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Def: una funzione definita nell'ipercubetto R, f : Rn→R si dice funzione a scala, se esiste una suddivisione {R1, ..., Rj} di R tale che f sia costante nella parte interna di R.
f(x) = cj ∀x ∈ int (Rj) j = 1, ..., 9.
In tal caso diciamo che f è adattata alla suddivisione {R1, ..., Rj} e che la suddivisione è adattata ad f.
Sia f una funzione a scala su R, adattata alla suddivisione {R1, ..., Rj} di R. Suppongo che f(x) = cj ∀x ∈ int(Rj), vj = 9, allora si chiama integrale di f su R il numero reale:
∫R f(x) dx = ∑j=19 cj m (Rj)
Per dim: 2 → INTEGRALE DOPPIO
dim = 3 → INTEGRALE TRIPLO
dim > 3 → INTEGRALE MULTIPLO
Significato geometrico: sia f≥0 funzione a scala su R : R1∪R2 {R1,R2}, suddivisione f(R1) = c1≥0 ∀x∈int(R1), f(x) = c2≥0 ∀x∈int(R2)
∫R f dx = c1⋅m R1 + c2⋅m R2 Rappresenta il volume del solido delimitato dal piano xy e dal grafico di f(x)
Proprietà dell'integrale di funzione a scala
- L'integrale di una funzione f a scala non dipende dalla suddivisione di R adattata ad f.
2. Siano f,g funzioni a scalare sull'iperettangolo R, allora f+g e lf sono funzioni a scalare e valgono:
\(\int_R [f(x) + g(x)] dx = \int_R f(x) dx + \int_R g(x) dx\)
\(\int_R [lf(x)] dx = l \int_R f(x) dx\)
3. Se f(x) ≤ g(x) funzioni a scalare su R, allora
\(\int_R f(x) dx \le \int_R g(x) dx\)
Se \(\lbrace R_1, ..., R_q \rbrace\) è una suddivisione di R (non necessariamente adattata ai fi), allora
\(\int_R f(x) dx = \sum_{j=1}^{q} \int_{R_j} f(x) dx\)
INTEGRALE DI UNA FUNZIONI REALI
Sia R iperettangolo in \(\mathbb{R}^n\) e \(f: \mathbb{R}^n \rightarrow \mathbb{R}\) un due limitata in m ≤ f(x) ≤ M \( \forall x \in R \)
Oppure \(\exists\) m,M \(\in \mathbb{R}\) t.c. \(|f(x)| \le M \; \forall x \in R \)
Def:
\(H^*_{f} = \lbrace \text{funzioni a scalare su R : } f(x) \le g(x) \forall x \in R \rbrace\)
\(\underline{H}^*_{f} = \lbrace \text{funzioni a scalare su R : } g(x) \le f(x) \forall x \in R \rbrace\)
Oss: se f è limitata \(H^*_{f}\) sono sempre insiemi non vuoti, infatti se f è limitata prendo f(x) = M e f(x) = m e \( f \in H^*_{f} \)
Def:
\(\int_R f dx = \inf_{g \in H^*_{f}} \int_R g dx = \text{INTEGRALE SUPERIORE}\)
\(\int_R f dx = \sup_{g \in \underline{H}^*_{f}} \int_R g dx = \text{INTEGRALE INFERIORE}\)
Esempio:
A = {(x,y) ∈ [0,1] × [0,1]: x e y sono razionali} = (ℚ ∩ [0,1]) × (ℚ ∩ [0,1])
m([0,1] × [0,1]) = 1
Fg(A)? Fg(A) = [0,1] × [0,1]
tutto l'insieme A
∀ (x₀,y₀) ∈ [0,1] × [0,1] ∀ε >0 allora B((x₀,y₀),ε) contiene infiniti punti a coordinate entrambe
razionali che x(a,x₀,y₀) ∈ Fg(A) ⇒ Fg(A) = [0,1] × [0,1] ⇒ Fg(m) non misurabile
A non numerabile
TEOREMA:
siano A,B ∈ ℝⁿ limitati e misurabili, allora A∪B, A∩B, A\B, B\A sono insiemi
misurabili
Def:
dato A insieme misurabile (e limitato) di ℝⁿ e data una funzione f
definita e limitata su A, consideriamo un iperrettangolo R t.c. A⊂R e definiamo:
ĝ(x)= { f(x) se x ∈ A
0 se x ∈ R\A
ESTENSIONE NULLA DI f FUORI DA A RELATIVA AD R
Sì dice che f è integrabile su A se ĝ è integrabile su R. In tal caso si
assume che
∫A f(x) dx = ∫R ĝ(x) dx
Ov. l'integrale ∫A f(x) dx non dipende dall'iperrettangolo R scelto
TEOREMA:
Sia f limitata su A (misurabile e limitato) e sia f continua su tutto A tranne al più
un insieme boscabile di A, allora f è integrabile su A
Sia m=1, sia A=[a,b] , a