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CLINICA
La si presenta con un quadro clinico caratterizzato da:
sindrome di Cushing
Obesità
L’obesità è solitamente di grado lieve-moderato e raggiunge raramente il III grado come invece può
avvenire nell’obesità classica; questo perché nella sindrome di Cushing l’obesità è per lo più di tipo
(cioè il grasso in eccesso si concentra prevalentemente sul tronco e non sugli arti che paiono
tronculare
spesso più sottili). Inoltre il tessuto adiposo si deposita in sedi caratteristiche, come la regione cervicale
( ), le fossette sovraclaveari e attorno alle guance e nella regione temporale, determinando in tal
gibbo di bufalo
modo la classica . Il grasso, inoltre, può depositarsi anche a livello orbitario, favorendo la
faccia lunare
comparsa di , e nello spazio epidurale contribuendo allo sviluppo di deficit neurologici.
esoftalmo
Miopatia e atrofia muscolare
A fronte della deposizione di grasso al tronco ed al volto, colpisce il marcato assottigliamento degli arti
superiori ed inferiori e del cingolo scapolare. La miopatia e l’ipotrofia dei tessuti muscolari sono, infatti, fra
gli aspetti più caratteristici della sindrome di Cushing, e sono dovuti all’atrofia delle fibre muscolari, ed alla
ridotta produzione di proteine indotta dall’eccesso di glicocorticoidi. Questa sofferenza muscolare si traduce
nella difficoltà ad effettuare alcuni movimenti specifici, quali alzarsi dalla sedia senza appoggio.
Osteoporosi
L’ è quella condizione caratterizzata da una ridotto contenuto di calcio nelle ossa che pertanto
osteoporosi
risultano più fragili e più soggette a fratture. Nella sindrome di Cushing l’osteoporosi si osserva molto più
frequentemente che nella norma.
Alterazioni cutanee
La sindrome di cushing si accompagna spesso ad assottigliamento della cute che lascia così trasparire le
strutture vascolari sottostanti, presentandosi “rubizza”, specie nelle zone esposte alla luce. Il volto appare
quindi “ ” oltre che arrotondato per l’accumulo di adipe, assumendo il tipico aspetto .
pletorico a luna piena
L’alterazione cutanea più caratteristica, anche se non obbligatoria, della sindrome di Cushing è
rappresentata dalle , smagliature profonde, di colore rosso-violaceo, localizzate sull’addome, ai
strie rubrae
fianchi, alla radice degli arti e sui quadranti laterali delle mammelle. Queste smagliature vanno distinte da
quelle che insorgono dopo il parto o in seguito ad un dimagramento rapido, che sono solitamente più
superficiali e meno pigmentate. Nei pazienti con sindrome di Cushing sono frequenti sudorazione
maleodorante ( ), al volto e al tronco, ed eccessiva crescita di peli ( ). Infine, nelle forme
seborrea acne irsutismo
di sindrome di Cushing da secrezione ectopica di ACTH la cute può apparire più scura ed iperpigmentata
per l’attivazione dei melanociti.
Alterazioni psichiatriche
Nel paziente con sindrome di Cushing l’eccesso di cortisolo e/o ACTH determina instabilità e depressione
del tono dell’umore, ansietà, facilità agli scatti d’ira e agli attacchi di panico, insonnia e, più raramente,
psicosi maniacali o pensieri suicidari.
Alterazioni sessuali
Il è un ormone che viene secreto in modo pulsatile dall’ipotalamo e che con la sua pulsatilità regola la
GnRH
funzione sessuale. I glicocorticoidi interferiscono con la secrezione pulsatile di GnRH e quindi determinano
riduzione della vis nell’uomo, irregolarità mestruali nella donna ( ) e riduzione della libido e della
amenorrea
fertilità in entrambi i sessi.
Alterazioni cardiovascolari
L’ si riscontra nel 75% dei pazienti con sindrome di Cushing. L’aumento dei valori pressori
ipertensione arteriosa
può avere conseguenze avverse sulla funzione cardiaca, così come sul sistema vascolare, favorendo
l’ispessimento e la rigidità delle pareti dei vasi del sangue. Queste alterazioni, insieme all’aumentata
incidenza di , costituiscono fattori di rischio importanti per eventi cardio- e cerebrovascolari
diabete mellito
(infarti, ictus) che rappresentano, infatti, la principale causa di morte dei pazienti con sindrome di Cushing.
Infezioni
I pazienti con sindrome di Cushing sono maggiormente predisposti a sviluppare infezioni da germi
opportunisti (funghi) oppure alla riattivazione di infezioni pregresse, come la tubercolosi.
Altre alterazioni
Tra le altre complicanze a cui è esposto il paziente con sindrome di Cushing, sono da menzionare quelle
oculari ( ) e quelle renali ( ). Infine, l’eccesso di cortisolo provoca una serie di alterazioni
glaucoma calcoli renali
metaboliche, le più frequenti rappresentate dal e dalla presenza di valori elevati di colesterolo
diabete mellito
e trigliceridi ( ). Nel paziente con sindrome di Cushing si osserva anche una aumentata frequenza
dislipidemia
di valori bassi di potassio ( ) ed elevati di calcio ( ).
ipokaliemia ipercalcemia
CLASSIFICAZIONE
Esclusa la forma più frequente (ovvero quella conseguente l’assunzione di farmaci), nell’ambito della la
sindrome di Cushing si distinguono due forme: ed a seconda della
forme ACTH-dipendenti ACTH-indipendenti
a causa che determina l’esagerata produzione di cortisone:
CUSHING ACTH – DIPENDENTE:
– adenoma ipofisario secernente ACTH;
– secrezione ectopica di ACTH;
– secrezione ectopica di CRH.
CUSHING ACTH – INDIPENDENTE:
- adenoma e carcinoma surrenalico;
– iperplasia micro e macronodulare dei surreni;
- displasia nodulare pigmentata.
La causa più frequente (70% dei casi) di sindrome di Cushing endogeno è ,
adenoma ipofisario secernente ACTH
ovvero un tumore dell’ipofisi che stimola i surreni a produrre quantità di cortisolo in eccesso rispetto quelle
necessarie. Nella maggior parte dei casi il tumore è di piccole dimensioni ( ), spesso così
microadenoma
piccolo da non essere visualizzato dalla risonanza magnetica, e solo in un paziente su 10 esso supera il
centimetro di diametro ( ). Circa il 15% delle sindromi di Cushing, invece, deriva dalla
macroadenoma secrezione
; ovvero alcuni tumori, che normalmente non producono sostanze in grado di stimolare la
ectopica di ACTH
produzione di cortisolo, incominciano a produrle determinando la sindrome di Cushing. Tra le forme ACTH-
indipendenti, infine, ricordiamo i ( e ), l’ e la
tumori del surrene adenomi carcinomi iperplasia surrenalica nodulare displasia
(una condizione rara che si riscontra frequentemente nell’ambito di una
surrenalica nodulare pigmentata
sindrome genetica trasmessa nota come ).
complesso di Carney
DIAGNOSI
I soli sintomi e segni clinici non sono sufficienti a diagnosticare la CS. Sono infatti necessari dei test di
laboratorio che determinino se troppo cortisolo è prodotto spontaneamente, o se il normale sistema di
controllo degli ormoni non sta funzionando correttamente.
I test più comunemente usati misurano la quantità di cortisolo nella saliva o nelle urine. E’ anche possibile
controllare se il cortisolo rimane elevato somministrando desametasone che riproduce l’effetto del cortisolo.
Questo viene chiamato test di soppressione al desametasone. Se l’organismo sta correttamente regolando
la produzione di cortisolo i livelli diminuiscono, cosa che non accade in chi ha la sindrome di Cushing.
Ricordiamo che esistono anche altre condizioni patologiche che possono mimare la CS, chiamati stati di
“Pseudo-Cushing”. In questi casi è necessario porre una diagnosi differenziale.
I pazienti con sindrome di Cushing di origine surrenalica hanno bassi livelli di ACTH nel sangue mentre
pazienti con sindrome di Cushing da altra causa hanno livelli normali o elevati. E’ possibile diagnosticare un
eccesso di ACTH misurandone i livelli nel sangue.
Il test migliore per distinguere un tumore secernente ACTH nell’ipofisi da uno situato in un altro zona
dell’organismo è una procedura chiamata cateterismo dei seni petrosi inferiori o IPSS. Esso prevede
l’inserimento di cateteri nelle vene destra e sinistra della regione inguinale (o del collo) per raggiungere le
vene vicino all’ipofisi. Un prelievo di sangue viene effettuato da queste sedi e da una vena periferica
(braccio).Durante la procedura viene iniettato un farmaco che aumenta i livelli di ACTH.
Confrontando i livelli di ACTH presenti nelle vicinanze della ghiandola ipofisi in risposta al farmaco con
quelli presenti in altre parti dell’organismo è possibile fare la diagnosi.
Altri esami vengono usati per la diagnosi sindrome di Cushing sono il test di soppressione al
desametasone e test di simulazione con l’ormone rilasciante la corticotropina (CRH). E’ anche possibile
visualizzare la presenza di un tumore ipofisario con la risonanza magnetica con mezzo di contrasto, ma
l’assenza di un tumore alla RM non esclude necessariamente la malattia di Cushing.
La diagnosi è spesso difficile e complessa. Per prima cosa bisogna dimostrare che ci si trova davanti ad
una vera sindrome di Cushing e non ad una di quelle condizioni note come pseudocushing (obesità,
alcoolismo e depressione) che possono essere facilmente confuse con essa. Per far ciò vengono eseguiti
degli esami specifici come la ricerca del cortisolo libero urinario nelle urine delle 24 ore, il dosaggio
del cortisolo plasmatico a mezzanotte o al mattino dopo inibizione con basse dosi di desametasone (test di
Nugent). Una volta appurato che si tratta veramente di una sindrome di Cushing bisogna distinguere se si
tratta di una forma ACTH dipendente o indipendente e per questo è opportuno dosare i valori di ACTH. Nei
casi più complicati può essere necessario eseguire accertamenti radiologici (risonanza magnetica
nucleare o TAC) e soprattutto test specifici di stimolazione o di inibizione come: il test al CRH, il test di
inibizione con alte dosi di desametasone (test di Liddle) ed il cateterismo dei seni petrosi.
INDAGINI DI LABORATORIO
I dati di laboratorio utilizzabili nella diagnosi sono:
- Steroidi urinari: un aumento dell’eliminazione urinaria nelle 24 ore dei 17-idrossicorticoidi oltre i 12 mg, è
altamente indicativo, a meno che il paziente non sia sotto stress o non abbia un’insufficienza epatica o non stia
prendendo ACTH o cortisone
- Dati ematologici: un indice sicuro nelle forme lievi e croniche è una bassa linfocitosi relativa e la bassa conta
degli eosinofili
- Determinazione dei corticoidi nel sangue: risulteranno elevati
- Dati radiografici: una semplice radiografia dell’addome può rivelare una massa surrenale unilaterale o far
sospettare l’esistenza di una iperplasia bilaterale delle surrenali.
- TAC
- Risolvere un problema di matematica
- Riassumere un testo
- Tradurre una frase
- E molto altro ancora...
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