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Estratto del documento

START UP E SPIN-OFF: START UP: IMPRESA di NUOVA FORMAZIONE CHE ENTRA IN

UN’INDUSTRIA. SPIN-OFF: impresa nuova e impresa nuova che nasce da un’impresa dello stesso

settore (già presente nell’industria). Gli spin-off sono molto comuni (20% degli entranti): vanno

molto meglio degli altri start up, cioè hanno performance migliori date dal fatto che l’impresa ha

una serie di conoscenze acquisite che la rendono superiori agli start up che non hanno conoscenze

acquisite dell’industria. Le imprese migliori hanno tassi di spin-off molto elevati e gli spin-off

generati da queste imprese migliori sono a loro volta i migliori. Le acquisizioni aumentano la

probabilità di spin-off (spesso le imprese che si integrano mettono insieme competenze diverse e

quelle competenze che non si riesce ad integrare perfettamente vanno a creare uno spin-off). La

presenza di un nuovo AD da un’industria diversa aumenta la probabilità di spin-off. Cosa determina

il fatto che ci sia uno spin-off (le ragioni): quattro teorie sugli spin-off, cioè Teoria di Agenzia (in

un’organizzazione c’è un principale e c’è un agente, cioè un capo e un dipendente, cioè un rapporto

verticale: l’agente fa un’innovazione, non lo riferisce al principale, esce e crea una sua

azienda/spin-off - asimmetria informativa - ), apprendimento del lavoratore (stesso sistema di

prima, ma non c’è un’innovazione, solo un processo di apprendimento/cumulazione di

conoscenze a livello di prodotto, di processo, di mercato), innovazioni distruttrici di competenze

(competenze dinamiche e innovazioni radicali, e qualcuno lascia l’impresa perché la dirigenza

non vuole cannibalizzare il prodotto/processo esistente e quindi non vuole cambiare in modo

drastico il suo business, cioè rimane focalizzata al suo core business - simmetria informativa - ),

disaccordo (il dipendente ha un’idea e il principale la rifiuta - simmetria informativa e

differenza cognitiva - ).

Il cambiamento come shock. Cambiamento tecnico distruttore di competenze

Innovazione e cambiamento implicito: il CAMBIAMENTO ESPLICITO (componenti) e il

CAMBIAMENTO IMPLICITO (architettura), cioè nel primo caso ad esempio si introduce un

microprocessore più veloce del precedente e in questo caso tutti riconoscono il miglioramento

apportato (c’è una gerarchia ben definita su un’unica dimensione: il prodotto A è migliore del

prodotto B), mentre nel secondo caso è più difficile valutare un sistema di cambiamenti (è

difficile definire se il design A è migliore del design B). Innovazione incrementale: architettura

immutata e tecnologia migliore. Innovazione modulare: architettura immutata e nuova tecnologia.

Innovazione architetturale: architettura variata e tecnologia migliore (molto rischioso). Innovazione

radicale: architettura variata e nuova tecnologia (può essere competence destroying). Accade spesso

che i leader perdano la loro leadership causa innovazione architetturale. Vedi slide: esempi

evoluzione industrie (CAMBIAMENTI DI LEADERSHIP dovuti a innovazione).

FARMACEUTICA E BIOTECNOLOGIA: SETTORE DOMINATO DA GRANDISSIME

IMPRESE (SCHUMPETER MARK 2), INTRODUZIONE BIOTECNOLOGIA (MARK 1) E

CONOSCENZA SCIENTIFICA FONDAMENTALE (RELAZIONI CON ISTITUTI di RICERCA

UNIVERSITARI – SPILLOVER), RUOLO CENTRALE DELL’UNIVERSITA, NUOVE

IMPRESE FONDATE DA PROFESSORI UNIVERSITARI, NECESSITA FINANZIARIE

SODDISFATTE DA VENTURE CAPITALIST (NETWORK FORMATO DA NUOVE

IMPRESE, UNIVERSITA E VENTURE CAPITALIST). COMPUTER (4 FASI): MAINFRAME E

IBM, MINICOMPUTER E DEC, PC E APPLE, NETWORK (INTERNET) E PIU IMPRESE

LEADER. TELEFONIA MOBILE: MOTOROLA E GIAPPONESI, NOKIA, ERICSSON,

MOTOROLA (NO GIAPPONESI), NOKIA E GIAPPONESI, APPLE, RIM, HTC, SAMSUNG.

DOMANDA: innovazione e diffusione. La domanda come generatore di innovazione (è il

consumatore che innova) e la domanda come diffusione dell’innovazione (in modo più o meno

rapido). Domanda come generatore di innovazione: gli utilizzatori sviluppano nuovi prodotti per

il proprio utilizzo (sia nei settori ad alta tecnologia che nei settori di consumo, abbiamo utilizzatori

che sviluppano soluzioni innovative per utilizzarle). COINVOLGIMENTO UTILIZZATORI

NELL'INNOVAZIONE: La open innovation (sia i fornitori che gli utilizzatori sono protagonisti) e

la open sourse software (utilizzatori). I LEAD USER sono presenti in numerose industrie. Si è

sempre guardato ai produttori come innovatori, ma ora l’innovazione si è democratizzata e

bisogna guardare agli utilizzatori come innovatori (Von Hippel).

Technology push: i bisogni sono infiniti, ma è la tecnologia secondo sue logiche che decide lo

sviluppo di alcune soluzioni (cioè decide cosa è possibile sviluppare o meno), cioè è l’offerta che

genera innovazione (CARATTERISTICHE DELLA TECNOLOGIA COME DETERMINANTI

DELL'INNOVAZIONE). Dall’altra il Demand pull: è la domanda che stimola l’innovazione, la

tecnologia segue la domanda, cioè le innovazioni vengono sviluppate quando è presente una

domanda (la tecnologia segue). Entrambi i modelli sono lineari. L’innovazione è il risultato della

dinamica della tecnologia e della domanda, quindi entrambi i modelli sono corretti, ma dipende dal

tipo di industria che consideriamo (relazione biunivoca). Che relazione esiste tra domanda e

innovazione? La domanda come incentivo all’innovazione, la domanda come espressione di un

bisogno, la domanda come network di collaborazione tra utilizzatore e produttore, la

domanda come richiesta specifica, la domanda come feedback sui prodotti (necessari al

produttore), la domanda come innovazione e produzione.

DOMANDA COME CONOSCENZA : se si idea un’innovazione bisogna decidere se produrla

internamente (se il componentista potrebbe servirsi della nostra conoscenza per sfruttarla

conseguentemente) o se farla produrre (per questione di costi di start-up, per questione di

conoscenze tecniche che l’utilizzatore può non avere, per questione di presenza di imprese

competenti a livello di offerta). SE FORNISCO IDEA E COMPRO: ECONOMIE DI SCALA,

BASSI COSTI DI TRANSAZIONE E PRODOTTI STANDARD. SE INNOVO E PRODUCO:

PICCOLE QUANTITà, PRODOTTI CUSTOM E ALTI COSTI DI TRANSAZIONE.

LEAD USER: sperimentano e interpretano oggi bisogni che il resto degli utilizzatori avvertirà più

avanti (anticipano i bisogni futuri); il lead user è il cliente più attivo e dinamico, ma non il più

grosso. Tutte le imprese cercano di avere dei lead user per due effetti: effetto informazione, cioè i

lead user ottengono benefici superiori da soddisfacimento dei loro bisogni (il lead user sa meglio

degli altri come evolve il mercato e hanno incentivo a dirlo ai produttori così questi sviluppano

prodotti che lo soddisfano); effetto incentivo.

ICT AD ESEMPIO è UNA CO-INVENZIONE.

Le co-invenzioni: utilizzatore attivo insieme al produttore. Le comunità innovative: l’utilizzatore ha

incentivo ad innovare, a rivelare informazione, reciprocità, utilizzo delle informazioni diffuse

(innovazione open sourse: io diffondo informazioni perché so che anche tu diffondi informazioni e

tutti ci guadagnano). SOFTWARE OPERN SOURSE.

Domanda come blocco all’innovazione

DOMANDA E DIFFUSIONE DELLE INNOVAZIONI

La diffusione è lenta e graduale, un andamento sigmoide e diverse velocità di diffusione (più o

meno veloce: i fattori che influiscono sulla velocità di diffusione sono la pubblicità, feedback

positivi, ricettività del mercato, esternalità di rete, switching cost bassi, facilità di utilizzo,

elasticità). Diffusione dal lato della domanda (utilizzatori omogenei/eterogenei, esternalità di rete) e

dal lato dell’offerta (innovazioni incrementali, entrata di nuovi produttori, meccanismo competitivo

di selezione, imitazione). DETERMINANTI VELOCITà DIFFUSIONE: benefici del'innovazione,

costi e prezzo, capacità di assorbimento e competenze dell'utilizzatore, diffusione

dell'informazione, investimenti in pubblicità e marketing, aspettative positive degli utilizzatore,

ruolo chiave del gruppo di utilizzatori, effetti di network, fattori culturali e sociale, effetto moda,

regolamentazione, politica pubblica e sostegno alla diffusione.

Modelli di diffusione: domanda omogenea, domanda eterogenea, domanda e esternalità di rete.

MODELLO EPIDEMICO grafico (domanda omogenea e diffusione dell’informazione): è il

modello più comune; quello che guida la diffusione di un prodotto è l’informazione:

comunicazione diretta tra adottatori. Probabilità di infettarsi: DNt/dt = b Nt (1 – Nt/N*) in cui Nt è

numero di individui che hanno adottato in un dato periodo, 1 - Nt è il numero di individui che

non hanno ancora adottato, N* è il numero di individui totale, b (beta) ci dice quanto veloce è

la diffusione. Il grafico che rappresenta il modello è la CURVA LOGISTICA. Critiche: si

presuppone un flusso di diffusione continua (l’innovazione non cambia durante tutto il processo),

cosa che non sempre accade; si ipotizza che la curva arrivi fino in fondo, ma può accadere che a

metà strada un prodotto alternativo emerge e sostituisce quello precedente bloccandone la

diffusione; la dimensione degli adottatori non cambia, mentre in realtà gli adottatori possono

aumentare molto di dimensione ed eliminare i ritardatari; sappiamo che ci sono dei pionieri, ma chi

sono?; i produttori sono omogenei e gli utilizzatori sono omogenei, ma in realtà ci può essere molta

diversità soprattutto per gli adottatori che possono essere più grandi o più piccoli.

MODELLO DI ADOZIONE A SOGLIA (domanda eterogenea): adotto un macchinario che mi

permette di risparmiare un certo ammontare di input Da (delta a); io pago il macchinario ogni

anno pxr (cioè p per il tasso di interesse), cioè non pago tutto subito, ma un pò alla volta; alcune

imprese sono più grandi, altre sono più piccole (S è size, cioè dimensione); presuppongo che il

prezzo del prodotto non cambia, cioè rimane pf e non viene influenzato dal macchinario adottato;

pago all’ora un certo salario w ai miei dipendenti. Compro la macchina che aumenta la produttività

e riduce le ore di lavoro: pago pr, ma ho un vantaggio in risparmio di lavoro per unità di prodotto

per quanto mi costa il lavoro all’ora per quanto io produco, cioè w x Da x S, che è quanto io

risparmio. SE PR È MAGGIORE DI W X DA X S ALLORA NON ADOTTO, SE INVECE È

INFERIORE ALLORA ADOTTO. Vedi grafico su slide. Ci sarà una soglia critica che mi indica

se adottare o meno, cioè s > rp /wDa: se l’impresa è grande (S è grande)

Dettagli
A.A. 2013-2014
27 pagine
6 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/08 Economia e gestione delle imprese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher francesca.bonazza.5 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Industry Analysis e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Commerciale Luigi Bocconi di Milano o del prof Garavaglia Christian.