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PREVENZIONE
Insieme di interventi di varia natura atti ad impedire l'esposizione del soggetto e/o della comunità ad agenti o cause di malattia. La prevenzione è un qualcosa di multi e interdisciplinare (es. si deve conoscere un microorganismo per combatterlo).
La medicina preventiva agisce nel periodo che precede la malattia (promozione, prevenzione primaria, prevenzione secondaria dopo l'esposizione, prevenzione terziaria o medicina riabilitativa), dopo interviene la medicina clinica.
Livelli Prevenzione
Primaria
Primo Livello: è finalizzato a potenziare i poteri di difesa e/o di resistenza dell'organismo nei confronti dei potenziali agenti nocivi. Concorrono al conseguimento di questo obiettivo la Protezione Immunitaria e l'Educazione Sanitaria.
Secondo Livello: ha come fine quello di Prevenire il Rischio connesso ai diversi fattori di danno per l'organismo umano o, quantomeno, contenerne l'entità entro limiti accettabili. Allontanamento e/o
correzione dei fattori causali e/o di rischio delle malattie.VALUTAZIONE DEI TEST (clinici, strumentali o di laboratorio)
Soprattutto nella prevenzione secondaria, uno degli interventi principali è la diagnosi precoce.
Un test ideale dovrebbe essere affidabile e valido. Per affidabilità si intende la capacità di un test di offrire sempre lo stesso risultato nel corso di misurazioni ripetute. Questa è una caratteristica intrinseca al test ed è dipendente dalla bontà dello strumento e/o dell'operatore. La validità è la capacità di un test di distinguere in una popolazione sani e malati. Nel test ideale tutti i sani risultano negativi e tutti i malati positivi.
Misure di validità del test:
- Sensibilità: la percentuale di soggetti malati che il test classifica come positivi. TP/(TP+FN)
- Specificità: la percentuale di soggetti sani che il test identifica come negativi. TN/(TN+FP)
Il valore-soglia
può essere scelto in uno dei punti compresi fra S1 e S2: S = presenza di falsi positivi e falsi negativi S1 = massimo di sensibilità (falsi positivi) S2 = massimo di specificità (nessun sano risulta positivo, ma perdita di sensibilità) (falsi negativi)- Valore predittivo: probabilità della malattia dato il risultato del test
- Valore predittivo di un test positivo (VPP): la probabilità di essere malati dei soggetti risultati positivi al test. MALATI + / TUTTI I +
- Valore predittivo di un test negativo (VPN): la probabilità di essere sani dei soggetti risultati negativi al test. SANI NEGATIVI / TUTTI I NEGATIVI
EPIDEMOLOGIA DELLE MALATTIE INFETTIVE
Per mettere in attointerventi di prevenzione è fondamentale conoscere la storia naturale della malattia. Sono determinate da un specifico agente microbico necessario, ma non sufficiente, unico e specifico. Alla penetrazione di un microrganismo segue la malattia solo in presenza di determinate condizioni favorenti (concause). Fenomeni sanitari più rilevanti nei secoli: XVIII SECOLO: Peste, Vaiolo (l'unico eradicato, uomo unico serbatoio), Colera (trasmissione fecale-orale), Malaria, Tubercolosi. XXI SECOLO: Malattie cardio- e cerebrovascolari, Tumori maligni, Incidenti stradali, AIDS, Malattie metaboliche. La poliomielite è in via di eradicazione, stanno riemergendo infezioni da opportunisti e infezioni ospedaliere, ci sono focolai di tubercolosi e nuove emergenti (AIDS). La comparsa di patogeni emergenti e il salto di specie è favorito dai cambiamenti ambientali, ma anche dai cambiamenti di abitudini e stili di vita. Gli AGENTI EZIOLOGICI nelle patologie infettive sono vivi, unici.specifici, necessari e spesso non sufficienti; nelle patologie non infettive sono ambientali, abitudini, fattori endogeni, multipli, aspecifici, né necessari né sufficienti.
RAPPORTI TRA MICRORGANISMI E OSPITE PARASSITI: microrganismi viventi a carico dell'ospite
COMMENSALI: utili per l'uomo
SIMBIONTI: indifferenti
PATOGENI: dannosi; obbligati o opportunisti (se l'ospite è in qualche modo predisposto)
SAPROFITI: microrganismi viventi a spese di materiale inanimato (batteri ambientali)
Infezione: Interazione di un agente biologico (microrganismo) e un ospite recettivo (uomo, animale). Implica la replicazione dell'agente.
Malattia infettiva: espressione clinica dell'infezione. Il decorso inapparente o clinicamente evidente di un'infezione dipende da fattori, non sempre facilmente valutabili, legati:
- al microrganismo: carica infettante, patogenicità, virulenza
- all'ospite: costituzione, alimentazione, malattie concomitanti, terapie pregresse
moltiplichi o lofaccia poco (colonizzazione, no alterazione funzioni ospite), puòcomunque provocare contagio, es. importanza del lavaggio delle mani.
Malattia da infezione: processo patologico causato dall’infezione.
Riduzione carico microbico: pH gastrico, integrità cute, mucose, epitelio contrattile…
Postulati di Koch- Il microrganismo deve essere presente in ogni caso di una data malattia- Il microrganismo deve poter essere isolato dall'ospite malato e fatto crescere in coltura pura- La malattia specifica deve poter essere riprodotta ogni qualvolta una coltura pura delmicrorganismo venga inoculata in un ospite suscettibile ma sano- Il microrganismo deve poter essere isolato nuovamente dall'ospite infettato sperimentalmente
Fattori intrinseci al microrganismoNon dipendono dall’interazione con un ospite (possono essere fondamentali per comprenderel’epidemiologia e le modalità di trasmissione di un agente; diversa diffusione in aree geograf.
Patogenicità: capacità di un microrganismo di resistere alle difese dell’ospite e di replicarsi in esso. È influenzata da fattori come morfologia, dimensione, antigene, resistenza agli antibiotici e esigenze termiche.
Patogenicità delle singole specie microbiche: relativa all’organismo infettato. Ad esempio, Vibrio cholerae è patogeno solo per l’uomo perché ha una tossina che agisce sul sistema adenilciclasico delle cellule intestinali umane che hanno il recettore specifico per la suddetta tossina. Clostridium tetani non è patogeno per gli uccelli e per altre specie animali perché la tossina è termolabile e la temperatura corporea degli uccelli inattiva la tossina stessa. La patogenicità è influenzata da fattori ambientali e propri dell’ospite, dalla dose, dalla via d’entrata e dalla sorgente di infezione.
Commensali: stabiliscono con l’organismo superiore un rapporto di reciproco vantaggio, come la flora intestinale e i commensali della cute.
Simbionti: vivono e si
moltiplicano senza apparente beneficio per l'organismo superiore.
Parassiti: Stabiliscono un rapporto a proprio vantaggio, con danno all'organismo superiore, questi costituiscono le specie patogene poiché il danno si identifica con la malattia infettiva.
Infettività: capacità di un microrganismo di resistere alle difese dell'ospite e di replicarsi in esso.
Virulenza: variabile relativa ai singoli ceppi appartenenti a specie patogene.
Tossinogenesi: costituisce la variabile fondamentale per quelle specie il cui potere patogeno va interamente riferito alle tossine. La capacità di produrre tossine, codificata su base genetica, varia da ceppo a ceppo. La capacità di produrre tossine può venire persa se l'informazione è contenuta su strutture plasmidiche o veicolate da batteriofagi come in Corynebacterium difteriae.
Invasività: indica l'intrinseca attitudine del microrganismo a superare i meccanismi di difesa.
superficiali rappresentati dalla cosiddetta "barriera anatomofunzionale" per es. Pseudomonas aeruginosa provocamalattie anche gravi se introdotti in profondità, mentre non sono in grado di superare le barriere cutanee ele mucose indenni. <24Adesione>: è la prima tappa dell'invasione dei microrganismi ai tessuti dell'ospite, ed è possibile tramiterecettori particolari a cui si attaccano le adesine (es. emoagglutinine e neuraminidasi che variano). Unsingolo recettore può riconoscere più tipi di adesine e una adesina può riconoscere più tipi di recettori.