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Il Contributo di Jan Gehl
La ricerca di Gehl: "La metà delle relazioni che avvengono in strada hanno durata inferiore al minuto", ciò che viene in strada è quindi qualcosa di sfuggente quasi accidentale. Eventi come questi sono stati colti tramite interviste e indagini, approcci ancora oggi molto usati. L'approccio di Gehl è basato sull'osservazione diretta delle attività nello spazio pubblico, va a pescare nella prossemica e nella dimensione sensoriale. Gehl va a ricercare i motivi per cui le persone si trovano in un certo spazio per un certo motivo. Egli tralascia le ragioni culturali, insistendo invece sulle ragioni istintive (come se ricercasse un livello che appartiene all'uomo in quanto tale e non fosse viziato dalle abitudini, dalle culture e da ciò che le consuetudini costruiscono nel tempo. La ricerca condotta da Gehl è di tipo fenomenologia che punta non tanto a ciò che scatena un fenomeno, mabensì al fenomeno stesso. Gehl teme che i risultati della sua ricerca siano influenzati da un interlocutore esterno, si limita pertanto ad osservare come se fosse una telecamera. Non praticare l’interazione diretta con il soggetto osservato nell’analisi dello spazio pubblico, significa prendere le distanze dalla percezione sociale, esattamente al contrario di quanto espresso da Kevin Lynch nelle sue tesi, secondo le quali la percezione è oggetto e le singole percezioni, se messe a sistema, danno un risultato unitario e coerente. A differenza dell’approccio teorico progettuale modernista, Gehl non parte da un’elaborazione teorica per poi applicarla sulla scala della città, ma parte dalla fenomenologia, dall’osservazione. E’ come se immaginasse un’urbanistica che invece di predeterminare certe condizioni, immaginasse un’urbanistica che accompagna, senza ostacolare i fatti; questo approccio è stato definito come
Ristrutturazione del senso comune, basato su una visibilità e attenzione alle piccolecose della vita, sul quotidiano di ciascuno di noi. Il rischio di questo approccio è quello di sprofondare nel determinismo, secondo il quale se succedono una serie di cose, esse prima o poi avvengono, e questo rischio in Gehl lo si avverte parzialmente. Il suo atteggiamento non è quello di sovvertire la realtà ma di evitare che certe scelte urbanistiche progettuali ne contrastino l'accadere.
L'approccio di Gehl: i temi trattati sono le attività nello spazio pubblico (sia quelle obbligate sia quelle fortuite). Quelle obbligate sono quelle per cui gli individui sono obbligati a frequentare lo spazio pubblico per una necessità forzata, mentre sono attività opzionali quelle che scegliamo di compiere nello spazio pubblico senza imposizione, come passeggiare, andare in bici ecc... . Secondo lui le più interessanti sono le attività opzionali,
per il fatto che ci permettono di scegliere se stare nello spazio pubblico o quale parte di esso frequentare, e ci rimaniamo solo se proviamo piacere e le condizioni esterne sono interessanti e ottimali. Gehl e l'ambiente: individua alcuni elementi che secondo lui possono inibire o favorire attività nello spazio pubblico, come fanno per esempio i muri che hanno una propria forma, così come le distanze, la velocità, i livelli e l'orientamento. In merito all'intensità delle relazioni sociali invece, stabilisce 5 gradi di intensità, ovvero il contatto passivo, l'interazione saltuaria, la semplice conoscenza, l'amicizia e l'amicizia stretta. Per durata non si intende tanto il numero quantitativo delle relazioni, quanto la durata della stessa. La quantità può e deve essere misurata, ma questa quantità non è determinata unicamente dal numero ma anche dalla quantità media di tempo che le persone.dedicano a queste attività nello spazio. Secondo Gehl la gente frequenta luoghi chevede che sono frequentati (la gente va dove c'è gente). Gehl avverte la necessita di distribuire ledensità di edifici, persone, attività e spazi. Cosi per Jane Jacobs, anche secondo lui bisognaevitare di costruire spazi completamente esclusi dalla vita urbana che costituiscono quindi bolleimmerse in una città, senza però farci parte.
Il ruolo dei bordi: secondo Gehl i bordi hanno un ruolo fondamentale nella costruzione edefinizione dello spazio pubblico. Chiama Bordi Morbidi, quelli che consentono l'interazione tra,per esempio, un edificio e un marciapiede. I bordi sono l'interazione tra ciò che avviene dentro eavviene fuori. Lungo il bordo talvolta avviene anche la vita privata, nel caso di alcuni piccolicomuni per esempio dove ci sono ancora le porte che si affacciano sullo spazio pubblico. Separliamo di bordo non parliamo solo di
spazio pubblico ma anche del ruolo di edifici, il ruolo delle facciate e il ruolo con cui disponiamo gli edifici nello spazio rispetto allo spazio stesso. Il tipo di spazio pubblico che andiamo a costruire restituisce un'immagine che determina sicurezza ed immersione. Gehl rifiuta le facciate completamente chiuse e rifiuta anche la povertà dei dettagli architettonici. Si accorge che gli edifici troppo grandi, lunghi e omogenei, rendono la strada