Anteprima
Vedrai una selezione di 3 pagine su 7
Indici di bilancio Pag. 1 Indici di bilancio Pag. 2
Anteprima di 3 pagg. su 7.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Indici di bilancio Pag. 6
1 su 7
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Es. Intervista a amministratore delegato di Eni. Eni sta andando bene e l’obbiettivo è

arrivare a un indice di indebitamento pari a 0. Questo significa portare il capitale di terzi

a zero. Ma questo è impossibile perché nel numeratore sono compresi anche il TFR, i

debiti verso i fornitori, ecc. In realtà, l’inghippo è che, l’amministratore delegato, al

momento del rilascio dell’intervista, aveva in mente l’indice in cui al numeratore ci sono

solo i debiti finanziari (PFN) rapportati al capitale netto. In questa ottica, è possibile

portare a zero i debiti finanziari.

Un buon indice di indebitamento (PFN / PN) si attesta intorno a 1. La prima versione

dell’indice (con il capitale di terzi) è sicuramente di molto maggiore rispetto alla seconda

versione, la quale è la più diffusa.

II. Indice di copertura = Patrimonio Netto / Attivo Fisso Netto

L’attivo fisso netto esprime gli investimenti, mentre il patrimonio netto è una particolare

forma di copertura. L’indice permette di vedere se grazie al patrimonio netto si riesce a

coprire gli investimenti (o attivo immobilizzato). Quindi si cerca di capire se la forma di

autofinanziamento meno rischiosa del PN permette di coprire gli investimenti durevoli

che non possono essere smobilizzati.

III. Indice di copertura generale = (Patrimonio Netto + Passivo Consolidato) / Attivo

Fisso Netto

In questa seconda versione del precedente indice, vengono aggiunti i debiti a lungo

periodo al numeratore.

Un buon indice di copertura generale si attesta intorno a 2, anche se è un valore un po’

utopistico.

IV. Interest cover ratio = Ebitda / Oneri Finanziari

L’Ebitda è il margine operativo lordo e rappresenta il reddito operativo comprendente

anche gli ammortamenti e gli accantonamenti.

2 6 dicembre 2016

Serve a vedere se l’Ebitda consente di remunerare gli oneri finanziari, quindi, più è alto

meglio è.

V. Capacità della gestione di far fronte alla PFN = PFN / Ebitda

Più è alto l’indice più l’impresa è meno solido. Se l’indice è 7, ho bisogno di 7 flussi di

Ebitda per far fronte al PFN. Nella realtà però non potrò mai utilizzare tutto l’Ebitda per

far fronte ai debiti, in quanto prima dovrò pagare gli oneri finanziari, le imposte e fare

degli investimenti.

REDDITIVITÀ

Gli indici di redditività sono:

I. ROI (Redditività del Capitale Investito) = Reddito Operativo / Capitale Investito

Il reddito operativo rappresenta il risultato di tutta l’attività di investimento sia

caratteristico che accessoria dell’impresa, ovvero tutta quell’attività mediante la quale

l’azienda ha acquisiti fattori di produzione, li ha lavorati e infine collocati nel mercato. Il

capitale investito rappresenta tutti quei fattori di produzione che l’impresa ha acquisito

per allestire la struttura necessaria allo svolgimento dell’attività do gestione. Quest’ultimo

solitamente deriva dallo stato patrimoniale riclassificato secondo il criterio della

pertinenza gestionale ed è quindi rappresentato da tutto l’insieme degli investimenti

effettuati al netto delle passività generate dall’attività stessa. Il ROI esprime quindi il

risultato di tutta l’attività dell’impresa prescindendo completamente dalle modalità con

cui l’impresa ha finanziato questa attività e, in altri termini, è il rendimento del capitale

investito.

Per giudicare l’andamento del ROI, e quindi dire se è positivo o meno per l’impresa,

bisogna fare dei confronti con il concorrente più rilevante del settore oppure con il ROI

delle altre aziende operanti nello stesso settore. In alternativa, si può capire l’andamento

dell’impresa attraverso il trend del ROI in un certo periodo considerato (minimo 3

esercizi), andando quindi ad analizzare l’andamento di questo indicatore negli esercizi

considerati.

Il ROI può essere scomposto nel prodotto di due indicatori, il ROS (o redditività delle

vendite) e il ROT (o indice di rotazione).

ROI = ROS x ROT

ROI = (R / V) x (V / C ) = R / C

o i o i

ROS = Reddito Operativo / Ricavi di Vendita

ROT = Vendite / Capitale Investito

3 6 dicembre 2016

Il ROS misura la redditività delle vendite e la capacità remunerativa del flussi di ricavi

tipici dell’impresa. In altre parole, tale indice, ci dice qual è il ricavo netto conseguito per

ogni euro di fatturato.

Il ROT pone a confronto i volumi di vendita (quindi l’ammontare dei ricavi netti di vendita)

con il capitale investito ed esprime quindi l’equilibrio che esiste fra il volume di attività e

la struttura allestita per quell’attività. In altri termini, indica il numero di volte in cui il

capitale investito si rinnova per effetto delle vendite.

Es. Un supermercato ha una redditività operativa ROI che deriva soprattutto dall'alta

rotazione del capitale investito (beni a veloce ciclo di utilizzo) in quanto la redditività del

singolo prodotto è molto bassa.

Il ROS dipende sostanzialmente da due fattori, ovvero dal fatturato (ricavi di vendita) e

dai costi operativi. Per migliorare il rendimento delle vendite vado a vedere i maggiori

costi operativi che vanno ad abbattere il reddito operativo, come per esempio i costi per

il personale o gli ammortamenti. Per quanto riguarda il fatturato, bisogna capire quali

sono i mix di prodotti che hanno una redditività maggiore e quindi aumentando i ricavi.

Il capitale investito, secondo il criterio di pertinenza gestionale, dipende dalle attività

immobilizzate nette e dal C.C.N. operativo e quindi, per indagare da cosa dipende il

ROT, bisogna scomporre il C.C.N. operativo. Quest’ultimo viene quindi scomposto nei

seguenti indici di rotazione:

- Rotazione del magazzino = Costo del Venduto / Giacenze medie

La rotazione del magazzino indica quante volte il magazzino si rinnova per effetto delle

vendite. Il costo del venduto è rappresentato dal valore di tutti i costi operativi dedotto

delle rimanenze finali e delle costruzioni interne. Le giacenze mede sono calcolate come

le rimanenze iniziali più quelle iniziali fratto due. Quanto più alto è questo indicatore

maggiori sono le volte in cui il magazzino ruota.

- Rotazione dei Crediti Commerciali = Vendite / Crediti Commerciali

- Rotazione dei Debiti Commerciali = Acquisti / Debiti Commerciali

Gli indici di rotazione appena descritti possono essere esplicitati anche sotto forma di

durata, originando così gli indici di durata. Questi indicatori sono i seguenti:

4 6 dicembre 2016

È possibile capire il significato di questi indicatori attraverso questo ragionamento: il ciclo

del C.C.N. operativo inizia con l’acquisto dei prodotti che vengono pagati in un momento

successivo stabilito dalla contrattazione commerciale. Dopo un periodo di lavorazione si

ha la vendita del bene e successivamente si ha l’incasso da parte dei clienti.

A = Durata media del magazzino

B = Durata dei crediti commerciali

C = Durata dei debiti commerciali

A + B - C = Durata del ciclo relativo al C.C.N. operativo (dal pagamento all’incasso)

La durata del ciclo esprime il fabbisogno finanziario di cui necessita la gestione

operativa. Al ridursi del ciclo, ovvero facendo in modo che i clienti paghino prima che

l’azienda debba sanare i debiti, si amplifica la rotazione e quindi anche il ROI.

N.B. Il ROI viene calcolato attraverso il reddito operativo in senso allargato, nel senso

che è compreso anche quella parte di reddito derivante dalla gestione accessoria.

Questo è però rischioso in quanto non è certo il grado di controllo che avrà l’impresa

sulle attività accessorie, le quali non rappresentano il business principale. Ha quindi

senso calcolare il ROI nella sola gestione tipica, utilizzando il capitale investito esente

dalle attività extra caratteristiche (es. partecipazioni, titoli, ecc.).

II. ROE (Rendimento del Capitale Proprio) = Reddito Netto / Capitale Netto

Andiamo ora ad analizzare il reddito netto, ovvero la variazione che subisce il capitale

netto da un’esercizio all’altro.

Il ROE esprime in misura sintetica se l’intera attività della gestione è stata remunerativa

e viene anche chiamato tasso di sviluppo potenziale dell’impresa perché l’effettivo

sviluppo dell’impresa dipende da quanta parte del risultato economico viene reinvestito

all’interno della stessa - al posto di essere distribuito ai soci - e quindi accantonato a

riserva.

Può essere scomposto in altri due indicatori, ovvero in:

5 6 dicembre 2016

- Saggio di dividendo = (Dividendi / Capitale Netto)

- Saggio di autofinanziamento = ( (Reddito Netto - Dividendo) / Capitale Netto).

Il ROE è determinato, in primis, dalla redditività operativa (ROI). Successivamente è

dato anche dalla struttura finanziaria dell’impresa, cioè dalle modalità di finanziamento

della stessa (rapporto di indebitamento) e dall’onerosità del capitale di terzi. Infine, il

ROE è determinato dall’incidenza delle componenti straordinarie e fiscali che,

solitamente, assorbono redditività.

Ragioneria Generale e Applicata

EQUAZIONE della REDDITIVITÀ di IMPRESA

Equazione della Redditività dell’Impresa

Rn Ro Ro Of Ct Rn

Cn Ci Ci Ct Cn R'n

ROE ROI Costo Rapporto Tasso di

Redditività Rendimento medio di incidenza

netta del del capitale indebi- oneri e

“business” di debito tamento proventi

straordinari

e fiscali

la relazione postula la coerenza delle scelte effettuate nel calcolo degli indici (valori

N.B.:

L’equazione della redditività dell’impresa riassume e concentra tutti gli indicatori sopra

medi, SP di riferimento, ecc.) 9

approfonditi.

L’effetto di leva finanziaria è l’impatto che ha il rapporto di indebitamento sulla redditività

in quanto amplifica la redditività netta dell’impresa. Questa variazione può essere però o

positiva o negativa. Lo spread, ovvero la differenza tra il ROI e il costo medio del

capitale di terzi, determina il segno dell’effetto di leva finanziaria. Se l’azienda non è

indebitata o se il ROI è uguale al costo medio del capitale di terzi l’effetto di leva

finanziaria non si verifica.

Il tasso di incidenza oneri e proventi straordinari e fiscali è dato dal rapporto tra Reddito

Netto e Reddito Ordinario. Il reddito netto si ottiene depurando il reddito ordinario delle

componenti straordinarie e delle imposte. Solitamente questo tasso inferiore all’unità in

Dettagli
A.A. 2016-2017
7 pagine
1 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher leonardo.fabris2 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Ragioneria generale e applicata e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Verona o del prof Corbella Silvano.