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INTERPRETAZIONE E GESTIONE DELLE CRISI DI INTERESSE PSICHIATRICO

Per crisi si intende un cambiamento nel comportamento del paziente nelle sue funzioni, o nel suo sistema di riferimento che determina la rottura di un equilibrio psicologico. La crisi è acuta e si risolve tempestivamente. In genere si divide in tre fasi: precisi, picco e soluzione. Nel caso in cui la crisi diventa grave si definisce di urgenza psichiatrica.

I principi di intervento nella crisi sono tre: pianificare l'intervento (elaborare una scala di priorità mentre gli operatori intervengono sulla crisi, impedire che il paziente faccia male a sé e agli altri se la crisi non è in urgenza si agisce con calma monitorando la situazione clinica), valutare le necessità del paziente (valutazione clinica e funzionale del paziente), considerare i bisogni del sistema di supporto (durante la crisi è opportuno ascoltare tutte le persone che sono coinvolte, perché...)

spesso la crisi è sentita intensamente dai familiari, valutare se la famiglia è in grado di supportare il paziente o se è il caso di trovare altre soluzioni). Nell'approccio con il paziente bisogna essere: direttivi, assumersi rischi calcolati, calma e controllo, osservare che non ci siano pericoli, avere chiare le finalità terapeutiche, essere in grado di fare diagnosi differenziale, cercare di utilizzare la crisi come cambiamento. Ricorrere se è necessario alla sedazione del paziente, ascoltare altre persone se vi sono state altre crisi, domande sull'aggressività del paziente. La tranquillità degli operatori è rafforzata anche dalla presenza a breve distanza di servizi di sicurezza, e il psichiatra elabora il piano di intervento sulla crisi il ricovero e la durata, e infine si procede alla pianificazione a lungo termine analizzando i bisogni del paziente finita la crisi.

Dipartimenti di salute mentale

I DSM sono nati con il

progetto obiettivo (PON) "tutela della salute mentale 1994-1996". Sono centri coordinatori degli interventi preventivi terapeutici e riabilitativi basati sui principi della continuità dell'assistenza, della presa in carico e dell'interdisciplinarietà del trattamento. Il nuovo PON "tutela della salute mentale 1998-2000" ha esteso i compiti del DSM alla tutela del ciclo di vita. Il DSM deve avere un bacino di utenza definito, garantire tutti gli interventi compresa l'urgenza, avere un organico pluriprofessionale, disporre di una sede, di ambulatori, posti letto ospedalieri, strutture semiresidenziali e residenziali. Deve assicurare le attività di prevenzione, cura, riabilitazione, reinserimento sociale. Fanno parte dei DSM: CSM (centro di salute mentale) coordinano prevenzione, terapia, riabilitazione e gli interventi di reinserimento sociale e lavorativo. Interviene quando la crisi non è un'urgenza. Valutano sia le domande di

Il Centro di Salute Mentale (CSM) si occupa dell'ammissione sia a livello di intervento diagnostico che terapeutico, operando in collaborazione con altri servizi e il medico di famiglia. Sono aperti dal lunedì al venerdì per 12 ore al giorno e il sabato per 6 ore. La richiesta di presa in carico del paziente può essere inviata dal medico curante, dai familiari o da altri servizi. Una volta effettuata la valutazione, l'equipe del CSM elabora un progetto terapeutico. Se è necessaria l'ospedalizzazione, il paziente viene inviato al Servizio Psichiatrico Diagnosi e Cura (SPDC). Gli SPDC si occupano dei ricoveri volontari e obbligatori, sono attivi come unità di emergenza psichiatrica 24 ore su 24 e si trovano negli ospedali o nelle ASL. I posti letto disponibili sono 16 e ci sono spazi dedicati alle attività comunitarie.

I Day Hospital (DH) forniscono trattamenti giornalieri di breve o media durata a livello diagnostico, terapeutico e riabilitativo. Possono trovarsi negli ospedali o in luoghi strettamente collegati al CSM. L'obiettivo è quello di ridurre il numero dei ricoveri ospedalieri e favorire un percorso di cura più integrato e personalizzato.

ricoverie al loro durata, il CD (centri diurni) è una struttura semiresidenziale con interventi terapeutico-riabilitativi più complessi. È aperto 8 ore al giorno per 6 giorni la settimana. L'obiettivo è il miglioramento della compliance del paziente e il potenziamento delle sue abilità sociali. È un punto di incontro e di aiuto. L'obiettivo è di acquisire una formazione professionale che permetta poi al paziente di poter essere inserito nel mondo del lavoro. Il centro diurno rappresenta una struttura intermedia del percorso del paziente verso l'autonomia. LE STRUTTURE RESIDENZIALI svolgono interventi terapeutici e riabilitativi prolungati e intensi. Devono garantire 1 posto letto ogni 10000 abitanti. Per evitare l'isolamento si trovano in centri abitati. Alcune dispongono assistenza 24 ore su 24 altre 12 ore su 24 altre ancora forniscono assistenza per fasce orarie come nel caso dei gruppi-appartamento e della

casa-famiglia. I programmi adottati nelle diverse strutture sono quasi sempre open door, consentendo ai pazienti di mantenere i rapporti sociali. È importante ridurre l'agitazione in tempi brevi somministrando a volte benzodiazepine o neurolettici. Le alternative all'ospedale offrono diversi vantaggi: aumentano le strutture per le crisi, liberano i posti letto degli ospedali per i pazienti più gravi, diventa più veloce la presa in carico di un paziente e favorisce la continuità delle cure, inoltre il costo è di un terzo rispetto alle cliniche private e alla metà del costo di un ospedale pubblico. Il minor costo favorisce la maggiore durata del trattamento e quindi un'adeguata assistenza durante lo svolgimento naturale della crisi.

CAP.6 DISTURBI MENTALI SOTTOSOGLIA

Quando si hanno dei disturbi che non rientrano in categorie diagnostiche specifiche. Spesso queste persone hanno difficoltà di relazione al mantenimento di un posto di lavoro.

Il disturbo depressivo minore, il disturbo depressivo grave ricorrente e i sintomi depressivi sottosoglia delladepressione maggiore sono disturbi sottosoglia appartenenti allo spettro depressivo.

Tra i disturbi sottosoglia dello spettro ansioso ci sono: il disturbo d'ansia generalizzata, la sindrome d'ansia ricorrente, la sindrome d'ansia breve, il disturbo di panico sottosoglia, il disturbo ansioso depressivo misto, il disturbo ossessivo-compulsivo sottosoglia e la fobia sociale sottosoglia.

Un bravo medico in grado di capire una persona con problemi psichiatrici deve essere in grado di ascoltarlo, avere un atteggiamento empatico e porre domande a contenuto psicosociale. Deve porre attenzione alle espressioni non verbali che potrebbero indicare uno stato emotivo alterato. Lo strumento utilizzato dal clinico è il manuale DSM-IV. È organizzato in algoritmi diagnostici che vanno dai disturbi più frequenti a quelli più rari.

Sono riportati l'epidemiologia, le modalità di presentazione nella medicina generale, le diagnosi differenziali e le più comuni condizioni associate e alcune linee guida sulla prescrizione farmacologia e su quando avvalersi di una consulenza specialistica. La procedura diagnostica è divisa in due parti: una consta nella compilazione di un questionario da parte del paziente, una seconda è un'intervista strutturata in 12 pagine effettuata dal medico di medicina generale, proposta al paziente dopo che è risultato positivo al questionario. SECONDA PARTE CAP.1 STORIA DELL'ASSISTENZA PSICHIATRICA I primi luoghi di cura per i folli erano i santuari gestiti da sacerdoti che usavano riti religiosi e medicamenti a base di erbe. Nel 500 si ha una crisi nella società rinascimentale italiana risentita molto dalla chiesa, che per ricostruire la sua immagine fonda asili e ricoveri per folli. Angelo Bruno e il cappellano del monastero di S.Caterina della Rota decisero di raccogliere i forestieri senza cibo, né casa, e poi ipazzi. In seguito divenne solo una confraternita per pazzi e nasce così la prima istituzione dedicata all'assistenza di persone con malattie mentali. Nel XVI sec. Si rinchiudono i pazzi con torture e maniere forti, solo nel 700 con la Rivoluzione Francese si chiudono gli istituti di segregazione e si aprono i manicomi dove la legge 14/2/1904 n. 36 sanciva l'obbligo di custodire e curare nei manicomi le persone affette da alienazione mentale. I pazienti venivano iscritti nel Casellario, accolto da persone in camice bianco e sottoposto allo spoglio. Verso la fine degli anni 60' il parlamento italiano rinnova la nuova legislatura ospedaliera. Fu emanata la legge 18/3/1968 n. 431 ( LEGGE MARIOTTI) in merito alle "provvidenze per l'assistenza psichiatrica". Questa legge non fu mai applicata nella sua interezza ma determinò un cambiamento come il potenziamento.del personale medico e infermieristico, introdusse il concetto di multidisciplinarietà dell'assistenza con l'introduzione nell'equipe dello psicologo, assistente sociale e dell'igenista. Con questa legge avviene il riconoscimento dei Servizi d'Igiene Mentale, la possibilità di ricovero volontario e l'abrogazione dell'iscrizione dei malati mentali sul casellario giudiziario. BASAGLIA fu promotore del movimento di critica e superamento del manicomio, con la legge n. 180 del 78. Con il DPR n. 761 del 1979 l'infermiere psichiatrico viene collocato nella posizione di Operatore professionale di II categoria, mentre l'infermiere professionale in I categoria. Il progetto obiettivo del 1994 decreta la definitiva chiusura degli ospedali psichiatrici, il loro svuotamento e la riconversione delle risorse per la nascita e il potenziamento di nuovi servizi. CAP.2 PRINCIPI DI ASSISTENZA PSICHIATRICA I contributi della Peplau al nursing

psichiatrico sono stati enormi. Per lei è importante che l'infermiere capisca il proprio comportamento per poter aiutare gli altri a identificare difficoltà, portando ad uno sviluppo dei soggetti con atteggiamento di interesse e di rispetto nei confronti del paziente.

COME SI DEFINISCE L'ASSISTENZA PSICHIATRICA?

Si tratta di un processo interpersonale, spesso terapeutico che richiede fasi che si sviluppano tra chi eroga e chi riceve assistenza. È un rapporto umano tra un paziente bisognoso e un infermiere preparato a riconoscere e rispondere al bisogno di aiuto.

L'assistenza infermieristica riunisce quattro concetti:

  • Uomo: essere complesso con individualità propria in continua evoluzione e in armonia con l'ambiente che lo circonda.
  • Ambiente: sistema aperto e dinamico che interagisce con l'uomo.
  • Salute: equilibrio armonico, dinamico e soggettivo, legata a fattori storico-sociali e culturali, è un bene.

individuale e collettivo.

Dettagli
Publisher
A.A. 2008-2009
13 pagine
1 download
SSD Scienze mediche MED/42 Igiene generale e applicata

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Moses di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Infermieristica clinica in igiene mentale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Scienze mediche Prof.