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INTERVISTA DIFFAMATORIA

Prima tesi → principio della doppia verità in cui c’era l’obbligo di riproduzione fedele e anche l’obbligo da parte del giornalista di controllare la veridicità delle affermazioni dell’intervistato, perché le parole di quest’ultimo possono contenere frasi diffamatorie. Si tratta di una richiesta molto esigente.

Oggi è prevalsa una tesi meno esigente → la responsabilità penale è personale e sta all’intervistato rispondere delle proprie affermazioni. Di fatto anche il giornalista non è del tutto neutrale e dovrebbe effettuare qualche controllo.

LA CRONACA GIUDIZIARIA

Presenza di interessi contrapposti:

  • Presunzione di innocenza → diritto di essere informato privatamente e prima della stampa delle accuse che gli vengono mosse.
  • Segretezza delle indagini → limiti alle indagini preliminari. Una persona non può essere sottoposta a indagini preliminari per troppo tempo.

tempo senza che questa persona ne sia a conoscenza.

Requisiti della cronaca giudiziaria:

  • criterio della verità → non ci devono essere letture colpevoliste
  • criterio del pubblico interesse
  • continenza formale

I SEGRETI PROFESSIONALI

  • segreto investigativo – segreto interno (art. 329) → gli atti del pm o della polizia giudiziaria sono coperti dal segreto assoluto fino a che l’indagato non può venirne a conoscenza
  • divieto di pubblicazione di certi atti – segreto esterno (art. 114) → divieto di pubblicazione fino al termine dell’indagine preliminare, ammessa la pubblicazione del contenuto

esempio 1 sentenza di diffamazione

ricorso degli imputati in cassazione → una testata giornalistica ha pubblicato degli articoli con titoli diffamatori nei confronti di un magistrato, offendendone la reputazione insinuando che quest’ultimo era un amico del giudice. La testata è stata condannata perché doveva verificare la

veridicità delle informazioni: non potendo verificare non doveva pubblicare la notizia. La testata allora ha fatto ricorso → condannato in cassazione Esempio 2 diritto di cronaca Una persona ha impugnato una sentenza con cui la corte aveva respinto la richiesta di risarcimento danni. Al giornalista è stato riconosciuto il diritto di cronaca: nel 2010 c'era stata la nomina di un ingegnere come direttore per il restauro degli uffizi e aveva avuto un ruolo importante anche nel g8 della maddalena e compaiono degli articoli dal titolo "Inchiesta g8, B e i lavori degli uffizi ad un ingegnere parrucchiere" o "il fratello lavora per impresa controllata dalla mafia". Questi articoli di giornale puntualizzano il curriculum dell'ingegnere, aveva delle quote di partecipazione in un franchising di parrucchieri. Lui si vuole proteggere, si ritiene diffamato e chiede un risarcimento danni. In questo caso il giudice in primo grado aveva applicato

l'esimiente del diritto di cronaca → iltribunale aveva ritenuto sussistenti i risultati della verità oggettiva del fatto: i giornalisti si erano basati su indagini dei ros.

C'era un interesse pubblico sull'uscita delle notizie → lavori pagati dallo stato e quindi dai cittadini.

RESPONSABILITÀ PENALI SUL WEB- diffamazione → reclusione fino a un anno- diffamazione con attribuzione di un fatto determinato → reclusione fino a due anni- diffamazione a mezzo stampa → reclusione da sei mesi a tre anni → con il mezzo stampa è più grave perché può raggiungere un numero indeterminato di soggetti e quindi essere maggiormente lesiva.

I reati a mezzo stampa sono previsti anche dalla legge sulla stampa e non solo dal codice penale → legge coeva alla costituzione (l. 47/1948) in cui si trovano diverse previsioni in proposito.

Si trova una disciplina sanzionatoria specifica in cui la reclusione può arrivare

fino a sei anni e viene introdotta anche la riparazione pecuniaria. La legge sulla stampa introduce per la prima volta la possibilità di prevedere una somma a titolo di riparazione. Internet → la diffamazione può avvenire anche con mezzi diversi da quello della stampa, ma la l. 47/1948 circoscrive le sanzioni della norma allo stampato e quindi non si possono estendere le sanzioni della legge alla realtà digitale. La diffamazione su internet → prima c'è il problema di qualificare le fattispecie di reati come ingiuria o diffamazione veicolare attraverso internet: il problema sta nel fatto che la percezione dei due reati è più labile: può esserci collegata la persona e quindi non è più diffamazione o ingiuria. L'ingiuria viene depenalizzata e quindi viene sottoposta a una sanzione pecuniaria. Oggi si ritiene che i contenuti offensivi destinati ad una pluralità di persone attraverso internet configurino.

La fattispecie di diffamazione dell'art. 595 (in parte, non l'aspetto legato alla stampa) specificità di internet:

  • libertà della rete → possibilità più ampia di manifestare il pensiero e di accedere ai contenuti
  • problemi → contenuti illeciti, discriminatori, apologia di reati, immagini pedopornografiche
  • necessità di superare le nozioni tradizionali di condotta penalmente rilevante → la condotta è disciplinata dalla legge al fine di incasellamento in una specifica categoria di reati
  • caratteristiche di internet → aterritoriale, caratterizzato dalla globalità e transnazionalità. Diversi anni fa c'era l'idea secondo cui il diritto sottostava alla nazionalità e al limite territoriale della legge penale.

Nei casi di reati di particolare gravità c'è una cooperazione tra i paesi con le convenzioni internazionali. Problema → immissione in rete di contenuti non

Considerati illeciti dal paese in cui si opera ma destinati ad un paese in cui illeciti.

Giurisdizione: realizzato sul territorio italiano da parte di un soggetto operante in Italia o collegato a un server installato in Italia.

Art. 6 c.p. il reato si considera commesso nel territorio dello stato quando l'azione o l'omissione che lo costituisce è avvenuta in tutto o in parte ovvero si è verificato l'evento che è la conseguenza dell'azione o omissione.

La giurisprudenza ha esteso la giurisdizione italiana a fatti diffamatori compiuti all'estero:

  • Criterio di condotta → memorizzazione, duplicazione, ritrasmissione dei dati immessi
  • Criterio dell'evento → avvenimento esterno dell'agente e collegato al comportamento di costui

Art. 595 in internet come reato di evento:

  • Evento non fisico ma psicologico
  • Momento della consumazione nella percezione dei contenuti offensivi da parte di soggetti terzi

Aspetti problematici:

  1. Per gli
altri mass media non è richiesto l'elemento della percezione → all'interno dello stesso reato si genera una discriminazione. Con riferimento alle altre tipologie di reato di diffamazione non è richiesta la percezione2 problema di identificazione del luogo in cui si è consumato il reato e quindi capire quale sia la giurisdizione territoriale competente. Diverse responsabilità: - posta elettronica - pagine web tendenza a responsabilizzare i fornitori dei servizi in rete con diversi ruoli problema: capire l'autore del contenuto illecito → capire le responsabilità dei vari soggetti che operano sul mercato. Norma che interviene → art. 17 direttiva europea sul commercio elettronico: esclude che il prestatore di servizi sia tenuto a un obbligo generale di sorveglianza sulle informazioni che trasmette o memorizza. Limite all'esonero di responsabilità: - art. 14 → quando l'autore da origine alla trasmissione o

modifica del contenuto- art 15 art → limitazioni più stringenti per attività di memorizzazione temporanea- inasprimento degli obblighi nel caso di pedo pornografia

autoria e concorso di persone

autore → chi immette contenuti illeciti, chi modifica le informazioni, chi riprende da altri siti contenuti illeciti

concorso → necessità di un dolo, chi agevola il reperimento dei contenuti illeciti

posizione di garanzie e obbligo di impedimento dell’evento → norma del c.p. secondo cui non impedire un evento equivale a cagiornalo (causarlo). es. Persona che svolge il ruolo di vigilante (es.Insegnante)

violazione del diritto d’autore → la giurisprudenza ha ammesso una responsabilità concorsuale di natura omissiva per il provider che si astiene dall’intervenire per evitare la protezione del reato dopoche ne sia venuto a conoscenza.

Sentenza 1 diffamazione attraverso social network

signore che riprende sulla sua pagina facebook la

multa fatta alla convivente e ha pubblicato frasi offensive nei confronti degli agenti. Uno dei due agenti denuncia querela nei confronti dell'uomo e allega il post diffamatorio. La polizia richiede di rilevare il reato di diffamazione e anche il risarcimento danni per lesione della reputazione (accusa di usare stupefacenti, alcool, minacce ai figli). La corte ha stabilito che c'è il reato di diffamazione aggravata in quando la condotta può raggiungere un numero potenzialmente infinito di persone. Nonostante l'attività giudiziale in corso il post non è stato rimosso e questo ha costituito un'ulteriore aggravante. Il danno da diffamazione è un danno non patrimoniale → fa riferimento ai diritti della persona che non possono essere soggetti a quantificazione, pertanto la somma del risarcimento deve essere stabilita dal giudice: sono da considerare la portata e conseguenze del messaggio denigratorio → 15 mila euro di.dannoso una volta ricevuta una segnalazione. Tuttavia, se l'amministratore del blog non rimuove il contenuto diffamatorio dopo essere stato informato, potrebbe essere ritenuto responsabile per la diffamazione stessa. Inoltre, la legge prevede che l'amministratore del blog debba fornire i mezzi tecnici necessari per identificare gli autori dei commenti diffamatori, nel caso in cui ciò sia richiesto da un'autorità competente. È importante sottolineare che la responsabilità dell'amministratore del blog può variare a seconda delle circostanze specifiche e delle leggi del paese in cui opera. Pertanto, è consigliabile consultare un avvocato specializzato in diritto dell'informazione per ottenere una consulenza legale adeguata.

offensivo.

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FAKE NEWS - notizie che ledono il singolo o la collettività, la difficoltà sta nel capire come lo stato può intervenire per limitare o eliminare le fake news dalla rete. In tal proposito ci sono diverse posizioni.

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
8 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/05 Diritto dell'economia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher carolaam di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Informazione, diritti e mercati digitali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Musselli Lucia.