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2.3 REALIZZARE GLI INTERVENTI PIANIFICATI E GARANTIRE L’APPLICAZIONE DELLE
PRESCRIZIONI TERAPEUTICHE 5
2.3.1 Applicare il piano di assistenza eseguendo gli interventi previsti dal piano stesso
adattandoli alle caratteristiche personali e alle condizioni della persona assistita.
2.3.2 Prendere decisioni assistenziali, in coerenza alla dimensione legale ed etica, nelle
situazioni che si presentano comunemente nell’attività professionale (es. rifiuto terapia,
contenzione, maltrattamenti…).
2.3.3 Richiedere la consulenza di altri professionisti per affrontare problemi che superano le
proprie competenze.
2.3.4 Stabilire con l’utente e la famiglia una relazione d’aiuto.
2.3.5 Documentare nella cartella infermieristica l’assistenza realizzata e la relativa
valutazione.
2.3.6 Preparare e assistere le persone prima, durante e dopo l’esecuzione di esami diagnostici e
trattamenti terapeutici invasivi e non secondo protocolli stabiliti.
2.3.7 Organizzare i percorsi diagnostici prescritti.
2.3.8 Applicare le procedure tecniche a supporto dei percorsi diagnostici invasivi e non.
2.3.9 Eseguire le tecniche di competenza, comprese le tecniche di somministrazione dei farmaci.
2.3.10 Organizzare la somministrazione di programmi terapeutici.
2.3.11 Informare, in accordo con il medico, la persona assistita sulle finalità e modalità di
attuazione dei percorsi diagnostici.
2.3.12 Monitorare secondo i parametri concordati, gli effetti terapeutici dei trattamenti
farmacologici effettuati, rilevando precocemente segni e sintomi degli effetti collaterali o di
inefficace compliance .
2.3.13 Proporre all’equipe la necessità di variare i protocolli assistenziali di fronte a situazioni
particolari e concordarne l’adattamento.
2.3.14 Monitorare il funzionamento delle tecnologie utilizzate (es. infusione continua) segnalando
eventuali disfunzioni alle persone competenti.
2.3.15 Prevenire e ridurre la gravità delle complicanze e gli effetti collaterali dei trattamenti invasivi
e non e segnalarli al medico.
2.3.16 Realizzare il piano di cure integrato concordato con l’équipe.
2.3.17 Valutare con la persona assistita i risultati dell’assistenza infermieristica.
2.4 ASSISTERE LA PERSONA PRIMA, DURANTE E DOPO UN INTERVENTO CHIRURGICO
2.4.1 Rilevare le manifestazioni di ansia e preoccupazione correlati all’intervento chirurgico e
all’anestesia.
2.4.2 Preparare, secondo le procedure concordate, la persona assistita all’intervento chirurgico.
2.4.3 Educare la persona assistita, nella fase preoperatoria, all’utilizzo di tecniche per ridurre il
dolore e le complicanze nel post operatorio.
2.4.4 Monitorare, nella fase postoperatoria, le condizioni emotive e cliniche della persona
assistita e i parametri concordati con l’équipe medica.
2.4.5 Attuare interventi assistenziali per ridurre i problemi della persona nel postoperatorio
( drenaggi, medicazioni, rialimentazione, accettazione di eventuale alterazione dell’immagine
corporea…).
2.5 PREVENIRE E AFFRONTARE LE SITUAZIONI CRITICHE
2.5.1 Identificare i segni premonitori di un aggravamento delle condizioni di una persona
relativo sia allo stato psicologico che clinico.
2.5.2 Attuare interventi mirati per fronteggiare le situazioni acute e critiche attivando
tempestivamente il medico e altri professionisti.
2.5.3 Applicare i protocolli bls.
2.6 ASSISTERE LA PERSONA E LA FAMIGLIA NELLA FASE TERMINALE DELLA VITA
2.6.1 Gestire, in collaborazione con l’équipe, il sostegno dell’assistito e della famiglia nella fase
terminale e nel lutto .
2.6.2 Applicare il programma di cure palliative concordato con l’équipe.
3. FUNZIONE EDUCAZIONE TERAPEUTICA FINALIZZATA
ALL’AUTOGESTIONE DELLA MALATTIA, DEL TRATTAMENTO E DELLA
RIABILITAZIONE
3.1 REALIZZARE INTERVENTI DI EDUCAZIONE TERAPEUTICA
3.1.1 Adottare sistemi d’assistenza orientati all’autogestione e autocura.
3.1.2 Informare e sostenere psicologicamente la persona assistita nelle fasi riabilitative che dovrà
seguire. 6
3.1.3 Stabilire una relazione di aiuto atta a sostenere la persona assistita nel precisarsi
aspettative realistiche e nell’integrare l’esperienza di malattia all’interno della propria vita.
3.1.4 Fornire alle persone assistite, ai familiari ed altre persone risorsa, informazioni valide e
mirate in risposta alle loro domande e ai loro bisogni in relazione alle opportunità offerte dai servizi
territoriali utilizzabili a supporto delle loro necessità.
3.1.5 Stabilire con la persona assistita e la famiglia un progetto educativo efficiente ed efficace.
Istruire le persone assistite e i familiari ad apprendere metodi di autocontrollo, consapevolezza dei
cambiamenti da adottare, abilità di autocura.
3.1.6 Sostenere ed istruire ala persona assistita al recupero funzionale in seguito ad esiti
invalidanti affinché possa raggiungere il livello più adeguato di autonomia in relazione alla
condizione clinica.
3.1.7 Garantire una continuità delle cure dalla dimissione a domicilio, concordando con l’assistito
e la famiglia le modalità del suo rientro e l’eventuale necessità di altri servizi.
3.1.8 Favorire l’incontro della persona assistita con associazioni e volontari che offrono attività di
supporto e riabilitazione.
3.1.9 Identificare con la persona assistita e la sua famiglia le abitudini di vita che possono
costituire fattore di rischio per la salute.
3.1.10 Valutare il tipo di informazioni in possesso della persona assistita e della sua famiglia e il
loro grado di comprensione.
3.1.11 Definire obiettivi di tipo educativo da perseguire con l’assistito relativamente alla sua
conoscenza del problema di salute, all’identificazione di segni e sintomi di complicanze,
all’acquisizione di corrette abitudini di vita e di abilità di autocura, rispettando le differenze
comportamentali legate alla cultura di appartenenza.
3.1.12 Utilizzare tecniche di counseling per sostenere la persona assistita a cambiare
comportamenti nello stili di vita e ad assumere decisioni nel controllo dei fattori di rischio e nella
gestione dei trattamenti.
3.1.13 Verificare in itinere la capacità che l’assistito ha a domicilio di aderire al programma
educativo concordato (es. organizzarsi la continuità del programma terapeutico, identificare i
segni premonitori di complicanze, seguire le procedure per i controlli che dovrà effettuare,
introdurre i cambiamenti suggeriti nel suo stile di vita…).
4. FUNZIONE GESTIONE
4.1 GESTIRE IL PROPRIO LAVORO NELL’AMBITO DEL SERVIZIO IN CUI SI OPERA
4.1.1 Pianificare il proprio lavoro tenendo conto degli obiettivi del servizio coordinandosi con
l’organizzazione generale dell’istituzione.
4.1.2 Delegare ai collaboratori, sulla base della valutazione delle necessità assistenziali dei
malati, le attività assistenziali conformi al loro profilo.
4.1.3 Definire le priorità degli interventi sulla base dei bisogni assistenziali, delle esigenze
organizzative e dell’utilizzo ottimale delle risorse disponibili nel servizio.
4.1.4 Richiedere la collaborazione di altri operatori dopo aver valutato insufficienti le proprie
capacità e possibilità operative rispetto alla complessità dell’assistenza richiesta.
4.1.5 Utilizzare le risorse applicando criteri di costo-efficacia.
4.1.6 Adattare risorse ed attività per il raggiungimento degli obiettivi.
4.1.7 Utilizzare strumenti di integrazione (linee guida, procedure, protocolli assistenziali, piani
di assistenza standard) progettati con l’équipe o da altri servizi per uniformare le modalità
operative.
4.1.8 Utilizzare metodi di comunicazione interpersonale efficaci nel lavoro in équipe.
4.1.9 Utilizzare i sistemi informativi ( documentazione, passaggio consegne, sistemi informatici
ecc.) dei servizi.
4.1.10 Collaborare con i componenti dell’équipe per la realizzazione delle attività.
4.1.11 Evidenziare problemi di funzionalità del servizio.
4.1.12 Collaborare alla soluzione dei problemi organizzativi.
4.1.13 Proporre modalità per facilitare l’accesso dell’utenza ai servizi (informazione, orari,
barriere architettoniche…).
4.1.14 Proporre procedure per favorire la continuità assistenziale nel passaggio tra servizi.
4.1.15 Valutare i risultati dell’attività espletata.
5. FUNZIONE FORMAZIONE 7
5.1 AUTOFORMAZIONE E FORMAZIONE DI ALTRO PERSONALE
5.1.1 Autovalutare il proprio livello di competenza professionale e segnalare i propri bisogni di
formazione.
5.1.2 Realizzare attività di autoformazione.
5.1.3 Utilizzare informazioni e articoli scientifici per aggiornare le proprie competenze.
5.2 FORMAZIONE DI ALTRI OPERATORI
5.2.1 Valutare il livello di competenza del personale infermieristico e del personale di supporto e
derivarne i bisogni formativi.
5.2.2 Realizzare interventi educativi rivolti al personale nell’area di competenza specifica.
5.2.3 Definire obiettivi educativi di processi formativi.
5.2.4 Selezionare metodi di apprendimento e valutazione.
5.2.5 Costruire strumenti di valutazione dell’apprendimento.
5.2.6 Realizzare attività di tutoraggio clinico nei confronti di studenti, altri operatori in formazione
e nell’inserimento di nuovi infermieri.
6. FUNZIONE RICERCA
6.1 COLLABORARE A PROGETTI DI RICERCA SELEZIONATI SULLA BASE DEI PROBLEMI
PRIORITARI DI SALUTE E DI QUALITA’ DEI SERVIZI
6.1.1 Raccogliere i dati relativi al proprio lavoro di una qualità tale che possano servire alla
ricerca di base.
6.1.2 Identificare specifici problemi di qualità e aree di ricerca in ambito clinico.
6.1.3 Contribuire a ricerche in collaborazione con équipe multi professionali.
6.1.4 Applicare i risultati delle ricerche per ottenere un miglioramento della qualità
dell’assistenza.
6.1.5 Documentare esperienze assistenziali specifiche e diffonderle per attivare un confronto .
IL CONSENSO INFORMATO E CONSAPEVOLE
Si basa sul principio generale per cui la libertà personale è inviolabile.
Ciò è sancito dall’Art. 32 della Costituzione
“Non è ammessa […] restrizione della libertà personale, se non per atto motivato della autorità
giudiziaria e nei soli casi e modi previsti dalla legge […]” = nessuno può essere sottoposto a
trattamento medico - chirurgico contro la propria volontà.
È sancito anche da diversi articoli di alcuni codici deontologici
Art. 40 del Codice di Deontologia Medica: non è consentito alcun trattamento medico contro la
volontà del paziente, né il medico può intraprendere alcuna attività diagnostico - terapeutica senza
valido consenso del paziente c