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EROE
FALSO EROE
AIUTANTE
PRINCIPESSA E RE
DONATORE
MANDANTE
Elabora un'antropologia delle fiabe di magia: trae origine dall'organizzazione tribale delle società e
dai riti di passaggio.
Greimas: individua tipologia più astratta applicabile a qualunque forma di narrazione individuando
6 attanti: categorie astratte e funzionali corrispondenti a sfere d'azione dei personaggi. Queste
formano 3 funzioni narrative:
SOGGETTO/ANTISOGGETTO: scontro per il possesso di qualcosa di valore, valore
• determinato dal desiderio del soggetto/antisoggetto nei suoi confronti
DESTINANTE/DESTINATARIO: l'oggetto del contendere è al centro di un rapporto di
• comunicazione in cui un destinatante lo rende desiderabile ad un destinatario
AIUTANTE/OPPONENTE: figure che aiutano/ostacolano l'eroe
•
Tomosevskij: Individua motivi
LEGATI/ LIBERI: Essenziali o meno a sviluppo logico del racconto
• DINAMICI/STATICI: portano/non portano a mutamenti in situazioni narrative: azioni o
• eventi/ descrizioni o digressioni
Ogni autore può distribuire questa catena secondo sue determinate esigenze.
I fondamentalisti russi creano terminologia:
FABULA: distribuzione logica e cronologica degli eventi. Seguono il modello elaborato da
• Aristotele: esordio/complicazione/peripezia/catastrofe. Ha due tipi di svolgimento:
situazione iniziale di tensione, una delle parti crea complicazione
◦ situazione iniziale in equilibrio, complicazione dovuta a evento inatteso
◦
INTRECCIO: eventi presentati seguendo la logica imposta dall'autore
•
NARRATORE
OMODIEGETICO: Presente nel racconto e direttamente collegato agli eventi (diario,
• lettera)
ETERODIEGETICO: oggettivo e distaccato, esterno alla storia, giudizio meno palese
• (Manzoni)
Non è necessario mantenere uno stesso modello di narratore per tutto il testo:
Omero (extradiegetico)>>Ulisse (intradiegetico)>> (se) Ulisse cede la parola ad un altro
personaggio che racconta in prima persona cosa accade (metadiegetico). Si crea struttura a cornice
che esprime il diverso livello in cui si colloca l'atto narrativo.
PUNTO DI VISTA: Gestire il flusso delle informazioni da dare al lettore per cambiare prospettiva
d'osservazione ( es. Omero: Ulisse (più informazioni)>> Demòdoco (meno informazioni)).
NARRATORE Focalizzazione zero:
> Onnisciente: punto di viste del personaggio
PERSONAGGIO autori 800>> Manzoni è inattivo
NARRATORE Focalizzazione esterna: crea
< Oggettivo, esterno: mistero e suspense
PERSONAGGIO racconti polizieschi
NARRATORE Focalizzazione interna:
= Informazioni attraverso il personaggio dà prospettiva
PERSONAGGIO personaggio della storia
Altri meccanismi:
Focalizzazione fissa: storia filtrata attraverso prospettiva di unico personaggio per tutta la
• durata della storia
Focalizzazione variabile: prospettiva passa da personaggio a personaggio
• Focalizzazione multipla: stesso episodio filtrato da diverso punti di vista di diversi
• personaggi (es: romanzo epistolare).
TEMPO NARRATIVO: abbiamo 3 tipi di rappresentazione del tempo:
Tempo della storia: misura del tempo effettivo delle vicende narrate
• Tempo della narrazione: collocazione temporale tra il narratore e il narratario
• Tempo del racconto: forme con cui vengono presentati gli eventi del tempo della storia
• (flashback, omissioni..)
si evincono quindi:
ORDINE: autore può variare l'ordine degli eventi tramite analessi o prolessi
• DURATA: autore può far corrispondere tempo del racconto con tempo della narrazione,
• descrivendo eventi in tempo reale, attraverso strategie come l'uso del discorso diretto.
FREQUENZA: può decidere il numero di volte in cui determinati eventi vengono narrati
• nella storia: si ha narrazione
iterativa: 1 evento >> n volte
◦ singolativa: 1 evento >> 1 volta
◦
MONDO RACCONTATO/MONDO DEL RACCONTO
La narrazione ha la capacità di riconfigurare le esperienze altrimenti sfuggenti e incomprensibili:
mette in ordine il tempo vissuto
serve a “perdere tempo”, allontanare la fine ineluttabile
• a “recuperare tempo”, salvare la memoria
• costruisce rappresentazioni della nostra identità
• veicolo per comunicare conoscenze/conservare cultura
•
Le diverse forme della narrazione svolgono funzioni rilevanti nel definire gli schemi tramite cui noi
comprendiamo il mondo: funzione educativa, informativa.
Alcune narrazioni sono anche state considerate per questo, pericolose e quindi di non essere fruibili
liberamente da tutte (es: processo a Zola). Si pensava che il lettore avesse potuto identificarsi col
personaggio (es: Don Donchisciotte: fuga dalla propria realtà, si identifica con romanzo). Si arrivò
ad accusare Goethe di istigare al suicidio attraverso il suo romanzo I dolori del giovane Werther, che
avrebbe influenzato il comportamento dei lettori: sebbene no ci fossero con i suicidi, da ciò si
evince come fosse fin da allora riconosciuta l'importanza del romanzo come mezzo per la
formazione del pensiero di un individuo.
Perché crediamo a quello che ci viene raccontato?
Il veicolo del racconto predefinisce il nostro orizzonte d'attesa: un mito diventa notizia quando
ottiene copertura mediatica (es: alligatori a New York).
Concetto di paratesto: ciò che accompagna il testo senza identificarsi con esso. Influisce sul lettore
ancora prima che esso inizia a leggere: utilizza “segnali” offerti da paratesto per identificare il tipo o
genere di testo a cui si va incontro. Si instaura così un patto di fiducia tra fruitore e testo. Ciò
spiega il grande successo dei racconti di finzione: accettiamo la realtà proposta dal racconto; si attua
ciò che Coleridge definisce come sospensione dell'incredulità.
Realtà: concetto in continua rielaborazione, non assoluto ma in costruzione. Si parla di realtà di
riferimento. Esistono racconti di vicende che non hanno corrispondenza con la realtà naturale; qui
sta la differenza tra Novell (mimetico-realista) e romance (romanzesco). A questi si aggiungono
altri testi che si collocano tra finzione e realtà: modo fiabesco, definito come l'irruzione
dell'inammissibile o come il dubbio che il lettore ha nel attribuire una spiegazione naturale o meno
a vicende narrate.
Il passaggio al mondo narrativo è delicato: va conquistata l'attenzione dell'ascoltatore/ lettore. Si
usano meccanismi quali:
Distanza temporale/spaziale tra mondo narrato e quello del lettore (Pinocchio/ c'era una
• volta)
Coincidenza del mondo narrato e quello naturale (Promessi Sposi/ descrizione lago di
• Como)
Introdurre il lettore nel proprio mondo (I Malavoglia)
• Mondo narrativo ha caratteri del mondo reale ma rinvia anche a mondo allegorico (La
• Divina Commedia)
EXPLICIT: uscita dal mondo della narrazione.
La narrazione può avere un conclusione definitiva o lasciare problemi aperti, deliberatamente o per
cause non legate alla volontà dell'autore.
La conclusione dà senso alla storia. Sartre afferma infatti che il narratore organizza la storia dal
punto di vista retrospettivo: conosce ogni conseguenza delle azioni dei personaggi.
PERSONAGGI
La tradizione retorica ha fornito una serie di precetti in merito alla descrizione dei personaggi.
Descrizione fisica ma anche morale, che rivela il carattere del personaggio. Il narratore compie tre
azioni nel descrivere i personaggi:
individua i tratti caratteristici
• costruisce il carattere
• lo presenta il relazione ad altri personaggi: crea un sistema di personaggi, diverso da
• mondo reale in quanto gli incontri non sono mai casuali ma nascondono una logica che lega
tra loro i personaggi ( I Promessi Sposi)
INTERPRETAZIONE: avviene in tre successive fasi:
Comprensione del testo: attenzione ai riferimenti culturali
• Attenzione a struttura del testo: scomposizione del testo, analisi del punto di vista, narratore,
• dell'intreccio…
Interpretazione: attraverso analisi di stile, delle metafore prevalenti e dei significati profondi
•
INTERTESTUALITÀ: termine coniato nella scuola francese tra il 1960/70, riferendosi al fatto che
ogni testo è un mosaico di citazioni, assorbite e trasformate di un altro testo. Fa si che il pubblico si
affezioni a un dato genere, apprendo i contesti e i personaggi già noti. É un meccanismo che porta a
tenere in considerazione le narrazioni “del passato” e quindi un costante riferimento alla tradizione
letteraria. Alla luce di questo fatto allora la letteratura è un meccanismo fondato su una propria
struttura interna e capace di autoregolarsi. Non sono rilevanti le singole opere ma le relazioni tra
esse.
Genette: TRANSTESTUALITÀ, tutto ciò che mette in relazione (manifesta o segreta) un testo con
un altro. Si divide in 5 sotto partizioni:
Intertestualità: presenza effettiva di un testo in un altro (citazione o allusione)
• Paratestualità: materiale che circonda il testo facilitandone l'accesso al lettore (titolo)
• Metatestualità: testo diventa commento o oggetto di interpretazione di un altro
• Architestualità: relazioni tra testi che fanno riferimento a tipologie o generi letterari
• Ipertestualità: relazione tra testo anteriore a uno posteriore. Due forme
• Imitazione: Odissea e Eneide
◦ Trasformazione: Odissea e Ulisse di Joyce (trasposizione/ripresa di un testo)
◦
le due forme di ipertestualità hanno 3 fondamentali caratterizzazioni:
Regime satirico: ipertesto ha funzione critica dell'ipotesto
• Regime ludico: ipertesto è un esercizio letterario, ha carattere semplicemente ludico
• Regime serio: ipertestualità , ripresa o continuazione di un testo
•
MODO LETTERARIO: forme elementari dell'immaginario letterario, consistono in insiemi di
procedimenti formali e aggregazioni tematiche che si concretizzano nei generi, dando ai testi una o
più tonalità dominanti.
PARODIA: “cantare a lato”, cantori interrompevano narrazione per dare una versione della trama e
dei personaggi in chiave comica. Due modi di trasformazione parodica:
Satirica: mettere in ridicolo il testo di riferimento, si identifica con il travestimento burlesco
• Ironica: apre dibattito da opere: confronto dialettico tra due testi
•
PASTICHE: riproduzione di un certo tipo di scrittura attraverso la combinazione e la ripresa di
forme espressive (stereotipi, stili, temi..) tipiche di un genere di testi. Tre modalità
Ludico: pastiche propriamente detto è la ricreazione di una forma testuale come esercizio
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