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Derivazione

Procedimento che, applicato a un lessema di una qualsiasi classe o sottoclasse, fa ottenere un lessema di una classe o sottoclasse diversa. A seconda della base di partenza, il lessema ottenuto dalla derivazione può essere di diversi tipi:

  • Verbo denominale: cantare > canto suffisso zero
  • Nome deverbale: arrivare > arrivo suffisso zero
  • Nome deaggettivale: bello > bellezza suffisso
  • Verbo deaggettivale: verde > verdeggiare suffisso
  • Aggettivo deverbale: mangiare > mangiabile suffisso
  • Avverbio deaggettivale: dolce > dolcemente suffisso

La classe dei nomi deverbali si distingue in sottotipi (es.: scrivere > scrittura, scrittoio) > la loro funzione è diversa da quella di base e si differenziano con:

  • Nomina agentis: soggetti > scrittore, scrittrice
  • Nomina actioni: azioni > scrittura
  • Nomina loci: luoghi > scrittoio, scrivania

Nella derivazione il valore semantico rimane pressoché invariato: "comprare" e "compratore".

La derivazione è un processo di formazione lessicale che crea nuovi lessemi a partire da una base, aggiungendo un prefisso o un suffisso. Questo processo può arricchire il significato del termine di partenza o modificarlo in modo considerevole. Ad esempio, il verbo "mangiare" può essere derivato nel sostantivo "mangiata", arricchendo il significato con l'idea di intensità o durata.

Spesso, i derivati selezionano solo alcuni valori di una base polisemica. Ad esempio, il sostantivo "freddezza" non è semplicemente l'aggettivo "freddo" usato come nome, ma ha un significato specifico che si riferisce alla qualità di essere freddo.

La derivazione è anche legata alla trasformazione sintattica. Ad esempio, dalla frase "Luigi è arrivato" si può derivare il sostantivo "l'arrivo di Luigi".

La composizione è un altro processo di formazione lessicale che crea nuovi lessemi unendo due basi o un prefisso e una base. La formazione più comune è quella di verbo+nome, come ad esempio "spazzacamino". Tuttavia, esistono anche altre forme di composizione come nome+nome (capoufficio), aggettivo+nome (malumore), avverbio+participio (beneamato), prefisso+nome (pregiudizio), prefisso+aggettivo (incredibile), prefisso+participio (incompleto), prefisso+verbo (importare).

Alcuni lessemi composti sono costituiti a partire da lessemi latenti (condurre: non esiste "durre").!!! Nello scambio interlinguistico (prestito) un lessema passa nel suo insieme all'altra lingua. Con il calco, invece, si traducono le basi e si trasferisce il procedimento di strutturazione. Per bilinguismo si intende la situazione in cui uno o più parlanti sono in grado di servirsi di due lingua diverse fra le quali scelgono in base al tipo di destinatario che hanno di fronte; la diglossia è un fenomeno in cui per una certa comunità di parlanti si parla nel suo insieme una lingua per certi tipi di comunicazione, e un'altra per altri tipi. Esistono anche casi di triglossia. Combinazione: procedimento di formazione del lessico dato dalla semplice giustapposizione di due lessemi appartenenti alla stessa classe del lessico, fra i quali si instaura un rapporto di tipo attributivo; i due elementi vengono percepiti come ancora abbastanza distinti, e

Possono anche non essere uniti, o uniti da una barra d'unione: bambino prodigio, pesce spada, agrodolce, grigioverde, …

Alterazione: processo di formazione del lessico che non modifica l'appartenenza del lessema alla sua classe, ma ne modifica il significato secondo categorie standard tramite l'aggiunta di un suffisso. Sono: diminutivi (asinello), vezzeggiativi (orsettino), accrescitivi (omone), peggiorativi (postaccio). L'alterazione riguarda prevalentemente i nomi, ma tocca anche verbi (canticchiare), aggettivi (bellino) e pronomi (qualcosina).!!! Alcune parole composte si sono talmente inoltrate nell'uso quotidiano che ne abbiamo perso la coscienza (es.: tranne deriva da trai + ne): solo quando il legame semantico è trasparente abbiamo veri e propri processi di formazione lessicale. Quando ogni possibilità di risalire all'origine della composizione del lessico è persa (es.: scrivere: riscrivere - descrivere - sottoscrivere).

- prescrivere) ci si rivolge all'etimologia. Quando il processo di formazione è trasparente, invece, entra in gioco la differenza a livello semantico fra composizionalità (riscrivere) e motivazione (descrivere).

6.4 Processi fraseologici: sintema e funzioni lessicali

Sintemi: antiche combinazioni sintattiche che vengono percepite come un'espressione lessicale unica; è una struttura apparentemente sintattica che è in realtà lessicale. I fraseologismi sintematici possono essere di diverso tipo: nominali (gatto delle nevi, pan di Spagna), verbali (gettar la spugna, avere la coda di paglia), avverbiali (come si deve, alla carlona), preposizionali (a forza di, alla faccia di). Il procedimento che dà origine al significato complessivo non è composizione, ma motivazionale.

Funzioni lessicali: la loro importanza sta nel fatto che il valore degli elementi lessicali che svolgono la stessa funzione lessicale è fondamentalmente

sempre identico, ma varia leggermente a seconda della lingua.
Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
3 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/01 Glottologia e linguistica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher valeria0186 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Linguistica generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Gatti Maria Cristina.