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Le interazioni sinaitiche possono stabilirsi:
8 Tra l’assone di un neurone e il corpo cellulare o un dendrite di un altro neurone: sinapsi
asso-somatica e asso-dendritica;
Tra gli assoni: sinapsi asso-assonica;
Tra i dendriti: sinapsi dendro-dendritica.
Mentre la fibra nervosa può condurre l’impulso nelle due opposte direzioni, la sinapsi consente la
trasmissione dell’impulso nervoso in una sola direzione del circuito neuronale (polarizzazione
della sinapsi).
In base alla direzione della trasmissione dell’impulso i due neuroni che entrano in contatto
sinaptico sono definiti perciò rispettivamente neurone presinaptico e neurone postsinaptico.
La sinaptogenesi (ossia il formarsi di un contatto sinaptico tra due neuroni) si svolge attraverso due
processi biologici sequenziali e interdipendenti: il contatto e il riconoscimento iniziale tra un assone
e il suo neurone-bersaglio, e la successiva maturazione del contatto sinaptico attraverso
l’assemblaggio e la stabilizzazione di specifiche proteine pre- e postsinaptiche. Molte molecole
sono coinvolte in questo complesso meccanismo, tra cui la Syn-CAM, la N-caderina, la NCAM, le
neurexine e le neurolighine.
Particolarmente importanti per la sinaptogenesi sembrano essere le ultime due famiglie di
proteine. Le neurexine sono proteine trans membrana presenti nella membrana
presinaptica, associate con il sistema di proteine responsabili della secrezione delle
vescicole sinaitiche. Esse si spingono nella fessura sinaptica per formare un contatto
eterofilo con le neurolighine, proteine transmembrana che sporgono dalla membrana
postsinaptica. Le neurolighine a loro volta interagiscono anche con i recettori per i
neurotrasmettitori.
Le neurolighine sono essenziali per il corretto sviluppo delle funzioni cognitive, come è
suggerito dal fatto che alterazioni dei geni per queste proteine si accompagnano ad autismo
e ritardo mentale.
In corrispondenza di una sinapsi l’assone presenta un rigonfiamento noto come bottone
terminale/bulbo sinaptico. Nella corteccia cerebrale queste espansioni terminali dell’assone
si formano spesso a ridosso delle spine dendritiche; il numero dei bottoni sinaptici che
insistono su un neurone è di solito molto elevato.
La membrana presinaptica e quella postsinaptica, che sono separate da una sottile fessura,
presentano degli addensamenti citoplasmatici circoscritti. Nelle sinapsi neuromuscolari la
fessura sinaptica è più ampia e contiene un materiale glicoproteico simile ad una
membrana basale. Nelle sinapsi interneuroniche la fessura sinaptica è attraversata da
molecole di adesione che hanno la funzione di stabilire una ferma adesione tra la
membrana pre- e postsinaptica, come si è già detto. A ridosso del versante citoplasmatico di
queste due membrane sono presenti ispessimenti circoscritti chiamati densità pre-
postsinaptica.
Le densità presinaptiche svolgono funzioni collegate con il rilascio e il recupero dei
neurotrasmettitori e delle vescicole sinaptiche, e con l’adesione cellulare. Infatti sono state
identificate diverse proteine collegate con la densità sinaptica, tra le quali la clatrina e la
dinamina.
La densità postsinaptica varia di spessore nelle diverse sinapsi: su questa base, le sinapsi
della corteccia cerebrale sono state classificate come sinapsi asimmetriche (di tipo I),
caratterizzate da una densità postsinaptica più pronunciata di quella presinaptica e da una
fessura sinaptica relativamente ampia, che spesso contiene una linea intermedia densa; e
sinapsi simmetriche (di tipo II), nelle quali si osserva una densità postsinaptica più sottile, di
spessore simile a quella presinaptica, e uno spazio intersinaptico meno ampio e privo della
linea densa intermedia. Quelle asimmetriche sono eccitatorie e quelle simmetriche inibitorie.
La natura chimica dei complessi molecolari che formano le densità postsinaptiche nelle sinapsi
eccitatorie è stata in parte chiarita: si tratta di scaffold proteici, legati ai recettori e al
citoscheletro actinico, che formano dei complessi di segnalazione in grado di modulare la
“forza sinaptica”, ossia l’intensità dela risposta all’attività presinaptica. Per questo motivo si
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ritiene che le densità postsinaptiche abbiano un ruolo di primo piano nel processa mento delle
informazioni, nell’apprendimento e nella formazione della memoria.
In corrispondenza della sinapsi l’espansione assonica presinaptica mostra
un’organizzazione ultrastrutturale caratteristica: sono assenti i microtubuli e si osservano
numerosi mitocondri e un cospicuo numero di piccole vescicole, dette vescicole
sinaptiche. Nella porzione postsinaptica sono assenti le vescicole e si osservano invece
molti microfilamenti e microtubuli. Che servono da elementi di riconoscimento del neurone
postsinaptico.
Nelle densità presinaptiche dei bottoni terminali degli assoni sono presenti due gruppi di
vescicole sinaitiche contenenti neurotrasmettitori: quelle pronte per essere esocitate, che
sono agganciate alla membrana presinaptica a formare la cosiddetta zona attiva, e il pool di
riserva, a ridosso delle prime. Tutte queste vescicole sono tenute assieme in posizione da
un reticolo formato da una fosfoproteina fibrosa, la sinapsina, che aggancia le vescicole al
citoscheletro actinico.
Le vescicole sinaptiche contengono sostanze chimiche la cui liberazione determina la
trasmissione di un segnale dal neurone presinaptico a quello postsinaptico. Tali mediatori
chimici sono denominati neurotrasmettitori, e ne sono stati identificati molti: i più comuni
sono l’acetilcolina e la noradrenalina.
• Acetilcolina: è il neurotrasmettitore delle placche motrici (le giunzioni muscolari nei
muscoli scheletrici) ed è anche uno dei principali neurotrasmettitori delle sinapsi del
SNC, di tutte le fibre pregangliari del SN autonomo, e di quelle postgangliari
parasinaptiche.
a) I recettori per l’acetilcolina possono esemplificare i due tipi di recettori che
verranno esposti a breve: l’acetilcolina che viene rilasciata dai motoneuroni
nelle placche motrici, legandosi a recettori presenti sulla fibra muscolare
scheletrica che sono canali ionici per il Na+, provoca una rapida risposta
elettrica postsinaptica che porta alla contrazione della fibra.
b) i recettori per l’acetilcolina presenti sulle cellule del muscolo cardiaco
rispondono invece più lentamente e più a lungo a questo neurotrasmettitore.
• Noradrenalina/ norepinefrina: è il mediatore chimico delle terminazioni postgangliari
simpatiche.
Poi ce ne sono altri che agiscono nel SNC: istamina, il GABA, adrenalina, dopamina,
glutammato, serotonina, …
Oltre ai neurotrasmettitori, le terminazioni assoniche possono rilasciare anche altre molecole di
segnalazione, dette neuropeptidi. Si tratta di un variegato gruppo di molecole che includono
endorfine, vasopressina, ossitocina, colecistochinina, …
I neuropeptidi, che sono racchiusi in vescicole diverse da quelle dei neurotrasmettitori, vengono
rilasciati assieme a questi, ma al di fuori della zona sinaptica, e possono influenzare molti neuroni
circostanti.
Funzioni delle sinapsi
- Il rilascio dei neurotrasmettitori è un evento secretorio calcio-dipendente.
- Quando il segnale elettrico generato nel neurone, dopo aver viaggiato lungo l’assone, ne
raggiunge la terminazione, fa aprire in quella sede canali voltaggio-dipendenti del calcio.
- Spinti dal gradiente di concentrazione, gli ioni calcio entrano nel bottone sinaptico e
inducono la fosforilazione della sinapsina, consentendo così alle vescicole della zona attiva
di sganciarsi dal reticolo fibroso.
- Gli ioni calcio si legano anche a una proteina presente sulla membrana della vescicola
sinaptica, la sinaptotagmina, che può così integrare con le proteine SNARE e indurre la
fusione delle membrane e l’esocitosi della vescicola stessa.
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- La membrana delle vescicole sinaptiche esocitate viene recuperata e riciclata:
1. Le vescicole importano il neurotrasmettitore dal citosol del bottone sinaptico usando
+
uno scambio di H /neurotrasmettitore
2. Le vescicole si spostano poi nella zona attiva;
3. Si agganciano sulla membrana presinaptica, utilizzando specifiche proteine;
4. Un aumento del calcio citosolico provoca la fusione delle vescicole con la
membrana presinaptica e il rilascio del neurotrasmettitore nella fessura sinaptica;
5. La membrana delle vescicole viene poi recuperata grazie a un meccanismo di
endocitosi di vescicole rivestite di clatrina;
6. La clatrina viene poi depolimerizzata, con formazione di vescicole pronte per essere
di nuovo ricaricate di neurotrasmettitori o per essere invece trasportate per via
retrograda al corpo cellulare.
- L’esocitosi del neurotrasmettitore contenuto nelle vescicole sinaptiche consente il
trasferimento del segnale dal neurone presinaptico a quello postsinaptico.
- il neurotrasmettitore evoca nella membrana postsinaptica risposte rapide o lente a seconda
del tipo di recettore:
Recettori che sono essi stessi dei canali ionici, che si aprono in seguito dell’interazione
con il neurotrasmettitore, e danno una risposta molto veloce.
Recettori accoppiati a proteina G: che presentano tempi di risposta molto più lunghi.
Infatti sono di solito presenti in sinapsi che regolano funzioni che richiedono risposte
non immediate, ma invece prolungate nel tempo. Il funzionamento di questi recettori
richiede una sequenza di eventi di trasduzione del segnale simile a quella che riguarda i
recettori accoppiati a proteina G presenti in cellule non nervose.
- Il neurotrasmettitore, una volta rilasciato, viene rapidamente rimosso, idrolizzato o
ricaptato, per evitare che la cellula postsinaptica continui ad essere stimolata. Ciò avviene
attraverso tre meccanismi: il neurotrasmettitore può:
1. Diffondere nello spazio circostante la sinapsi
2. Venire ricaptato dal neurone presinaptico con meccanismi di trasporto di membrana, ed
essere riutilizzato tal quale: la ricaptazione/reuptake dei neurotrasmettitori richiede la
presenza di specifici trasportatori sulla membrana del neurone presinaptico. Alcuni farmaci
antidepressivi agiscono bloccando la ricaptazione dei neurotrasmettitori, che così
rimangono più a lungo disponibili al neurone postsinaptico. Ad esempio la fluoxetina
(Prozac) blocca il trasporto di serotonina e la desipramina (Nortimil) quello di
noradrenalina.
3. Venire idrolizzato da enzimi situati nella fessura sinaptica (questa modalità riguarda solo
l’acetilcolina e i neuropeptidi).
- Le sinapsi possono essere eccitatorie o inibitorie in funzione di quale canale ionico viene
aperto:
i neurotraasmettitori delle sinapsi inibitorie, legandosi ai loro recettori, provocano l’apertura
- +
di canali ionici per il Cl o per il K ,