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PROFILASSI
Interventi di primo livello
- Denuncia a notifica obbligatoria: è una delle malattie a segnalazione immediata, la tempestiva segnalazione dei casi sospetti alle autorità sanitarie può interrompere la catena epidemiologica e prevenire l'ulteriore consumo dei cibi contaminati. L'isolamento non è necessario.
- Non è stata mai documentata una trasmissione interumana, ma è necessario il ricovero ospedaliero in terapia intensiva (il paziente ha bisogno della respirazione assistita).
- Accertamento diagnostico: si tratta di esami eseguiti da specifici laboratori di riferimento (ISZZ, Istituti Zooprofilattici o ISS, Istituti Superiori di Sanità) ai quali vanno inviati i campioni di feci, siero ed alimenti. La prova più utilizzata al momento per fare diagnosi è la dimostrazione della presenza della tossina attiva sull'alimento del paziente attraverso la prova dell'inoculazione su topo (ino sul siero).
vivomouse neutralization test).
➢ Biotest sui topi per la conferma di un caso di botulismo
Si tratta del test in assoluto più efficace per identificare il Clostridium botulinum. L'esame comporta l'uso di topi.
Durante l'esame, viene mescolato il siero del caso sospetto con diversi tipi di antitossine specifiche per i ceppi del batterio del botulino e iniettato nello stomaco di un gruppo di topi. Nella maggior parte dei casi, vengono usate 3 coppie di topi. A due coppie verranno iniettate antitossine specifiche, mentre la terza coppia non riceverà alcuna antitossina, ma solo il siero del paziente. Verranno poi osservati i sintomi sui topi, come un'eventuale difficoltà respiratoria, debolezza muscolare, pelo arruffato, modifiche della forma del corpo (vita da vespa) fino alla possibile morte. Se si riscontrano i sintomi, significa che il test è positivo al batterio Clostridium botulinum.
per l'identificazione della tossina nel siero ma
Recentemente,
Sono stati sviluppati anche test ELISA, ma non sono stati ancora validati per fini diagnostici. Al test sul topo possono essere affiancate altre prove basate su tecniche analitiche dirette volte all'identificazione del microrganismo sui campioni sospetti (isolamento del microrganismo tramite tecniche colturali da feci o alimenti). Queste analisi non sono utilizzate per fare diagnosi ma hanno soprattutto un valore di supporto alla diagnosi effettuata con la prova su topo.
Prima di tutto si tratta il campione al calore (80°C per 10') per uccidere le forme vegetative di eventuali microrganismi contaminanti.
Il campione trattato al calore viene coltivato su terreno di arricchimento in anaerobiosi per far germiare le spore.
I terreni più utilizzati per l'arricchimento (il terreno di Schaedler, il terreno di Brewer, il CDC Anaerobe Blood Agar, il Clostrisel Agar) contengono vari ingredienti che soddisfano le esigenze nutritive della maggior parte dei batteri anaerobi.
(estratto di lievito, vitamina K1, sangue di montone che contribuiscono ad allontanare l'ossigeno dal terreno stesso al 5%), e alcuni agenti riducenti (tioglicolato di sodio o L-cisteina). L'aggiunta di particolari antibiotici (colistina e acido nalidixico) che inibiscono la crescita dei batteri gram-negativi, rendono il terreno selettivo nei confronti dei G+. Dopo l'arricchimento c'è il passaggio su terreni selettivi, sempre in condizioni di anaerobiosi. Generalmente viene utilizzato il terreno selettivo-differenziale BSM (Botulism Selective Medium). Questo terreno contiene una sospensione di tuorlo d'uovo per la rilevazione di Lecitinasi, lipasi e per valutare l'attività proteolitica. La degradazione della lecitina nel tuorlo d'uovo provoca un precipitato opaco intorno alle colonie. La lipasi distrugge i grassi all'interno del tuorlo d'uovo, il che si traduce in una lucentezza iridescente sulla superficie della colonia. 189Quanto riguarda la morfologia delle colonie, in terreni solidi appaiono spesso di un colore biancogrigiastro con un bordo frastagliato. La β-emolisi. Per l'evidenziazione della Si allestisce anche una coltura in Agar-Sangue. Le prove biochimiche per l'identificazione sfruttano la fermentazione del glucosio o l'analisi dei prodotti metabolici mediante gas-cromatografia.
Interventi di terzo livello. Immunoprofilassi passiva è l'unico possibile nei soggetti colpiti. A seconda della dose di tossina ingerita, le manifestazioni cliniche variano da una sintomatologia sfumata a casi molto severi che possono concludersi anche con un esito fatale (oggi ridotto al 5-10%). La prognosi è favorevole solo se la somministrazione dell'antitossina avviene nelle prime ore dalla comparsa dei sintomi, periodo nel quale la tossina è ancora in circolo perché se avviene dopo che la tossina si.
è legata alle cellule nervose non è più neutralizzabile. Il recupero è comunque molto lento. La maggior parte dei pazienti va incontro a guarigione dopo settimane o mesi di terapia di supporto. L’antitossina botulinica è disponibile presso il Ministero della Salute.
Prevenzione
- Rispetto delle regole igieniche relative alla preparazione e alla conservazione dei cibi al fine di evitare la contaminazione durante le fasi di lavorazione (accurato lavaggio degli ortaggi con acqua potabile).
- Trattamenti termici in grado di distruggere eventuali spore (temperature di 121°C per almeno 30’) o tossine presenti nell’alimento (100°C per 10 minuti).
- Mantenimento di condizioni chimico-fisiche che impediscono la germinazione delle spore qualora queste siano sopravvissute e quindi la produzione di tossine: C. botulinum per svilupparsi nella forma vegetativa e produrre tossine richiede ambiente anaerobio, privo di
agenti inibenti, con temperatura e acidità adeguata. In particolare: la germinazione del C. botulinum negli alimenti può essere inibita controllando:
- l'acidità (pH < 4.6)
- il contenuto di acqua libera (A < 0.93), quindi aumentando la concentrazione salina (cloruro di sodio o zucchero)
- Garantendo la conservazione a temperatura di refrigerazione (gli alimenti con elevato contenuto d'acqua, come ad esempio carne fresca, frutta e vegetali, richiedono il rispetto della catena del freddo e la costante conservazione a temperatura di refrigerazione, per inibire lo sviluppo del patogeno e la produzione delle tossine).
- Aggiunta di alcuni conservanti alimentari come i nitrati
Anche l'aggiunta di microrganismi competitivi come il Lactobacillus spp. può inibire la crescita del C. botulinum.
Le tossine eventualmente presenti nell'aumento vengono inattivate al calore, pertanto il trattamento degli alimenti a temperatura di ebollizione per qualche minuto,
è efficace per inattivare le tossine eventualmente presenti.
PROFILASSI SPECIALE DELLE MALATTIE INFETTIVE
Malattie infettive trasmesse da animali (zoonosi)
MALARIA
La malattia è caratterizzata da danno ai globuli rossi, con eritrocitosi massiva. L’agente eziologico è un che, una volta introdotto nell’uomo, riconosce come parassita intracellulare –cellule bersaglio gli epatociti e poi i globuli rossi, in cui avviene la lisi (perdita di globuli rossi eritrocitosi massiva) che si associa a febbre molto alta, con andamento altalenante (caratteristica di diverse forme di malaria).
Sintomi: ipotensione ortostatica (brusco calo della pressione quando ci si alza velocemente in piedi), febbre alta con caratteristico andamento altalenante. La malaria ha un andamento acuto che termina con la morte per ostruzione capillare e ischemia generalizzata.
Vettore: –femmina Zanzara Anopheles vettore obbligato, coinvolto nella trasmissione del parassita (agente
La malaria è una malattia infettiva causata da protozoi, parassiti intracellulari, appartenenti al genere Plasmodium. All'interno di questo genere, ci sono circa 156 specie, di cui 4 sono responsabili della malattia nell'uomo:
- Plasmodium falciparum: responsabile della malaria perniciosa o terzana maligna, che può essere mortale
- Plasmodium vivax e Plasmodium ovale: responsabili della terzana benigna
- Plasmodium malariae: responsabile della quartana, che ha un decorso lieve ma protratto nel tempo, con possibili ricadute anche dopo decenni di completo benessere
La malaria viene trasmessa attraverso la puntura di zanzare infette. Può avere una prognosi nefasta, portando alla morte, soprattutto nei paesi in via di sviluppo, dove la mortalità, soprattutto a livello infantile, è molto elevata.
replicazione e alla virulenza nei confronti dell'uomo.
Epidemiologia
Rappresenta oggi un problema di proporzioni enormi e ben lontano dall'essere risolto, soprattutto nei paesi in via di sviluppo. La malaria è la prima causa di morbosità e mortalità per malattie infettive nel mondo.
- 250 milioni di nuovi casi ogni anno (nel 2012)
- oltre 1 milione di decessi annui di cui il 75% nel continente africano
- coinvolge soprattutto i bambini
L'estensione geografica della malaria comprende quasi tutto il continente africano, parte dell'America Latina, il sud-est asiatico, l'India e paesi limitrofi, parte del Medio Oriente. Oltre ai casi nei paesi a elevata endemia, molti casi di malaria ogni anno colpiscono coloro che per turismo o per lavoro si recano nei suddetti paesi.
In Europa, la malaria endemica è stata eradicata (grazie alla lotta al vettore). Sporadicamente in alcune parti del Sud dell'Europa si sono verificati casi di trasmissione.
di malaria (Spagna, Grecia, Nuoro, … noviaggiatori). Nell’area mediterranea, la zanzara Anopheles è in grado di trasmettere il Plasmodium vivax, Plasmodium falciparum (che è il più aggressivo). Esiste quindi la possibilità di avere qualche caso sporadico di malaria benigna cioè una malaria che, sebbene non vada sottovalutata, difficilmente porta alla morte.
Catena epidemiologica
- Per il particolare ciclo biologico del parassita, serbatoio e sorgente di infezione sono rappresentati:
- Dall’uomo infetto
- Dalla zanzara parassitata
- Trasmissione: è indiretta, vede il coinvolgimento di un vettore, e precisamente la zanzara femmina della specie Anopheles che, tramite