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Il rischio culturale delle colonie
Rowlandson, spinta dalla fame, inizia a mangiare le stesse cose dal suo punto di vista immangiabili che mangiano gli indiani. Questo era un rischio culturale molto sentito perché molti di questi coloni puritani inglesi che vennero portati via dagli indiani, non tornavano. Mary torna e racconta la sua storia, ma ci sono una serie di casi accertati di prigionieri inglesi presso gli indiani che scelgono di restare presso gli indiani, che magari si sposano con indiani e, quindi, si indianizzano completamente. Questo chiaramente pone un grosso problema e un grosso rischio culturale all'interno delle colonie. Questa situazione di espansione verso la frontiera li metteva a rischio non soltanto dal punto di vista fisico e materiale perché potevano finire uccisi nel corso di incursioni degli indiani, ma potevano anche finire peggio che morti dal loro punto di vista perché potevano perdere la loro identità culturale e religiosa e mettersi a vivere come gli indiani stessi.
Questo è unorrore che pervade tutta la narrazione di Mary Rowlandson E che pervade altre narrazioni dello stesso tipoche arriveranno dopo.Non è un caso, quindi, che la traiettoria complessiva della narrazione sia una traiettoria che ha a che fare nonsolo con le vicende personali di Mary, ma ancora una volta con l'esaltazione della potenza di Dio che hasottoposto la donna a questa tribolazione estrema, ma l'ha poi salvata e redenta. Qui usiamo la parola inglese redeem Che significa sia redimere nel senso di redenzione spirituale ma è anche il verbo che viene usato perpagare un riscatto. Quindi nella liberazione finale si unisce una doppia connotazione: un fatto materiale(quindi la persona che è stata fatta prigioniera e che alla fine viene riscattata in cambio di denaro), ma anchel'annessa connotazione spirituale che significa che ha compiuto un percorso di redenzione, che viene liberatadal peccato oppure purificata dal peccato.Il titolo diQuesta Captivity, che appunto è passata alla storia come la Captivity di Mary Rowlandson ma in realtà ha un titolo molto più lungo, mette in primo piano da subito proprio che il vero attore di tutta questa vicenda è Dio. Quindi la cornice in cui viene inserito questo racconto è una cornice squisitamente teologica e religiosa.
Il genere della Captivity Narrative è un genere legittimo proprio perché si tratta di fatti realmente accaduti e proprio perché vengono raccontati per esaltare la grandezza di Dio. Come sappiamo, i puritani avevano un assoluto divieto rispetto alla letteratura di invenzione e rispetto al teatro, tanto è che quando vanno al potere in Inghilterra chiudono i teatri. Per cui non era assolutamente pensabile raccontare storie di invenzione all'epoca, e inoltre bisogna dire che non solo i resoconti di questi fatti si giustificavano in quanto realmente accaduti, ma si giustificavano in quanto il resoconto di questi.
Fatti poteva essere di edificazione per la comunità. Quindi era fondamentale che fossero realmente accaduti perché la letteratura di finzione era assolutamente esclusa. D'altra parte siamo anche in un periodo in cui, come dicevamo all'inizio, la Colonia si sta un po' laicizzando ed è anche abbastanza probabile o presumibile che una certa parte dei coloni si fosse anche stufata di dover leggere soltanto la Bibbia o in alternativa il Pilgrim's Progress di John Bunyan.
Quest'ultimo era un testo allegorico in cui raccontava sotto forma di viaggio la vicenda del popolo cristiano che poi alla fine riusciva ad accedere, attraverso un lungo viaggio in cui c'erano anche delle tentazioni e dei momenti difficili, al regno dei cieli e alla grazia e la salvezza dell'anima. Quindi questo era l'unico altro grande libro che circolava nelle case e delle famiglie dei puritani.
La captivity come genere, una volta che è nata la
Captivity di Mary Rowlandson e che quest’ultima diventa digrande successo, circola moltissimo nelle colonie tanto che i primi tre libri più venduti fanno parte di questogenere. Questo perché come abbiamo detto era un popolo talmente in cerca di intrattenimento che alla finetrovavano nelle Captivity.
Questo genere (che ha un enorme successo e diventa un oggetto richiestissimo) incontra anche i bisogni e lenecessità politiche dei ministri e dei governanti. È un genere che appena si afferma e diventa così diffuso egradito diventa anche strumento per i ministri del culto per intimidire i fedeli. Cioè viene incorporato aisermoni, alle raccolte di discorsi o saggi da parte degli intellettuali, che erano tutti ovviamente ministri delculto dell’epoca. Quindi utilizzavano questo genere per intimidire i coloni e per dissuaderli dall’andare troppolontano e da lasciare il centro della colonia che era anche il centro dell’ortodossia.
Quindi troviamo episodi di captivities che vengono però raccontate non dal protagonista come nel caso di Mary Rowlandson, ma vengono raccontati direttamente dal predicatore e inseriti nei sermoni dopo essere stati tramandati o raccontati direttamente ai predicatori stessi. Questo è il caso di almeno un'altra Captivity che è quella di Hanna Dustan. Il caso di Hanna Dustan è una storia molto particolare che troviamo nel testo di un autore che diventerà importante soprattutto nel periodo della caccia alle streghe: Cotton Mather. La storia di Hanna Dustan è questa: aveva appena partorito da pochi giorni. E come sappiamo era un evento "rischioso" e traumatico per le donne, in particolare per le condizioni igienico-sanitarie dell'epoca, e molto spesso non sopravvivevano. Quindi Hanna Dustan, avendo partorito da pochi giorni, era ancora a letto assistita da un'altra donna e da un servo di famiglia, quando arrivano gli indiani che si.avventano su di loro e la costringono ad alzarsi e a seguirli insieme con idue al suo fianco. Si impadroniscono del neonato uccidendolo, dopodiché si avvia il solito tragitto a piedi nellaforesta con la povera donna ancora il lutto per suo figlio appena nato barbaramente ucciso. Vengono fattitutti prigionieri e la Dustan viene anche derisa nel momento in cui inizia pregare. In seguito la donna, animatada grande coraggio, durante la notte vede che tutti gli indiani sono addormentati profondamentechiaramente grazie alla provvidenza divina, afferra un'arma appartenente agli indiani e li uccide tutti inclusidonne e bambini togliendogli lo scalpo. Dopo averli uccisi tutti scappa con la donna e il servo che erano con leie tornano alla comunità dove naturalmente la donna viene acclamato come nei rovina per la sua forzad’animo e il suo coraggio e per il fatto che Dio ha armato la sua mano contro questi barbari incivili. Questoepisodio viene, quindi, raccontato da
Cotton Mather che era un teologo, un saggista e un predicatore. Naturalmente per lui questa è un'eroina, un esempio da seguire perché ed io che a armato la sua mano e chegli ha fatto dare giustizia. L'elemento dello scalpo è un'altra storia. Lei ha utilizzato un'arma indiana più dafare qualche cosa che era tipico della cultura indiana e, quindi, è un altro di quegli episodi e di quegli elementi che mostrano la continuità tra i coloni e indiani in quanto i coloni stessi, pur appartenenti ad un'altra cultura e civiltà, in quelle circostanze in quella situazione di condivisione della vita della Wilderness erano costantemente a rischio di diventare loro stessi barbari. Questa vicenda di Hanna Dustan è stata raccontata più volte lungo la storia della letteratura, questo episodio ritorna molte volte in chiave sempre diverse ma non manco che la cultura successiva si laicizzata e si sentì.
mentalità e si umanizza e man mano diventa sempre più aliena alla violenta rappresaglia che invece esalta Cotton Mather. Caccia alle streghe di Salem: È la conseguenza di un'esplosione improvvisa di violenza e superstizione che attraversa la comunità di Salem e dà vita a questa caccia alle streghe che porta a una serie di vittime nel giro di un lasso di tempo brevissimo cristallizzando per sempre l'immagine fanatica, oscurantista e superstiziosa dei puritani che verrà poi tramandata alle generazioni successive. C'è un antefatto: nel 1689, Cotton Mather scrive un trattato che riguarda alcuni casi di possessione diabolica che si sono verificati presso una famiglia di Boston.[ Cotton Mather è un personaggio straordinario della fine dell'epoca dell'egemonia britannica. E le regole delle due più importanti fanno di teologi puritani presenti nella colonia di Boston sin dalla sua fondazione. Perpartedi madre e nipote di John Cotton (ti abbiamo nominato in relazione a Anne Hutchinson) mentre da parte dipadre e discendente della famiglia dei Mather Che sono una stirpe dei teologi pastori, rettori dell’Università diHarvard e governanti della colonia di Boston. Si laurea ad Harvard a più o meno 14 anni scrivendo trattati ognisettimana. Quindi è un intellettuale incredibile né della cornice di questi amo parlando. Non è soltanto unteologo un predicatore, ma è anche uno storiografo e autore dagli interessi molto vasti. La sua opera più importante, che è diventata un classico della letteratura coloniale si intitola Magnalia Christi Americana, cioèle grandi opere americane di Cristo. È uno dei primi esempi di testo coloniale importante, in cui si comincia aparlare di America e americano come una sorta di identità nazionale. Questo titolo ci mostra che il fatto diessere americani, il fatto chequeste colonie siano americane, comincia ad essere percepito come una distinzione. Si sentono ancora inglesi ma evidentemente inizierò anche ad auto percepirsi e a rappresentarsi come una comunità a parte, per l'appunto americani. Quindi si tratta di una raccolta di diversi volumi che comprende vite dei personaggi più importanti della storia del New England. Quindi comprende vita e di governatori, teologi, rettori di Harvard e personaggi in un modo o nell'altro hanno illustrato la colonia con le loro imprese militari o economiche. Quindi ci sono alcuni volumi dedicati alle biografie di questi personaggi che sono tutte biografie che danno lustro alla Colonia e a Dio, mostrando le grandi opere che quest'ultimo ha compiuto per la colonia; ci sono poi anche raccolte di sermoni e raccolte di documenti e resoconti storiografici (per esempio delle guerre indiane). Quindi Cotton Mather era un personaggio di grande cultura e di grande varietà di.Interessi culturali, questo suo testo è in qualche modo la summa di tutta la civiltà coloniale, ma oltre a queste sue attività di storiografo il predicatore era anche molto interessato alla scienza. Per cui egli aveva fornito il resoconto di queste storie.