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STOMACO
Dilatazione del canale alimentare che fa seguito all’esofago al di sotto del
diaframma. Situato nella regione sovramesocolica della cavità peritoneale
dell’addome insieme al fegato posto a destra e alla milza a sinistra e occupa
l’ipocondrio di sinistra insieme alla milza che gli è posta lateralmente e dietro e
la regione epigastrica.
Riceve gli alimenti deglutiti per esporli all’azione del succo gastrico. L’epitelio
di rivestimento assicura costante difesa sulla superficie gastrica con uno strato
di muco protettivo nei confronti dell’azione corrosiva del succo gastrico. La
secrezione del fattore intrinseco garantisce assorbimento della vitamina b12 e
le cellule endocrine della mucosa producono una serie di peptidi in grado di
regolare la secrezione e la motilità dello stomaco.
La spessa muscolatura garantisce il rimescolamento degli alimenti che in
permanenza nello stomaco per circa 1-3 ore si trasforma in chimo che viene
immesso nel duodeno attraverso il piloro.
Ha la forma di un sacco dilatato in alto in alto, appiattito in senso antero-
posteriore quando è vuoto. Ha un margine destro concavo e più breve (piccola
curvatura 15 cm), mentre il margine sinistro è convesso. e più lungo (grande
curvatura 40 cm).
Presenta due facce:
una anteriore in rapporto con il diaframma, l’arcata costale e la parete
addominale e a destra con la faccia viscerale del fegato;
una posteriore in rapporto con il diaframma, la retrocavità degli epiploon
(borsa omentale) e gli organi retroperitoneali (pancreas, rene, surrene
sinistro). 7
Un restringimento lo delimita in alto dall’esofago (cardias), mentre un altro che
presenta un anello muscolare lo delimita dal duodeno (piloro). Lo stomaco ha
una capienza variabile per età, sesso e costituzione e una capacità media di
1.5 litri.
Complessivamente oltre al cardias si distinguono 3 porzioni principali:
- il fondo a forma di cupola che rappresenta la porzione più alta e in
contatto con la concavità diaframmatica
- il corpo porzione più ampia di forma cilindrico-conica con direzione
verticale
- la parte pilorica di forma conica e in direzione leggermente ascendente
Lo stomaco è ricoperto dal peritoneo per quasi tutta la sua estensione in
esclusione di una piccola parte della faccia posteriore del fondo vicino al
cardias dove la parete gastrica è a diretto contatto con il diaframma.
Le lamine peritoneali che rivestono le pareti anteriore e posteriore dello
stomaco si accollano a livello delle curvature dove formano legamenti: il
legamento epatogastrico che dalla piccola curvatura si porta al solco trasverso
del fegato e va a costituire il piccolo omento insieme al legamento
epatoduodentale; il legamento gastrocolico tra la grande curvatura e il colon
trasverso va a costituire la prima porzione del grande omento.
1. Vascolarizzazione organo riccamente vascolarizzato. Le arterie che lo
irrorano sono:
- la prima a livello della piccola curvatura è formata dall’anastomosi tra
arteria gastrica di sinistra e quella di destra.
- La seconda a livello della grande curvatura formata dall’anastomosi tra
arteria gastroepiploica di sinistra e quella di destra.
- Il fondo gastrico irrorato da rami dell’arteria splenica.
Le vene dello stomaco percorrono al contrario il decorso delle arterie e sono
tributarie del sistema della vena porta.
2. L’innervazione sia simpatica sia parasimpatica è fornita dai rami del
ganglio celiaco e da rami terminali del nervo vago che penetrano
nell’organo formando i plessi mioenterico e sottomucoso per il controllo
dell’attività motoria e secretoria.
3. Struttura microscopica: 4 tonache sovrapposte: mucosa, sottomucosa,
muscolare e una sierosa costituita dal peritoneo
- La tonaca mucosa si solleva a formare le pliche longitudinali e creste tra
le quali si delimitano fossette nei cui fondi sboccano ghiandole gastriche,
l’epitelio di rivestimento è batprismatico semplice con cellule ricche di
microvilli a secrezione mucosa, la lamina propria è ricca di ghiandole
diverse.
Le ghiandole del cardias tubulari composte a secrezione mucosa.
Le ghiandole gastriche propriamente dette del fondo e del corpo sono
tubulari semplici e hanno cellule di vario tipo.
Le ghiandole piloriche numerose soprattutto nell’antro pilorico di tipo
tubulare ramificato a secrezione mucosa neutra
- Una spessa muscolaris mucosae con uno strato circolare interno e uno
longitudinale esterno che separa mucosa da sottomucosa 8
- La tonaca muscolare costituita da 3 strati di cellule muscolari lisce: uno
longitudinale, uno circolare e uno obliquo profondo molto sviluppato a
livello della regione cardiale e del fondo. A livello pilorico la tonaca
muscolare costituisce lo sfintere pilorico (un anello) che si apre per far
defluire il chimo nell’intestino tenue.
- Infine vi è la tonaca sierosa, la più esterna costituita dal peritoneo.
INTESTINO TENUE
Costituisce il tratto più lungo del canale alimentare (7 mt circa). Fa seguito allo
stomaco e continua con l’intestino crasso a livello della valvola ileocecale. È
situato nella cavità addominale e si divide in duodeno e intestino tenue
mesenteriale.
L’intestino tenue riceve il chimo dallo stomaco a livello dell’ampolla duodenale.
Nel duodeno sboccano il dotto celedoco e i dotti pancreatici che vi portano la
bile e il succo pancreatico che contribuiscono insieme al succo enterico i quali
contribuiscono insieme al succo enterico delle ghiandole intestinali a
completare la digestione dei materiali mediante l’azione della bile.
La superficie assorbente dell’intestino tenue è di 100 m .
2
Le cellule endocrine diffuse insieme ai plessi nervosi sottomucoso e
mioenterico assicurano coordinamento tra la progressione del contenuto e
l’attività secretoria e assorbente, mentre il tessuto linfoide diffuso e aggregato
garantisce la sorveglianza immunologica.
DUODENO
Lunghezza di circa 25-30 cm e un diametro di 4 cm. È la parte fissa
dell’intestino tenue. Ha una forma a C, con la concavità rivolta a sinistra e in
alto e presenta 4 porzioni: la prima è il bulbo duodenale lungo circa 5 cm
lievemente dilatato, la seconda è la parte discendente lunga circa 8 cm, la
terza è la parte orizzontale lunga 6 cm e l’ultima la parte ascendente lunga
6cm che termina nella flessura duodenodigiunale dove il duodeno continua con
l’intestino tenue mesenteriale.
Prende rapporto con il pancreas la cui testa si inserisce nella concavità della
C duodenale e
- anteriormente con il lobo destro del fegato e la cistifellea, con la fessura
destra del colon, con le anse intestinali e l’arteria e la vena mesenterica
superiore.
- posteriormente con il rene e l’uretere destro, la vena porta, la vena cava
inferiore, l’aorta, i vasi renali sinistri, la pelvi e l’uretere sinistro
Presenta inoltre il legamento epatoduodenale.
Con eccezione della prima porzione è ricoperto da peritoneo solo
anteriormente, rimanendo aderente alla superficie addominale posteriore.
Sulla superficie interna del duodeno, a livello della parete mediale della
porzione discendente sono visibili due rilievi: quello inferiore è la papilla
duodenale maggiore di Vater dove sboccano il coledoco e il dotto pancreatico
maggiore, quello superiore è la papilla duodenale minore dove sbocca il dotto
pancreatico accessorio. 9
L’irrorazione del duodeno è garantita dalle arterie pancreaticoduodenali
superiore e inferiore che sono rami dell’arteria gastroduodenale e dell’arteria
mesenterica superiore; le vene sono tributarie del sistema portale epatico.
INTESTINO TENUE MESENTERIALE
Costituito da digiuno e ileo e misurano complessivamente 6.5 m. È
completamente avvolto da peritoneo che lo tiene collegato alla parete
addominale posteriore mediante il mesentere (grande legamento). Il mesentere
è formato da due lamine peritoneali in cui decorrono vasi e nervi intestinali,
parte della parete posteriore dell’addome con una radice obliqua lunga 15 cm e
raggiunge il margine posteriore delle anse intestinali situate nel compartimento
sottomesocolico della cavità addominale che anteriormente sono ricoperte dal
grande omento.
I rapporti posteriori e inferiori del digiuno e dell’ileo variano a seconda
dell’altezza dell’ansa considerata.
La vascolarizzazione del tenue mesenteriale garantita dai rami dell’arteria
mesenterica superiore mentre le vene confluiscono nella vena mesenterica
inferiore, tributaria della vena porta.
La superficie interna del tenue presenta pieghe trasversali della mucosa e
sottomucosa dette pieghe circolari assenti nella prima porzione del duodeno e
l’ultimo tratto dell’ileo.
- La tonaca mucosa è sollevata da villi intestinali di forma lamellare nel
duodeno, l’epitelio di rivestimento è batiprismatico semplice formato da
enterociti, cellule mucipare e cellule del sistema endocrino
gastroentericopancreatico responsabili per la produzione di ormoni. La
lamina propria della mucosa costituita da connettivo lasso forma l’asse
dei villi e presenta ramificazioni terminali di arterie, vene e capillari
linfatici responsabili dei lipidi assorbiti dall’epitelio. Nella lamina propria
sono presenti le cripte di Lieberkun che presentano oltre agli enterociti
anche cellule caliciforme mucipare e altre cellule di tipo endocrino che
secernono gastrina, serotonina, secretina, nella lamina sono presenti
anche noduli linfatici per limitare l’attecchimento di popolazioni
batteriche.
- La muscolaris mucosae presenta due strati di fibrocellule muscolari
longitudinale esterno e circolare interno con propaggini all’interno
dell’asse dei villi intestinali che determinano movimenti di retrazione.
- Nella tonaca sottomucosa sono presenti nella prima parte del duodeno
ghiandole tubulari composte a secrezione mucosa con ph alcalino, le
ghiandole duodenali di Brunner indispensabili a proteggere l’intestino
tenue dall’ acido del chimo proveniente dallo stomaco, sono presenti
fibre e piccoli gangli del sistema nervoso simpatico.
- La tonaca muscolare costituita da uno strato interno di fibrocellule a
orientamento circolare e uno strato esterno longitudinale che
determinano i movimenti peristaltici del tenue. La superficie esterna
rivestita da peritoneo viscerale (tonaca sierosa).
INTESTINO CRASSO 10
Fa seguito a livello della valvola ileocecale all’intestino tenue e termina in
corrispondenza dell’orifizio anale. Situato prevalentemente nella cavità
addominale, la sua parte addominale attraversa lo scavo pelvico per terminare
all’est