Immunologia - trapianti e rigetto
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gruppo di proteine codificate dal gene Smcy
Ag minori di istocompatibilità
Tra gli abbiamo un ,
localizzato sul cromosoma Y (maschile), omologo al gene Smcx localizzato sul cromosoma X,
risposta anti-maschio nelle femmine
responsabile di una (anti H-Y).
livello degli autosomi identificati 10 geni che codificano
A (cromosomi non sessuali) sono stati
per Ag minori di istocompatibilità .
risposta agli Ag minori di istocompatibilità simile alla risposta alle infezioni virali
La è , ma nelle
risposte antivirali sono eliminate solo le cellule infettate, mentre nella risposta immunitaria
responsabile del rigetto si ha la distruzione di tutte le cellule del trapianto che esprimono questi Ag.
Presentazione degli Alloantigeni del trapianto alle cellule T alloreattive del ricevente
La può essere
diretta indiretta alloriconoscimento diretto indiretto
o , per cui si parla di e .
Nell’ cellule APC presenti nel tessuto del donatore
le , come le cellule
alloriconoscimento diretto migrano nei linfonodi regionali del ricevente attivano
di Langerhans nel trapianto di cute, dove
direttamente i linfociti T alloreattivi per via ematica migrano nel trapianto distruggendolo
che .
Nell’ cellule APC del ricevente catturano le proteine
le
alloriconoscimento indiretto
allogeniche nelle vescicole endosomiali processano in peptidi assemblano alle molecole
, le , le
MHC self di classe II presentano ai linfociti T alloreattivi nei linfonodi regionali attivandoli
e , .
L’alloriconoscimento mediante l’ attivazione dei
indiretto può contribuire al rigetto del trapianto
macrofagi causano danno tissutale e fibrosi coinvolti nella risposta
che , e probabilmente sono
anticorpale contro il trapianto . rigetto acuto iperacuto cronico
rigetto del trapianto allogenico
Il viene distinto in , e in base ai
linfociti T helper
meccanismi effettori quadro istopatologico
e al , e può essere mediato dai
alloreattivi producono citochine reazione di ipersensibilità ritardata
che responsabili di una
linfociti T citotossici alloreattivi allo-Ab
distruggono le cellule del trapianto
(DTH), dai che e da .
Rigetto Acuto lesioni
inizia dopo la 1^ settimana dal trapianto
Il in genere , caratterizzato da
vascolari e parenchimali , mediato da:
linfociti T citotossici alloreattivi che riconoscono e uccidono le cellule del trapianto .
linfociti T alloreattivi producono citochine inducono reazioni di ipersensibilità di tipo ritardato
che e .
H
Ab alloreattivi diretti contro gli Ag della parete vascolare attivano il complemento
, dove
necrosi transmurale infiammazione acuta della parete dei vasi del trapianto
determinando con .
Rigetto Iperacuto allo-Ab preesistenti nel circolo ematico dell’ospite Ab
Il è causato da , ad es.
prodotti in risposta ad un precedente allotrapianto Ab prodotti contro gli Ag AB0 in caso di
o
capaci di legare tutti i tessuti e non solo gli eritrociti
trasfusione di sangue che sono .
maggior parte dei trapianti sono organi vascolarizzati anastomosi tra i
La realizzati mediante
vasi del trapianto e i vasi del ricevente .
reazione complemento-dipendente entro alcuni
Il rigetto iperacuto si deve ad una che si genera
minuti dall’anastomosi legame tra gli allo-Ab e gli Ag dell’endotelio vascolare attivazione
con ,
del complemento lesioni endoteliali rilascio del fattore di Von Willerbrand media
e con che
l’adesione e aggregazione piastrinica rilascio di mediatori lipidici responsabili della
, e
trombosi intravascolare occlusione dei vasi trapiantati lesioni
coagulazione del sangue con , e
ischemiche irreversibili del tessuto trapiantato senza necrosi
, (trapianto bianco).
evitare il rigetto iperacuto compatibilità crociata tra donatore
Per prima del trapianto si valuta la
e ricevente Ab del ricevente contro i globuli bianchi del donatori
, usando .
trapianto da donatore
xenotrapianto
Un problema simile si può verificare nello , cioè
appartenente ad una specie diversa maiale
, in cui l’ uomo presenta Ab che reagiscono
, come il α-
con un Ag endoteliale di natura carboidratica Gal presente negli altri mammiferi
, , .
proteine regolatrici del complemento stretta specificità
Infatti, le (CD59, DAF, MPC) hanno una
di specie proteine del maiale non riescono a proteggere il trapianto dall’attacco del
, per cui le
complemento umano producendo maiali transgenici
. Un piccolo successo è stato raggiunto che
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esprimono il DAF umano non esprimono l’Ag reazione
α-Gal
o che anche se si può verificare una
mediata dalle cellule T difficile da contrastare con terapia immunosoppressiva .
Rigetto Cronico principale causa di insuccesso del trapianto
Il rappresenta la e si manifesta
dopo mesi o anni dal trapianto vascolarizzato (cuore, reni, polmoni, fegato), forse dovuta ad una
reazione di ipersensibilità ritardata citochine
cellule T autoreattive
in cui le producono e
chemochine CCL5 attraggono i monociti differenziano in macrofagi
, come (Rantes), che che si .
IL-1 TNF chemochina
macrofagi infiltrano i vasi e i tessuti del trapianto
I dove producono , e la
CCL2 infiammazione cronica cicatrizzazione
attrae altri monociti , causando un’
(MCP-1) che e con
danni irreversibili fibrosi aterosclerosi accelerata vasculopatia
, in particolare si ha e cioè una
proliferazione delle cellule muscolari lisce della tonaca intima lenta
caratterizzata dalla con
occlusione arteriosa ischemia perdita della funzione vascolare
, e .
IgG alloreattive ischemia-riperfusione
L’aterosclerosi accelerata può essere causata anche da , con
danni acuti e cronici tossicità cronica da ciclosporina infezioni da CMV
, o .
ispessimento delle piccole vie aeree bronchiolite obliterante
Nel trapianto polmonare si ha un con ,
fibrosi dei dotti biliari sindrome del duttulo biliare scomparso
nel trapianto di fegato si ha una con .
miglioramento delle tecniche
d’organo
La diffusione dei trapianti è stata possibile grazie al
chirurgiche creazione di centri specializzati per la tipizzazione HLA terapia immunosoppressiva
, , che
inibisce l’attivazione delle cellule T > la % di sopravvivenza dei pz ma ci sono ancora vari problemi:
carenza di donatori d’organo vitali cuore fegato
‒ , specialmente quelli , come e .
insorgenza della malattia da trapianto contro l’ospite distruzione del
‒ (GVHD) responsabile della
tessuto trapiantato indurre una tolleranza trapianto-specifica
; in tal caso è necessario .
terapia immunosoppressiva > il rischio di insorgenza
‒ la (ciclosporina, rapamicina, corticosteroidi)
di infezioni tumori da virus oncogeni
CMV linfomi a cellule B da EBV
, specie da , e , come i .
Trapianto di Midollo Osseo trapianto di cellule staminali ematopoietiche
Il è un , distinto in
trapianto allogenico autologo singenico
, e .
Trapianto di midollo osseo allogenico donatore HLA compatibile consanguineo
Il avviene da , ,
non consanguineo
fratello o sorella scelto dal registro dei donatori totalmente o
cioè un , o , ,
parzialmente identico al ricevente per gli Ag HLA ridurre al minimo le complicanze
, in modo da
infezioni rigetto GVHD
legate al trapianto indicato
, cioè , e , in caso di:
disordini congeniti talassemia anemia a cellule falciformi deficit enzimatici
: , , come la
mucopolisaccaridosi immunodeficienza congenita
, .
disordini acquisiti LMA e LMC policitemia vera emoglobinuria parossistica notturna
: , , ,
trombocitopenia essenziale leucemia linfoblastica acuta mieloma multiplo linfomi
, , , .
Prima del trapianto il pz viene sottoposto a e , per
chemioterapia intensiva radioterapia total body
eliminare tutte le cellule neoplastiche residue pz deve essere giovane buone
. Il (< 45 anni) e in
condizioni generali guarigione nel 50-60% dei casi < notevolmente il rischio di recidive
, con e .
midollo osseo viene aspirato dalla cresta iliaca del donatore in anestesia generale o spinale
Il .
ripresa della emopoiesi nel
Dopo il trapianto nel ricevente, inizia la fase di attecchimento con
giro di 2-3 settimane ad alto
, periodo in cui si può verificare la fase di aplasia midollare che è
rischio pz viene tenuto in camera sterile isolato
, ecco perché il , , e sottoposto a terapia di supporto
tossicità della terapia di condizionamento
per far fronte alla (CMT, RT), manifestandosi con
anemia emorragie infezioni da pancitopenia nausea vomito anoressia da irritazione
, , , , e
gastroenterica alterazioni della funzionalità epatica renale polmonare cardiaca
, , , e .
si basa sull’uso di
La terapia di supporto , , ,
antibiotici antimicotici antivirali fattori di crescita
evitare la leucopenia favorire l’attecchimento del M.O.
per e .
emopoietici malattia da trapianto
trapianto di midollo osseo allogenico
Complicanza
La principale del è la
contro l’ospite GvHD mediata dai linfociti T alloreattivi e cellule NK
(Graft versus Host Disease)
presenti nel midollo osseo del donatore agiscono contro gli alloantigeni del ricevente
che ,
producendo un’eccessiva quantità di IL-1, IL-2 e TNF incompatibilità tra gli Ag MHC
favorita dall’
,
del donatore e ricevente risposta contro gli Ag minori di
, anche se spesso si deve ad una
istocompatibilità forma acuta cronica
HLA-compatibile
anche in caso di , distinta in una e una .
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DESCRIZIONE APPUNTO
Appunti di Immunologia sui seguenti argomenti: definizione di trapianto e classificazione in trapianto ortotopico, eterotopico, autologo o autotrapianto, singenico o isotrapianto, allogenico o allotrapianto, xenogenico o xenotrapianto, definizione e cause del rigetto di trapianto, linfociti T alloreattivi e Ab alloreattivi, alloantigeni, tipizzazione HLA, Ag minori di istocompatibilità, presentazione degli allo-Ag del trapianto alle cellule T alloreattive del ricevente, rigetto acuto, iperacuto e cronico, trapianto di midollo osseo, GvHD.
I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher kalamaj di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Immunologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Foggia - Unifg o del prof Conese Massimo.
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