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TASSO DI MORTALITA’

n ° morti∈un anno K

popolazione totale a metà anno Guarigione

TASSO DI NATALITA’ Cronicizzazione

n ° nati vivi∈un anno K

popolazione totale a metà anno •

TASSO DI MORTALITA’ INFANTILE L’infezione implica la replicazione dell’agente nell’ospite.

n° annuale dibambini morti dietà<1anno K • La malattia è espressione dell’infezione.

n ° nati∈quell ' anno • All’infezione non necessariamente segue la malattia.

TASSO DI LETALITA’ Caratteristiche:

n° morti dopo diagnosi malattia 1.

K Patogenicità: capacità di causare danno all’ospite (malattia)

n° casi diagnosticati diquella malattia 2. Invasività:

a. M. invasivi: capaci di invadere tutto l’organismo

TASSO DI SOPRAVVIVENZA

n° pazienti vivi dopo() annidiagnosi malattia b. M. non invasivi: esplicano la loro azione in alcuni organi o apparati

K 3.

n° casi diagnosticati diquella malattia Tossigenicità: capacità di produrre tossine (eso/endotossine)

4. Virulenza: grado di patogenicità, si valuta in rapporto alla gravità del decorso clinico (come casi gravi o fatali)

MODALITA’ DI COMPARSA 5.

• Infettività: capacità del patogeno di penetrare, attecchire e moltiplicarsi nell’ospite

Malattia epidemica: n° di casi nettamente superiori rispetto a quanto ci si sarebbe atteso in quel periodo di tempo. 6. Contagiosità: capacità di diffondersi da ospite a ospite (m. infettive contagiose – m. infettive non contagiose)

• Malattia pandemica: epidemia geograficamente molto estesa (mondiale). LE RESISTENZE

• 1.

Malattia endemica: costantemente presente nel tempo con una prevalenza bassa o alta. Difese aspecifiche (meccanismo generale di difesa): barriere fisiche e chimiche, immunità innata.

a.

• Barriera fisica (cute e mucose) + azione meccanica urinaria, muco, acidi grassi cutanei, lisozima

Malattia sporadica: casi che si presentano irregolarmente ed imprevedibilmente nel tempo, generalmente con (lacrime, saliva acidi gastrici, azione antagonista flora microbiotica)

bassa frequenza. b. Fagocitosi (macrofagi e leucociti polimorfonucleati)

2.

STORIA MALATTIE INFETTIVE Immunità specifica o acquisita (umorale o cellulo-mediata):

a. Naturale:

Contagio

Agente • Attiva: anticorpi o linfociti sensibilizzati, prodotti dopo un’infezione.

Ospite • Passiva: passaggio di anticorpi al feto attraverso la placenta o colostro.

Infezione b. Artificiale:

• MODALITA’ DI TRASMISSIONE

Attiva: ottenuta dopo la vaccinazione 1. Orizzontale:

• Passiva: ottenuta per trasferimento di anticorpi immuni. a. Trasmissione diretta: aria, trans-mucosa (orale, genitale, parenterale sessuale, congiuntivale), trans-

CATENA INFETTIVA cutanea (malattie dermatologiche), altre (pediculosi).

I microrganismi per permanere e perpetuarsi in una popolazione devono avere un habitat naturale in cui riprodursi e b. Trasmissione indiretta:

l’opportunità di diffondere ad altri ospiti suscettibili. i. Veicolo: substrati inerti (acqua, aria, alimenti, oggetti d’uso comune, etc.)

ii.

Serbatoi Sorgenti Vettori: organismi animati che, con movimento proprio, attuano il trasporto dei microrganismi.

 Attivi: nei quali si compie solo una fase di moltiplicazione o intero ciclo vitale dei

patogeni.

Vie di eliminazione Vie di eliminazione  Passivi: fungono solo da trasportatori.

2. Verticale:

a.

Vie di penetrazione Prenatale (transplacentare)

b. Perinatale (durante il parto)

1. c.

Serbatoio Postnatale (allattamento)

2. Vie di penetrazione:

Sorgente o fonte di infezione: rappresenta l’origine da cui un microrganismo passa ad un ospite; consente la Rappresentano le vie attraverso le quali il microrganismo può penetrare nell’organismo ospite:

trasmissione del microrganismo all’ospite. •

a. Cute: ferite e lesioni, punture di insetti, morsicature di animali, infezioni parenterali

Soggetto malato •

b. Mucose: apparato digerente, apparato respiratorio,

Soggetto portatore (infezione asintomatica) • Placenta:

Portatore Fattori che favoriscono le infezioni:

Portatore Portatore

I -

precoce convalescente cronico Individuali:

N o Biologici: denutrizione, malnutrizione, immunodeficienza acquisita o congenita

F Malattia o Comportamentali: scarsa igiene personale, promiscuità sessuale, etc.

E - Ambientali: basso livello socio-economico, affollamento, scarsità di acqua, inquinamento fecale.

Z PREVENZIONE DELLE MALATTIE

o

I Obiettivo: impedire l’insorgenza e la progressione della malattia nel singolo e nella comunità

o

O Interventi:

N Prevenzione Primaria: impedire l’insorgenza di nuovi casi di malattia nelle persone sane (riduzione

dell’incidenza)

Portatore sano (infezione asintomatica)

E  Prevenzione Secondaria: individuazione e guarigione della malattia prima della sua manifestazione

clinica (riduzione della mortalità)

 Prevenzione Terziaria: impedire l’invalidità in persone già malate di malattie croniche e promuovere il

3. Via di eliminazione: rappresenta la via attraverso la quale un organismo infetto elimina i microrganismi. recupero di portatori di handicap (riabilitazione)

PREVENZIONE PRIMARIA DELLE INFEZIONI

a. Via intestinale: malattie a trasmissione feco-orale Scopo: evitare il contagio o, quando ciò non è possibile, evitare l’infezione.

Strategie:

b. Via respiratoria: malattie a trasmissione aerea • Scoprire e rendere inattive le sorgenti di infezione:

c. Via genito-urinaria: malattie a trasmissione sessuale 

d. Denuncia delle malattie infettive dà anche l’avvio all’inchiesta epidemiologica per la ricostruzione

Via transcutanea: malattie a trasmissione parenterale della catena di trasmissione

 

Isolamento: separazione del soggetto da tutte le altre persone, ad eccezione del personale sanitario Descrizione dell’articolo, se non visibile

o Processo:

Respiratorio: per prevenire la trasmissione aerea a breve distanza, sono richiesti una stanza - Fisici:

separata e l’uso di mascherine per tutti i contatti

o o

Stretto: si applica in casi di agenti altamente infettivi o molto virulenti trasmessi per via aerea o per Calore secco:

contatto diretto; è richiesta stanza separata con sistema di ventilazione a pressione negativa, possibilmente  Fiamma diretta come una semplice fiamma o per incenerimento

con anticamera (zona filtro) e porte a tenuta; uso di barriere e indumenti protettivi per tutte le persone che

entrano nella stanza.  Stufe a secco: contatto dell’oggetto con aria calda, solo per materiale resistente (vetreria, strumenti

o Da contatto: per infezioni meno virulente, trasmesse per contatto diretto; è indicata stanza separata; in metallo), cicli a 160°-180°C x 2h

uso di mascherine per le persone che vengono in contatto con il paziente; indicati guanti nel caso di o Calore umido

manipolazione o contatto con materiale contaminato

 

Contumacia: obbligo di permanere in un luogo per un periodo prescritto fino a quando il soggetto Autoclave: vapore saturo sotto pressione. 121°C/1atm per 15’ l’aumento della T oltre 100°C è

infetto non elimina più il microrganismo all’esterno ottenuto con aumento della pressione interne. Molto diffusa, poco costosa, non tossica. Uso: terreni di

• coltura, materiale da laboratorio.

Interrompere le catene di infezione: o Radiazioni:

 Disinfezione: distruzione dei microrganismi agenti di malattie infettive, può essere mirata a particolari • Ultraviolette:

patogeni.

 

Sterilizzazione: distruzione di ogni forma vivente, comprese le spore Non ionizzanti

 

Disinfestazione: eliminazione dei vettori Azione batteriostatica per mantenimento della sterilità

• 

Aumentare le resistenze dell’ospite alle infezioni Non molto penetranti

STERILIZZAZIONE:  Uso: aria in ambienti confinati

- Disinfezione: • Ionizzanti:

o Riduzione della carica microbica (riduzione del rischio per gli operatori) 

o Ottima capacità di penetrazione

Rimozione di residui organici presenti 

- Utilizzati prevalentemente in ambito industriale

Detersione: eliminazione dei residui di sporco e sostanze organiche

o  Utilizzati per plastica, gomma (non autoclavabili)

A mano o

o Filtrazione

Con ultrasuoni (permette anche disinfezione)

o 

Con termo disinfettore (riunisce disinfezione, detersione e lavaggio) Liquidi e gas vengono fatti passare attraverso membrane filtranti che trattengono i microrganismi;

dischetti di nitrocellulosa con pori di 0,45-0,22 (p)m

- Risciacquo: lavaggio sotto acqua corrente o sterile per allontanare il disinfettante e materiale biologico. - Chimici:

- Asciugatura: con teli, salviette monouso, aria compressa. o Formaldeide: per superfici, oggetti o locali (gas irritante, tossico, cancerogeno, poco penetrante)

- Confezionamento: o Ozono: adatto per il materiale chirurgico, fortemente ossidante, altera molti materiali

o Manutenzione degli strumenti o Ossido di etilene: per materiali termolabili (PVC, polietilene, alcune gomme)

o Controllo della presenza di contaminanti o impurità Controllo:

o 1.

Imbusta mento: su ogni confezione vanno riportati: Indicatori chimici: nastri adesivi o cartine

2.

 Indicatori biologici: strisce di carta da filtro impregnate di spore molto resistenti, controlli diretti sul prodotto (per

Data di sterilizzazione e scadenza materiale iniettabile)

 Codice operatore che ha eseguito la sterilizzazione LIVELLI DI RISCHIO

Gli oggetti e attrezzature impiegate in ambito ospedaliero e che vengono a contatto con pazienti e personale, possono costituire

 Numero progressivo del ciclo un veicolo di trasmissione di malattia infettiva.

Il rischio di infezione è proporzionale all’uso che si fa di questi oggetti e attrezzature

 Numero della macchina sterilizzatrice Tre livelli di rischio:

1. Articoli critici:

a. Oggetti il cui uso, se contaminati, comporta un elevato rischio di trasmissione. Composti ad azione cumulativa (cumarinici): agiscono per l’azione anticoagulante, che causa anemia

b. da emorragie intestinali.

Si tratta di oggetti o strumenti che vengono introdotti in zone del corpo umano normalmente sterili Interruzione delle catene di trasmissione

oppure a contatto con cute e mucose non integre. 

c. Bonifica ambiente: potabilizzazione delle acque, raccolta e trattamento dei liquidi urbani, bonifica dell’ambiente

Comprendono: strumentario chirurgico, aghi, siringhe, cateteri (venosi, arteriosi, urinari), artroscopi, urbano, etc.

liquidi parenterali, etc. 

d. Modifica dei comportamenti a rischio: pulizia personale, evitare rapporti sessuali a rischio, etc.

Requisito richiesto: sterilità. Aumentare le resistenze dell’ospite alle

Dettagli
Publisher
A.A. 2015-2016
11 pagine
SSD Scienze mediche MED/44 Medicina del lavoro

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Acelis di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Scienze della prevenzione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Romano Luisa.