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Deficit nella cura di sé: bagno
È l'incapacità di completare in autonomia le attività di igiene personale. Solitamente è correlata ad altri fattori, ad esempio ha un'emiparesi, o ha depressione.
NOC: la persona avrà un adattamento alla propria disabilità fisica, resistenza, movimenti coordinati.
NIC: assistenza nella cura di sé verrà attuata attraverso il bagno, l'igiene personale, l'educazione, gestione dell'energia e gestione dell'ambiente.
Deficit nella cura di sé: alimentazione
È l'incapacità di mangiare in autonomia. Possono esservi fattori correlati, quali emiparesi, disfagia, depressione, mancanza di coordinazione dei movimenti fini.
NOC: la persona sarà in grado di alimentarsi e di adattarsi alla propria disabilità fisica.
NIC: assistenza nell'alimentazione, trattamento della deglutizione, gestione della nutrizione, gestione dei lipidi.
Nelle persone disfagiche non si utilizzano cibi misti (minestrina in brodo) perché la persona non riconosce il solido dal liquido con conseguente abingestis. Deficit nella cura di sé: vestirsi. È l'incapacità di indossare o togliere in autonomia gli indumenti. I fattori correlati possono essere la mancanza di coordinamento dei movimenti fini, alterazioni cognitive e/o percettive. NOC: cura della vestizione, adattamento alla propria disabilità fisica, raggiungimento del movimento coordinato. NIC: assistenza alla vestizione e alla cura dell'aspetto. Deficit nella cura di sé: uso del gabinetto. È l'incapacità di svolgere in autonomia associate all'eliminazione intestinale e/o urinaria. Può essere correlata a emiparesi, ad astenia, depressione e si manifesta con l'incapacità di raggiungere i servizi igienici. NOC: movimento coordinato, capacità di trasferimento. NIC: gestione
dell'eliminazione urinaria, aiuto a vestirsi/spogliarsi, cura dell'igiene perineale e sostegno nell'eliminazione. Le diagnosi possono essere singole oppure presentarsi correlate fra loro, a volte anche tutte assieme. Una volta individuata la diagnosi viene effettuata la Pianificazione assistenziale. Obiettivi generali: La persona parteciperà attivamente alle attività relative all'igiene; 1. Aumenteranno i limiti di sicurezza e la sua autonomia alimentare. 2. Gestione e attuazione: promozione della salute, Viene svolta attraverso la facendo attenzione alla cura e all'igiene. L'infermiere deve anche aiutare a prevenire le infezioni correlate all'assistenza tramite programmi educativi dedicati a gruppi di popolazioni a rischio (es. promuovere la cura di sé a famiglie indigenti). Grado di dipendenza nella cura di sé: 13 Appunti di Sofia Orsoni rielaborati da Sara Romiti Interventi infermieristici: Gli interventi devono servire a farraggiungere il maggior livello di autonomia nella cura di sé attraverso la programmazione degli interventi assistenziali e l'igiene del corpo e della cute. Rivalutazione continua: Il controllo della cura della persona deve essere fatto ad ogni turno (mattina, pomeriggio e notte), e non ci si può basare solo su quello che la persona ed i familiari dicono, ma bisogna sempre verificare di persona. Risultato atteso: "l'assistito aumenterà la propria autonomia senza compromettere la sicurezza". Indicatori di risultato: prima della dimissione si espone un piano per gestire l'attività. "Durante la successiva visita domiciliare dell'infermiere dimostra di essere in grado di..." La relazione con il paziente è fondamentale, educazione e rispetto; l'infermiere deve sapersi approcciare con una persona, deve parlarci e non trattarla come un oggetto. Il modo con cui l'infermiere si approccia con il paziente può influenzare notevolmente il suo benessere e la sua capacità di partecipare attivamente alla cura di sé.paziente è basilare, dobbiamo sempre informarlo su ciò che gli facciamo.
Mobilità e meccanica corporea
Il movimento è salute ed energia e rientra in ogni attività quotidiana che svolgiamo. Quando non si fa attività fisica notiamo delle alterazioni a carico dell'organismo ma anche della mente e della psiche, perché il movimento attiva anche la psiche. Le persone che sono depresse, stanche, sono persone che si muovono poco, quindi è importante spronare al movimento le persone in ogni fascia di età.
Importante per la meccanica corporea è conoscere la funzione fisiologica, che è data dal normale portamento di ognuno di noi. La funzione fisiologica comprende quindi la postura, l'equilibrio, i movimenti e i principi di meccanica corporea.
Prima di agire bisogna conoscere le caratteristiche del movimento della persona assistita, in particolar modo l'escursione articolare e l'andatura (equilibrata,con difficoltà, arto plegico che causa ulteriore difficoltà, falciante,se ha il Parkinson si può notare un'andatura lenta e a piccoli passi). Quattro regole da seguire:
- Valutare attentamente la situazione prima di agire;
- Utilizzare il più possibile i muscoli degli arti inferiori;
- Scegliere in modo appropriato l'altezza del piano di lavoro;
- Usare i sollevatori meccanici o chiedere aiuto.
- Età;
- Stile di vita e abitudini;
- Integrità del sistema muscolo-scheletrico;
- Controllo del sistema nervoso;
- Ossigenazione e circolazione;
- Energia;
- Problemi congeniti;
- Trattamenti terapeutici;
- Disturbi affettivi.
- Mobilità compromessa;
- Posizione seduta compromessa;
- Posizione eretta compromessa;
- Deambulazione compromessa;
- Mobilità compromessa con la sedia a rotelle;
- Mobilità compromessa nel letto;
- Intolleranza all'attività;
- Rischio di sindrome.
da immobilizzazione- diminuzione della forza e del tono muscolare, mancanza di coordinazione, dell'andatura, oppure un'alterazione che può portare a cadute, ad una riduzione dell'escursione articolare, a dolore durante il movimento, oppure può essere dovuta a intolleranza all'attività.
Le conseguenze fisiche dell'immobilità sono molteplici:
- Atrofia e perdita di forza muscolare;
- Contratture e dolori articolari;
- Aumento del lavoro cardiaco;
- Ipotensione ortostatica, per questo bisogna accertarsi sempre della pressione arteriosa e di eventuali vertigini;
- Trombosi ed embolia;
- Diminuzione dell'espansione polmonare, stando ferma nel letto la persona avrà anche più difficoltà nel respirare correttamente;
- Diminuzione del metabolismo basale;
- Bilancio azoto negativo, vengono rilasciate maggiori sostanze
- Anoressia, dovuta alla perdita dell'appetito;
- Osteoporosi da disuso, non facendo attività non si rafforza l'osso e si assiste ad una degenerazione ossea, infatti è utile utilizzare degli integratori alimentari per prevenire l'osteoporosi;
- Disordini immunitari;
- Lesioni da pressione di vario grado a seconda sia delle condizioni cliniche della persona ma anche della mobilizzazione stessa della persona;
- Stasi urinaria, l'immobilizzazione infatti non facilita la minzione e ciò può provocare anche infezioni delle vie urinarie, calcoli renali;
- Stipsi, ovvero stitichezza;
- Alterazione del sonno e del riposo.
- Dolore;
- Alterazione dello stato cognitivo;
- Depressione;
- Alterazione del concetto di sé, ad esempio scarsa autostima.
- Allineamento posturale;
- Equilibrio posturale;
- Coordinazione dei movimenti;
- Andatura;
- Struttura e funzionalità delle articolazioni;
- Trofismo tono e forza muscolare;
- Variazioni della pressione arteriosa legate alla postura;
- Rischio di cadute;
- Tolleranza all'attività.
Esami ed indagini diagnostiche
Esami radiografici, per vedere se vi sono lesioni e/o fratture;
Artroscopia, in caso di esami sul ginocchio o menisco;
Risonanze magnetiche e TAC;
Esami ematici, che danno un'indicazione sul bilancio azotato positivo o negativo, se vi è una degenerazione ossea, se manca il calcio, la vitamina D.
COMPROMISSIONE DELLA MOBILITÀ - diagnosi infermieristica
Definizione: stato in cui la persona ha, o rischia di avere, una limitazione del movimento fisico senza tuttavia essere
immobile.Caratteristiche definenti maggiori: compromessa capacità di muoversi con un fine, all’interno di un determinato ambiente, ad esempio movimenti nel letto, trasferimenti, deambulazione. Si ha una limitazione dell’escursione articolare.
Caratteristiche definenti minori: restrizione obbligata dei movimenti e riluttanza a muoversi.
Fattori correlati: riduzione della forza e resistenza, rigidità delle articolazioni, contratture, edemi, apparecchi esterni, obesità.
Obiettivo generale: la persona migliora la mobilità
Obiettivi specifici:
1. promozione della salute,
2. posizionamento,
3. mantenimento della mobilità,
4. deambulazione e trasferimenti.
Indicatori di verifica e valutazione: sono relativi agli obiettivi specifici, ad esempio: tempo di deambulazione superiore ai 20’ per almeno due volte al giorno.
(CLASSIFICAZIONE NOC – classificazione dei risu