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All'interno della sala operatoria il clima psicologico può essere veramente pesante.
Ambienti e progettazioni percorsi
-Accoglienza e preparazione del paziente, arriva in presala gia spogliato con una veste di tessuto
non tessuto, dopo aver eseguito tricotomia e doccia con clorexidina 2% in reparto.
Entra dentro alla SO dedicata a quella seduta operatoria (riconoscimento attivo del paziente) con
l'infermiere
-Preparazione dell'equipe operatoria e lavaggio chirurgico delle mani in ambiente esterno alla
camera operatoria
-Sala operatoria
-Sala risveglio, viene tenuto sotto osservazione per 5-6h per poi essere trasferito in TI o in reparto
-Depositi del materiale sterile, strumento e dispositivi medici
-Locale di sterilizzazione, sempre più appaltata a ditte esterne
-Smaltimento rifiuti
Impianti
In SO ci sono ambienti con elevata complessità tecnologica, funzionanti h24.
1. Impianti di ventilazione e di condizionamento a contaminazione controllata (temperatura da 20°C
a 26°C, nelle cardiochirurgie 15°C, ventilazione, umidità, velocità dei flussi di aria)
2. Impianti elettrici (presenza di molte apparecchiature elettromedicali e necessita di UPS
alimentazione ausiliaria di sicurezza)
3. Gas medicali, tra cui O2, protossido di azoto e miscele anestetiche
4. Sterilizzatrici a vapore e/o vapore
5. Sistemi di comunicazione (telefoni, computer, rilevazione incendi, allarmi etc.)
Equipe di SO
Chirurgo
• Anestesista
• Infermiere strumentista
• Infermiere di sala
• Tecnici perfusionisti, radiologia, endoscopia
• OSS
• Coordinatore Infermieristico
•
Competenze infermieri
-Saper organizzare la SO secondo gli interventi in programmazione e indicati nelle liste operatorie
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-Distinguere le varie tecniche di intervento, (laparoscopia, laparotomia, robotica, open)
-Predisporre il setting operatorio
-Monitorare la sterilità durante le fasi di intervento
-Documentare la tracciabilita di ogni presidio utilizzato
-Supervisionare e saper utilizzare ausili e apparecchiature elettromedicali
-Applicare efficaci abilità comunicative adeguate alle cure cliniche e ai rapporti interpersonali con
l'equipe
Linee di attività di funzione dell'infermiere di sala
È colui che è responsabile della predisposizione dello strumentario chirurgico necessario
all'esecuzione degli interventi, verifica la sanificazione della sala e i processi di santificazione.
Effettuare il lavaggio chirurgico delle mani applicando protocolli basati su EBN. L'infermiere
strumentista è responsabile dell'allestimento dei tavoli servitori con tutti i presidi necessari allo
svolgimento dell'intervento; inoltre collabora alla vestizione sterile di tutta l'equipe chirurgicae
all'allestimento del campo operatorio rispettando le norme di asepsi. Collabora per tutta la durata
ell'intervento con l'equipe chirurgica rispettando il mantenimento della sterilità.
È responsabile insieme all'infermiere di sala del conteggio inizia, intermedio e finale dello
strumentario degli aghi e dei taglienti utilizzati durante l'intervento.
L'infermiere circolante
È responsabile dell'accoglienza del paziente, dell'identificazione del paziente attiva verificandone
l'identità tra cartella clinica e lista operatoria, verifica la presenza di tutta la documentazione in
cartella clinica.
Predispone gli elettromedicali, collabora con l'anestesista e posiziona il paziente sul letto operatorio.
Predispone il materiale necessario all'intervento mantenendo l'asepsi, controlla che tutti i presidi
siano ben utilizzati.
Inoltre, è responsabile del corretto invio degli esami istologici all'anatomia patologica.
Collabora con lo strumentista al conteggio dello strumentario.
Esame istologico
Campione di tessuto potenzialmente neoplastico, prelevato è immerso nella formalina per essere
successivamente inviato ad analizzare all'anatomia patologica.
1. Preparazione E.I.: il pezzo anatomico deve essere opportunamente pulito e sistemato prima
dell'invio in anatomia patologica
2. Confezionamento: il pezzo deve essere introdotto in una confezione coperta da formalina
tamponata al 4% (cancerogena!).
3. Invio: tutti i contenitori devono essere inviati all'anatomia patologica accompagnati da moduli
specifici con i dati nosologici del paziente, il tipo di tessuto inviato e la probabile diagnosi.
L'esame istologico intraoperatorio è una tipologia di esame istologico che può essere eseguito
durante un intervento chirurgico. Consiste in una biopsia in cui prelievo e la diagnosi avvengono
durante l'intervento (totale tempo dall'estrazione all'invio del risultato: massimo 30-35 min.). Il
campione viene congelato in un criostato all'interno del quale viene posto assieme ad un particolare
gel su supporti speciali, a -35°C. In questa maniera la biopsia è in grado di congelarsi praticamente
all'istante ed essere già pronta al taglio da parte dell' anatomo-patologo, che otterrà delle fette sottili
da far aderire sul vetrino. Il vetrino così preparato verrà colorato e sarà quindi pronto per la lettura
al microscopio. La chiamata di risposta dell'esito dell'esame istologico viene sempr presa da parte
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del chirurgo o dell'anestesista (in genere comunque, il chirurgo). L'esame intraoperatorio può venire
richiesto per chiarire la diagnosi o comunque quando durante l'intervento emergono nuovi quesiti
diagnostici; dall'esito dell'esame istologico dipende il proseguo dell'intervento.
OSS di SO
Trasporto pazienti,Santificazione SO,Assistenza all'equipe operatoria,Gestione magazzini.
Piano assistenziale
-Raccolta dati
-Diagnosi infermieristica
-Definizione degli obiettivi
-Intervento
-Valutazione
Assistenza preoperatoria
1.Educazione psicologica preoperatoria del paziente
2.Minaccia del proprio senso di identità
3.Paura di morire e/o di non svegliarsi dopo l'anestesia
4.Minaccia dell'immagine corporea causata da cicatrici o deformità secondarie all'intervento
5.Paura dell'ambiente sconosciuto e delle persone che si occupano di lui(si vedono solo due occhi;
mascherina, cappello, occhiali, guanti, camice)
Procedure
-Assicurare accesso venoso, CVP o CVC, CVP in genere almeno di 14G per somministrazione di
eventuali di farmaci in caso di urgenza.
-Inserimento linea arteriosa
-Monitoraggio parametri vitali
-Inserimento catetere vescicale e eventuale SNG(devices e drenaggi)
Assistenza intraoperatoria
Collaborazione con il chirurgo durante l'intervento
Collaborazione con l'anestesista al monitoraggio dei parametri vitali
Posizionamento del paziente sul letto operatorio
Prevenzione o riduzione delle complicanze postoperatorie, diminuibili già dalla SO, come:
• Ipotermia
• Rigidità articolare
• UDP
• Problemi respiratori
• TVP
Le complicanze legate ad uno scorretto posizionamento sono UDP, stiramento di strutture nervose,
articolazioni e/o tessuti.
Il tavolo operatorio e il posizionamento del paziente
La pozione piu frequente è quella supina, stando attenti alla possibilità di andare incontro a UdP. È
importante posizionare dei cuscinetti per ridurre la compressione durante l'intervento. Posizionare
un poggiabraccia posizionati con angolo inferiore di 90° per evitare lo stiramento del plesso
brachiale.
Posizonare gli arti inferiori, piegando le ginocchia e legando le cinghie.
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Posizione ginecologica o litotomica
Posizionare le gambe sui cosciali facendo attenzione a proteggere il cavo popliteo. Utilizzare tutti i
mezzi per sorreggere il peso del paziente e antidecubito.
Non aprire le braccia oltre 90°, non aprire troppo gli arti inferiori.
Posiziona prona
Interventi di neurochirurgia, cisti piramidale.
Posizione laterale
Interventi su rene, torace e colonna vertebrale.
Attenzione alla compressione dell'arto superiore rivolto verso il basso.
Occorre proteggere gli arti superiori evitando il sovraccarico sulla spalla
Posizione di trendellemburg
Ogni volta che si interviene sugli organi del piccolo bacino, poiché migliora l'esposizione degli
organi.
Utilizzata in caso di abbassamento rapido della pressione arteriosa.
Controllo infezione nell'ambiente perioperatorio
Il lavaggio delle mani è la misura piu importante per prevenire le infezioni nosocomiali.
Potenziali problemi nel controllo delle infezioni all'interno della SO, vengono portati dall'equipe,
dal paziente, dai sistemi di ventilazione e di sterilizzazione, dai camici e teleria.
Le mascherine degli operatori devono essere tenute per bene, coprendo naso e bocca, non solo la
bocca poiché le vie aeree sono causa di infezioni. È bene ricordare che in SO, vige l'asepsi.
La diagnosi infermieristica in sala di risveglio
-Rischio di aspirazione correlata a sonnolenza e umetto delle secrezioni secondaria a intubazione
-Ansia correlata a dolore acuto secondario a trauma chirurgico a carico di tessuti e nervi
-Rischio di lesione, correlato a sonnolenza secondario a anestesia
-Rischio di ipotermia, correlato a esposizione alla temperatura fredda della sala operatoria(il
paziente che ne va incontro, ha una frequenza di infezione del sito maggiore di chi viene scaldato
durante l'intervento)
Trasferimento del paziente in degenza, TI, TSI, dopo aver documentato tutta l'attività perioperatoria.
Fattori di rischio per utenti ed operatori:
Chimici considerato l'impiego di anestetici e disinfettanti
• Fisici, elettrocuzione e incendio
• Microclimatici
• Da default di apparecchiature e impianti
• Da radiazioni ionizzanti
• Infortunistici
•
La valutazione postoperatoria deve essere eseguita al ritorno del paziente dalla SO. La prima
valutazione postoperatorio deve aiutare l'infermiere a comprendere lo stato generale del paziente
(devices, volemia, stato respiratorio e mentale). Il medico responsabile del paziente deve essere
immediatamente reperibile dallo staff infermieristico.
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I pazienti a rischio di rapida compromissione delle condizioni cliniche necessitano frequenti
rivalutazioni. I pazienti con fattori di rischio preoperatori e/o classe ASA superiore o uguale a 3,
devono essere controllati piu frequentemente.Devono essere presenti PDTA per il trattamento di
patologie cardiovascolari, respiratorie, nausea e dolore. La PA deve essere sempre valutata in
relazione alle rilevazioni pre-, intra-, postoperatorie. I pazienti ipertesi devono mantenere la la
terapia antipertensiva. Assicurare O2 terapia e terapia analgesica.
Prima valutazione postoperatoria
1. Verificare l’anamnesi intraoperatoria e le prescr