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Sono i più efficaci e i più utilizzati. Il più importante di questi è il calore, in particolare il calore umido, molto più
efficace del calore secco perché i microrganismi sono più sensibili alle alte temperature per la maggiore
conducibilità termica e capacità di penetrazione dell’acqua rispetto all’aria. Il calore agisce denaturando le
proteine enzimatiche delle varie specie microbiche.
Il calore umido può essere impiegato con diverse modalità:
Ebollizione per 15-20 minuti: più per uso domestico e d’emergenza perché non garantisce la
- sterilizzazione da tutte le spore e virus;
Tindalizzazione: applicazione del vapore per 30 minuti 1 volta al giorno per 3-4 giorni. Utilizzato per
- materiali che non sopportano temperature oltre i 100°;
Autoclave: utilizza vapore saturo sotto pressione ed è la metodica usata in ambito medico-
- chirurgico ed è la più efficace. È adatta a tutti i materiali termoresistenti (vetro, metallo, tessuti,
gomma resistente al calore) ma non è adatta agli strumenti endoscopici. In genere si usa il vapore a 1
atm a 121°C per 30 min oppure 1,5 atm a 128°C per 20 min oppure 2 atm a 134°C per 10 minuti. È una
metodica poco costosa, rapidamente microbicida e sporicida. Importante è la manutenzione
dell’autoclave. Ci sono kit che servono per testare l’efficacia dell’autoclave che devono essere impiegati
con una frequenza che dipende dalla frequenza di utilizzo dell’autoclave. Il limite è che non può essere
impiegato per alcuni materiali.
Il calore secco invece viene impiegato come:
Incenerimento: utile per materiale a perdere come i rifiuti;
- Aria calda: ha scarso potere di penetrazione e quindi poco utilizzata;
- Raggi infrarossi.
-
Altri mezzi fisici utilizzabili per la sterilizzazione sono:
Radiazioni UV prodotte da lampade a vapori di mercurio;
- Radiazioni ionizzanti: come i raggi gamma per fili di sutura, aghi, siringhe, cateteri, cannule,
- dializzatori, cerotti, protesi arteriali.
Microonde (non autorizzate come metodo di sterilizzazione).
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Paratore Mattia
Mezzi chimici per la sterilizzazione
Tra i mezzi chimici abbiamo:
Ossido di etilene: può avere gravi conseguenze se il materiale sterilizzato viene utilizzato subito dopo;
- Prima bisogna attendere l’allontanamento del gas, o lasciandolo per giorni a contatto con l’aria, o
mettendoli in apposite camere;
Glutaraldeide;
- Gas plasma;
- Ozono;
-
I mezzi chimici si usano per quei materiali che non possono essere messi in stufe o autoclavi, come: strumenti
per endoscopia, valvole protesiche, tubi endotracheali,pacemaker, cateteri, respiratori.
Disinfezione e antisepsi
È un processo che ha lo scopo di eliminare da oggetti e superfici, e più in generale nell’ambiente, i
microrganismi patogeni, escluse le spore. L’antisepsi invece mira all’eliminazione dei microrganismi sulla
pelle, mucose e tessuti viventi.
Le sostanze antimicrobiche utilizzate sono dette biocidi, chiamati comunemente disinfettanti, mentre quelli per
l’antisepsi sono detti antisettici. Agenti fisici come il calore possono essere impiegati per la disinfezione ma a
temperature e tempi ridotti rispetto alla sterilizzazione, come ad es l’ebollizione che elimina le forme vegetative
ma non le spore.
La scelta del disinfettante deve essere fatta in base alla resistenza dei microrganismi, al tipo di substrato da
disinfettare, alla carica organica presente sull’oggetto. Distinguiamo 3 livelli di disinfezione:
Di basso livello: uccide la maggior parte dei batteri, alcuni virus e alcuni miceti ma non è efficace contro
- i microrganismi più resistenti come il bacillo tubercolare;
Di medio livello: è in grado di eliminare anche i micobatteri, la maggior parte dei virus e alcuni funghi;
- Di alto livello: è in grado di eliminare tutti i microrganismi ad eccezione delle spore.
-
La disinfezione è una pratica mirata, poiché non vi è un disinfettante universale per tutti i microrganismi, ma la
scelta dipende dal tipo di microrganismo, tossicità e costo. Essa può essere:
- Terminale: dell’ambiente in cui ha soggiornato il malato, al termine della malattia
- Continua: eseguita continuamente su tutto ciò che è venuto a contatto col malato
- Periodica: nelle scuole
- Occasionale: estemporanea, in caso di contatto di qualcosa con un malato [ICA: infezioni correlate
all’assistenza, ospedaliere.]
I requisiti che deve avere un disinfettante sono:
Facile applicabilità;
- Basso costo;
- Non deve essere tossico per l’uomo e gli animali domestici;
- Elevata efficacia e ampio spettro d’azione;
- Non alterare i substrati da disinfettare;
- Azione rapida e prolungata.
-
Un disinfettante può agire con diversi meccanismi:
Denaturazione delle proteine: acidi, alcali, alcoli, fenoli;
- Ossidazione degli enzimi: alogenati (cloro e iodio soprattutto), ossidanti;
- Inibizione di enzimi: Sali di metalli pesanti;
- Alterazioni della parete e della membrana: fenoli, detergenti, clorexidina (utilizzata per l’antisepsi di
- cute delle mani in chirurgia e per la disinfezioni di superfici e strumenti endoscopici);
La disinfezione può essere eseguita con:
Agenti Naturali: luce, temperatura, essiccamento, diluizione, concorrenza vitale
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Paratore Mattia
Agenti fisici: calore umido e secco
- Agenti chimici: acidi, alcali, Sali di metallo pesanti, aldeidi, gruppo del fenolo, composti tensioattivi
- (composti di ammonio quaternario con capacità detergente schiumogena nei detersivi), clorexidina (per
le ferite).
Il cloro, sotto varie forme chimiche, ha un largo uso sia per l’elevato potere disinfettante sia per il basso costo.
Ha azione microbicida anche a basse concentrazioni (0,3mg/l). il cloro gassoso, in particolare il biossido di cloro,
è molto utilizzato per potabilizzare l’acqua. Ha azione rapida e prolungata, non altera sapore e odore dell’acqua,
ha basso costo. Gli ipocloriti di sodio e potassio a basse concentrazioni (1%) si trovano nella comune candeggina.
Anche l’amuchina è a base di cloro.
Lo iodio (tintura di iodio o alcol iodato) è usato come antisettico per la disinfezione della cute, o meglio oggi
sono più utilizzate le molecole iodofore perché non macchiano, sono inodori, hanno azione prolungata.
Degli alcoli il più utilizzato è l’alcol etilico al 70%. È utilizzato per disinfettare oggetti e non la cute perché ha
azione irritante e disidratante.
Il perossido d’idrogeno liquido ha debole azione su batteri e virus. È utilizzato per la detersione delle ferite
sporche o sospette tetanigene.
Igiene delle mani
Il lavaggio delle mani è in genere considerata la più importante tra le procedure per prevenire la diffusione
dell’infezione. La popolazione microbica presente sulla cute delle mani può essere:
Residente microrganismi superficiali e profondi;
- Transitoria microrganismi patogeni e non.
-
A seconda della tecnica usata, si distingue:
Lavaggio sociale: con acqua e sapone liquido (nella quotidianità);
- Lavaggio antisettico: con sostanze detergenti – disinfettanti;
- Lavaggio chirurgico: con sostanze disinfettanti.
-
L’uso dei guanti NON sostituisce il lavaggio delle mani. I guanti contaminati usati dall’operatore possono divenire
un importante e spesso trascurato veicolo di diffusione dei microrganismi nell’ambiente.
Lavaggio Sociale
Scopo: allontanare fisicamente lo sporco e gran parte della flora transitoria della cute.
- Modalità operative: inizio e fine turno, prima e dopo la distribuzione degli alimenti, prima e dopo l’uso
- di servizi igienici, dopo il contatto col paziente, prima e dopo l’uso dei guanti, prima e dopo la
somministrazione di terapie.
Procedura: Bagnare ed insaponare le mani con sapone liquido; strofinare accuratamente gli spazi
- ungueali e interdigitali, per 30 secondi; risciacquare abbondantemente con acqua corrente; asciugare
bene con carta, asciugamano monodipendente o salviette monouso; usare l’ultima salvietta per chiudere
eventualmente il rubinetto.
Lavaggio Antisettico delle mani
Scopo: prevenire le ICA (infezioni correlate ad assistenza) e distruggere tutta la flora occasionale,
- nonchè ridurre la carica microbica della flora residente.
Modalità operative: prima e dopo procedure invasive, in caso di tecniche che richiedono l’uso di guanti
- sterili; prima di assistere immunodepressi, dopo contatto con pazienti contagiosi, dopo esecuzione di
medicazioni infette o manipolazione di secreti, escreti, sangue o altro materiale biologico; dopo contatto
accidentale con materiale biologico.
Procedura: richiede detergente asettico (iodio o clorexidina)e salviette monouso. Applicare
- uniformemente 5 mldi soluzione antisettica con detergente; bagnare le mani e i polsi con acqua 27
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corrente; frizionare unghie,dita, palmi e dorsi delle mani, polsi e parte di avambracci per almeno 1-
2minuti; asciugare con salviette monouso (tamponando); se non c’èrubinetto a gomito o pedale,
chiudere con una salvietta il rubinetto.
Lavaggio Chirurgico delle Mani
Scopo: prevenire le ICA, rimuovere lo sporco e la flora transitoria da unghie, mani, avambracci; ridurre
- al minimo la flora residente; inibire la rapida crescita dei microrganismi.
Procedura: richiede detergente antisettico (iodio pavidone o clorexidina) e spazzole monouso sterili.
- Regolare la temperatura dell’acqua ad una temperatura confortevole; bagnare uniformemente le mani e
gli avambracci fino a due dita sopra la piega dei gomiti, tenendo le mani più alte rispetto ai gomiti.
Prendere lo spazzolino sterile, bagnarlo ed applicarvi l’antisettico. Distribuire uniformemente 5 ml di
soluzione antisettica, premendo la leva del dispenser col gomito. Strofinare accuratamente,
attenzionando gli spazi ungueali e interdigitali per 3 minuti, procedendo in un unico senso dalle mani ai
gomiti. Risciacquare le mani, poi avambracci, tenendo le mani sopra il livello dei gomiti (evitare che
l’acqua coli dagli avambracci alle mani). Asciugare con panno sterile, prima ogni dito, poi la restante
parte della mano, infine gli avambracci sino alla piega del gomito, con movimento circolare.
Disinfestazione
Procedura che ha lo scopo di eliminare i macrorganismi vettori di patogeni o in qualche modo nocivi o
semplicemente molesti. Si attua coi disinfestanti, scelti in base a:
Tipo di vettore da eliminare e suo ciclo biologico;
- Tossicità per uomo ed ambiente;
- Costo, periodicità d’impiego;
- Azione residua;
- Disponibilità di persone specializzate.
-
Le modalità di penetrazione dei disinfestanti nei vettori