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CORRENTE
L’intensità di corrente è un’unità di misura, grandezza scalare, del SI, ma si può
dQ
anche indicare come .
dt
⃗ =N ⃗
Si definisca un vettore , ossia la densità superficiale di corrente, in
J q v d
∫ ⃗ ⃗ =i
modo che . Con N particelle che portano ciascuno una carica q, che
J ∙ d S ⃗
v
proseguono con una velocità di deriva . Nei calcoli che si fanno, si nota che
d
la velocità di deriva è dell’ordine di millimetri al secondo, allora come mai
quando si preme un interruttore, l’accensione avviene istantaneamente?
Questo perché la differenza di potenziale, e quindi la propagazione del campo
elettrico, che si viene a formare avviene a velocità quasi pari a quella della
luce. L’accensione dell’oggetto è data dalle cariche moventi già nell’oggetto
stesso. PRIMA LEGGE DI KIRCHOFF
Si ha una situazione del genere: J
Vi è una corrente entrante con densità e due correnti uscenti con densità
1
J J
rispettivamente e . Considerando che nel nodo (la palla) entrano delle
2 3
determinate cariche Q, che non cambiano (e quindi per definizione la corrente
totale lungo la linea chiusa nel nodo è 0), applicando la definizione di densità
superficiale di corrente si ha:
dQ ∯ ⃗ ⃗
= =−I + + =0
J ∙d S I I
1 2 3
dt
Assegnando opportunamente alle correnti entranti e alle correnti uscenti i
n
∑
segni, abbiamo quindi ricavato una formula: , in un nodo (ossia una
=0
I i
i=1
parte circuitale in cui confluiscono più correnti). Che è proprio la prima legge di
Kirchoff, anche chiamata “legge dei nodi”, ossia la somma delle correnti
entranti è uguale alla somma delle correnti uscenti.