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PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI IN PRESSIONE
Non esiste un metodo/un impianto irriguo che vada bene in tutte le situazioni. In ogni situazione (vincoli istituzionali, disponibilità di capitale, coltura, suolo, ecc.) ce ne sarà uno ottimale che bisogna identificare tra tutti quelli possibili. La conoscenza dei materiali/impianti, le capacità tecniche di progettare un buon impianto e l'esperienza contano molto.
- IDENTIFICAZIONE DEGLI OBIETTIVI (spesso di tipo economico: si vuole trovare la soluzione con il miglior rapporto benefici/costi, ma non sempre)
- RACCOLTA DATI (fisici, economici, sociali, istituzionali) relativi al sito di realizzazione del progetto:
- Fisici:
- Mappa con i confini dell'azienda e le principali infrastrutture
- Situazione topografica
- Ubicazione e clima: latitudine, altitudine, serie disponibili delle variabili climatiche (temperatura e umidità dell'aria, radiazione solare, velocità del vento, pioggia, eto)
- Fisici:
specifiche nel caso di fertirrigazione.
viii. Pratiche colturali: tipo ed epoca di semina, trapianto e raccolta, tipo ed epoca delle lavorazioni, pratiche colturali specifiche
ix. Utilizzo di fertilizzanti: tipo, metodi di somministrazione, epoche di somministrazione
b. Economici:
i. Disponibilità di capitale, facilità di accesso al credito, costo della manodopera
c. Sociali:
i. Tipo di imprenditore, propensione alle innovazioni, capacità gestionali del responsabile dell'irrigazione, disponibilità di manodopera (generica e qualificata) per la gestione, la manutenzione e le riparazioni dell'impianto
d. Istituzionali:
i. Vincoli legali o divieti, necessità di chiedere autorizzazioni, eventuale esistenza di incentivi finanziari. È infine utile conoscere la disponibilità sul mercato locale dei materiali necessari alla realizzazione dei vari tipi di impianto e la presenza di ditte specializzate nell'installazione e manutenzione delle attrezzature.
3.
Caso si irrigatori in impianti statici sottochioma, soprattutto se a servizio di colture sensibili al contenuto salino dell'acqua (es. agrumi), l'angolo di gittata dev'essere basso (4°-7°).
Negli impianti soprachioma, le migliori prestazioni si ottengono con angoli di gittata elevati, ad eccezione dei casi in cui la velocità del vento è alta (in tali condizioni un buon compromesso è rappresentato dagli angoli di 25°).
Negli impianti statici, l'irrigatore viene raccordato all'ala tramite un'astina portairrigatore che ha anche la funzione di ridurre la turbolenza dell'acqua che potrebbe portare ad una diminuzione della gittata e a una cattiva distribuzione del piovuto. Si consigliano le seguenti lunghezze minime dell'astina in funzione della portata: 0.15 m per qm < 0.6 l s -1, 0.30 m per 0.60 < qm < 3.2 l s-1, 0.45 m per 3.2 < qm < 7.6 l s-1, 0.9 m per qm > 7.6 l s-1.
PORTATA MEDIA DEI SINGOLI
IRRIGATORI
La portata media dei singoli irrigatori qm (l s-1) per gli impianti statici, e lo schema di avanzamento (ossia a/b, interdistanze degli irrigatori sull'ala e tra le ali, in m), possono essere utilizzati per calcolare Ip (mm/ora), dove 3600 è un fattore di conversione delle unità di misura.
La portata di punta dell'impianto Qp (l/s) può essere calcolata conoscendo qm e lo schema di avanzamento – dunque il numero di irrigatori Nirr = Sa/(a b), dove Sa è la superficie da irrigare (ha):
N.B. attenzione alle unità di misura nel calcolo di Nirr!
La durata dell'adacquamento (ore) può essere calcolata da:
Per gli impianti fissi bisogna verificare che Ip (mm ora-1) prescelta produca una durata dell'adacquamento dirr (ore) compatibile con il tempo che, nella programmazione aziendale, può essere dedicato ad ogni settore.
Per gli impianti mobili bisogna verificare che l'Ip (mm ora-1) prescelta produca una durata
dell'irrigazione dirr(ore) compatibile con i tempi di movimentazione aziendale della macchina irrigua (al max 1 o 2 movimentazioni al giorno).
PORTATA DI PUNTA
La portata di punta di un impianto ad aspersione Qp, in l s-1, può essere calcolata, se si conosce l'altezza di adacquamento lorda ha l (mm) da somministrare, la superficie da adacquare Sa (ha) e la durata dell'adacquamento dirr (ore), come:
La durata dell'adacquamento dirr (in ore) per somministrare una certa altezza irrigua ha l, sarà:
Dove 2.78 è un fattore di conversione delle unità di misura, h è in mm, Sa è la superficie di un settore al dell'impianto statico (in ha) o la superficie dominata da una postazione dell'impianto irriguo mobile, Qp è la portata dell'impianto (in l s-1).
INTENSITÀ DI PIOGGIA
L'intensità di pioggia Ip (mm ora-1) ottimale deve essere inferiore ad una soglia coincidente con il tasso di infiltrazione
medio nelle diverse condizioni di suolo e pendenza (mm h-1). La tabella seguente fornisceindicazioni su tale soglia.
SCELTA DELLO SCHEMA DI IMPIANTO: SUDDIVISIONE IN SETTORI
Si opera se la portata Qd (l s-1) disponibile non è sufficiente ad alimentare tutti gli erogatori dell'impianto(settori che funzionano in sequenza), o per ridurre le portate circolanti e quindi il diametro delle condotte eil costo d'impianto (sub-settori che funzionano contemporaneamente).
Negli impianti mobili un settore equivale a una postazione.
- Numero massimo di erogatori Ni max che possono essere alimentati contemporaneamente (Qd =portata immessa nell'impianto, l s-1; qm = portata media degli erogatori, l s-1):
- Superficie massima del settore Ss max, in ha, che può essere irrigata con tale portata (a e b =interdistanza degli irrigatori sull'ala e tra le ali):
- Numero di settori Ns da realizzarsi (Sa = superficie totale da irrigare, in ha):
Le decisioni concernenti numero,
dimensione e forma dei settori condizionano l'economia dell'irrigazione e il buon funzionamento dell'impianto: è necessario cercare la soluzione ottimale prendendo in considerazione i costi di impianto e i costi di esercizio. Tale ottimizzazione non è condotta analiticamente ma sinteticamente sulla base di criteri dettati dall'esperienza del progettista.
Criterio generale: se l'appezzamento dev'essere suddiviso in settori, meglio che siano uguali tra di loro e abbiano forma rettangolare (per semplificare la progettazione idraulica dell'impianto e del gruppo di sollevamento).
Prima di scegliere definitivamente il numero effettivo di settori Ns occorre verificare che esso sia compatibile con il turno T (giorni), con la durata massima giornaliera di funzionamento dell'impianto df, (h giorno-1), e con la durata di un adacquamento per un settore dirr, in h:
DISPOSIZIONE DELLE CONDOTTE PER IMPIANTI STATICI = già visti i
Molti dei principi e delle procedure da seguire per la progettazione degli impianti a microirrigazione sono gli stessi già visti per gli impianti statici ad aspersione. Ci limiteremo a sottolineare le differenze.
La differenza principale rispetto all'aspersione è connessa alla localizzazione della somministrazione irrigua, che porta alla necessità di adeguare il calcolo delle VARIABILI DI PROGETTO:
- turno irriguo (pari al turno agrario, o secondo altri criteri)
- altezza di adacquamento lorda
- durata dell'adacquamento
- portata di punta dell'impianto
Per gli impianti con un'ala per filare, si avrà erogazione puntiforme, se la distanza degli erogatori sull'alaia (m):
Dove:
- w = diametro bagnato (m) a 0.15-0.30 m di profondità [difficile da stimare per i gocciolatori! Approssimato con 2*R = gittata (m) per gli spruzzatori]
Con:
- np = numero di erogatori per pianta
- fb =
fattor