Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
T
La relazione tra Q e è considerata Si assume la perfetta giunzione in
o
lineare poiché per piccoli intervalli di modo che T sia uguale dai due lati
T si può ritenere U costante. Il coeff. U della stessa;
dipende dal meccanismo di Non c’è accumulo di Q;
o
trasferimento del calore e dalla Condizioni di stazionarietà (la T in
o
geometria del sistema, è utile in fase ogni punto non varia nel t)
di progettazione perché consente il
calcolo dell’area richiesta per Nel caso di sezione costante, il flusso
ottenere quel dato flusso q. complessivo di calore attraverso tre
mezzi è:
Lo scambio termico è un fenomeno
non lineare, non esiste cioè una = ℎ ⋅ ⋅
semplice relazione di linearità fra 1 1
= ℎ ⋅ ⋅
energia scambiata dai corpi coinvolti 2 2
= ℎ ⋅ ⋅
nel processo e temperature dei corpi. 3 3
Ad esempio, in un fenomeno di Con = + +
1 2 3
irraggiamento il calore scambiato è
proporzionale alla quarta potenza
Essendo = ℎ⋅
delle temperature dei corpi. Per
studiare il trasferimento di calore si 1 1 1
= + + = ⋅( + + )
tende, con opportune ipotesi, a ℎ ⋅ ℎ ⋅ ℎ ⋅ ℎ ℎ ℎ
1 2 3 1 2 3
linearizzare il fenomeno, 1 1 1 1
introducendo equazioni dedotte =( + + )
ℎ ℎ ℎ
talvolta dalla generalizzazione dei 1 2 3
risultati sperimentali, come nel caso = ⋅ ⋅
della conduzione con la legge di Nel caso di sezione variabile:
Fourier. = ℎ ⋅ ⋅
ⅆ 1 1 1
= = − = ℎ ⋅ ⋅
ⅆ 2 2 2
= ℎ ⋅ ⋅
3 3 3
Tale semplificazione, verrà applicata
a tutte e tre le metodologie di Con = + +
1 2 3
scambio termico, per ognuna delle
Essendo =
quali esiste uno specifico coefficiente ℎ⋅
di proporzionalità fra energia
scambiata e temperatura. = + +
ℎ ⋅ ℎ ⋅ ℎ ⋅
1 1 2 2 3 3
Nel caso in cui il calore sia trasmesso 1 1 1
= ⋅( + + )
attraverso un numero di mezzi in ℎ ℎ ℎ
1 1 2 2 3 3
serie, il coeff. U può essere 1
1 1
= ⋅( + + )
scomposto nei contributi associati ad ℎ ℎ ℎ
1 1 2 2 3 3
ogni mezzo (h1 , h2 , h3). 1 1
1 1
=( + + )
ℎ ℎ ℎ
1 1 2 2 3 3
= ⋅ ⋅
1 1
Il valore di k per un dato materiale
Scambio termico tramite conduzione non è costante, ma varia in funzione
I processi di scambio termico tramite della temperatura:
conduzione sono generalmente
classificati in: (1
= ⋅ + )
0
Processi stazionari
o temperatura in °C;
=
Processi non stazionari o
o = conducibilità a 0°C.
transitori 0
Questo sembrerebbe invalidare la
I primi hanno la caratteristica che legge di Fourier, che suppone una k
tutte le grandezze fisiche costante. In realtà tale ipotesi è
(temperatura, pressione, etc.) in ogni
ragionevole in quanto, essendo
punto della regione dove si ha normalmente molto piccolo, k varia di
conduzione sono indipendenti dal poco al variare della temperatura, e
tempo. Al contrario i processi quindi considerandolo costante si
transitori implicano variazioni commette un errore relativamente
temporali che il più delle volte basso, e il più delle volte trascurabile.
interessano la temperatura. In base al valore decrescente del
Inoltre la legge che descrivere i coefficiente di conducibilità termica
processi stazionari, non è valida per si passa da materiali conduttori a
quelli transitori. Per quest’ultimi si materiali isolanti: fra i primi spicca
useranno delle relazioni opportune. l’argento (k=420W/mK), mentre un
ottimo isolante termico è senza
dubbio l’aria secca (k=0.026W/mK), che
Legge di fourier e conducibilità termica pur essendo un ottimo isolante dal
ⅆ punto di vista della conduzione
= = − termica, essa tende a realizzare moti
ⅆ convettivi, causa di un elevato
Il segno negativo indica che il flusso scambio termico (ossia l’aria secca si
del calore è opposto al gradiente di rivela termicamente isolante solo se
temperatura. L’equazione finale si rimane ferma).
ottiene dall’integrazione e k
rappresenta la conducibilità termica In funzione di k i materiali si
del materiale: [k] = kcal/m h°C oppure classificano in:
W/m°C . Buoni conduttori se k è alto, se
o infinito il conduttore è perfetto
(kmetalli >> knonmetalli > kliquidi
>> kgas);
Cattivi conduttori se k è basso, se
o k = 0 il materiale è isolante
perfetto.
L’equazione di Fourier è sufficiente
solo se ci accontentiamo di una
soluzione in regime stazionario. Se
invece viene richiesta una soluzione
k rappresenta la quantità di calore in transitorio, ossia se si deve trovare
che nell’unità di tempo passa la distribuzione delle temperature in
attraverso uno spessore unitario e funzione del tempo, la legge di
una sezione unitaria quando il Fourier non è più sufficiente.
gradiente di T è pure unitario.
Il coefficiente angolare della retta Pareti cilindriche
dipende a parità di ogni altra
grandezza da k, più ripida è la retta
con maggiore difficoltà si trasferisce
il calore (k minore). ⅆ
= −2 ⅆ
ⅆ
∫ = −2 ∫ ⅆ
⋅ = 2( − )
2 ⋅
=
Conduzione in condizioni di non
stazionarietà
Nella pratica industriale il fenomeno
Esercizi semplici della conduzione non stazionaria si
manifesta nelle fasi di avviamento o
di spegnimento di un impianto e nelle
Lastre in serie operazioni discontinue (T varia nel
tempo).
Si considera un elemento di volume
dV di dimensioni dx, dy e dz. Il
materiale si considera isotropo.
( )
−
1 4
=
1 2 3
( )
= − = ( + + )
1 4
1 2 3
=
∑
=1
Il calore trasmesso attraverso Che in condizioni di stazionarietà
diventa:
l’elemento nel tempo dt sarà: 2
= 0
′
= − ⋅ ⅆⅆ ⅆ
La 2 equazione di Fourier è molto
a
complessa; si risolve con diversi
Calore
′′
= − ⋅ ⅆⅆ ⅆ metodi:
entrante 1. Metodo di Laplace (risoluzione
′′′
= − ⋅ ⅆⅆ ⅆ dell’equazione differenziale)
→Metodo
2. dei gruppi
′
= − ⋅ ⅆⅆ ( + ⅆ) ⅆ adimensionali (risoluzione
grafica)
3. Metodo di Schimdt
′′
= − ⋅ ⅆⅆ ( + ⅆ) ⅆ
(trasformazione dell’equazione
differenziale in una finita)
Calore
′′′
= − ⋅ ⅆⅆ ( + ⅆ) ⅆ
uscente In base al metodo dei gruppi
Il calore accumulato sarà: adimensionali se un corpo di
dimensione L si trova alla
= −
temperatura quando viene
esposto per un tempo t alla
2
′
= ⋅ ⅆⅆ ⅆ ⅆ ’
temperatura assumerà una
2
distribuzione data dai seguenti
2
Calore ac- parametri:
′′
= ⋅ ⅆⅆ ⅆ ⅆ
2 cumulato
′
−
2
= ( , ) = ( , )
′′′
= ⋅ ⅆⅆ ⅆ ⅆ 2
−
2 0
Dove:
2 2 2
= ( + + ) ⋅ ⅆⅆⅆⅆ
2 2 2
→ Fo = numero di Fourier
→ x = distanza dalla superficie
Le curve dipendono dalla forma del
Tale accumulo sarà uguale alla corpo, il metodo è limitato alle
quantità di calore trattenuta geometrie già studiate.
dall’elemento di volume nel tempo dt:
2 2 2
= ( + + ) ⋅ ⅆⅆⅆⅆ
2 2 2
2 2 2
( + + ) ⅆⅆⅆⅆ = ⋅ ⅆⅆⅆⅆ
2 2 2
2 2 2
( + + )= ⋅
2 2 2
Sia la diffusività termica.
=
⋅
a
Si ricava quindi la 2 equazione di
Fourier: 2 2 2
2
= ( + + ) =
2 2 2
fluido si può muovere di moto
Scambio termico tramite convezione laminare o turbolento.
La convezione è uno dei tre modi
attraverso cui avviene la
propagazione del calore. E’ un
fenomeno che interessa tipicamente i Si vuole trovare una correlazione tra
coefficiente di scambio termico e
numero di Reynolds.
Nel moto laminare, si assimila il
profilo di velocità ad un profilo
fluidi e si basa sul trasporto parabolico, mentre il profilo di
macroscopico di materia. velocità nel caso di moto turbolento è
Durante lo scambio termico tra un caratte