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COMUNICAZIONE PATOLOGICA

1. Impossibilità di non comunicare

Rifiuto della comunicazione: A fa capire a B attraverso modi e parole di non voler comunicar

Accettazione della comunicazione: A si rassegna a comunicare ma si odierà per questo

Squalifica della comunicazione: A ricorre a fenomeni comunicativi per svilire la

(contraddirsi, cambiare argomento, …)

comunicazione

Il sintomo come comunicazione: A simula uno stato di incapacità a comunicare

2. Contenuto e ralzione

In una coppia c’è una situazione conflittuale continua non tanto per gli aspetti di contenuto

(argomento di ogni lite) ma per uno di relazione (chi ha il diritto di esprimere la propria

opinione)

Conferma: B accetta la definizione che A dà di se stesso

Rifiuto: B rifiuta e nega le definizione che A do di se stesso

Disconferma: B decide che A non esiste

comunicazione nella quale vi è un’incongruità tra i

Metacomunicazione paradossa:

messaggi di contenuto e quelli di relazione, tale per cui essi si invalidano e annullano a

“si può ubbidire al messaggio solo disubbidendogli e gli si può disobbedire solo

vicenda

ubbidendogli”

3. Punteggiatura “non piaccio a nessuno”

Una persona che si comporta in base alla premessa sicuramente

riceverà come risposta atteggiamenti antipatici Gli altri si

"Non piaccio comportanto

a nessuno" male con me

4. Moduli numerici e analogici

Possono verificarsi errori di traduzione da un linguaggio ad un altro

5. Interazioni simmetriche e complementari

si genera competitività tra individui simmetrici “l’uguaglianza sembra

Escalation simmetrica:

rassicurante se si riesce a essere un po’ più uguali degli altri”

più (entrambe provano piacere nell’esasperare la

Complementarità rigida: sadomasochsimo

loro posizione di one-down e one-up); disturbo psicotico condiviso o folie à deux un soggetto

trova in coppia con uno molto dominante malato diviene anch’esso malato pur

quando si

risultando sano se preso in analisi singolarmente

FACILITARE LA COMPRENSIONE DEL MESSAGGIO

Utilizzare LINGUAGGIO CONDIVISO

Prestare attenzione al CONTESTO CULTURALE

Prestare attenzione al FEEDBACK

Essere disponibili a MODIFICARE IL MESSAGGIO SE NON COMPRESO

Porre attenzione a COMPORTAMENTI E ATTEGGIAMENTI MENTRE COMUNICHIAMO

(evitare meta-comunicazione paradossa)

EMPATIA

"Assumere il ruolo dell'altro, mettersi nei panni, vedere il mondo come questi lo vede e

sperimentare così come li vede i suoi sentimenti"

"Essere pronti a leggere la comunicazione non verbale e rilevare da essa i sentimenti"

"Comunicare interesse, prendersi cura, comprendere in maniera non giudicante"

(Macarov, 1978)

Costruire il clima empatico

Calore non possessivo

Comprensione accurata

Visione incondizionatamente positiva

Accettazione priva di critiche e biasimo

Ascolto sinceramente interessato

essere sempre d’accordo (l’identificazione eccessiva non

Non è efficace)

Tecniche di risposta

Ripetizione delle parole finali del cliente

Verbalizzare i sentimenti della persona (…questo ti rende triste)

Restituire la percezione dell’altro (…capisco quanto ti faccia star male)

chiara, anteporre formule di approssimazione (…mi sembra

Qualora la percezione non fosse

di capire che)

Offrire momenti di riepilogo

Mettere da parte l’intenzione di ricercare una soluzione

Ascolto attivo: concentrare l'attenzione su come l'interlocutore percepisce se stesso e la

realtà vedendo le cose dalla sua prospettiva

Per attuarlo è importante SOSPENDERE IL GIUDIZIO, mettere da parte i nostri valori e le

opinioni personali

Prestare attenzione alla PERSONA (e non solo alla malattia)

Rispondere alla persona con empatia e al contenuto con parafrasi

Non dare consigli o SOLUZIONI PREMATURE

Alleanza terapeutica

Congruenza

La congruenza è la capacità di comunicare apertamente i propri sentimenti

COLLOQUIO CLINICO

È L'incontro tra medico e paziente in condizioni precostituite ed in genere contrattate, con due

scopi fondamentali:

- raccogliere informazioni sul paziente

- stabilire le basi del rapporto

Il colloquio può avvenire con:

- collaborazione totale del paziente

- assenza di collaborazione (non consapevolezza della malattia)

Nella maggior parte dei casi si svolge lungo un continum che oscilla dalla totale

collaborazione all'assenza della stessa

BISOGNO --> INDIVIDUAZIONE

(pz. contatta per disturbi gastrointestinali, in realtà è un etilista)

Il colloquio può essere:

- strutturato (per patologie organiche)

- libero (usato spesso per patologie psichiatriche)

Colloquio libero

Lasciare parlare il paziente senza incalzare con domande e/o interromperlo (mi dica cosa la

porta qui... parta da dove vuole....)

Importante nelle fasi iniziali del colloquio

Richiede più tempo ma da maggiori informazioni

Colloquio strutturato

Il pz. risponde a precise domande

Importante nelle situazioni di urgenza (raccoglie i dati necessari all'intervento immediato) e

nella ricerca scientifica (le risposte devono diventare dati matematici)

Richiede meno tempo ma fornisce solo le informazioni oggetto delle indagini

Piani comunicativi del colloquio

Piano comunicativo informativo: ricevere e dare informazioni

Piano comunicativo non verbale: si realizza fin dal momento in cui ci si incontra

Piano comunicativo dinamico-relazionale: meccanismi di difesa di operatore e paziente che

vengono messi in atto

Empatia nel colloquio

Nel corso di un colloquio bisogna attuare livelli di empatia dal II a salire, mai livelli di empatia

del I livello

Fasi del colloquio

1. Familiarizzazione e determinazione del problema

Saluto, sorriso, esposizione verbale del problema da parte del paziente

2. Osservazione e impressioni preliminari

Osservazione del paziente del suo modo di fare

3. Anamnesi e raccolta dati

Parte da un colloquio aperto e si conclude con un colloquio strutturato

4. Ipotesi diagnostica

Una diagnosi precisa non si pone quasi mai nel primo incontro

5. Prognosi e contratto terapeutico

Il contratto terapeutico deve essere bilaterale, non si parla più di prescrizione terapeutica,

deve essere discussa insieme dal medico e dal paziente per responsabilizzare il pz. e

aumentare la compliance [complàians]

Tecniche di sostegno del colloquio

1. Riflessione

Ripetizione da parte del medico di ciò che è stato detto dal pz. in modo empatico e riflessivo

per assicurarsi di aver compreso bene e dimostrarlo al pz.

2. Facilitazione

Emettere segnali, verbali e non verbali, per permettere al pz di capire che lo stiamo ascoltando

3. Rinforzo positivo

Cercare di capire l'eventuale imbarazzo o problema che impedisce la comunicazione e deve

cercare di far capire al pz che lo comprende e di metterlo a suo agio

4. Rassicurazione vera

Rispondere in modo empatico alle preoccupazioni del paziente (le assicuro che farò tutto ciò

che è in mio potere per cercare di aiutarla)

5. Silenzio

Per lasciare il tempo al pz di riflettere, se il silenzio deriva da imbarazzo, bisogna aiutare a

superarlo (mi vuole dire cosa sta pensando?)

6. Interpretazione

Cercare di interpretare eventuali comportamenti ostili de pz e verbalizzarli (il fatto che lei mi

dica di essere arrabbiata perché la sua famigli non la sostiene mi fa pensare che lei possa

avere il timore che anche io non la sostenga, è cosi?)

7. Transizione

Passare ad argomenti più interessanti ai fini diagnostici senza far capire al pz che non ci

interessa ciò che sta dicendo in quel momento

8. Autorivelazione

Il medico può rivelare alcune cose di se per facilitare l'esposizione (non so lei, ma io in una

situazione del genere mi sarei arrabbiato tantissimo)

9. Riconoscimento delle emozioni

Per permettere lo sfogo delle emozioni bisogna riconoscerle (pz con gli occhi lucidi, vedo che

parlare di questo la rattrista, si senta libero di esprimere le sue emozioni)

Tecniche ostruttive del colloquio

1. Domande eccessivamente dirette

(Dottore, è da un po' che faccio fatica ad ingranare la giornata, lei è depresso vero?!)

2. Domande in serie

Danno l'idea di un interrogatorio

3. Cambiamenti prematuri di argomento

Faccia negativa della transizione, non da importanza a ciò che il pz sta dicendo

4. Consiglio prematuro

Consigli non richiesti che possono non permettere di identificare il vero problema (Pz: Sono

stanco del mio lavoro, Med: vada ni pensione, in realtà il problema sono le relazioni sul lavoro)

5. Falsa rassicurazione

Rassicurazione del pz senza avere gli elementi necessari per poterlo fare (sicuramente verrà

fuori da questo problema)

6. Domande critiche

(Come può pensare di andare d'accordo con sua moglie se poi si dimentica di farle il regalo

per l'anniversario)

7. Intrappolare il pz con le sue stesse parole

Far notare le contraddizioni

8. Messaggi non verbali di disimpegno o di disapprovazione

STILE DEL MEDICO CON ALTO INDICE DI IDENTIFICAZIONE

è positivo per creare un’alleanza terapeutica ma se

Il meccanismo di difesa di identificazione

eccessivamente usato può essere ostruttivo di un rapporto normale (diventa patologico)

Non mostra fretta (se ha fretta lo dice prima)

Offre possibilità di contatto oculare con il pz in modo naturale (non fissare)

È capace di chiarire a se stesso e al pz i disturbi lamentati

Evita di dare informazioni e interpretazioni all'inizio del colloquio

Cogliere i segnali e gli accenni metacomunicativi verbali e non verbali

Ha un atteggiamento rilassato

Guarda di più il pz mentre lo ascolta

Non guarda i suoi appunti mentre parla (almeno non prevalentemente) e spiega al pz che gli

appunti non saranno basati sull'importanza o meno degli argomenti trattati

Mentre ascolta emette segnali di incoraggiamento

Interrompe di meno il pz e gli da occasioni di esprimersi

Sa gestire le interruzioni del colloquio (telefonata), lo si dice subito

Sa gestire il pz logorroico introducendo eventualmente un colloquio strutturato

Fa meno domande chiuse e più domande aperte

Fa commenti con azione di supporto

Si informa su domande di tipo psichiatrico anche durante un colloquio su malattie organiche

(domande di tipo sociali e famigliari)

Da informazioni esplicative

Da informazioni e suggerimenti terapeutici (dieta, stile di vita,...) in modo chiaro e negoziale

Si assicura che le informazioni siano state comprese dal pz (sono stato chiaro? e non ha

capito? perché si userebbe un meccanismo di proiezione)

Prescrizione dei farmaci

Dire sempre il nome

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
11 pagine
SSD Scienze mediche MED/02 Storia della medicina

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher patuzzo di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Introduzione alla medicina e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Picci Rocco Luigi.