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BASIDIOMYCOTA
Spore portate esternamente su una struttura a forma di clava detta basidio
Il Phylum dei Basidiomycota, suddiviso in 3 classi: Basidiomycetes, Teliomycetes e Ustomycetes.
L’elemento caratteristico dei Basidiomycota è la presenza del basidio, una struttura a forma di clava
che porta all’esterno le basidiospore, legate a piccole appendici, dette sterigmi, situate al suo apice.
L'insieme dei basidi costituisce uno pseudotessuto che prende il nome di imenio fertile. Il basidio è
portato all’interno di un corpo fruttifero chiamato basidiocarpo (struttura assente nelle forme più
evolute). all’ascocarpo
Il basidiocarpo è un corpo fruttifero più complesso rispetto perché presenta una netta
differenziazione delle aggregazioni ifali che lo costituiscono e in cui è possibile riconoscere una parte
di ancoraggio, un fusto e una parte aerea, il cappello, su cui si forma il tessuto sul quale si
l’imenio
differenziano le basidiospore e i basidi, fertile.
Le spore, nella maggior parte dei casi, vengono liberate tramite un meccanismo ad espulsione attivo,
riuscendo così a raggiungere anche distanze di 9-10 cm, (strategia di colonizzazione). Queste spore
prendono il nome di ballistospore (Agaricales). Invece in altri casi, come nei Gasteromycetes, le
spore vengono disseminate a maturazione per gravità.
Le sottoclassi vengono individuate in base alla morfologia dei basidi, in particolare sulla osservazioni
che gli stessi siano costituiti da una sola cellula (Holobasidi) o da più cellule (Phragmobasidi) e/o
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con possibilità di generare spore secondarie agamiche, a volte con produzione di piccoli conidi, dette
anche spore ripetitive gemmanti. per “gemmazione”
- Holobasidi. Il basidio unicellulare produce le 4 basidiospore: la sottoclasse è
definitia Holobasidiomycetee.
- Phragmobasidi. Il basidio si setta, si frammenta in 4 cellule diverse e da ciascuna di queste cellule
si genera una basidiospora: la sottoclasse è definita Phragmobasidiomycetee.
- Spore ripetitive gemmanti. Alcuni funghi producono delle spore secondarie,
per moltiplicazione agamica del micelio che si genera dalla basidiospora: la
basidiospora germina, produce il micelio e su questo si sviluppano delle spore che
E’ un
sono morfologicamente identiche alle spore che le hanno originate.
fenomeno strano perché una volta prodotta la basidiospora aploide, questa tende
ad accoppiarsi per dare origine alla plasmogamia oppure, come nel caso degli
Ascomyceti, a produrre conidi, strutture morfologicamente diverse dalle spore di
origine sessuale.
Gli attuali studi molecolari tendono a superare questa differenziazione, che resta
comunque didatticamente valida sia da un punto di vista della microscopia classica
che nel riconoscimento in base alle caratteristiche morfologiche. Il basidiocarpo,
dunque, è l’elemento caratteristico per l’identificazione morfologica di questi funghi,
essendo anche di dimensioni maggiori rispetto all’ascocarpo.
Morfologia basidiocarpo
In molti taxa dei Basidiomycota, le ife preposte alla produzione delle spore sessuali
(basidiospore) formano corpi fruttiferi più o meno complessi e caratteristici: il
basidiocarpo.
In altri taxa, però, come nel caso dei
Teliomycetes, non vi è formazione di
basidiocarpi, ma solitamente vi è la
presenza di una struttura di resistenza a
pareti ispessite: la teleutospora.
(Uromyces, Puccinia, Phragmidium)
Esempi di basidiocarpi
I basidiocarpi possono essere di diverso tipo:
- carpofori emiangiocarpici: l'imenio si sviluppa in una cavità anulare chiusa, ma poi prosegue il suo
all’esterno, dopo la rottura del seguito all’apertura di questa
accrescimento velo di protezione. In
cavità, si forma una cicatrice permanente sotto il collare, grazie alla quale è possibile identificare i
E’ un modo frequente di sviluppo degli
diversi funghi mangerecci, a seconda della sua posizione.
Agaricali. l’imenio
- carpofori angiocarpici: si accresce quasi totalmente all'interno di membrane o anche di
cavità chiuse (Gasteromiceti).
- carpofori gimnocarpici: l'imenio nasce alla superficie delle fruttificazioni, senza la protezione di
E’ caratteristico dei funghi che assumono un aspetto
alcun velo. corticioide, simile ad una corteccia,
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i cosiddetti funghi a mensola, funghi completamente legnosi. Alcuni esempi sono gli Afilloforali e
la maggior parte dei Boletali; anche alcuni Agaricali possono mostrare questo tipo di sviluppo.
Origine del basidio
Il punto di partenza è il micelio dicariontico (condizione essenziale per i basidiomiceti agenti di
ruggini, per esempio). Nella condizione di dicarion, nel micelio si sviluppano caratteristiche
connessioni a fibbia (nell’asco, uncino), in cui i 2 nuclei in condizioni di aploidia, vanno incontro a
l’unione
mitosi: due migrano nella cellula sottostante attraverso a fibbia, mentre nella cellula apicale
gli altri due vanno incontro a cariogamia. Dopo la cariogamia avviene subito la meiosi e la cellula
ciascun nucleo all’interno di
madre del basidio gemma e trasporta 4 cellule distinte che costituiscono
le basidiospore.
La condizione di diploidia, nel caso dei Basidiomycota è ristretta al tempo necessario per poter far
gemmare il basidio e produrre le 4 basidiospore, e pertanto è indipendente da qualsiasi attività
ectotrofica e patogenetica. Infatti, la maggior parte del ciclo vitale è passata in condizioni di dicarion
anche se, anche la fase aploide può variare la capacità di determinare la malattia su alcune specie. Per
sono caratterizzati da un’attività
esempio, i Basidiomyceti agenti di ruggini patogenetica differenziata
a seconda che si trovino nella condizione di aploidia o dicarion: in condizioni di aploidia è capace di
colonizzare e determinare malattia su un certo tipo di ospite, in condizione di dicarion colonizza,
invece, un altro tipo di ospite.
Successivamente, le spore aploidi germinano e producono il micelio dicariontico attraverso la fusione
ifale. La fusione ifale è il meccanismo di trasmissione del materiale nucleare in cui due ife molto
ravvicinate entrano in comunicazione tramite la degradazione di una parte della parte cellulare e
avviene lo scambio del materiale nucleare. Questo meccanismo sta alla base del processo sessuale
(che quindi non avviene per organi differenziati, anteridio e ascogonio) e che determina un elevato
numero di alleli per la compatibilità sessuale (fino a 8-12 alleli). Questa caratteristica si è
sviluppata in quanto la parete cellulare dei Basidiomyceti è costituita da polisaccaridi e componenti
proteiche estremamente diversificati, per cui per ogni tipo di ifa deve esserci una ifa compatibile: per
questo è necessario che il numero degli alleli della compatibilità sessuale sia molto elevato.
Specie di interesse
Generalmente, Teliomycetes e Ustomycetes sono specie fungine che determinano malattie
principalmente sui prodotti in campo che, in seguito alla raccolta, contaminano anche le granaglie,
che risultano danneggiate nelle loro caratteristiche quantitative e qualitative.
La classe dei Teliomycetes
comprende gli agenti di ruggini,
mentre la classe degli Ustomycetes
comprende gli agenti di carie e
carboni.
Queste malattie sono a carico dei
prodotti vegetali cerealicoli: le
ruggini e, soprattutto, carie e
carboni contaminano le cariossidi
producendo metaboliti che non
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sono tossici per la salute umana ma che alternano in modo significativo le proprietà reologiche delle
farine. Inoltre, la presenza di questi funghi interferisce con le altre componenti microbiologiche
(lieviti e batteri) presenti naturalmente nelle cariossidi, andando a modificare le caratteristiche tipiche
e aromatiche di un particolare prodotto territoriale (pane di Altamura).
Inoltre questi funghi sono estremamente comuni anche su drupacee e olivo.
Teliomycetes
La classe dei Teliomycetes comprende i funghi parassiti di insetti e piante, spesso anche di quelle
coltivate creando non pochi problemi e danni economici. Sono essenzialmente due gli ordini relativi
a questa classe: Septobasidiales e Uredinales.
- Septobasidiales: appartengono i funghi con basidiocarpo di aspetto corticioide, parassiti su molti
insetti e piante, motivo per cui rivestono un ruolo importante nel controllo biologico degli insetti.
(Acacia sp., Eucalyptus sp. come ad esempio Septobasidium curtisii). Le spore sono prodotte da
basidi di forma particolare.
- Uredinales: funghi che parassitano spesso le graminacee ed altre piante, detti comunemente
“ruggini” (Rusts) per il loro aspetto simile alla comune ruggine del ferro. Questi funghi sono in grado
all’interno delle cellule della
di differenziare dei particolari organi, detti austori, capaci di penetrare
pianta parassitata. Possono completare il loro ciclo vitale o su di un solo ospite (autoici) oppure
presentare un ciclo molto più complesso, comprendente vari ospiti intermedi (eteroici). Noto è il caso
detta “ruggine che utilizza come ospite intermedio il
della Puccinia graminis Pers., del grano”
“crespino” Berberis vulgaris L.. Alla Famiglia delle Pucciniaceae appartiene anche il genere
Gymnosporangium parassita su Juniperus sp. (ginepri).
“ruggine del grano”
Uredinales,
Le ruggini del grano sono funghi estremamente importanti per la qualità e salubrità del frumento e di
tutti i prodotti cerealicoli. Gli agenti di ruggine sono patogeni parassiti obbligati, che presentano
un’elevata specializzazione di ospite. Questi, generalmente, agiscono solo sui prodotti cerealicoli in
campo, in un arco di tempo piuttosto ampio che va da fine Inverno a inizio Estate, in quanto le diverse
specie presentano esigenze termiche diversificate. Alcune specie, per esempio, anche alle temperature
tipiche di Marzo riescono a svolgere la loro attività patogenetica, altre si adattano meglio alle
temperature più calde di fine Maggio. In particolare, tutte le superfici verdi dei prodotti cerealicoli,
come gambo e foglia, costituiscono materiale idoneo per lo sviluppo di questi funghi. La
sintomatologia consiste in striature necrotiche lungo le foglie, essendo parallelinervie.
L’azione patogenetica di questi funghi parassiti è esercitata in due modi.
- Riduzione della quantità di zucchero. Il fungo si sviluppa sulla superficie fogliare, soprattutto
sulla pagina superiore, producendo la ruggine che così riduce la superfice fotosintetizzante. Di
conseguenza, l’attività fotosintetica si riduce e si ha una significativa riduzione della capacità di
all’interno delle cariossidi che risulteranno
accumulo di amido e di altre sostanze polisaccaridiche
magre. Nello specifico, questo avviene nel periodo d&rsq