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LA CROSTA CONTINENTALE
La temperatura aumenta ad un tasso medio di circa 25 °C/ Km-1 (gradiente
geotermico).
La pressione aumenta con la profondità ad un tasso di circa 30 MPa/Km1 = 300
bar/
km; ciò è in gran parte dovuto al carico litostatico delle rocce sovrastanti.
La crosta continentale superiore
Ha una densità media corrispondente a quella di un tipo di roccia intermedio
tra la
granodiorite e la diorite (granitoide).
Il granito ha una densità di circa 2,6 g cm-3, leggermente inferiore al valore
medio di
densità calcolato per la crosta superiore.
La crosta continentale inferiore
Densità maggiore rispetto alla crosta continentale superiore. Caratterizzata da
velocità
delle onde sismiche da 6,5 a 7,6 Km s-1, valori che non possono essere spiegati
dall’aumento di profondità. Molto probabilmente esiste una variazione nella
composizione chimica (più basica) o sono presenti fasi mineralogiche di alta
pressione, più dense.
Sono separate dalla discontinuità di Conrad (non sempre presente).
LA CROSTA OCEANICA
Studi di sismica a rifrazione mostrano che la crosta oceanica ha uno spessore
di 6 - 7 Km, al di sotto uno spessore medio di acqua di
4,5 Km.
Parte 1) La parte più superficiale è conosciuta perché oggetto di perforazioni e
carotaggi,
(carotaggi per ricerca scientifica: Deep Sea Drilling Project DSDP, Ocean Drilling
Program ODP, IODP e tramite perforazioni petrolifere, geotecniche, etc.).
Questo livello è costituito da sedimenti terrigeni quali sedimenti oceanici
pelagici, torbiditi, noduli di manganese, etc. con uno spessore medio di 400 m,
ma con spessori molto variabili (anche migliaia di metri).
Parte 2) E’ caratterizzato da: - spessore variabile da 1,0 a 2,5 Km; - velocità
sismica nell’ambito di 3,4 - 6,2 Km s-1 Campioni presi con draghe sulle creste
delle dorsali oceaniche. E’ costituito da rocce altamente magnetiche,
caratteristica che conferma la loro origine ignea. Si tratta in genere di basalti
tholeitici contenenti olivina (Mg, Fe)2SiO4e plagioclasio calcico CaAl2Si2O8.
Nell’ambito del secondo strato della crosta oceanica, si distinguono: orizzonte
superiore (2A), di spessore variabile da 0 a 1 Km. Presente soltanto sulle
dorsali oceaniche vicini a centri eruttivi in aree con circolazione idrotermale. La
sua natura porosa e brecciata è indicata da una velocità delle onde P di 3,6 Km
s-1 e da una porosità del 30-50%; orizzonte intermedio, caratterizzato da
velocità di propagazione delle onde sismiche più alte, (4,8-5,5 Km s-1), che
denotano riempimento dei pori da parte di minerali secondari come calcite,
quarzo e zeoliti.
orizzonte inferiore 2B, spesso all’incirca 1 Km e caratterizzato da
velocità comprese 5,8-6,2 Km s-1. E’ rappresentato da un’alta percentuale di
rocce basiche intrusive. Non sempre presente. Passa gradatamente allo strato
3.
Parte 3) Il terzo livello della crosta oceanica è dal punto di vista volumetrico la
parte più importante e costituisce la base intrusiva o plutonica. Ha uno
spessore di circa 5 km.
Si riconoscono un orizzonte superiore (3A) con velocità sismiche variabili tra i
6,5 e 6,8 Km s-1 ed un orizzonte inferiore (3B), a velocità di propagazione più
alta (7,0-7,7 Km s-1). Sulla base delle caratteristiche sismiche si suppone abbia
composizione gabbrica. La conferma viene da un pozzo DSDP, che ha permesso
di trovare dei gabbri a
.
questo livello
Le ofioliti sono pezzi di placche oceaniche che sono state traslate sul margine
di placche continentali (Processo di obduzione). Sono esposte sulla terraferma.
Petrograficamente parlando le ofioliti sono associazioni di rocce basiche ed
ultrabasiche, trovate in associazione con rocce sedimentarie di mare profondo,
come radiolariti, diaspri e calcari pelagici.
Si trovano in aree caratterizzate da complesse strutture tettoniche
Le ofioliti sono caratterizzate da una sequenza
tipica di rocce. La base della sequenza è data
da rocce sedimentarie, che non fanno parte
della crosta oceanica ma del margine
continentale sul quale sono state obdotte. Dalla
base troviamo peridotite, gabbro stratificato,
gabbro massivo, dicchi e rocce vulcaniche.
Questa successione può avere uno spessore di
15 km. La peridotite basale è costituita da una
roccia di nome Harzburgite (composta quasi
esclusivamente di olivina (Mg, Fe)2SiO4 ed
enstatite MgSiO3). All’interno della peridotite si
trovano dicchi di gabbro e dunite. La peridotite
è deformata ed ha al di sopra dunite (roccia
intrusiva quasi esclusivamente composta da
Olivina) che gradualmente passa a gabbro
(roccia intrusiva composta da plagioclasi
(Na,Ca)(Si,Al)4O8 e
augite (Ca,Na)(Mg,Fe,Al,Ti)(Si,Al)2O6)
clinopirosseno.
Al top della sequenza si trovano dicchi e rocce
vulcaniche
2- IL MANTELLO
• Il mantello ha una densità
media di 4.5 g/cm3.
• Composto di Si, O, Fe, Mg.
• Conoscenze indirette:
sismica e prove di laboratorio
su rocce.
• Volumetricamente è la part più abbondante della Terra.
Costituisce il 67% della massa della terra e l’82% del suo volume totale ed è
costituito da peridotiti. Fino a 700km si individua il mantello superiore oltre i
700 km fino alla discontinuità di Gutenberg si ha il mantello inferiore.
3- IL NUCLEO
• Il nucleo è la parte più
interna.
• Ha una densità media di
13 g/cm3;
• Contiene Fe, Ni.
• Altri elementi “leggeri”.
• Il limite mantello-nucleo (discontinuità di Gutenberg) genera forti riflessioni
sismiche: probabilmente corrisponde ad una variazione composizionale.
Alla profondità di 2900 km esiste il limite mantello-nucleo.
Fra 2900-5150 km, c’è il nucleo esterno costituito principalmente da Fe, Ni e
altri elementi leggeri quali O, Si, K.
E’ liquido, no onde S. I suoi moti convettivi generano il campo geomagnetico.
• Distinguiamo nucleo esterno ed interno, separati dalla discontinuità
di Lehman. A 5150 km inizia il nucleo interno.
Costituito prevalentemente da Ferro, è solido. Ruota più velocemente della
superficie della Terra
Come è stato possibile stabilire che il nucleo esterno è liquido? Mediante lo
studio e l’osservazione delle onde S e delle onde P
Onde P: Onde longitudinali o di compressione, onde primarie. Producono una
variazione nel volume del corpo che attraversano. Lo spostamento avviene
lungo la
direzione di propagazione e si ha variazione volumetrica senza rotazioni o
distorsioni del
mezzo. Viaggiano nei solidi e nei liquidi.
Onde S: onde trasversali o di taglio, onde secondarie. Producono una
variazione
nella forma del corpo che attraversano. Lo spostamento avviene
perpendicolarmente
alla direzione di propagazione e si ha una distorsione del mezzo senza
variazione
volumetrica. L’onda S può essere scomposta: SV e SH. Lo spostamento della
fase SH è
puramente orizzontale (ad esempio nella direzione y) mentre quello della SV è
sul piano
(x-z) perpendicolare al fronte d’onda. Viaggiano solo nei solidi.
Le onde di compressione (onde P) si muovono sempre più
velocemente di quelle di taglio (onde S). Vp è maggiore di 1,7 volte Vs.
Altre onde sismiche
Quando le Onde P e le Onde S raggiungono un qualsiasi punto della superficie
terrestre, cominciano a propagarsi concentricamente le onde superficiali, più
lente delle "onde di volume". I due tipi principali sono:
Le Onde di Rayleigh assomigliano a quelle che si propagano quando un sasso
viene lanciato in uno stagno. Esse fanno vibrare il terreno secondo orbite
ellittiche e retrograde rispetto alla direzione di propagazione dell'onda
Le Onde di Love fanno vibrare il terreno sul piano orizzontale. Il movimento
delle particelle attraversate da queste onde è trasversale e orizzontale rispetto
alla direzione di propagazione delle onde.
Se la terra fosse omogenea le onde P ed S, generate durante un terremoto,
viaggerebbero a velocità costante lungo linee diritte attraversando tutto il
globo.
In realtà la terra è costituita da involucri a densità e composizione differente,
nei quali le onde P ed S si propagano a velocità differenti. Le onde vengono
rifratte a cause di cambiamenti di densità. Le stazioni sismiche sono dotate di
sismografi e orologi di
grande precisione. Con questi strumenti, si misurano e confrontano tra loro i
tempi di arrivo delle onde sismiche (rilevate durante uno stesso terremoto) in
punti diversi
della superficie terrestre. Se la Terra fosse costituita da un solo tipo di materiale
omogeneo, onde P e onde S si muoverebbero all’interno del pianeta, tra
l’ipocentro e uno qualunque dei sismografi sparsi sulla superficie, lungo una
linea retta, con velocità costante. Oltre a riflettersi e a rifrangersi quando
incontrano mezzi a densità differente separati da superfici di discontinuità le
onde sismiche possiedono anche altre proprietà.
1) Si propagano seguendo una traiettoria rettilinea se la densità del mezzo è
costante, altrimenti la traiettoria è curvilinea. Si osserva che all’interno della
Terra la traiettoria è curvilinea.
2) La velocità è tanto maggiore quanto maggiore è la densità e la rigidità del
mezzo.
Si osserva che man mano che aumenta la profondità, la velocità delle onde
aumenta, ad eccezione di due zone: il canale a bassa velocità di propagazione
compreso tra 100 e 250 km di profondità (astenosfera), in cui la materia è
plastica (contrario di rigida, quindi si deforma in seguito a sollecitazione
meccanica e non accumula energia potenziale elastica, come il pongo); il
nucleo esterno liquido, pur essendo costituito da metallo.
3) Le onde S non si propagano nei mezzi fluidi e nel nucleo esterno la loro
.
velocità è pari a zero. Se ne deduce che il nucleo esterno è liquido
Ai primi del 900 si scoprì che le onde S non sopravvivevano quando
passavano in profondità nella terra. Dunque doveva esistere un intervallo
liquido all’interno della stessa
Gli studiosi, infatti, hanno scoperto che per ogni terremoto esiste una
zona della superficie terrestre (tra 11 000 e 16 000 km circa
dall’epicentro) che non viene raggiunta dalle onde sismiche dirette. Si
tratta della zona d’ombra.
L’esistenza della zona d’ombra suggerisce che le onde P siano fortemente
deviate dal loro percorso originale a causa della presenza di un materiale di
natura diversa da quello in cui si stavano propagando