sociale, la professione). Queste domande devono essere poste seguendo un
formulario standard.
Domande relative agli atteggiamenti (opinioni, motivazioni, sentimenti). Interrogare
direttamente gli individui in questo caso è l'unica cosa da fare, ma dobbiamo essere
consapevoli che le risposte potrebbero essere influenzate dal nostro modo di porre le
domande.
Domande relative ai comportamenti. Rispetto alle opinioni, è un campo più facile da
"investigare".
Le domande di un'inchiesta campionaria possono essere chiuse o aperte.
Le domande chiuse sono adatte quando il campione di intervistati è particolarmente
numeroso. La risposta viene scelta tra un insieme prefissato di opzioni. Per il ricercatore le
domande chiuse sono più facili da gestire.
Le domande aperte sono quelle in cui l'intervistato ha piena libertà nella formulazione della
risposta. In genere sono rivolte a un campione ridotto. Il ricercatore deve trascrivere la
risposta per intero.
Come abbiamo già detto, e' importante formulare le domande in maniera corretta, perché il
modo di porle può influenzare la risposta. E' dunque necessario utilizzare un linguaggio
semplice. Inoltre, le domande non devono essere lunghe. Se si usano domande chiuse, le
risposte da poter scegliere non devono essere numerose.
Non bisogna essere tendenziosi nel modo di porre la domanda, cioè non si deve fare la
domanda dando l'impressione all'interlocutore che preferiremmo una certa risposta.
La sequenza delle domande è altrettanto importante: all'inizio si devono mettere le domande
facili, a metà questionario quelle imbarazzanti/impegnative. Alla fine si mettono le domande
noiose.
Effetto contaminazione
Con questa definizione si indica il fenomeno per cui la risposta a una domanda è influenzata
dalle domande che l'hanno preceduta.
Batterie di domande
Si tratta di domande formulate nello stesso modo e presentate all'intervistato in unico blocco.
In questo modo si risparmiano spazio e tempo e il soggetto capisce in fretta il meccanismo di
risposta. Tuttavia, nelle batterie di domande esiste il rischio che le risposte siano date a caso.
Interviste faccia a faccia
In questo caso l'intervistatore dovrà stare attento a non influenzare, inquietare o spaventare
l'intervistato. A tal proposito, l'intervistatore dovrebbe avere alcuni requisiti "ideali":
dovrebbe essere una donna sposata di mezza età, in possesso del diploma, ma non della
laurea. E' preferibile che sia una casalinga di ceto medio, vestita in maniera poco
appariscente. Inoltre, deve apparire convinta del proprio lavoro, perché altrimenti darebbe
una cattiva impressione all'intervistato.
Interviste telefoniche
Esse consentono rilevazioni veloci ad un costo ridotto: al telefono è possibile raggiungere
anche chi è lontano. Un altro vantaggio è che danno all'intervistato un maggiore anonimato.
Tuttavia, c'è il rischio che l'intervistatore dia risposte superficiali. Inoltre, al telefono non
siamo in grado di cogliere elementi non verbali.
Questionari autocompilati
Un esempio è il censimento che l'Istat ci spedisce a casa ogni 10 anni, detto anche "rilevazione
individuale" (anche se un questionario autocompilato può riguardare un gruppo intero). In
questi questionari il soggetto risponde autonomamente, senza l'intervento del ricercatore.
Tali questionari consentono di risparmiare tempo, ma devono essere redatti con attenzione.
Ad esempio, è meglio non inserire domande aperte.
Inter