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Modalità di documentazione nel colloquio con il difensore

Entrambi i difensori possono farlo, sia quello dell'indagato, sia quello della persona offesa.

Nel caso sia documentato, quale tipo di documentazione? Scelta al difensore di individuare la modalità di documentazione: un verbale (come quello del PM o PG) firmato dalle parti del colloquio (delicatezza per cui scrive tutto il difensore) oppure se è l'interessato a mandare una documentazione al difensore (il difensore dopo il colloquio può chiedere al soggetto di scrivergli e firmare il documento su quello che è stato detto).

Deve essere chiesto alla persona del colloquio se è terza alla causa e se è soggetto a procedimento connesso o collegato.

Persona informata sui fatti non è mai obbligata ad avere un colloquio con il difensore, la persona terza non è tenuta ad accogliere la proposta. Può anche interromperla quando vuole o avvalersi della facoltà di non rispondere alla singola domanda. Se questa sceglie di avere il

colloquio però non deve mentire, false informazioni se la dice c'è la fattispecie introdotta nel 2000, art. 371 ter, al difensore che compie indagini, si censura il mendacio ma non il silenzio. Vale poi una regola analoga per la polizia e PM quando la persona rende informazioni autoincriminanti: il difensore deve fermarsi e dire al soggetto che la persona può farsi assistere da un difensore. Occorre dare gli avvisi del diritto al silenzio e che può essere sentito con il difensore. Ultimi due commi art. 391 bis, 10 e 11: il difensore non ha poteri coercitivi e deve assicurare dei diritti ma nel caso la persona che vuole ascoltare non intenda avere contatti, nel primo caso, il difensore può fare una richiesta al PM che si attivi e che raccolga le informazioni con sommarie informazioni e questo non si può rifiutare di raccogliere le info. La seconda ipotesi è un caso di incidente probatorio e il giudice lo deve disporre (un caso di incidente che si aggiunge,

Oltre alle ipotesi ordinarie; il difensore voleva raccogliere le informazioni e la persona non voleva avere però un contatto).

Colloqui e garanzie

Nel caso si voglia sentire una persona informata dei fatti, le garanzie sono praticamente speculari al caso del PM quando voglia disporre un interrogatorio:

  • avviso almeno 24h prima (dove si indica il proprio status, le ragioni per cui si procede, i fatti per i quali si fanno le indagini e che cosa ci si propone di ottenere
  • avviso al difensore (se c'è già un difensore di fiducia oppure si chiede al gip di nominarne uno d'ufficio, e si manda l'avviso anche al difensore d'ufficio) e poi c'è il tema delle dichiarazioni indiziati (applicazione art. 63 co. 1 c.p.p. e implicitamente il comma 2).

Non basta, in quanto il difensore può avere colloqui sia persona con persone informate sui fatti (persone terze, potenziali testimoni) sia con indagati del procedimento stesso o in procedimenti connessi.

collegati.Richiesta di documentazione e accesso ai luoghiMa non finisce l'elenco dei poteri investigativi: un altro potere che è consentito è quello di chiedere documenti alla P.A. la quale deve rispondere, altrimenti il difensore fa richiesta al PM di farlo. Può o accogliere la sollecitazione del difensore oppure può non essere d'accordo: non può limitarsi al no ma deve rimettere al GIP la questione per l'acquisizione degli atti.Può accedere a luoghi privati non aperti al pubblico, simili al sopralluogo.Ovviamente il problema si presenta quando il privato non da l'autorizzazione: richiesta al giudice per le indagini preliminari con decreto motivato.Non deve alterare le prove nel caso, guardare lo stato dei luoghi, fotografare, semmai fare rilievi di effetti materiali e le operazioni sono utilizzabili come quelle svolte dal PM o dalla polizia.Il difensore può compiere una consulenza tecnica irripetibile (art. 391

deciesc.p.p.): operazione in luoghi o aperti al pubblico oppure privati nei quali vi sial'autorizzazione del gip. Se l'attività che vuole svolgere il difensore potrebbe modificare lo stato dei luoghi lo deve fare con un consulente, e deve adottare gli stessi accorgimenti del PM quando vuole agire. Deve convocare il pubblico ministero e la persona offesa attraverso notificazione del p.m. e del difensore della persona offesa. Il p.m. potrebbe fare riserva di incidente probatorio.

Utilizzabilità delle indagini difensive

Il valore di queste operazioni secondo la legge è il medesimo degli atti di indagine compiuti dal p.m. e/o dalla polizia: come possono essere spesi questi atti nel procedimento però?

Tre possibilità:

- Il primo caso è la canalizzazione (produrre presso la segreteria del P.M., forma ammodernata di canalizzazione). Il P.M. deve riceverli (art. 358 c.p.p.) e diventano atti del procedimento;

- La seconda è quella di produrli in

udienza preliminare, senzadepositarli nel fascicolo del p.m. È però una questione delicata;- La terza durante le indagini nella cancelleria del gip. "Fascicolo deldifensore" non termine esattamente corretto, in quanto in realtà così si va a creare il fascicolo del giudice. Fascicolo che è nella cancelleriadel gip, all'oscuro del p.m. Una volta che il gip abbia deliberato su quelle richieste il fascicoloentra nel fascicolo del p.m., quindi diventano atti del procedimento; Una volta che sono spesi nel procedimento, sono tutti inseriti nel fascicolo delp.m. Se il caso è rinviato a giudizio, gli atti irripetibili vanno nel fascicolo dibattimento e quelli ripetibili in quelli del p.m. Se si presenta una situazione diirripetibilità (assenza) potranno essere recuperate le informazioni in base alleprecedenti dichiarazioni rese al p.m. Per quanto riguarda il rito abbreviato, c'era una tattica utilizzata fino al 2017:questo

è un rito con il quale l’imputato trasforma l’udienza preliminare in primogrado e il fascicolo del p.m. come prove per decidere.Depositavano gli atti di indagine difensiva all’ultimo e richiedere il ritoabbreviato: si metteva sotto scacco la situazione. Cinque questioni dilegittimità su questa questione.

Una seconda strategia se p.m. richiede rinvio a giudizio e il difensore chiede il rito abbreviato, quando ho degli elementi a favore della difesa che il p.m. nonconosce, per sfruttare le lacune del p.m. Il p.m. può chiedere un termine di 60giorni per fare delle indagini.

Indagini preventive da parte dei difensori dell’indagato quando temeva di poteressere sottoposto a procedimento penale, ma il difensore non ha né potericoercitivi diretti né indiretti.

Archiviazione e udienza preliminare

Alcuni elementi già trattati: avviso di conclusione delle indagini preliminari: altermine il p.m. ha due alternative o esercitare

L'azione penale o chiedere l'archiviazione. Nel primo caso deve comunque realizzare un momento di contatto con la difesa (Art. 415 bis): capi di imputazione e avviso che i privati che hanno ricevuto notizia possono recarsi e prendere copia del fascicolo in modo che la difesa possa "pareggiarsi" con l'accusa. Il difensore può svolgere indagini difensive, richiede che siano fatte dal p.m., nei 20 giorni dalla notificazione la difesa può anche richiedere di essere sentita dal p.m.

La terza strada è quella di richiedere la proroga del termine: 6 mesi prorogabili 18, ma la riforma Cartabia andrà a modificare questi termini. Art. 407 i termini delle indagini sono rilevanti purché la notizia di reato sia nominativa, le attività di indagini dopo la scadenza del termine sono inutilizzabili.

Una disposizione da ricordare è l'art. 407 co. 3 bis, nuovo termine non sanzionabile processualmente di 3 mesi prorogabile di altri

15 per i casi più gravi entro il quale p.m. deve decidere se esercitare o meno l'azione penale.Conclusione delle indagini snodo molto presidiato: art. 112 Cost obbligatorietà dell'azione penale, controllo sul lavoro del p.m., e ciò avviene perché è l'obbligatorietà.Controllo "antico", nato come prassi nella vigenza del codice del 1913, nel silenzio del codice. I magistrati mandavano al g.i. la decisione dell'archiviazione e semplicemente il g.i. visiona la decisione. Scompare poi nel codice del '30, reintrodotto poi il controllo del giudice istruttore con il regio decreto del 14 settembre 1944 n.288.Istituzionalizzato con il nuovo codice di procedura penale: compete al g.i.p. decidere sulla richiesta di archiviazione del p.m.Art. 408 infondatezza: l'obbligatorietà vuol dire che il p.m. non può fare scelte discrezionali ma valutazioni tecniche sì, cioè la richiesta deveessere fondatasulle ponderazioni delle indagini svolte.
Art. 125 disposizioni di attuazione: “sussistenza di elementi idonei a sostenerel’accusa in giudizio”.
Corte Cost sentenza 88/1991 : interpretativa di rigetto, spiega comeinterpretare l’infondatezza:
Completezza delle indagini preliminari- (il principio di obbligatorietàdell’azione penale retroagisce dalla acquisizione della notizia di reato);
Utilità del dibattimento:- nel senso di sua idoneità a risolvere i dubbi(es: grazie al contraddittorio sulla prova)ragionevole prospettiva di condanna;
Riforma Cartabia una ipotesi ancoraincerta della riforma, la c.d. “archiviazione meritata”. La ragionevoleprospettiva di condanna permette al p.m. di archiviare il caso nonostante deglielementi contro la difesa ci siano, se non vi sia una ragionevole prospettiva dicondanna.
Procedimento
Richiesta del p.m. e una risposta del gip: non è il primo che decide. La cosa

è ancora più complicata: il p.m. deve avvertire la persona offesa che abbia chiesto di essere avvisata oppure l’avviso è obbligatorio per reati con violenza alla persona e furto ex art. 624 bis c.p. e per “casi di tenuità”. Vi è l’obbligo nei confronti dell’indagato per casi di tenuità, il quale potrebbe ambire ad una archiviazione con una formula migliore (la tenuità non può essere concessa se il comportamento è abituale, va segnato nel casellario giudiziale). Ma questo può chiedere un miglioramento, magari non vuole che vi sia l’iscrizione nel casellario giudiziale.

Controlli Archiviazione de plano attraverso decreto motivato: udienza camerale se il giudice non è d’accordo, ma non può rifiutare subito l’archiviazione, deve prima verificare.

All’udienza si può

Dettagli
A.A. 2021-2022
8 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/16 Diritto processuale penale

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