Il settore secondario
Il settore secondario è quello dell’industria. Ha
iniziato a svilupparsi nella seconda metà del
Settecento, con la Rivoluzione industriale ed è
attualmente molto diffuso. Nel settore secondario
sono comprese infatti moltissime attività:
manifatturiera, produzione di energia, di beni di
consumo, di semilavorati ecc. In Italia sono
attualmente presenti molte imprese che operano nel
settore secondario, come quelle che producono auto
(per esempio il gruppo Fiat), prodotti alimentari (per
esempio Barilla o Ferrero) e della moda (per esempio
Dolce & Gabbana o Versace) ecc. Il settore secondario
è stato al centro di una progressiva trasformazione
delle tecniche e dei processi produttivi che, in pochi
decenni, ha profondamente inciso sul modo di “fare
industria”. All’inizio dell’epoca industriale, infatti,
l’attività era caratterizzata da un lavoro dell’uomo
estremamente ripetitivo (noto come taylorismo, dal
nome dell’economista che sosteneva che le procedure
di lavorazione dovessero essere organizzate in modo
scientifico, rendendo quindi l’attività dell’uomo
“simile” a quella della macchina, in quanto
caratterizzata da movimenti ripetuti continuamente e
sempre più velocemente). Successivamente, le
procedure di lavorazione sono state suddivise in
più fasi, con il risultato che ogni lavoratore
partecipava solo a una piccola parte dell’intero
processo produttivo e ripeteva le stesse operazioni