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Samuel Taylor Coleridge
Samuel Taylor Coleridge (1772-1834) fu un sostenitore (deluso) dalla Rivoluzione francese. A Bristol nel 1795 incontrò Wodsworth e tra i due nacque un sodalizio che avrebbe portato alla pubblicazione, nel 1798, della prima raccolta di poesia romantica inglese, le Lyrical Ballads (Ballate liriche), precedute, nella seconda edizione, del 1800, da una Prefazione che è universalmente ritenuta il manifesto del romanticismo britannico. È Coleridge stesso, nel capitolo XIV della sua Biographia Literaria, a illustrare il progetto di base del lavoro: Wordsworth avrebbe dovuto scrivere poesie in cui elementi ordinari fossero trattati come nuovi e originali, mentre egli si sarebbe occupato del soprannaturale con tocchi naturalistici, come fosse assolutamente reale. A Wordsworth, dunque, sarebbe toccato sviluppare l’elemento realistico-quotidiano e spirituale (e dunque del beautiful); a Coleridge, quello visionario (sublime). Nella prima edizione della raccolta,
Su 23 poesie solo quattro recano la firma di Coleridge: e tuttavia, la prestigiosa posizione di apertura è riservata proprio a un lavoro di quest'ultimo, The Rime of the Ancient Mariner (La ballata del vecchio marinaio), mentre Wordsworth, a suggerire una simmetria interna alla raccolta, chiude con Tintern Abbey, una poesia che propone, in chiave autobiografica, un'analoga esperienza di perdita e ritrovamento del senso delle cose. Due anni dopo, nella seconda edizione delle Lyrical Ballads, non solo la Rime perde la sua posizione di prestigio, ma il nome di Coleridge non compare sulla copertina del lavoro: le strade dei due poeti, del resto, si erano già divise, e non solo letteralmente, nel 1798, ad Amburgo, durante un viaggio in Germania, anche se la definitiva rottura sarebbe avvenuta solo nel 1810. La componente sperimentale che caratterizza le Lyrical Ballads è avvertibile sin dal titolo della raccolta: i due termini "lirico" e "ballata",
senon propriamente antitetici, appaiono tuttavia difficilmente compatibili, almeno in una concezione tradizionale della poesia. L'aggettivo "lirico", infatti, esprime sentimenti, emozioni, mentre la "ballata" è un componimento popolare, ingenuo, e rimanda piuttosto a una dimensione sociale, quando non epica. Per i due poeti inglesi si tratta, dunque, di cantare l'umile umanità di cui si occupa la ballata ponendo l'accento non sui fatti, ma sulle emozioni da essi suscitate. Si tratta di allargare l'orizzonte della poesia a soggetti esclusi dai tradizionali componimenti settecenteschi, rifiutando altresì la dizione poetica neoclassica e la retorica stereotipa del periodo. Se la migliore produzione di Wordsworth si concentrò nell'arco di un decennio, delle tre più note composizioni di Coleridge - The Rime of the Ancient Mariner, Kubla Khan, Christabel - solo una, The Rime of the Ancient Mariner, è una ballata.Coleridge sosteneva trattarsi della trascrizione di un sogno indotto da oppiacei, interrotta da una visita inopportuna, al termine della quale il poeta non sarebbe più stato in grado di riprendere il filo della visione. La poesia inizia come un incantesimo – "In Xanadu did Kubla Khan / A stately pleasure dome decree" (A Xanadu volle Kubla Khan / Eretto un imponente palazzo dei piaceri). Poi, dopo un intermezzo narrativo, intorno al verso 30, il componimento comincia a frammentarsi, lasciando campo alla visione di una fanciulla abissina che canta accompagnandosi sull'arpa. L'interruzione finale, il non-finito, non fa che accrescere il senso di mistero che pervade Kubla Khan.
Christabel consta di due parti, scritte rispettivamente nel 1798 e nel 1800, e si apre con la descrizione di Christabel, l'eponima protagonista, che di notte lascia il castello paterno e raggiunge una quercia allo scopo di pregare per il suo amato lontano. In prossimità
della quercia, scopre una donna sofferente e confusa e le offre aiuto portandola con sé al castello. La misteriosa straniera, Geraldine, racconta le proprie disavventure rivelando di essere stata rapita da cinque Rime, è completa. La scarsa produttività e l’incompletezza dei lavori sono segnali della mancanza di disciplina e di volontà che caratterizzò l’intera esistenza del poeta. Schiavo dell’oppio e dell’alcool per larga parte della sua esistenza, trasformò la propria confusione personale in frammenti poetici misteriosi e visionari, dal tono incantato e ossessivo. Coleridge parla della natura come di un elemento che simboleggia il destino drammatico dell’essere umano (sublime) e il suo messaggio è un messaggio drammatico, tragico, tormentato a causa della hybris umana. L’uso della lingua in Coleridge, a differenza di quella di Wordsworth, è estremamente complicata, elaborata, elevata. Il messaggioIl contenuto in The Rime of the Ancient Mariner è universale: l'autore vuole insegnare l'amore a tutte le creature per tutte le creature. La struttura (in 7 parti) è quella tipica della ballata romantica: strofe di 4 versi (sebbene non sia poi così rigida in Coleridge, ad esempio alcune strofe sono composte da 5 versi). Anche la rima viene grosso modo rispettata (ABAB). L'intenzione dell'opera è onirica: elementi ordinari, realistici ed elementi sovrannaturali che hanno una valenza simbolica molto forte. Diverse sono state le interpretazioni date al Rime:
- religiosa: l'uomo che sfida Dio uccidendo l'albatro, compiendo così un enorme peccato nei confronti di Dio e della natura (Dio e natura coincidono) e per questo punito fino al suo ritorno a casa dove infine riesce a salvarsi;
- estetica: l'uomo non è visto in maniera prometeica a livello esistenziale, ma è un prometeo artistico, che sfida e rompe le
Artista autodidatta, fu "Poet and Engraver",