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Monarchia Assoluta
L'assolutismo è un fenomeno tipicamente moderno e caratterizza i regni e i governi monarchici che gli sono propri. Si tratta di un regime politico in cui il sovrano non è soggetto alle leggi positive, il suo potere non è limitato da nessun assemblea o parlamento, né dal potere giudiziario e non subisce condizionamenti da parte di altri poteri sovranazionali ecclesiastici o laici che siano (papato, impero).
Le monarchie assolute tendono a organizzare i regni secondo i caratteri tipici dello Stato moderno che possiede la sovranità intesa come somma potestà, come potere non subordinato ad altri poteri, che si sostanzia nel monopolio della forza, nel promulgare e abrogare le leggi, nell'indipendenza da ogni altra persona giuridica, nel diritto di guerra e di pace, di battere moneta, di imporre tributi - tale Sovranità è assoluta, perpetua, indivisibile, inalienabile e imprescrittibile OVVERO non.
La corona è limitata dalle leggi e appartiene al sistema politico che la esprime, per cui essa non può essere alienata (ceduta ad altri), né si estingue per un suo mancato esercizio.
Nelle monarchie assolute la corona possiede tali caratteristiche che comprendono in ultima istanza la funzione legislativa, esecutiva e giudiziaria e che vengono esercitate dalla persona fisica del re, ma non sono da esso stesso possedute a titolo privato, ma solo ed esclusivamente nella sua funzione di sovrano.
Nel contesto storico moderno l'assolutismo ridefinisce il ruolo della monarchia che vira, tranne l'Inghilterra, verso una concezione del potere, per cui il re è tale per volontà di Dio e il suo potere non può essere in alcun modo limitato né dal popolo, né dai suoi rappresentanti, né da gruppi organizzati in classi, né da tribunali o altri organi giudiziari.
La teologia si problematizza come politica mentre, a sua volta, la politica fa
Del teologico il proprio referente, dando vita a una rinnovata teologia politica. Il punto centrale di questa nuova teologia politica è la figura del re: l'unica capace di rappresentare l'unità del potere e un compiuto simbolismo di tipo armonizzante, pacificatore dei conflitti interni e totalizzante di ogni istanza politica. Il sovrano è nelle condizioni di rispecchiare in se stesso la figura divina problematizzata dalla riforma protestante.
La Pace di Augusta del 1555, voluta da Carlo V, si sancì l'obbligo, per ogni suddito, di conformarsi alla religione praticata dal suo re. Aderendo, come già aveva fatto Lutero e il protestantesimo, alla dottrina dell'origine divina del potere regale, separando il principio della sovranità dall'universo cristiano e cattolico in cui era inscritto. Se, nella Respublica Christiana, la sovranità temporale voluta da Dio formava un corpo unico con l'unità spirituale.
della cristianità, ORA questo corpocoeso si andava frantumando. L'esito fu una pluralità di chiese e di orientamenti religiosi, afronte di cui di unitario vi era solo il potere temporale. MONARCHIA COSTITUZIONALE Segna il passaggio dall'assolutismo a forme sostanzialmente liberali di gestione della cosa pubblica e del potere. Nella forma costituzionale di monarchia il sovrano regna, ma accetta che il proprio potere venga limitato da una COSTITUZIONE. Il sovrano continua a detenere il potere esecutivo, ma condivide il potere legislativo con il parlamento, il re anche funzioni di rappresentanza e di nomina dei giudici. La costituzione limita fortemente i poteri del monarca in relazione ai diritti individuali infatti si afferma il principio dell'habeas corpus-> un cittadino non può essere detenuto se non per ordine di un tribunale costituito; inoltre si definiscono alcuni fondamentali diritti liberali come l'uguaglianza di tutti i sudditi davanti.alla legge e la libertà di parola, di associazione, di impresa, di stampa e di religione. Le monarchie costituzionali furono in tutta Europa le forme privilegiate di ordinamento politico nel corso del 19 secolo e hanno rappresentato il passaggio dall'assolutismo a forme di governo di tipo liberale e democratico. ESEMPIO: l'Inghilterra del 1689 attraverso il BILL OF RIGHTS anticipò di un secolo quanto accade nell'Europa continentale dopo la rivoluzione francese. Tali dichiarazioni riguardanti i diritti fondamentali di cui ciascun individuo avrebbe goduto, si sanciva anche la libertà di parola e discussione all'interno dell'aula parlamentare, il diritto del popolo e le libere elezioni e il divieto di abolire le leggi o esigere tributi senza il consenso del parlamento. Ciò si aggiungeva alla MAGNA CHARTA LIBERTATUM (1215) di epoca medievale -> esprimeva il principio secondo cui il re non poteva imporre tasse a suo piacimento, né potevaLa monarchia costituzionale rappresentò il compromesso raggiunto nel 19 secolo in Europa tra la nascente borghesia e l'ordine gerarchico tradizionale, su cui si fondava la stabilità del potere monarchico. Nel sistema costituzionale '800esco, che prevalse lentamente in tutta l'Europa continentale (regno unito non ha mai adottato una vera e propria costituzione, determinata da un unico testo, ma si è sempre caratterizzata per l'adozione di una serie di statuti come la Magna Charta o l'Act of Settlement e di una prassi democratica e parlamentare in cui non vige alcuna differenza tra legge ordinaria e legge costituzionale), la monarchia si costituiva all'interno dello Stato moderno come un organo di quest'ultimo, cui si trasmetteva tutte le prerogative ereditate dall'epoca dell'assoluto e in particolare la summa potestas stessa. Nel corso del 19 secolo iregni retti da monarchie costituzionali rappresentarono dei sistemi politici che tendevano ad adeguarsi alle richieste della borghesia e al nuovo modello da essa adottato, fondato sui valori tipici dell'individualismo politico. Successivamente i regni e le monarchie che li reggevano, nella maggioranza dei casi, si sono trasformate in Repubbliche o in Monarchie Parlamentari. MONARCHIA PARLAMENTARE La monarchia parlamentare è un ordinamento politico tipico di un regno in cui i poteri legislativo, esecutivo e giudiziario non appartengono esclusivamente alla corona, ma vengono esercitati autonomamente dal parlamento, dal governo e dalle corti di giustizia secondo il principio moderno della separazione dei poteri. Tale forma di ordinamento assegna alla corona il ruolo simbolico di rappresentare l'unità della nazione, pur considerandola la fonte di tutti i poteri. ESEMPIO: il caso britannico che rappresenta un modello di monarchia parlamentare: nel Regno Unito il SOVRANO oltre arappresentare il vertice del potere esecutivo, legislativo e giudiziario, è anche il capo della Chiesa anglicana e delle forze armate, inoltre convoca e scioglie il parlamento e nomina i ministri. Tuttavia le leggi non possono essere abrogate e promulgate senza il consenso della CAMERA DEI COMUNI. INFATTI in ogni monarchia parlamentare, come accade per quella inglese, il sovrano perde le sue prerogative tradizionali a vantaggio della camera elettiva che proietta la sovranità sul popolo, lasciando alla corona un ruolo di ratifica e certificazione delle decisioni parlamentari. Tuttavia le prerogative simbolicamente lasciate al re o alla regina, che nell'ordinaria amministrazione del regno hanno un valore puramente formale, possono svolgere una funzione assai rilevante in tutti i momenti di crisi imposti da un sostanziale stato di eccezione (come l'impossibilità del parlamento di riunirsi), che richiede decisioni rapide e la massima concentrazione dei poteri in.Un' unica persona o in un solo organo. In caso di un temporaneo vuoto di potere la corona è sempre nelle condizioni di esercitare pienamente le proprie funzioni a garanzia dell'unità, dell'integrità, dell'interesse e della protezione del proprio paese e dei propri sudditi.
L'IMPERO -> DEFINIZIONE E ANALISI:
L'impero è un sistema politico fondato sull'esercizio del potere politico, militare e religioso da parte di un imperatore, leader, capo, principe o da una classe politica coesa organizzata (Senato) su un insieme di territori popolati da nazioni e popoli tra loro eterogenei per lingua, cultura e religione. Si possono distinguere 2 forme principali di impero:
- TIPO ORIENTALE: è un sistema politico che si caratterizza per un totale accentramento del potere nelle mani dell'imperatore che acquisisce i caratteri di un monarca assoluto la cui figura è anche suscettibile di una sostanziale divinizzazione.
ESEMPI: il caso del faraone egiziano considerato come un Dio oppure l'imperatore persiano come mediatore tra il mondo umano e quello divino.
TIPO OCCIDENTALE: trova il suo modello nella tradizione romana. Si tratta in questo caso di un sistema politico in cui il potere dell'imperatore è limitato da altri soggetti o gruppi organizzati, come il Senato nell'antica Roma, il papato o il potere dei feudatari in epoca medievale. Il modello di riferimento è rappresentato dall'Impero Romano all'epoca dell'instaurazione del principato da parte di Augusto (63ac-14dc).
INTRODUZIONE: Tradizionalmente l'impero deriva (dal lat Imperium=comando), si è posto come una forma di potere al di sopra di ogni gruppo etnico o politico, di qualunque genere esso fosse. L'impero le cui origini sono da collocarsi in ORIENTE, ha sempre avuto il fatto di concepire se stesso come la copia terrena di un potere superiore: il potere celeste o divino.
L'imperatore è l'interprete per eccellenza e chiunque osava porsi al di fuori dell'impero o opporsi a esso, non faceva altro che contrastare la volontà stessa di Dio e degli dei. Ogni legge dell'impero si configurava in origine come la stessa legge divina. ESEMPI: in Mesopotamia, nella Persia, in Cina, in India, in Egitto e ancora attualmente in Giappone, l'imperatore era considerato il figlio del cielo; lo schema dei palazzi imperiali iranici era modellato sulla zikurat assiro-babilonese che era un cosmogramma dell'universo; l'imperatore cinese Wu viveva in un palazzo che era una gigantesca rappresentazione del cosmo di cui l'imperatore era al centro; i 12 Imâm fungono da simbolica cerniera tra cielo e terra ponendosi a capo della città ideale intesa come immagine simbolica del mondo. L'imperatore coniugando insieme potere politico e autorità sacerdotale garantiva con la sua presenza la legittimità.la correttezza e la riuscita di ogni forma rituale e di ogni retto governo.
Il carattere sacrale dell'impero e della figura imperiale che lo reggeva fu adottata anche dalla