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TESSUTO CONNETTIVO
Ha le funzioni di supporto meccanico e di connessione (unisce cellule tra loro ma anche tessuti);
forma una capsula che circonda un organo, fa da supporto interno per gli organi, con lo stroma, e
tessuti. Forma tendini, legamenti, tessuto areolare (tessuto connettivo lasso), osso e cartilagine. Ci
sono pochissime cellule libere o sparse poiché c’è molta matrice extracellulare. I tre componenti di
questo tipo di tessuto sono: le cellule, in particolare il fibroblasto, le fibre collagene, elastiche e
reticolari (funzione di sostegno) e la matrice, formata da glicosaminoglicani, proteoglicani e
proteine, tutte molecole di enormi dimensioni che bloccano le molecole di acqua e donano turgore
e viscosità.
Il collagene rappresenta il 30% del peso secco corporeo e contiene più di 12 tipi diversi di
proteine; si parte da una molecola a tripla elica, detta tropocollagene, per passare alle fibrille e poi
alle fibre, le quali sembrano dei cavi. Le fibrille di collagene appaiono striate con regolare
periodicità determinando una non casuale associazione tra loro.
Le fibre elastiche hanno come proteina base l’elastina, capace di tornare alla sua forma originaria
dopo essere stata tirata; si trovano nell’aorta, grande arteria elastica, poiché quando fuoriesce il
sangue dal cuore con la gittata, l’aorta lo riceve con molta forza e la parete attutisce il colpo.
Le fibre reticolari sono costituite da fibrille di collagene che formano una rete organizzata ma in
apparenza disorganizzata.
Le cellule hanno un progenitore comune, la cellula mesenchimale multipotente.
Il suffisso “-blasto” in fibroblasto significa che la cellula è ancora in attiva sintesi, produce ed è
viva; quando la cellula non produce più diventa quiescente e quindi la cellula cambia e si usa il
suffisso “-cita” determinando il fibrocita. Questa nomenclatura vale per tutti i tessuti ma in questo
caso, anche la forma quiescente, di solito, mantiene il nome “fibroblasto”. Quando la cellula è in
attività ha bisogno di tanti organelli, dimensioni elevate e un grande nucleo mentre quando diventa
quiescente il volume si riduce molto ma non muore. Il fibroblasto produce e secerne tutto ciò che
compone questo tessuto e cioè fibre e matrice.
I macrofagi derivano da cellule del sangue, i monociti, possono rimanere nei tessuti e poi attivarsi
all’occorrenza, fagocitano quello che non va bene, come detriti cellulari e microbi (esempio: globuli
rossi nella milza). Quando si entra in contatto con l’antigene, il macrofago fagocita la sostanza ed
espone parti dell’antigene sulla sua superficie in modo tale che i linfociti B si attivino e producano
anticorpi adeguati per quell’antigene.
I mastcell o mastociti derivano dai basofili e producono l’eparina, con funzione anticoagulante, e
l’istamina, con funzione vaso dilatante, rilasciandole ad esempio durante un’infiammazione o
allergia. Sulla superficie hanno dei recettori che legano IgE scatenando la reazione del mastocita
se si lega all’antigene. Avverrà un esocitosi, con il prodotto stoccato in vescicole, composta dove le
vescicole si fondono tra loro ancora nella cellula e poi escono tutte insieme.
Le plasmacellule sono cellule che si differenziano dai linfociti B e producono anticorpi.
Esistono diverse tipologie di tessuto: lasso o areolare, con poche fibre e prevale la matrice; denso,
con molte fibre, e può essere regolare o irregolare a seconda se le fibre sono organizzate bene o
no; elastico, senza collagene, si trova nei legamenti e nelle arterie elastiche; reticolare, a spugna;
mucoso, con pochissime fibre e molta matrice, ad esempio il cordone ombelicale).
TESSUTO ADIPOSO
Si tratta di un connettivo specializzato dove le cellule si chiamano adipociti, immagazzina energia;
è così esteso che viene considerato come un organo e non un tessuto, da la forma al nostro corpo,
è sottocutaneo, assorbe gli urti siccome è organizzato in cuscinetti, crea un isolamento termico e
riempie gli spazi tra gli organi. Esiste quello bianco-giallo uniloculare e quello bruno multiloculare,
nel primo c’è una sola grande goccia di grasso nel citoplasma dell’adipocita mentre il colore varia
in base all’età. L’uniloculare si trova negli adulti dove si hanno cellule molto grandi interamente
piene di questa unica goccia lipidica, infatti rimane molto poco del resto della cellula,
vascolarizzata; la goccia serve per produrre energia (ATP). Il multiloculare presenta più goccioline
quindi il nucleo può rimanere centrale e non schiacciato, si tratta della forma neonatale o di
mammiferi che vanno in letargo; possiede molti mitocondri e converte il grasso in calore e non in
energia.
SANGUE
Si tratta di un tessuto liquido con matrice liquida; contiene cellule (eritrociti o emazie, piastrine e
leucociti) e plasma. Nel corpo ci sono 5-6 litri di sangue e il volume delle emazie è del 45%,
leucociti e piastrine dell’1% mentre circa il 55% è costituito da plasma: questi valori sono stati
ottenuti per centrifuga del sangue con anticoagulanti. Il plasma si presenta di colore giallino; per
visionare ad occhio nudo le varie cellule si utilizza la tecnica dello striscio di sangue, usandone né
troppo né troppo poco. Tutte le cellule del sangue hanno comunque un progenitore comune.
Il globulo rosso è un disco biconcavo in modo tale che la sua superficie sia maggiore nello stesso
volume, è molto flessibile poiché si deve deformare quando passa nei capillari. Nel corpo ci sono
30mila miliardi di emazie, le quali non hanno il nucleo e hanno pochissimi organuli, fondamentali
però per produrre l’emoglobina che riempie del tutto i globuli rossi. L’emoglobina si lega
all’ossigeno, vive 120 giorni (più o meno 4 mesi)e viene rimossa dal circolo nella milza o nel
midollo osseo.
I globuli bianchi sono molti meno delle emazie, si dividono in granulociti e agranulociti, a seconda
se all’interno ci siano dei granuli o no. I più abbondanti granulociti sono i neutrofili, al 60% del
totale, i quali hanno un nucleo con tanti lobi connessi da ponti; possono avere fino a 5 lobi ma
hanno vita breve sia in circolo sia nei tessuti. Contengono lisosomi e attaccano i batteri da cui
vengono richiamati e li distruggono; il pus rappresenta l’azione di un neutrofilo contro un batterio,
morto e rilasciato. Nei neutrofili il nucleo ha una forma variabile e si dicono così “polimorfonucleati”.
Gli eosinofili presentano un nucleo con dei lobi, uccidono i parassiti dando una risposta allergica e
fagocitano i complessi antigene-anticorpo che si sono formati determinando la fine della risposta
allergica.
I basofili sono molto pochi, meno dell’1%, producono eparina ed istamina e danno origine ai
mastociti.
I linfociti B e T sono prodotti dal midollo ma si specializzano in T nel timo e in B nel midollo osseo
stesso; i B diventeranno plasmacellule mentre i T hanno il compito di aiutare le altre cellule;
esistono, ad esempio, i T Helper che aiutano altri T, i T citotossici che secernono sostanze contro
gli antigeni, i T soppressori che determinano la fine della lotta contro l’antigene, ad esempio nei
vaccini.
I monociti sono della famiglia degli agranulociti e sono quelli che daranno origine ai macrofagi,
vivono poco nel sangue.
Le piastrine (2-5 µm di diametro)non hanno il nucleo poiché originano da megacariociti, enormi
cellule, nella forma di frammenti di citoplasma di questa cellula. Hanno alta capacità secretoria,
sono le prime che si attivano per la coagulazione attirando altre piastrine per formare il tappo
piastrinico, si crea la proteina fibrina che crea una rete che intrappola emazie, piastrine e leucociti,
ma ad un certo punto si avrà la retrazione del coagulo attraverso l’enzima plasmina.
CARTILAGINE
Si trova in molti distretti del nostro corpo, è un tessuto specializzato del connettivo, solido ma
anche flessibile né vascolarizzato né innervato. L’impalcatura di trachea e bronchi è formata da
cartilagine che mantiene la pervietà, cioè l’apertura delle vie aeree, e guida lo sviluppo delle ossa.
Le cellule che la compongono sono: condroblasti e condrociti (“condr-“ rappresenta ciò che è
cartilagine); i condroblasti producono matrice e fibre, quando diventano quiescenti si trasformano
in condrociti, i quali verranno bloccati dalla matrice che diventerà solida, interrompendo la loro
attività. La cartilagine è rivestita dal pericondrio (letteralmente significa “tessuto che sta intorno alla
cartilagine”). Vengono prodotte anche fibre collagene ed elastiche.
I tessuti cartilaginei sono: cartilagine ialina, la più diffusa (trachea, bronchi…) con aspetto bianco-
bluastro, traslucida; presenta dei gruppi isogeni e matrice abbondante. I gruppi isogeni sono il
risultato di divisioni mitotiche di un unico condroblasto, intrappolato nella sua stessa matrice,
dopodiché non riesce più a dividersi poiché la matrice è diventata solida. La cartilagine elastica,
meno diffusa (orecchio esterno, parte della laringe, epiglottide…) è formata da fibre elastiche, ha
quindi maggiore flessibilità, di color giallastro; in questa tipologia c’è meno matrice e le cellule non
sono più suddivise in gruppi ma sono disposte più vicine tra loro. La cartilagine fibrosa è una
tipologia di transizione tra le prime due (dischi intervertebrali, sinfisi pubica, menisco…), meno
diffusa e meno riconoscibile delle altre due, ma assomiglia al collagene.
TESSUTO OSSEO
Si tratta di una forma specializzata del connettivo, la sua durezza è dovuta alla presenza di cristalli
di idrossiapatite (Sali di calcio) nella matrice ma è anche leggero poiché le ossa sono cave per
alleggerire la struttura, in continuo mutamento ma non accrescimento poiché ad un certo punto si
interrompe la crescita. È l’impalcatura interna del nostro corpo ma da solo non ci permette il
movimento, protegge i visceri con la gabbia tracica e il bacino, da inserzione a muscoli e tendini
per il movimento. Il midollo accoglie gli elementi emopoietici, sede degli elementi del sangue.
Le componenti di questo tessuto sono: cellule, fibre collagene e matrice. Sono presenti
osteoblasti, osteociti, osteoclasti e proteoblasti, cellula staminale per gli osteoblasti i quali
producono i componenti dell’osso e si trovano sulla sua superficie.
Gli osteociti possono essere in contatto con sottili canalicoli.
L’osteoclasto è molto grande poiché è una fusione di più cellule, deriva dai monociti del sangue,
può avere fino a 50 nuclei, la sua funzione è quella di digerire la matrice ossea e rilasciare calcio
necessario per altri distretti, attivato da ormoni o sit