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C/C
Saldo precedente: 1000 (lo abbiamo supposto noi)
Data Data valuta Descrizione Dare Dare
contabile Avere Avere
6/01 6/01 Giroconto 9800 10.800
In questo modo l’impresa si vede accreditare la somma sul conto corrente, aumenta il
saldo avere, e può usare queste somme per fare dei pagamenti.
Qual è la differenza tra credito diretto e conto anticipi? La differenza è il fatto che sul
conto anticipi si genera uno scoperto per valuta. Quindi non c’è scoperto di tipo
contabile perché accredito, e poi porto a zero. È per valuta perché quando andremo a
fare il calcolo degli interessi sul conto anticipi vedremo che la valuta di addebito (6/01)
porta il saldo liquido del conto anticipi in dare; e rimarrà in dare fino al 4/03. Quindi
per tutto il periodo e su tutta la somma matureranno interessi passivi. L’impresa
pagherà su tutta la somma e per tutto il periodo indipendentemente che questa
somma sia usata dall’impresa totalmente o parzialmente.
Se fossi un’impresa preferirei il metodo diretto perché costa meno, in quando pagherà
interessi in saldo dare solo se è in saldo dare. Se la banca concede tale modalità, è
sorta di trattamento di favore nei confronti dell’impresa.
Può chiedere esercizio; esempio sul libro a pag 310
Questo strumento di smobilizzo si usa se c’è Riba. Però la riba non è più unico
strumento usato per l’incasso crediti, perché le partiti potrebbero aver convenuto un
pagamento posticipato basato su un bonifico.
1° aspetto: Nel caso della Riba chi inizia l’operazione? Il creditore. Nel caso del
bonifico è il debitore. È diversa l’iniziativa.
2° aspetto: non essendoci la riba, verrà utilizzato uno strumento di smobilizzo basato
su una caratteristica tecnica diversa. Quindi non parleremo di anticipo su Riba ma
anticipo su fatture.
L’anticipo su fatture presuppone che a scadenza il debitore pagherà o con assegno
(difficile che accada) o con bonifico.
Quindi si usa anticipo di fatture quando c’è bonifico.
In genere nell’anticipo su fatture si usa la tecnica del conto anticipi: quindi si pagano
interessi su tutta la somma e per tutto il periodo ma le banche in genere non
anticipano il totale importo ma anticipano solo una parte (70-80%).
Anticipo su fatture, su riba e sconto cambiario sono modalità che vanno a smobilizzare
anticipare il credito.
Strumenti di smobilizzo del magazzino pag. 309
Si parla di anticipazione garantite
L’anticipazione garantita, come dice la parola, si ha quando, a fronte della concessione
(anticipazione) del credito vi è la costituzione di una garanzia. In diritto privato
esistono le garanzie tipiche: pegno, ipoteca e fideiussione. Parlando di anticipazioni
garantite, non si fa riferimento alla fideiussione e ipoteca, ma solo al pegno.
Pegno e ipoteca sono garanzia di tipo reale perché basate su un bene. La fideiussione
non è una garanzia reale perché rappresenta un impegno nei confronti del
beneficiario.
Il pegno può avvenire su due categorie principali di beni mobili:
Merci
1. : l’anticipazione su merci non può essere fatta su tutti i tipi di beni; nel
senso che l’anticipazione su merci necessità di bene che sia di uso comune,
facilmente vendibile in tempi brevi dalla banca in caso di mancato rimborso del
debitore. Quindi un bene con caratteristiche molto specifiche non può essere
concesso in pegno.
Il credito su Pegno è operazione molto antica. Il pegno su merci lo possiamo
avere in caso prodotti agricoli che non si deteriorano in modo veloce ad
esempio, oppure prodotti oggetto di invecchiamento o stagionatura.
Differenza fondamentale tra pegno e ipoteca, al di là del trattamento giuridico,
è legata al fatto che il pegno riguarda dei beni mobili che si possono
trasportare, l’ipoteca invece, beni immobili. L’ipoteca non presuppone lo
spossessamento del debitore. Nel caso di beni mobili invece presuppone lo
spossessamento del bene, ovvero il debitore deve perdere la disponibilità del
bene. Quindi il presupposto del pegno è lo spossessamento del bene; ed è
primo elemento fondamentale.
Secondo elemento richiama un principio del codice civile: il divieto del patto
commissorio. Patto con cui due soggetti, creditore e debitore, si accordano nel
caso di inadempienza del debitore, che il bene diventi proprietà del creditore. Il
creditore non può diventare proprietario del bene. Questo per tutelare la parte
debole (debitore).
In caso di inadempimento il creditore andrà a vendere le merci. Ha necessità di
merci che non abbiano caratteristiche particolari, ma che siano facilmente
vendibili. Essendo, la banca, nella diponibilità del bene, deve sostenere i rischi
legati alla conservazione del bene. Il rischio se lo assume la banca, i costi di
conservazione vengono anticipati dalla banca, ma poi vengono addebitati al
debitore. Da questo punto di vista, oltre al costo dell’interesse, c’è il costo
dell’assicurazione.
Per la banca è più rischioso un anticipazione garantita o operazione di anticipo
sui crediti? Quella sui crediti perché in caso di pegno ho un bene fisico che
posso facilmente vendere. La banca non riceve l’incasso diretto del credito, ma
può facilmente vendere i titoli o merci.
Titoli
2. : possono essere dell’imprenditore (persona fisica) oppure dell’impresa.
Factoring pag. 317
Non appartiene alla nostra tradizione.
Premessa per capirle l’utilizzo nel contesto in cui è nato: In genarle esistono due
modalità che vanno a definire in modo dicotomico la relazione tra impresa e
banca. Relazione che riguarda la concessione di credito. Queste due modalità
sono definite transaction banking e relationship banking. Sono due
modalità molto diverse di impostare il rapporto tra banche e imprese. Sono due
Modalità opposte che vanno a descrivere il rapporto banca-impresa.
Che cos’è il transaction banking? È una modalità di impostazione del rapporto,
basata sulla singola transazione; cioè di volta in volta l’impresa che ha bisogno
di finanziamento, consulenza, va a mettere in concorrenza le diverse banche,
ovvero va a vedere quale delle diverse banche offre, a parità di servizio, il minor
prezzo. Le imprese che tendenzialmente hanno dimensioni più sostenute,
tendono a non avere una banca con rapporti privilegiati, ma scelgono di volta in
volta quelle con servizi meno costosi. Questa modalità di svolgimento del
rapporto non è solo il risultato di una scelta della singola impresa (non è l’unica
colpevole). Infatti, molto spesso, Tale comportamento è voluto dalle stesse
banche, sotto l’aspetto del credito. Se la banca non ha grandi dimensioni non
può andare a finanziare totalmente l’impresa. Le banche sono costrette a
finanziare l’impresa per una quota piccola e ad obbligare l’impresa ad avere
rapporti diversi con altre banche. (10 /12 banche). Questa tecnica è detta multi
affidamento: un’impresa è affidata presso diverse banche e ciò impone
all’impresa che non dei identifichi una sola banca ma diverse banche.
Cos’è Il ralationhip banking? è rapporto duraturo, nel corso del tempo, tra
impresa e banca. Un’impresa sceglie, una o poche banche, che sono
destinatarie della richiesta dell’impresa in termini di credito e in tutti gli altri
sevizi. Privilegia cioè più che il prezzo, il fatto di avere un rapporto duraturo con
la banca. Saper che se ci saranno delle difficoltà, quella banca, per effetto del
rapporto duraturo, sarà più morbida nell’andare a concedere delle facilitazioni.
In generale il relationship banking porta a dei vantaggi per entrambe le parti,
nel senso che se esite un rapporto duraturo, la banca conoscerà meglio
l’impresa. Saranno canalizzate, su quella banca, tutte le operazioni di incasso.
(Non poche o qualcuna).
1. La banca si fa idea della complessiva operatività dell’impresa e va a
risolvere il problema delle asimmetrie informative. A questo punto, la
banca, essendoci un rapporto duraturo, conoscerà bene l’impresa e sarà
in grado di fare prezzo adeguato. Questo per le imprese di piccole/ medie
dimensioni.
2. Quella di medio grande ha rapporto di transaction.
Il factoring, nel contesto anglosassone, è stato pensato come una modalità di
svolgimento del rapporto orientata verso il relationhip, cioè voleva risolvere il
problema delle asimmetrie. C’è la costruzione di rapporto duraturo. Nella tradizione
anglosassone il factoring si è sviluppato come un rapporto tra banca e impresa, molto
più ampio e completo, perché oltre al servizio di anticipo, il servizio di factoring
prevede ulteriori servizi legati ad esempio alla fatturazione. In altri termini, le imprese
non provvedono in autonomia all’emissione fattura e alla gestione del credito, ma lo
esternalizzano al factor. Il factor va a aggiungere ad un servizio finanziario di anticipo,
una serie di altri servizi gestionali. Si parla di servizi gestionali, di contabilità. Quindi le
imprese si liberano dei costi amministrativi legati a questi profili e li esternalizzano al
factor. Tali imprese non avranno dipendenti che si occupano di queste attività.
Quando nasce in Italia? Negli anni 80. Gli anni 80 vedevano la possibilità per le banche
molto limitate di fare operazioni diverse e nuove da quelle tradizionali. Quindi le prime
società di factoring erano al di fuori del circuito bancario, erano operatori autonomi,
nascono come privati che svolgono un servizio, e che in genere, con il linguaggio
dell’epoca, venivano definiti operatori parabancari. Perché parabancari? Perché
svolgevano servizi di tipo finanziario (anticipo) senza essere banche.
Poiché in Italia, per ragioni storiche, la parte gestionale aveva già presidio forte
rappresentato dal commercialista, nel nostro contesto, l’attività di factoring si è
sviluppata in particolare sulle operazioni di anticipo, e non quella gestionale perché
quella gestionale era assunta dai commercialisti. Essendo operatori privati non legati
alle banche, un soggetto se aveva esaurito le possibilità di credito da parte della
propria banca, aveva una via alternativa per finanziarsi. Quindi il factoring è stata
visto come via alternativa di finanziamento delle imprese rispetto al circuito delle
banche.
I factor sono operatori privati. Come fanno, dato che non raccolgono risparmi, a fornire
servizio di anticipo? Le banche stesse finanziavano le societ&agrav