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MEDICINA INTERNA PROF.SSA TROVATI
Il termine malattia può avere due definizioni:
- Alterazione dei processi fisiologici
Entità autonoma che si insedia nell’organismo
-
Non sempre esiste una correlazione diretta tra sintomi e malattia, diversi fattori possono influenzare
la causa principale e dare più effetti, allo stesso modo uno stesso effetto può essere portato da più
cause genetica e ambiente si intersecano
influisce su durata della vita, PAOS, morte improvvisa, statura, glicemia, BMI,…
Il genotipo
Per eseguire studi corretti si tiene conto di: genotipo, ambiente, stile di vita e classe sociale
I principali compiti del MMG sono:
- Identificare gli individui che possono avere malattie genetiche
- Organizzare la terapia secondo un piano preciso
- Rivolgersi a uno specialista riconoscendo i propri limiti
- Collaborare e comunicare con i colleghi
Determinare l’accuratezza della diagnosi
-
INTRODUZIONE ALLA CLINICA
Molteplici aspetti della medicina
Ricerca: migliorare gli aiuti ed i servizi
Medicina preventiva: dà benefici sia economici che psicologici, va difesa dai tagli economici (facili)
Medicina palliativa: dà sollievo dal dolore e sostegno psicologico e morale
Medicina riabilitativa: permette di recuperare il massimo possibile
Medicina dello sport: controlla il doping
La medicina dev’essere evidence based (EBM), usare farmaci che abbiano superato i benefici
dell’effetto placebo, la medicina omeopatica va bene solo per i disturbi psico-somatici
E’ necessario trovare un equilibri tra benefici, effetti collaterali e costi
Scopi e strumenti della medicina
Gli scopi della medicina sono:
- Prevenire (soggetti sani)
- Curare (soggetti malati) con lo scopo di guarire, rendere più favorevole il decorso della malattia,
alleviare alle sofferenze o accompagnare alla morte
- Riabilitare (soggetti invalidi)
Gli strumenti di cui si avvale sono:
- Servizi diagnostici avanzati (laboratorio analisi, diagnostica per immagini, anatomia patologica)
- Servizi diagnostico-terapeutici (radiologia interventistica, emodinamica, endoscopia, trasfusioni)
- Organizzazione dei servizi a diversi livelli (ospedaliero, territoriale, domiciliare)
BIOETICA
Principi di bioetica personalista
- Principio di difesa della vita fisica: la vita fisica è un valore fondamentale della persona
- Principio di libertà e responsabilità: la salute è affidata alla responsabilità del medico e del
paziente, i quali devono rispettare le reciproche libertà
- Principio di totalità e principio terapeutico: il corpo va considerato rispettando il valore
dell’integrità, il principio terapeutico va applicato sulla parte malata per salvare un corpo sano,
se non vi sono altri mezzi, se vi è un’elevata possibilità di riuscita e se c’è il consenso del
paziente
- Principio di socialità e sussidiarietà: la vita propria e altrui è un bene personale e sociale
Bioetica basata sui principi (sperimentazione umana)
Principio del rispetto dell’autonomia:
- obbligo del consenso informato
- Principio di beneficienza/non maleficenza: gli interventi non devono arrecare danni
i trattamenti devono essere uguali per tutti e dev’esserci un’equa
- Principio di giustizia:
distribuzione dei fondi per la ricerca
L’etica dell’ambiente è parte essenziale della bioetica
“MEDICI UMANI, PAZIENTI GUERRIERI” – G. BONADONNA
- Basta poco per dare speranza
- I medici imparano dai pazienti il significato della vita e capiscono il senso della sofferenza: non
bisogna crearsi una corazza poiché l’attenzione e l’ascolto sono una grande cura
- Un medico deve essere efficiente ma empatico
- La malattia ha grosse ripercussioni sulla vita e la famiglia
La malattia fa capire l’importanza della vita
- Un medico deve offrire la complicità dell’alleanza terapeutica affinché non si arrendano
-
- Gli eventi della vita cambiano le idee e le prospettive
I traguardi della scienza devono arrivare sul “letto del malato”
- Non bisogna focalizzare l’attenzione sulla malattia ma sui pazienti malati
- La corsa ai facili guadagni rovina “l’arte del curare”
-
- Le malattie devono essere conosciute dal punto di vista dei pazienti e non solo da quello
tecnico
PREVENZIONE
Prevenire significa:
- Cercare di far restare sane le persone
- Cercare di non far sviluppare malattie alle persone che presentano fattori di rischio
- Cercare di non far sviluppare complicanze a chi ha già una malattia
- Cercare di dare una soddisfacente qualità di vita a chi ha già malattie complicate
CASO CLINICO
Infarto del miocardio
L’infarto del miocardio presenta come substrato anatomopatologico la riduzione acuta o sub-acuta
dell’erogazione di ossigeno al miocardio per rottura o erosione di una placca aterosclerotica
L’aterogenesi è un processo lungo decadi, asintomatico per molto tempo, inizia da una disfunzione
entrano nell’endotelio disfunzionante, sono
endoteliale: nello stato patologico le LDL inglobate dai
macrofagi, che diventano cellule schiumose (foam cells) vengono quinid richiamate cellule
muscolari lisce che formano un cappuccio di tessuto fibroso
La placca aterosclerotica (ateroma) è un ispessimento
focale e asimmetrico dello strato interno delle arterie
(tonaca intima) costituita da cellule muscolari lisce e
macrofagi che inglobano il colesterolo diventano foam
cells
Le cellule muscolari lisce costituiscono un cappuccio
fibroso, inizialmente spesso ma che può assottigliarsi
fino a rompersi
I macrofagi che hanno inglobato il colesterolo
diventando foam cells costituiscono il core lipidico
insieme a goccioline lipidiche e collagene
La placca può essere:
Stabile: pochi lipidi, pochi macrofagi, poche cellule infiammatorie (piccolo core lipidico) molte
cellule muscolari lisce che producono matrice (cappuccio fibroso spesso)
derivati dall’apoptosi dei macrofagi, molte cellule
Instabile: molti lipidi (>40%) in parte
infiammatorie attivate esprimenti citochine esprimenti TF (tissue factor, coaugulante) e metallo
*(la stabilizzazione della placca consiste nell’inibizione
proteasi che distruggono il collagene
delle metallo proteasi) PLACCA INSTABILE
PLACCA STABILE
La coronarografia permette di vedere le placche e le loro dimensioni ma non la loro stabilità
Nel 70 % dei casi avviene la rottura del cappuccio fibroso che provoca la fuoriuscita di TF che è un
fattore di coagulazione formando così un trombo occludente; solo il 20 % di questi casi ha placche
stenosanti
Il restante 30% dei casi avviene per erosione del cappuccio fibroso senza rottura che provoca
comunque un trombo occludente
Un paziente con placche aterosclerotiche, sottoposto a sforzo, presenta angina pectoris che lo
costringe a fermarsi, di conseguenza il dolore cessa poiché i tessuti tornano ad essere ossigenati
presentazione clinica dell’infarto
Una frequente miocardico consiste in un violento dolore
retrosternale della durata superiore a 30 minuti talora irradiato al lato ulnare al braccio sinistro.
In caso di infarto bisogna procedere a angioplastica primaria (sala di emodinamica) o a riperfusione
con fibrinolisi per evitare uno scompenso cardiaco
conseguenze dell’infarto
Le miocardico variano a seconda della estensione della necrosi miocardica
dalla morte improvvisa a differenti gradi di perdita della funzione cardiaca.
Dopo l’infarto miocardico il paziente deve: controllare ancora più intensivamente i fattori di rischio
sopra ricordati con misure non farmacologiche (stile di vita) e farmacologiche, assumere farmaci in
grado di preservare al massimo la funzione cardiaca residua e di evitare il re-infarto; la probabilità di
un paziente che ha già avuto un infarto di avere un secondo infarto è maggiore di quella di un paziente
che non ha mai avuto infarto:
I fattori di rischio per la disfunzione endoteliale sono: ipertensione, fumo, LDL elevate, diabete,
iperomocisteinemia, infezioni di microrganismi e obesità (che aumenta insulino-resistenza portando a
dislipidemia, ipertensione e trombofilia), il sesso maschile è maggiormente a rischio di aterosclerosi
del sesso femminile.
prevenire l’aterosclerosi: prevenire/curare l’ipercolesterolemia da LDL (dieta, esercizio fisico),
Per
abolire fumo, prevenire/curare il diabete, prevenire/curare l’ipertensione arteriosa, prevenire/curare
l’obesità
La prevenzione è basate su evidenze molto solide (liv.A) va applicata a tutta la popolazione, è più
efficace nei soggetti a alto rischio genetico (storia familiare di eventi aterosclerotici in giovane età) o
per fattori di rischio
Le modificazioni dello stile di vita non richiedono costi aggiuntivi anzi permettono un risparmio ma
cambiare le abitudini è difficile
La prevenzione è efficace se: il paziente è convinto che la malattia possa incidere negativamente
sulla sua vita, sa che ci sono effettive e reali possibilità di prevenzione, queste presentano un
favorevole rapporto costo/beneficio: il soggetto deve accettare la prevenzione attivamente e non
subirla passivamente, per questo è utile fare educazione terapeutica grazie alla comunicazione (e
non solo informazione)
CASO CLINICO GELU
Gelu B. è un ingegnere rumeno di 48 anni. La madre, Alina, è morta a 50 anni in seguito ad infarto
miocardico. Il padre, Josif, è vivente e soffre di ipertensione arteriosa. La moglie, Gabriela, è casalinga
e gode di buona salute. Ha due figli: Livia, di 25 anni (infermiera) e Cipriano (studente) di 15 anni.
Entrambi godono di buona salute. Gelu ha lavorato per anni in una ditta di costruzioni come ingegnere.
Quattro anni orsono la ditta è fallita, e Gelu non è più riuscito a trovare un lavoro stabile: accetta lavori
saltuari, anche come manovale. Ha iniziato a soffrire di depressione, si sente in colpa nei confronti
della famiglia che non riesce a sostenere economicamente in modo adeguato, si sente umiliato dal
dovere accettare lavori molto al di sotto del suo grado di preparazione professionale, ha notevolmente
incrementato il fumo (fino a 20 sigarette al dì). Livia, desiderando aiutare la famiglia, emigra in Italia, e
trova posto presso una anziana signora in Orbassano, come badante. Gabriela è preoccupata per i
problemi economici della famiglia, ed ancor più per la crescente depressione del marito. Lo invita a
recarsi dal medico di famiglia, ma Gelu non vuole farlo. Dice che in vita sua non ha mai visto un
medico e che non vuole essere adesso trattato come un malato. Livia, che non può interrompere il suo
servizio