Anteprima
Vedrai una selezione di 7 pagine su 27
Infermieristica chirurgia specialistica Pag. 1 Infermieristica chirurgia specialistica Pag. 2
Anteprima di 7 pagg. su 27.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Infermieristica chirurgia specialistica Pag. 6
Anteprima di 7 pagg. su 27.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Infermieristica chirurgia specialistica Pag. 11
Anteprima di 7 pagg. su 27.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Infermieristica chirurgia specialistica Pag. 16
Anteprima di 7 pagg. su 27.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Infermieristica chirurgia specialistica Pag. 21
Anteprima di 7 pagg. su 27.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Infermieristica chirurgia specialistica Pag. 26
1 su 27
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

DRENAGGIO TORACICO

Scopo mi permette di capire il tipo di perdita, l'entità e di controllarla e resti balisce e permette una regolare e fisiologica espansione polmonare;

Indicazioni

  • Pneumotorace spontaneo e iatrogeno (qualcosa che lo ha causato)
  • Trauma perforante
  • Emotorace
  • Chilotorace
  • Empiema
  • Versamento neoplastico o di altra causa
  • Nel post-operatorio di toracotomia e sternotomia

Quali sono i meccanismi su cui si basa il drenaggio toracico?

I sistemi di drenaggio utilizzano tre meccanismi:

  1. Pressione espiratoria positiva: quando la cavità pleurica contiene aria o liquido durante l'espirazione si sviluppa una pressione positiva;
  2. Forza di gravità: posizionando il tubo più in alto del sistema di raccolta si consente alla forza di gravità di agire come una forza di espulsione;
  3. Aspirazione: utilizzata in alcuni tipi di drenaggio in aggiunta agli altri due meccanismi;

Se

Attacco il drenaggio al vuoto e applico una pressione maggiore.

In cosa consiste un drenaggio toracico?

Il tubo di plastica:

  • Trasparente e radiopaco: permette di osservare il liquido più recente, mentre nel sistema di raccolta è presente il liquido degli altri giorni di posizionamenti;
  • Diametro variabile (5-11 mm adulti, 2-6 mm età pediatrica);
  • Collegato ad un sistema chiuso di raccolta.

Punto l'aria sale → 2°-3° spazio intercostale se aria → 5°-6° spazio intercostale se fluidi il fluido scende.

Tubi drenaggio:

  • Assicurarsi della connessione tra sistema di raccolta e tubo;
  • Assicurarsi che il tubo non sia schiacciato, attorcigliato o clampato;
  • "Mungitura manuale" → Mantenere pervio il tubo eseguire solo nel caso in cui siano visibili coaguli grossolani e solo in quella porzione di tubo rischio di effetti dannosi causati dalla pressione negativa.

Il sistema di raccolta è costituito da tre...

camere:
  • Valvola unidirezionale: permette l'uscita dell'aria dal cavo toracico
  • Valvola ad acqua: osservazione del grado di perdita d'aria; è la più importante e la prima cosa che viene impostata quando si posiziona un drenaggio toracico, garantisce la non pervietà tra il paziente e l'esterno (fa sì che l'aria non rientri nel cavo pleurico)
  • Camera di raccolta: serbatoio del liquido drenato, permette di controllarne quantità e caratteristiche
  • Camera di controllo dell'aspirazione: collegabile al sistema di vuoto, consente la regolazione dell'entità della pressione negativa
Obiettivo assistenziale:
  • Buona funzionalità: tenuta e pervietà del drenaggio, corretto collegamento, oscillazione del menisco e valutazione del gorgoglio della valvola d'acqua
  • Gestione controllata ed attenta all'uso
  • Valutazione delle complicanze legate al posizionamento
  • Rimozione
Durante il posizionamento

preparazione del drenaggio

▪ Assistenza del paziente e monitoraggio dei parametri per rilevare precocementecomplicanze:

  • Malfunzionamento x occlusione (coaguli, fibrina)
  • Mal-posizionamento
  • Emorragia cutanea o ematoma sottocutaneo
  • Perforazione o lacerazione del polmone
  • Perforazione ed emorragia di un vaso
  • Lesioni di nervi
  • Dolore

Elementi che costituiscono il drenaggio

Valvola ad acqua

È raccomandato l'utilizzo di acqua sterile o soluzione fisiologica per la creazione per- evitare la proliferazione intrapleurica;

Osservare le perdite d'aria nel sistema:

  • in caso di pneumotorace si verifica un gorgogliointermittente;

Controllare la fluttuazione del menisco liquido (non collegato all'aspirazione) →

  • salirà → scenderà flutta a seconda degli atti respiratori
  • Assenza di fluttuazioni può indicare:
  • Ostruzione del tubo all'interno del cavo pleurico,
  • Mal-posizionamento o dislocamento: quindi non è più
ho più la pressione del cavo pleurico. Il polmone è a parete: quindi non sente bene la differenza di pressione. Camera di controllo dell'aspirazione: - Verificare il livello del liquido, la presenza di gorgoglio. - Controllare e mantenere l'aspirazione al livello prescritto: è il medico che ci dice a quanto impostarla (livello del liquido e grado di aspirazione), non esiste uno standard. Camera di raccolta: - Controllare le caratteristiche del materiale drenato: quantità e qualità. - Non esistono indicazioni certe rispetto alla frequenza con cui dovrebbe essere cambiata. La sostituzione è consigliata quando è piena o danneggiata. Scatola di drenaggio: - Deve essere posta sotto al livello del torace del paziente, altrimenti perde la forza di gravità. - Mantenere in posizione eretta, altrimenti il liquido e le camere che ho costituito possono andare a mescolarsi. Cosa fare se si rovescia: - Riportare immediatamente inposizione verticale; - Controllare il corretto funzionamento della valvola ad H20; - Assicurarsi che i contenuti non si siano mescolati; - Eventualmente sostituire; Medicazione Durante il rifacimento della medicazione, ispezionare visivamente il sito d'ingresso del drenaggio toracico e valutare: - Eventuale presenza di enfisema sottocutaneo; - Integrità dei punti di sutura e la tenuta del fissaggio; - Cute circostante il drenaggio (riconoscere precocemente i segni d'infezione). Utilizzare soluzione fisiologica 0,9% per la detersione. In letteratura non ci sono evidenze riguardo la frequenza di medicazione del sito di inserzione del drenaggio, pertanto vengono applicate le linee guida della gestione della ferita chirurgica che prevede la medicazione ogni 48 ore o al bisogno. Complicanze - Emorragia della parete toracica o emotorace per lesione dei vasi muscolari o costali - Lesione del polmone o degli organi mediastinici, del diaframma, del
  • fegato o della milza (qualora il drenaggio fosse mal posizionato);
  • Sconnessione del tubo di drenaggio
  • Dislocamento del tubo di drenaggio (es. nello spazio sottocutaneo);
  • Occlusione

Rimozione

Il drenaggio dev'essere rimosso in caso di:

  • Mancato funzionamento;
  • Se vi è pneumotorace: quando il polmone è a parete (dev'esserci documentazione radiologica);
  • Se c'è versamento pleurico: quando la quantità giornaliera drenata è inferiore a 100-150 mL;
  • Quando la quantità di liquido drenato dall'empiema è scarsa, limpida e sterile;

Procedura dolorosa

Peculiarità

Nella pneumectomia è sempre un drenaggio a caduta, mai in aspirazione (rischio di provocare lo spostamento del mediastino).

In intervento cardiochirurgico si posizionano drenaggi mediastinici e pleurici, con lo scopo di:

  • Monitoraggio della quantità e qualità delle perdite nell'immediato post-operatorio;
  • Monitoraggio del rischio
emorragico;- Evacuazione dei liquidi in eccesso.→ Le differenze rispetto a drenaggio a caduta:- Esecuzione di frequenti mungiture;- Camera di aspirazione 20 cmH2O.

DOMANDE ESAME →- Prima cosa che devo fare per costituire il drenaggio toracico? 45ml di fisiologica oacqua sterile, e si colora di azzurromi permette che l’aria nel torace del paziente e non rientra →- Cosa valvola unidirezionale- La valvola di rotazione è necessaria oppure no?→ qualcosa in piùse è collegato all’aspirazione →- Cosa fare per controllare se il drenaggio funziona? se→collegato lo stacco poi se funziona devo vedere se bolle, il menisco deve oscillare inrelazione con gli atti respiratori del pazientestacco dall’aspirazione e→- Se pneumotorace attivo? 10

LA GESTIONE DELLA TERAPIATRASFUSIONALE
Patient Blood Management (PBM) –Il Centro Nazionale Sangue (CNS) sta promuovendo dal 2012 in linea con la RisoluzioneWHA63.12 del 21/05/2010dell'Organizzazione Mondiale della Sanità – il Patient Blood Management (PBM), una strategia diretta a predisporre "metodi e strumenti innovativi e più efficaci per garantire l'appropriatezza della gestione, organizzativa e clinica, della risorsa sangue". Obiettivi del PBM - Miglioramento degli Outcome clinici - Prevenzione della trasfusione evitabile - Riduzione dei costi di gestione Definizione Infusione di sangue o suoi comportamenti: emazie concentrate, piastrine, plasma Trasfusione omologa Trasfusione autologa Donatore e ricevente sono due persone diverse Scopi di un'anemia - Correzione - Miglioramento del trasporto dei gas respiratori: migliorare la quantità di ossigeno - Correzione di deficit dei fattori della coagulazione e/o del sistema immunitario - Ripristino della volemia in caso di emorragia Concentrati eritrocitari È indicata per aumentare rapidamente l'apporto di ossigeno ai

tessuti quando la concentrazione di Hb è bassa;

L'indicazione ed il grado d'urgenza della trasfusione di concentrati eritrocitari vengono definiti in base all'emoglobina o all'ematocrito;

Ai valori Valutazione clinica e tolleranza alle manifestazioni cliniche dell'anemia;

Concentrati piastrinici- È indicata per la profilassi e la terapia delle emorragie nei pazienti affetti da piastrinopenia o da deficit funzionali primitivi o secondari delle piastrine;

Il concentrato piastrinico può essere ottenuto da una donazione di sangue intero, sottoposta a centrifugazione, oppure da una donazione in aferesi (tecniche per rimuovere una o più componenti, e quindi quello che non mi serve viene reintrodotto nel paziente);

L'indicazione di trasfondere CP deve basarsi su:

  • Basso conteggio piastrinico;
  • Condizioni cliniche del paziente;

Plasma fresco congelato- È indicata nella correzione di deficit dei fattori della coagulazione,

per i quali non si dispone del concentrato specifico associato a emorragia in atto o a grave rischio emorragico;

Plasma fresco congelato (FFP) è un emocomponente preparato da sangue intero oraccolto mediante aferesi e congelato per preservare i fattori della coagulazione che sono molto labili;

La conservazione va mantenuta a temperatura costante (-30°C) e fatta secondo determinati criteri, per evitare anche il rischio di contaminazione della sacca. Il congelamento deve essere fatto entro 6h dalla donazione; quando scongelato per essere somministrato al paziente

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
27 pagine
SSD Scienze mediche MED/45 Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher silviavar di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Infermieristica clinica in area critica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Verona o del prof Marinelli Paolo.