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quello gli pare che sia più comodo e più bello secondo la terminazione del generante; e fatto

questo, partorirlo, cioè farne uno disegno piccolo rilevato di legname, misurato e proporzionato

come che ha a essere fatto poi, e mostrarlo al padre. E perché t'ho asomigliato l'architetto alla

madre, così è bisogno che sia balia, e così bisogna che sia madre e balia. E sì come la madre è

amorevole del figliuolo, così lui con quello amore e diligenza alevarlo e acrescerlo e fornirlo, se è

possibile, se non lasciarlo ordinato, per modo che non perisca per suo mancamento. Sì come la

buona madre vuole bene al suo figliuolo, e mediante l'aiuto e sapere del padre s'ingegna che sia da

bene e che sia bello e dalli buono maestro, perché venga valente e che sia laudato, così il buono

architetto si debba ingegnare di fare il suo edificio bello e buono; e come la madre s'ingegna di

trovare buoni maestri al figliuolo, così l'architetto debba trovare buoni maestri, come son quelli da

muro e tutti gli altri che hanno a lavorare, se già il padrone non gl'impedisce, sanza la volontà del

quale lui sarebbe come la donna che contra la voluntà del marito non può fare alcuna cosa; così è

proprio a similitudine l'architetto”.

L’edificio è vivo come l’uomo, e come l’uomo si ammala e muore se non curato. Ma guarisce come

l’uomo, se qualcuno se ne cura nella maniera giusta. Come l’uomo ha bisogno della donna, così

l’edificio ha bisogno di un padre e una madre.

Metafore in architettura: l’architetto è la madre, che come la donna impiega tanti mesi a realizzarlo

e pensarlo in vari modi. Quando finalmente ha progettato lo presenta al marito, al padre, ovvero il

committente. Il piccolo modellino ligneo, il neonato, viene portato in dono ai committenti. Anche

l’architetto deve trovare dei buoni realizzatori manuali, così come è importante un buon maestro per

l’educazione del bambino. Il committente è essenziale, è lui che può far partorire un buon edificio.

Vediamo alcuni esempi di celebri committenti e architetti:

Pericle + Ictino = Il Partenone

• Traiano + Apollodoro di Damasco = il foro traiano e i mercati traianei

• Taddeo Goddi + priori della repubblica fiorentina = Ponte Vecchio nel 1342-46 sul luogo di

• un antichissimo attraversamento dell’Arno di epoca romana.

Michelozzo + Cosimo il Vecchio = Palazzo medici (poi Riccardi, prima residenza dei

• medici).

Giuliano da Sangallo + Lorenzo de Medici = Villa medicea del Poggio.

• Vasari + Cosimo I = Palazzo Vecchio e gli Uffizi, che dal 1539 diventa sede abitativa.

• Bernini + Papa Alessandro VII Chigi = Piazza san Pietro e il colonnato.

La storia dell’architettura non è quindi fatta di soli edifici, ma di persone, eventi e vicende. (Ovvero

le basi su cui si basa la costruzione dell’opera). Componenti che possono determinare il tipo di

architettura:

Fattori naturali: come alluvioni, incendi, etc.

l’alluvione di Firenze può farci capire come l’edificio possa essere modificato poiché portò

➔ all’abbattimento degli edifici che sporgevano su Ponte Vecchio;

l’incendio nel Palazzo Ducale di Venezia causò gravi danni.

Motivazioni di tipo politico: guerre, alleanze che provocano un’espansione della città, causando dei

cambiamenti.

per esempio per la ricostruzione di edifici distrutti durante la guerra si cerca di trovare un

➔ compromesso tra arte tradizionale e moderna (linguaggio contemporaneo). Questa filosofia

si diffonde in tutta Italia sebbene con alcune eccezioni, come il Ponte di S. Trinita, nel qual

caso è prevalsa l’idea di ricostruirlo com’era.

Motivazione economiche: spesso alla base delle modifiche di un edificio. Generalmente la

vicinanza o meno ai luoghi di estrazione delle materie prime, come nel caso della Pietra Serena e

Pietra Forte (il cui giacimento sta nella zona di Boboli):

Opera di Santa Maria del Fiore: aveva il monopolio della vendita del legname della zona

➔ fiorentina, che veniva da Vallombrosa. Di conseguenza non pagava il dazio e ne detenevano

l’esclusiva. Brunelleschi, che non poteva realizzare le impalcature per la cupola a causa

della scarsità di legname, creò la famosa struttura autoportante. Ad Ufo = Ad Usum

Florentinae Operae = dazio zero

Motivazioni sociali: innescano la ragione di costruire nuovi edifici;

matrimoni.

Motivazioni culturali: pubblicazioni su edifici che venivano utilizzati dagli architetti. I trattati erano

molto seguiti dagli architetti nella progettazione.

Battipali: serviva per battere i pali sulla riva del fiume

➔ Trabocchetto: serviva per sollevare le pietra dal fiume

Motivazioni e fattori tecnici: la disponibilità di tecnologie per la costruzione; a seconda del costo e

del tragitto di alcuni materiali se ne sceglievano altri.

Arenaria: materiale molto friabile

➔ Marmo misto: marmo mischiato, è una roccia frammentaria con frammenti calcarei che si

➔ trova in Toscana. Veniva scelto sia per l’aspetto economico (il Duca di Toscana

commissionava opere con questo materiale) che per l’aspetto tecnico.

Pietra Serena: estratta dalle Cave di Settignano. La si ritrova nella libreria Laurenziana e agli

➔ Uffizi. NOMENCLATURA ARCHITETTONICA

Piante

Per la descrizione di un edificio bisogna partire sempre dalla pianta perché è l’elemento su cui

poggia la struttura.

Ne esistono varie tipologie:

: la navata è più lunga del transetto, cioè la parte trasversale della navata.

• CROCE LATINA

L’asse longitudinale è più lungo. Può essere presente una terminazione absidale, se prevede

la presenza di un abside semicircolare, mentre se di forma rettangolare o quadrata è detta

scarsella. : bracci del transetto uguali a quelli della navata longitudinale; il braccio

• CROCE GRECA

principale è identificato dalla presenza del portale d’accesso.

: pianta di tipo centrale ma inscrivibile in una circonferenza

• OTTAGONALE

: a forma di cerchio

• CIRCOLARE : tipo croce latina ma manca la parte finale della navata centrale.

• CROCE COMMISSA o TAU

Archi

Ne esistono principalmente due tipi:

dal nome del compasso utilizzato per la realizzazione di questo arco, con il

• A TUTTO SESTO:

quale si disegnava una mezza circonferenza. Il compasso è puntato nel punto centrale e si

disegna l’arco. il raggio è pari a 4/5 del diametro, mentre nell’arco a tutto sesto è pari a ½

• A SESTO ACUTO:

del diametro dell’arco.

Ne esistono anche altri tipi, realizzati con metodologie diverse, come:

il centro della circonferenza è posto più in basso rispetto alla metà del

• ARCO RIBASSATO:

diametro, ritagliando così una porzione di arco e risultando più basso rispetto all’arco a tutto

sesto. : il punto di applicazione della sesta è sopraelevato.

• ARCO RIALZATO : che hanno più centri di applicazioni.

• ARCHI POLICENTRICI

A volte presenza di piattabanda in archi a tutto sesto: è un transetto tipico romano che mantiene

solida la struttura.

Struttura dell’arco:

chiave → la parte più alta di un arco

intradosso → parte interna inferiore

estradosso → parte esterna superiore

ghiera → cornice visibile dell’arco

giunto alle reni → giunto a 30° dal piano di imposta

luce → parte libera tra un appoggio e l’altro

freccia → distanza fra intradosso e linea orizzontale

piano di imposta → punto da cui si costruisce l’arco.

Volte

Le volte sono un’estensione degli archi.

la direttrice è data dalla forma dell’arco, che viene fatto traslare per

VOLTA SEMPLICE:

• ottenere la volta. La linea su cui scivola l’arco è detta generatrice, in questo modo il peso si

distribuisce equamente.

il peso grava sui quattro angoli. La particolarità è che in qualsiasi modo

• VOLTA A VELA:

venga sezionata se ne ricava sempre una semi circonferenza. Utilizzata molto da

Brunelleschi. : data da una semicirconferenza portata in profondità lungo una direttrice.

• VOLTA A BOTTE : è data dall’intersezione di due volte a botte.

• VOLTA A CROCIERA : a differenza delle prime che poggiano su degli elementi puntiformi,

• VOLTA A PADIGLIONE

generalmente colonne o pilastri poiché poggiano sui 4 vertici; questo tipo di volta poggia su

tutto il perimetro. Può avere base ottagonale, esagonale o quadrata.

sostenuta da una muratura continua, in cui i punti di appoggio sono

• CUPOLA EMISFERICA:

continui, realizzata con pietre incastrate foro a foro o con un’armatura lignea di sostegno

detta a centine. volta a botte con estrusione. Presenza di sorte di spicchi ricavati da

• VOLTA A CRESTE E VELE:

una semicirconferenza e portati in profondità, mentre le creste sono degli elementi di

rinforzo che sostengono le vele; la linea delle spinte non è continua, ma poggiano sui

sostegni della struttura.

Ordine Architettonico

Indica un insieme di rapporti proporzionali che lega la colonna con tutta la costruzione. A seconda

dell’ordine architettonico si avranno delle proporzioni diverse.

Il primo architetto a parlare di ordini architettonici e proporzioni è Vitruvio.

→ distanza fra le colonne

INTERCOLUMNIO

→ base della colonna, permette di misurare il diametro. Tutto l’edificio si misura in

IMOSCAPO

relazione a questo elemento architettonico.

Si distinguono tre componenti di un ordine architettonico:

Piedistallo, a sua volta composto da:

basamento

• dado

• cimasia

Colonna, a sua volta composta da:

basamento

• fusto

• capitello

Trabeazione, a sua volta composta da:

architrave, va da colonna a colonna e può essere liscio o a fasce

• fregio, elemento decorativo

• cornice

Ciò che differenzia i vari ordini è quante volte è ripetuto il diametro della colonna in altezza.

Dorico → 8 diametri di imoscapo

Ionico → 9 diametri di imoscapo

Corinzio → 10 diametri di imoscapo

Composito → 10 diametri di imoscapo

Tuscanico → 7 diametri di imoscapo

Ordine Dorico

∙ Timpano

∙ Frontone

∙ Trabeazione

fregio dorico decorato con metope e trifogli, dove questi ultimi sono incisioni verticali che

➔ intervallano le metope

∙ Capitello

abaco

∙ Fusto della colonna

∙ Stilobate

su cui poggia il fusto della colonna,

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Publisher
A.A. 2016-2017
7 pagine
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/18 Storia dell'architettura

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ilentic di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'architettura e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Funis Francesca.