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Reazioni di ipersensibilità di tipo IV
Alcuni allergeni provocano una risposta immunitaria mediata dai linfociti T 1, piuttosto che da IgE. In caso di riesposizione allo stesso antigene, si ha la deposizione di complessi immunitari nelle pareti alveolari, causando l'accumulo di fluidi, proteine e cellule negli alveoli polmonari e compromettendo gli scambi gassosi. Questa condizione è nota come malattia del polmone da fieno, che si verifica ad esempio nell'agricoltore esposto alla polvere di fieno o alle spore di muffa.
Le reazioni di ipersensibilità di tipo IV sono mediata dai linfociti T citotossici, e possono essere distinte in 3 tipi:
- Reazioni di ipersensibilità di tipo ritardato mediate dai linfociti T 1 CD4 (DTH).
- Reazioni di ipersensibilità di tipo IV da contatto.
- Enteropatia da ipersensibilità al glutine o malattia celiaca.
Le reazioni di ipersensibilità di tipo ritardato mediate dai linfociti T 1 (DTH) sono una complicanza di una risposta immunitaria mediata dai linfociti T 1 CD4 (Delayed-Type Hypersensitivity).
producono un'eccessiva quantità di citochine IFN- IL-12γ che, in particolare, richiamano i macrofagi e stimolano una fagocitosi spiccata, il rilascio di un'eccessiva quantità di enzimi proteolitici lisosomiali, radicali liberi dell'Ossido Nitrico e citochine proinfiammatorie, responsabili dei danni tissutali. Queste reazioni si sviluppano nel giro di 48-72 ore, che corrisponde al tempo di attivazione dei linfociti T1, secrezione di citochine, formazione di un infiltrato infiammatorio ricco di macrofagi e rilascio di enzimi litici. In alcuni casi, questo meccanismo di difesa contro i patogeni endocellulari vescicolari si traduce in una reazione cronica, che in alcune circostanze non è completamente efficace e favorisce la persistenza dell'Ag, favorendo la condizione di danno tissutale di tipo IV, come ad esempio le lesioni cutanee di tipo granulomatoso tipiche dell'infezione da Mycobacterium leprae e le lesioni polmonari cavitarie nell'infezione da Mycobacterium.tuberculosis dell’tipiche . miscela direazione o test alla tubercolinareazioni DTHTra le abbiamo la : la è unatubercolinapeptidi e carboidrati derivati dal Mycobacterium tuberculosis individuare i soggettiusata perche sono venuti in contatto col batterio tubercolina viene iniettata nel tessuto sottocutaneo. Lareazione infiammatoria localeentro 4 h catturata e processataed determina una , infatti vienedalle APC presentata ai linfociti T 1 riconoscono il complesso peptide-MHC-IIe che eHrilasciano citochine pro-infiammatorie γ β, stimolano l’espressione di, come e cheIFN- TNF- , favorendo l’molecole di adesione sull’endotelio > la permeabilità vascolare ingresso die gonfiore cutaneo locale eritemamacrofagi e plasma nel sito di iniezione con comparsa di , ,indurimento raggiunge il picco entro 48-72 h risposta di tipoche , ecco perché si parla diritardata . linfociti T 1 attivano i macrofagi questi non riescono adreazioni DTH
croniche Nelle i maHeliminare il microrganismo fagocitato macrofagi continuano a produrre citochine e fattori, anzi idi crescita alterano i tessuti circostanti causano deposizione di tessuto connettivo, che e la concellule giganti plurinucleatemacrofagi si fondono tra loroconseguente fibrosi, dove i formando ,noduli di tessuto infiammatoriofino alla formazione di detti granulomi.infiammazione granulomatosa TBCreazione DTH cronicaL’ è una tipica dei pz affetti da consostituzione del parenchima polmonare con tessuto fibrotico . piccoli AgLe (dermatite da contatto) si devono areazioni di ipersensibilità di IV tipo da contattoo apteni penetrano facilmente attraverso la cute intatta pruritoche , specie se causano , ereagiscono con proteine self, autologhe processati e assemblati alle, in modo da essere risposta mediata dallevia di processazione dell’Agmolecole MHC . A seconda della si ha una+ +cellule T helper CD4 citotossiche CD8o .reazione diipersensibilità da contatto 2 fasi
La avviene in :
- sensibilizzazione cellule cutanee di Langherans catturano e processano l’Ag migrano: le ,cellule T di memoria nei linfonodi attivano le cellule T migrano nel dermae in che .riesposizione allo stesso Ag presentato alle cellule T di
- reazione: in caso di , questo viene IFN- IL-17 memoria stimola i cheratinociti a rilasciareγche rilasciano e che altre citochine, come IL-1 IL-6 CXCL8 CXCL9…, che, chemochine, come (IL-8) e (MIG, monokine induced by IFN-γ), amplificano la risposta infiammatoria inducendo la migrazione dei monociti nel sito dellalesione maturano in macrofagi reclutano altre cellule Tdove e infine .
ipersensibilità da contatto varie sostanze
L’ può essere dovuta a :
- veleno dell’edera pentadecacatecolo liposolubile attraversa la il contiene il che, essendo ,membrana cellulare peptidimodifica le proteine intracellularie dando origine a che vengonolinfociti Tassemblati
Creazione locale di ipersensibilità da contatto
Dal punto di vista clinico si manifesta con una eritema epidermica infiltrato cellulare vescicole ascessi intraepidermici caratterizzata da malattia infiammatoria.
Malattia celiaca
L'intolleranza al glutine o malattia celiaca è una enteropatia da ipersensibilità cronica localizzata a livello dell'intestino tenue prossimale (digiuno), dovuta ad una sensibilità al glutine, cioè una delle proteine presenti nel frumento, farro e orzo. È associata in oltre il 95% dei casi all'allele HLA-DQ2 del MHC-II e in alcuni casi all'allele HLA-DQ8. Si stima che l'80% dei soggetti che esprimono l'allele HLA-DQ2 non sviluppano la celiachia (concordanza tra gemelli monozigoti).
Patogenesi
La patogenesi della celiachia è mediata dai linfociti T. Il glutine è capace di stimolare sia le risposte innate che le risposte adattative dei linfociti T.
acquisite risposte innate non dipendono in maniera specifica dall'Ag, ma le coinvolgono peptidi che non sono capaci di legarsi alle molecole HLA-DQ2e. Si ha l'intervento dell'enzima transaglutaminasi tessutale che modifica l'α-gliadina convertendo la glutamina in acido glutammico producendo dei residui aminoacidi dotati di carica negativa capaci di legarsi con alta affinità alla tasca di legame delle molecole HLA-DQ2 presenti nelle cellule APC complessi peptide-MHC-II, formando dei complessi che vengono presentati ai linfociti T CD4 glutine-specifiche presenti nella lamina propria della mucosa sono attivazione abnorme dei linfociti T helper CD4 migrano in sede subepiteliale intestinale, con che eIFN- IL-2 IL-4 TNF-rilasciano varie citochine apoptosi delle cellule γ, α, come, e che causano epiteliali. cellule intestinali sigillate. Inoltre, in condizioni normali, le (enterociti) sono tra loro mediantetight junction giunzioni.cellulari celiaci patogenesi sembra essere correlata alle alcune proprietà del glutine. Frammenti di glutine indigeribili stimolano gli enterociti a rilasciare una proteina detta zonulina, che rompe le giunzioni aumentando la permeabilità dell'intestino e consentendo il passaggio di grosse quantità di frammenti di glutine nella sottomucosa, dove i peptidi derivanti dalla gliadina stimolano le cellule epiteliali a rilasciare IL-15, che attiva le cellule dendritiche. Queste ultime esprimono le molecole MIC-A sulla lamina propria della mucosa, che vengono riconosciute e legate dai linfociti T CD8 intraepiteliali (IEL) che reagiscono contro gli enterociti danneggiati. Gli enterociti danneggiati rilasciano l'enzima transglutaminasi tessutale, che cattura i peptidi di glutine assemblati alle molecole MHC-II e li presenta ai linfociti T CD4 (DQ2) e CD8.
linfociti T helper secernono molecole che richiamano altre cellule e le attivano. Queste cellule possono danneggiare direttamente gli enterociti, cioè le cellule intestinali, mentre i linfociti T citotossici e le cellule NK possono produrre vari danni intestinali, forse responsabili dell'atrofia dei villi intestinali. Le Lesioni anatomo-patologiche tipiche della celiachia includono l'iperplasia delle cripte e un infiltrato infiammatorio ricco di cellule T, macrofagi e plasmacellule nella lamina propria della mucosa. Si osserva anche un aumento dei linfociti nello strato epiteliale. I sintomi della celiachia includono malassorbimento, diarrea e formazione di vari anticorpi diretti contro i peptidi della gliadina. Nonostante ciò, la celiachia non è considerata una malattia autoimmune. La diagnosi si basa sul dosaggio sierologico degli anticorpi anti-gliadina di classe IgA e IgG, degli anticorpi anti-endomisio di classe IgA e degli anticorpi anti-transglutaminasi di classe IgA. La conferma della diagnosi avviene tramite biopsia dell'intestino tenue (recente), che prevede il prelievo di un piccolo campione di tessuto.frammento di tessuto atrofia dei villiche evidenzia l'esame istologico ed intestinali. consiste nell'TerapiaLa della celiachia, mentre si stanno evitare i cibi contenenti il glut.