Anteprima
Vedrai una selezione di 4 pagine su 12
Infermieristica geriatrica Pag. 1 Infermieristica geriatrica Pag. 2
Anteprima di 4 pagg. su 12.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Infermieristica geriatrica Pag. 6
Anteprima di 4 pagg. su 12.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Infermieristica geriatrica Pag. 11
1 su 12
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

FASI DI DEMENZA:

- I FASE: Sintomi premonitori, leggera perdita di memoria, incapacità a imparare nuovi concetti e prime

difficoltà di espressione. Modifiche dell’umore, capacità di fare conti matematici, confusione,

riconoscere le persone, difficoltà a capire lo spazio circostante. Questi cambiamenti possono indurre la

persona all’isolamento.

- II FASE: Peggioramento dei sintomi, i disturbi del linguaggio sono sempre spiccati e le capacita di

scrittura e lettura vengono perse. Perdita della capacità di elaborare un pensiero compiuto.

L’orientamento è perso anche a casa propria, scarsa igiene personale, iniziale incontinenza.

WANDERING (camminare a caso senza destinazione) e problemi di sicurezza

- III FASE: Completa dipendenza, perdita delle capacità comunicative e degrado di tutte le funzioni.

Mobilità compromessa. difficoltà nella deglutizione: infatti il paziente ha difficoltà ad alimentarsi e c’è il

rischio di ab ingestis, infatti si potrebbe utilizzare acqua gel.

DIAGNOSI

L’assistenza si incentra sui molteplici bisogni, la soddisfazione dei quali risulta compromessa da questa

patologie. Il primo è rappresentato dalla sicurezza , per arrivare poi a soddisfare i bisogni fondamentali.

Importante è il lavoro di equipe. Tra gli interventi più appropriati, il mantenimento delle abitudini e delle

ruotine dell’ADL.

GLI OBIETTIVI DELL’ASSISTENZA GERIATRICA:

- Stabilire lo stato di acuzie

- Riduzione il rischio di complicanze e garantire il massimo livello di autocure

LO SCOMPENSO A CASCATA NELL’ANZIANO FRAGILE: ci sono dei seri problemi legati al delirium, perché il

paziente rischia di restare allettato, ciò comporta una serie di problemi, da incontinenza, introito orale,

malnutrizione, problemi polmonari, depressione, scompenso polmonare-> morte.

Una patologia acuta nel soggetto anziano determina con estrema

MEDICINA GERIATRICA si basa su:

- VALUTAZIONE MULTIDIMENSIONALE: quantità di capacità mantenute e quante perse

- INTERVENTO: globale a livello dell’uomo e dell’ambiente, EQUIPE MULTIDISCIPLINARE

- OBIETTIVO: mantenimento dell’autosufficienza, è questo il vero obiettivo non tanto la guarigione

(si ci sta pure, xò si cerca di mantenere un buon livello di autosufficienza)

LEZIONE 3

GRUPPO DEMENZA e DELIRIUM

- Demenza DEF: sviluppo di molteplici deficit cognitivi che comprendono compromissione della

memoria e almeno una delle seguenti alterazioni: afasia, aprassia (Incapacità del gesto ex sostenere

il tronco) agnosia (incapacità di riconoscere il volto) o un alterazione del funzionamento esecutivo. I

deficit cognitivi devono essere sufficientemente gravi.

Se c’è demenza non può esserci delirium. 5

- Delirium: alterazione della coscienza e della memoria. È acuto non cronico. Il delirium dura

massimo 72 ore e una della cause prevalenti è la disidratazione, effetti collaterali dei farmaci,

ricovero ospedaliero.

- Delirio: più facilmente cronica e deriva da patologie psichiatriche. Può essere uditive o visive

LE CADUTE:

l’OMS nel 2004 ha sancito che: le cadute e i danni ad esse correlati sono una problematica prioritaria per

i sistemi sanitari e sociali in Europa e nel mondo, soprattutto tenendo conto del rapido accrescersi

dell’aspettativa di vita.

Il primo impatto delle cadute sulla salute p che dopo una caduta ne consegue un elevato impatto sulle

condizioni psicofisiche riducendo l’immagine di sé dell’anziano e la sua sicurezza ed autonomia. Le

conseguenze ricadono al 40% danno alla popolazione, 5-15% danno severo sino a morte. 25%

compromissione permanente dell’autonomia. 60% compromissione permanente della mobilità.

Ogni anno circa un terzo dei soggetti che hanno più di 65 anni è vittima di una caduta e fra gli anziani

istituzionalizzati la % aumenta fino al 50%.

Le cadute sono le prime cause di morte per lesioni accidentali e avviene questo specialmente nei primi

giorni del ricovero perché il paziente è disorientato (ex difficile accesso ai servizi).

Classificazioni:

- Cadute accidentali: quando la persona cade involontariamente (scivolando sul pavimento

bagnato). Circa 14%

- Fisiologiche imprevedibili- 8%

- Fisiologiche prevedibili- 78%

Per individuare un paziente con rischio di caduta si utilizzano delle scale di valutazione. I dati sono

intrinseci (condizioni del paziente) e estrinseci (ambientali).

Strumenti per valutare il rischio d icadute:

- Tinetti balance scale

- Berg balance scale

- Timed up and go test (alzati e cammin)

- Conley

- Morse

- Stratify

Gli accorgimenti per mantenere una certa autonomia del pte: maniglie, supporti, aiuti, lavandini alti per

le carrozzine.

Prevenire le cadute valutando:

- Svalutazione dell’equilibrio e della deambulazione

- Storie di precedenti cadute

- Valutazione della vista (poco utilizzo degli occhiali in ospedale):

- Pluripatologie

- Farmaci assunti: ipotensivi o antiipertensivi ad ex.

- Valutazione rischi ambientali e/o domestici (luce notturna), sedie senza braccioli oppure troppo

basse.

- Paura di cadere: utilizzare male gli ausili (girelli, tripodi)

- Valutazione deterioramento cognitivo e esame neurologico.

Bastano 30 minuti di esercizi tre volte alla settimana secondo uno studio controllato riduce il rischio di

cadute traumatiche nell’anziano.

La disabilità ha diritto di essere servita e di avere gratuitamente protesi ed ausili.

ASSISTENZA INFERMIERSITICA:

l’ambito professionale di interventi è vasto e di specifica competenza infermieristica. La pianificazione

dell’assistenza alla persona a rischio di caduta riguarda aspetti quali la mobilità la sicurezza, l’aiuto nelle

ADL, il rischio di trauma..

Importante coinvolgere il caregiver e i familiari. La prevenzione nelle lesioni è importantissima. 6

Quindi:

- Identificazione del soggetto a rischio

- Identificare il problema che determina il rischio

- Pianificazione assistenziale

- Coinvolgimento del gruppo ed interventi educativi all’equipe assistenziale.

Umanizzazione dell’ambiente e orientamento nello spazio: utilizzare dei fogli tipo segnale che indicano

la via e il numero civico del paziente.

Lezione 4

Assistere l’anziano con pluripatologie:

COMORBIDITA’: situazione connotata dalla presenza concomitante di due o più malattie nello stesso

soggetto. È significativamente correlata con la mortalità, soprattutto nell’età anziana. L’87% dei pazienti

con 3 o più patologie ha più di 65 anni. Aumenta il tasso di ospedalizzazione in questi pazienti.

Compromissione autonomia e dell’autosufficienza, oltre che aumentare i ricoveri aumenta anche la

degenza, e la mancata gestione a domicilio di questi pazienti aumenta l’ospedalizzazione. Maggior consumo

di farmaci, rischio d depressione e mortalità derivati dal declino funzionale e psicologico.

PATOLOGIE PIÙ RICORRENTI:

- BPCO: (bronchite, asma enfisema): il 20% in media con indici superiori per ala fascia d’età oltre i 75 anni.

Uomini più colpiti (fumo, inquinamento). Quando associata all’età elevata è spesso causa di grave disabilità.

Dispnea tosse fatigue. La prevenzione si basa sull’esposizione al freddo, fumo umidità, polveri vaccini

antiinfluenzale, spesso utilizzo di O2 terapia, fisiochinesiterapia respiratoria.

- CARDIOCIRCOLATORIE: (ipertensione, scompenso, angina, IMA). I sintomi possono essere differenti. Ipertesi

più del 40% degli ultra 65enni. Scompenso 5-10%, IMA 4-5%.

- OSTEOARTICOLARI: (osteoporosi , artrite, artrosi che assieme fanno il 70% di tutte le patologie): 40% delle

donne e il 13% degli uomini. Circa 250000 fratture in un anno in italia di cui 70000 al femore. Artrosi prevale

60% uomini e 70% donne.

- DIABETE: Quasi un anziano su 3 è affetto da disturbi del metabolismo glucidico. I sintomi possono essere

aspecifici e di difficile interpretazione. Complicanze di diagnosi ritardata: neuropatia diabetica, retinopatia,

nefropatia, mioanginopatie, piede diabetico, patologie arti inferiori.

- PARKINSON: 4% degli ultra 85enni in italia 200000 persone. Patologia altamente invalidante che riduce

l’autonomia della persona, producendo dipendenza nelle ADL. Tremori, rigidità muscolare, disturbi della

parola e scrittura, ansia depressione

- ANEMIE: 1 anziano su 4 over 85 anni. C’è un decadimento funzionale e neurologico che ne consegue.

ASSISTENZA INFERMIERISTICA:

- Pianificare e attuare interventi più idonei a prevenire e curare i problemi conseguenti le malattie.

- La cura di comorbidità fragilità e disabilità non può essere considerata come una serie di atti disgiunti

- Competenze multidisciplinari (geriatriche, fisiatriche, psicogenetiche..)

POLIFARMACOTERAPIA: uso di più di 4- 5 farmaci. Nell’anziano vi è una > predisposizione all’automedicazione per i

numerosi disturbi età correlati. 2/3 degli anziani usano farmaci e più di 1/3 di tutti i farmaci vengono consumati da

anziani.

NON ADESIONE AL REGIME TERAPEUTICO:

- Intenzionale: quando la persona decide di non assumere un farmaco prescritto in seguito a sua valutazione

del rapporto rischio beneficio

- Non intenzionale.

PATOLOGIA IATROGENA: più dei 2/3 degli anziani non conoscono né gli effetti attesi né quelli indesiderati. Fare

attenzione alla somministrazione/auto somministrazione, della conservazione dei farmaci. Attenzione al rischio di

cadute (diuretico somministrato prima di andare a dormire, il pte si alza la notte e cade). Regole per la conservazione

a domicilio

ASSISTENZA INFERMIERSITICA:

- Formazione farmacologica per conoscere i rischi connessi e sui risvolti assistenziali che possono fare la

differenza.

- Gestione di interventi informativo –educativo su modalità di assunzione , somministrazione, conservazione

- Perseguire l’aderenza della persona al regime terapeutico, osservando criticità effetti indesiderati,

interazione tra farmaci.

LEZIONE 5 7

Lezione 5

ASSISTERE L’ANZIANO CON INCONTINENZA

Esame scritto e domande aperte e chiuse. Esame solo scritto.

INCONTINENZA URINARIA: perdita involontaria di urina attraverso l’uretra

INCONTINENZA FECALE: incapacità di controllare l’eliminazione di gas e/o feci, che

porta alla loro involontaria eliminazione.

Cause: danni del sistema nervoso, conseguenze di intervento chirurgico, infezioni,

patologie degenerative di intestino e vie urinarie, complicanze del parto,

cambiamenti conseguenti all’invecchiamento

Epidemiologia: prima dei 65 anni: 2-3% nei maschi e nelle femmine 10% (prima dei 65

anni), dopo i 65 anni 15-15%.

Nelle lungodegenze il carico assistenziale d

Dettagli
A.A. 2013-2014
12 pagine
SSD Scienze mediche MED/06 Oncologia medica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher alfonso.loiscio di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Geriatria e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Veglio Franco.