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IGIENE E MALATTIE INFETTIVE

NOZIONI GENERALI

L'igiene è la scienza che si prefigge di conservare e promuovere la salute. Più precisamente l'igiene ha essenzialmente due obiettivi:

  1. impedire alle cause patogene di agire alterando lo stato di salute;
  2. potenziare l'azione di difesa dell'organismo contro queste cause patogene.

È una disciplina quindi che sta alla base della medicina se è vero, come è stato detto, che la malattia non è altro che il fallimento della prevenzione. Prenderemo quindi in considerazione l'igiene delle malattie infettive e non infettive (l'epidemiologia e la profilassi), l'igiene dell'ambiente (dell'aria, del suolo e dell'acqua), l'igiene alimentare, l'igiene dell'abitazione, l'igiene della persona e del vestiario, ed infine daremo alcune notizie sull'igiene in gravidanza. Bisogna, infine, precisare che il termine salute non significa soltanto assenza di malattia ma, secondo la definizione data dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, uno stato di completo benessere fisico, psichico e sociale dell'individuo nell'ambiente in cui vive.

ALCUNI CONCETTI DI MICROBIOLOGIA E IMMUNOLOGIA

MICROBIOLOGIA

La microbiologia è la scienza che studia i microrganismi, cioè i piccoli organismi viventi come i batteri, i virus, i miceti, i protozoi e i metazoi inferiori (macroparassiti), e che oggi trova applicazioni non solo nel campo medico ma anche in quello industriale (ad esempio nel campo dell'alimentazione) e biotecnologico (nel campo della bioingegneria).

Batteri

I batteri (o microbi) sono organismi unicellulari delle dimensioni del micron, e pertanto visibili solo con il microscopio ottico. Essi sono enormemente diffusi in natura; si trovano infatti nel suolo, nell’acqua, nell’aria, sulle mucose e sull’epidermide del nostro corpo. Una gran parte di essi però non è patogena ma utile, come i microrganismi delle fermentazioni.

Morfologia

La cellula batterica è costituita da una parete cellulare e da una membrana cellulare, da un citoplasma e da un nucleo non ben definito; talora può presentare una capsula con funzione perlopiù di protezione, e alcune ciglia o flagelli come organi di movimento.

Tali cellule possono avere una forma a bastoncino o variamente curvata (denominate rispettivamente bacilli, vibrioni e spirochete), oppure rotondeggiante (i cocchi), oppure assumere particolari formazioni coloniali (diplococchi, stafilococchi, streptococchi). Una cellula batterica può contenere diversi antigeni, cioè sostanze di natura proteica in grado di stimolare la produzione di anticorpi da parte dell’organismo ospite.

Metabolismo

Rispetto ai meccanismi di nutrizione distinguiamo batteri che trasformano la sostanza organica in sostanza inorganica, come ad esempio alcuni batteri ambientali; batteri che si nutrono invece di sostanza organica, come i microbi saprofiti, diffusi soprattutto nell’ambiente, che hanno la funzione di decomporre la sostanza organica; i microbi patogeni che vivono nell’ospite a spese dei suoi tessuti.

Quanto alla respirazione distinguiamo i microbi aerobi che possono vivere e moltiplicarsi solo in un ambiente ricco di ossigeno; i microbi anaerobi (ad esempio il bacillo del tetano) che vivono senza ossigeno, e gli aerobi facoltativi che vivono sia in ambiente con ossigeno sia in ambiente privo di ossigeno e che rappresentano la maggioranza dei microbi (ad esempio il vibrione del colera).

Riproduzione

La riproduzione dei microbi è nella maggior parte dei casi asessuata, cioè senza distinzione dei due sessi, ed avviene per divisio

Distinguíamo:

  1. un'immunitá attiva, poiché poggia su una produzione autonoma di anticorpi da parte dell'organismo: naturale se acquistata per contatto con il germe o con le sue tossine (quindi superata la malattia, oppure costituzionale), artificiale se ottenuta per mezzo di vaccini. Dura tutta la vita o per molto tempo;
  2. un'immunitá passiva quando invece vengono introdotti nell'organismo anticorpi contro una determina malattia. Anche in questo caso possiamo avere un'immunitá passiva naturale se trasmessa dalla madre al feto attraverso la placenta o il latte, di breve durata perché l'organismo elimina gli anticorpi nel tempo, oppure artificiale se vengono iniettati nell'organismo gli anticorpi contro una determine malatti (sieri antitetanici, antirosolia, antiepatite), di breve durata (20-30 giorni).

EPIDEMIOLOGIA DELLE MALATTIE INFETTIVE

L'epidemiologia é la scienza che studia le modalitá di trasmissione delle malattie infettive e non infettive, quindi si occupa della loro diffusione e profilassi nella popolazione.

Innanzitutto definiamo il concetto di infezione, che é il passaggio di germi dall'esterno all'interno di un organismo, mentre l'infestazione é il contatto tra organismo e metazoi inferiori (macroparassiti), quali protozoi, elminti, acari, pidocchi, cimici, mosche, topi.

Le malattie infettive sono quelle dovute a cause biologiche, cioé a germi (o microbi o parassiti) come batteri e virus. Per malattie parassitarie o parassitosi si intendono invece le malattie provocate da macroparassiti, ad esempio la malaria. In particolare le zoonosi sono delle infezioni che colpiscono sia l'uomo sia gli animali (ad esempio la rabbia, la leptospirosi).

posito si definisce pandemia la diffusione epidemica di una malattia infettiva ad uno o più continenti; tipiche sono le pandemie da influenza.

Profilassi delle malattie infettive

Profilassi significa prevenzione dell’insorgenza e della diffusione delle malattie infettive e non infettive.

La profilassi delle malattie infettive si articola in cinque momenti: diagnosi, denuncia, isolamento, disinfezione, immunoprofilassi.

La diagnosi è di pertinenza medica. L’accertamento diagnostico consiste in esami colturali di laboratorio, saggi immunologici (cioè la determinazione della presenza di anticorpi specifici nel paziente) e di sensibilità agli agenti terapeutici.

La denuncia è fatta solitamente dal medico all’autorità sanitaria locale (Ufficio Igiene dell’USL/ASL di appartenenza). Riguarda quasi tutte le malattie infettive, data l’elevata possibilità di contagio ad esempio del colera.

L’isolamento dei soggetti colpiti ha lo scopo di ridurre al minimo i pericoli di contagio. Può essere domiciliare su responsabilità dei familiari, del medico curante o, molto più spesso, ospedaliero nella divisione per infettivi per evitare sovrainfezioni e contagi di altri malati.

La disinfezione è l’insieme di strumenti necessari per distruggere i germi patogeni. La distruzione totale di germi patogeni e non patogeni (e relative eventuali spore) è detta invece sterilizzazione. Generalmente nella profilassi delle malattie infettive si applica la disinfezione, infatti la sterilizzazione è un metodo energico e dannoso per gli oggetti infetti, indispensabile però ad esempio per gli strumenti chirurgici al fine di evitare infezioni di microbi di qualsiasi specie. Naturalmente il disinfettante deve essere scelto in considerazione del microrganismo e delle caratteristiche del materiale da disinfettare.

La disinfezione utilizza mezzi naturali e artificiali.

batterici (ad esempio il vaccino antipolio); e i vaccini misti quando contengono specie diverse di germi (ad esempio il vaccino DPT = DifTetrite, Pertosse, Tetano).

L’immunità conferita dai vaccini non è immediata, perché l’organismo deve reagire alla stimolazione antigenica producendo gli anticorpi specifici, e la durata è variabile, ma si può conservare con i richiami che mantengono il tasso anticorpale ad un livello ottimale.

Da ricordare che non sempre i vaccini sono innocui, infatti ci possono essere delle controindicazioni alle vaccinazioni come ad esempio le malattie infettive e croniche gravi oppure i primi mesi di gravidanza, gli stati allergici, perché il vaccino rappresenta pur sempre una microinfezione per l’organismo.

Le vie di introduzione sono:

  • via intramuscolare (ad esempio tetano);
  • via sottocutanea (ad esempio molti vaccini antiallergici);
  • via intradermica, cioè inoculazione nello spessore della pelle;
  • via percutanea (deposizione del vaccino sulla pelle scarificata);
  • via orale (ad esempio vaccino antipolio);
  • via intranasale.

In base alle indicazioni emesse dal Ministero della Sanità, il calendario delle vaccinazioni è così articolato:

  • 3 mesi: prima antipolio + antiepatite B + DPT (o DT);
  • 5 mesi: seconda antipolio + antiepatite B + DPT (o DT);
  • 10 mesi: terza antipolio + antiepatite B + DPT (o DT);
  • 15 mesi: antimorbillo (consigliata);
  • 3 anni: quarta antipolio;
  • 6 anni: richiamo DT;
  • 10 anni: antirosolia;
  • 15 anni: richiamo DT.

Alcune vaccinazioni sono obbligatorie (ad esempio antitetano), altre obbligatorie per certe categorie professionali (ad esempio l’antiepatite B per il personale sanitario), altre ancora consigliate (ad esempio contro il

Dettagli
A.A. 2013-2014
20 pagine
SSD Scienze mediche MED/42 Igiene generale e applicata

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Anna di Lucerna di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Igiene generale e applicata e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Catanzaro - Magna Grecia o del prof Quirino Angela.