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Tema del disegno tecnico: si tratta della rappresentazione geometrica della soluzione tecnica. Partiamo dal
presupposto in base a cui di solito esiste un legame tra forma e funzione del dispositivo: il dispositivo esplica una
certa funzione perchè ha una certa forma. Nella progettazione scelta di forma e materiali: l'abbinamento di forma
e proprietà dei materiali consente di esplicare la funzione. I materiali scelti li elenco (indico i materiali scelti per
ciascuna componente del dispositivo), la forma devo rappresentarla e lo faccio tramite il disegno, che quindi
rappresenta la forma e veicola informazioni. A noi, però, interessa il disegno come fase e strumento di
progettazione: è disegnando i componenti che ci si rende conto dei limiti di realizzazione e se il dispositivo sarà
funzionante o meno.
Tema della qualità e analisi dei rischi. Il tema della qualità ormai pervade tutto l'ambito della produzione
industriale e quindi della produzione di serie. Una produzione è in qualità quando da essa provengono dispositivi
identici rispetto alla specifiche. Ci deve essere un'identità di produzione a garantire che un campione prelevato
abbia le proprietà dichiarate e sia esemplificativo dei dispositivi che ritengo identici ad esso. Il tema della qualità
industriale consiste nel definire quali siano i requisiti che un dispositivo deve avere affinchè sia accettato sul
mercato e garantire che quei requisiti siano veri per qualsiasi dispositivo di quel tipo. In alcuni casi questo si rivela
semplice, in altri meno. Nel caso dei dispositivi medici vi sono dei requisiti di qualità minimi e ineluttabili che
garantiscono che il dispositivo non crei danni alla persona. C'è sia un tema di funzione, il dispositivo deve
garantire delle funzioni, sia di rischio, il dispositivo non deve creare danni. A questo si lega il tema dell'indicazione
clinica: quando decido di impiantare una protesi? Quando il beneficio è superiore al danno che genero. Le scelte
del medico si basano su un'analisi, un bilancio di benefici e danni provenienti dal fare l'operazione. Quando il
bilancio è favorevole al beneficio, posso intervenire. Quindi, ad esempio, non impianto una protesi d'anca ad un
soggetto che abbia l'anca dolorante, prima lo tratto in modo da ridurre il dolore. Quando, invece, vi è una
patologia invalidante per cui il paziente non riesce più a camminare, allora il beneficio di un impianto diventa
superiore al danno che provoco. Questo attiene molto alla qualità dei dispositivi. Con la loro evoluzione si
modifica l'indicazione clinica. Se per applicare un dispositivo devo fare un intervento rischioso mi preoccupo di
quando farlo. Finchè il paziente è in grado di sopportare la menomazione derivante dalla patologia, attendo
l'operazione, che potrebbe essere rischiosa per la sua vita. Man mano che si riduce il rischio chirurgico posso
anticipare l'intervento senza attendere che lui stia molto male. Tutto questo ha a che fare non solo con la qualità
del dispositivo, garanzia che esso abbia i requisiti di progettazione, produzione, funzione che lo rendono
adeguato all'indicazione per la quale è pensato, ma anche con l'analisi dei rischi, ormai tipica dei vari processi di
progettazione e produzione. Tale analisi consiste nell'identificare tutti i possibili danni che possono provenire
dall'uso di un dispositivo e verificare che questi danni, nell'ipotesi in cui si verifichino, siano accettabili. La
probabilità che si verifichi un danno rispetto alla sua gravità deve essere accettabile. Quindi la qualità presuppone
non solo che i dispositivi funzionino e siano tra loro tutti uguali, abbiano dei requisiti minimi, ma che siano anche
accettabili in relazione ai rischi che possono produrre. Si tratta di un tema generale nella produzione industriale,
ma che ha delle specificità per quanto riguarda i dispositivi medici impiantabili. Questo tema è molto importante
perchè fa parte delle condizioni di immissione di un dispositvo sul mercato: ad esempio, nell'Unione Europea, non
si può mettere un dispositivo medico impiantabile sul mercato se non ha superato l'analisi dei rischi e non rientra
in alcune regole di qualità del prodotto. All'inizio della progettazione il progettista sa che il dispositivo deve
affrontare un'analisi dei rischi: tutte le scelte progettuali devono garantire che questo avvenga.
I temi della tecnologia e prototipazione sono legati alla progettazione. Essi, insieme al tema dei materiali,
costituiscono un unico ambito legato alla fase di verifica della realizzabilità della soluzione. Posso immaginare
qualsiasi dimensione e forma, dopodichè devo essere in grado di realizzarle con il materiale scelto. Importante
anche la tematica del costo. Nella scelta del materiale devo tenere conto delle tecnologie con cui lo posso
lavorare, cioè quelle tecnologie di trasformazione in grado di dare al dispositivo la forma di interesse. Nella scelta
del materiale devo garantire non solo che questo sia biocompatibile, ma devo essere anche sicuro che questo
possa prendere la forma di interesse.
Tutte queste tematiche verranno sintetizzate con una serie di esempi applicativi che riguardano dispositivi
impiantabili di uso tradizionale, quindi dispositivi usati da decenni nella pratica clinica, che hanno subito
un'evoluzione storica sino ad arrivare a quelli in uso oggi. Parleremo di protesi valvolari cardiache, protesi
vascolari, stent endovascolari, per quanto riguarda il sistema cardiocircolatorio (cuore e grandi vasi). Parleremo di
protesi d'anca e di ginocchio: le due principali dal punto di vista del mercato e che rientrano nella classe delle
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