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LEGIONELLA
Patogeno emergente di tipo ambientale. Caratteristiche del batterio, ecologia e diffusione nell'ambientale artificiale. Epidemiologia della Legionellosi in Italia e in Europa. Controllo e prevenzione.
L'ambiente della legionella è l'acqua (malattia idrodiffusa: l'acqua può veicolare protozoi come le amebe, virus come rotavirus ed enterovirus, batteri sia di origine fecale che ambientale come salmonella, legionella, leptospire). Le acque di rete possono giungere contaminate all'utenza, nonostante siano già potabilizzate), perché soggette a contaminazione nella rete di distribuzione (problemi meccanici, caratteristiche dell'acqua grezza, elusione del trattamento). Ricorda che la disinfezione per potabilizzare è tarata su i batteri a trasmissione fecale-orale, non ambientale. NB: l'acqua potabile non è sterile.
I patogeni opportunisti presenti nelle acque e ambienti umidi, possono rappresentare fino al
30% dellapopolazione batterica di tali ambienti:- Capacità di sopravvivere fuori dall'ospite.
- Proliferano in acqua e ambienti umidi, anche in presenza di un basso livello di nutrienti.
- Crescita in biofilm.
- Resistenti alle comuni procedure di disinfezione, incluse alte temperature e biocidi chimici.
- Resistenti a largo spettro di antibiotici (causato dalla dispersione degli antibiotici nell'ambiente).
- Inalazione di acqua contaminata patologie gastrointestinali
- Inalazione di aerosol contaminato patologie delle vie respiratorie
- Contatto con acqua e/o superfici circostanti infezione di cute e mucose
Sono soggiornato in alberghi della riviera romagnola.
Prevenzione unica arma contro la Legionella: nel 2000 emanate le Linee Guida (non obbligatorie). Stabiliscono i criteri per: campionamento, ricerca del microrganismo, trattamento e bonifica. Gli ospedali sono obbligati ad attuare alcune procedure di prevenzione e controllo, il responsabile alberghiero può non attuarle, ma se si realizza un decesso si va nel penale (es. Legionella a Cesenatico nel 2012).
CHI è LEGIONELLA?
- Famiglia: Legionellaceae. Genere: Legionella
- 61 specie e 70 sierogruppi (molti patogeni opportunisti): L. pneumophila di sierogruppo 1 e 6 maggiormente implicata nella patologia umana (85% dei casi), seguita da L. micdadei (10% circa) 49
- Forma: cocco-bacillare
- Gram negativi, aerobi, asporigeni, mobili (uno o più flagelli), dotati di fimbrie
- Dimensioni: 0,3 - 0,9 μm di larghezza; 1,5 - 5 μm di lunghezza (in coltura frequenti forme filamentose, lunghe fino a 20 μm)
- Parete: presenza di acidi
grassi a catena ramificata di solito non presenti nei batteri Gram-negativi
Autofluorescenza (alcune specie)
Chemoorganotrofi: non fermentano né ossidano gli zuccheri, utilizzano AA come fonte di carbonio e di energia, crescita stimolata da ioni ferro.
La tecnica di isolamento utilizzata adesso è quella messa a punto dalla Prof.ssa.
Habitat amb. acquatico: naturale (laghi, fiumi, fanghi), artificiale (impianti idraulici, umidificatori).
Simbiosi: batteri, alghe azzurre
Parassitismo intracellulare: vediamo che un'ameba cattura il batterio per nutrirsi, ma la legionella non muore, anzi lo usa come serbatoio. Stessa cosa fa a livello dei polmoni con macrofagi e monociti.
Veicolo di infezione: aerosol (diametro di 0.5 micron che permette di arrivare agli alveoli polmonari) prodotto da acqua contaminata. La concentrazione di Legionella nell'ambiente naturale di solito è molto bassa. La trasmissione interumana non è stata dimostrata. Non si contrae
bevendo acqua contaminataLa scoperta del ruolo dei protozoi come serbatoio per la moltiplicazione e la sopravvivenza dellelegionelle ha permesso di comprendere l'epidemiologia e l'ecologia di questi batteri. A 20 °C, i protozoifagocitano le legionelle e le digeriscono in gran numero. A 35°C, le legionelle fagocitate si moltiplicanoall'interno dei protozoi. Non si trova legionella a vita libera nell'acqua, è quasi sempre localizzata alivello dei protozoiLe amebe aumentano la potenziale trasmissione all'uomo: Legionella aumenta di numero al loro interno eselezionano quei caratteri di virulenza che porteranno all'infezione dei macrofagi alveolari. Legionella a vita50libera è poco resistente agli agenti fisici e chimici. All'interno dei protozoi, e soprattutto all'interno dellecisti, sono molto resistenti agli aumenti di temperatura e ai biocidi. Nell'ambiente sopravvivono per moltimesi se sono all'interno
Dei protozoi o associate nel BIOFILM (Disponibilità di nutrienti generati dall'attività metabolica del biofilm, aumentata possibilità di trasferimento di geni per virulenza e resistenza, protezione dai trattamenti chimici e fisici)
Tollera ampio range di condizioni chimico-fisiche (questa alta tolleranza in vitro non è presente)
- Temperatura: 0-63°C (optimum a 40-50°C, ruolo essenziale dell'acqua calda)
- pH: 5-8,5
- pO2: 0,2-15 ppm
Gli ambienti idrici artificiali agiscono da amplificatori e disseminatori: idromassaggi, acqua nebulizzata per rinfrescare anche la frutta per esempio. Sono a rischio tutti gli impianti ed i processi tecnologici che comportano un moderato riscaldamento dell'acqua e la sua nebulizzazione (campeggi, parchi divertimento, fontane, cascate, ospedali, cliniche, bagni turchi, piscine, apparecchi per inalazioni. Apparecchi come condizionatori, umidificatori e apparecchi medici come unità idriche.
odontoiatriche). FATTORI FAVORENTI la COLONIZZAZIONE degli IMPIANTI IDRICI ARTIFICIALI: temperatura dell'acqua tra 20 e 50°C, sedimenti ed incrostazioni calcaree (durezza dell'acqua), tubi a fondo cieco, che favoriscono il ristagno di acqua, materiali come plastica e pvc che rilasciano sostanza organica, possono facilitare la moltiplicazione di Legionella nel biofilm adeso alle pareti delle tubazioni, Zn, presenza di alghe e amebe acquatiche, situazione climatica umida, vibrazioni/cambiamenti di pressione nel sistema idrico che favoriscono il distacco dal biofilm.
FATTORI AGGIUNTIVI NELLE STRUTTURE TURISTICHE: - sistema di distribuzione dell'acqua molto complesso (ogni stanza ha il bagno) con percorsi lunghi dal sito di distribuzione ai rubinetti. In alta stagione consumo di acqua concentrato in certe ore del giorno e notte (calo della T° dell'acqua), mentre in bassa stagione, scarso consumo o albergo chiuso con possibile ristagno che facilita la formazione di biofilm.
La qualità dell'acqua erogata può variare e dovrebbe essere monitorata più frequentemente. Scarsa conoscenza del problema da parte del personale dei servizi tecnici dell'hotel. ORIGINE DEI CASI: i primi casi di legionellosi sono stati ricondotti ad aerosol provenienti da impianti di climatizzazione. Le infezioni più recenti sono state causate da contaminazione di: - impianti di distribuzione dell'acqua (docce, rubinetti, fontane, impianti termali, idromassaggi) - apparecchi per aerosol, ossigenoterapia e per la respirazione assistita - diffusione di aerosol contaminati da torri di raffreddamento di grandi edifici. - Segnalati casi acquisiti attraverso ferite e un caso in un neonato a seguito del parto in acqua. FATTORI di RISCHIO AMBIENTALI: - VIRULENZA DEL CEPPO: diversa capacità di sopravvivere e moltiplicarsi nei serbatoi ambientali (amebe) e nell'uomo (macrofagi) - CONCENTRAZIONE DI LEGIONELLA: carico microbico, (presenza)di Legionella in più del 30% dei campioni di acqua analizzati) grado di aerosolizzazione dell'acqua (Ø = 0.5 μ)
- DISTANZA DALLA SORGENTE il rischio aumenta al diminuire della distanza!!!
- FREQUENZA E DURATA DELL'ESPOSIZIONE
- CONDIZIONI METEOROLOGICHE (umidità relativa, nebbia, inversione termica, vento)
MALATTIE DA LEGIONELLA
La LEGIONELLOSI è una malattia non contagiosa di origine ambientale. La patogenesi di Legionella è associata alla capacità d'infettare le cellule fagocitarie umane. All'infezione possono seguire o la Febbre di Pontiac o la Malattia del Legionario. Il frequente riscontro di anticorpi anti-Legionella in assenza di episodi di polmonite fa ritenere che la Legionellosi si possa manifestare anche come forma subclinica. L'esposizione continua a basse dosi determina la formazione di anticorpi che permettono per esempio al personale di non contrarre malattia a differenza dei
turisti.LETALITA’: 5 – 15% in soggetti in buone condizioni di salute, 70 – 80% in pazienti in condizioni di saluteprecarie e trattati tardivamente. Legionellosi comunitaria: 5-15%. Legionellosi nosocomiale: 30-70%
Malattia dei Legionari
Incubazione 5 - 10 giorni; concomitanti patologie nel 60% dei casi; polmonite a esordio brusco mono obilaterale, aspecifica con malessere, febbre, cefalea, tosse, confusione, nausea, vomito, diarrea,proteinuria, ematuria. In casi gravi anche allucinazioni, delirio, amnesia, insufficienza renale, miocardite.
La polmonite da Legionella non ha caratteristiche cliniche che permettono di distinguerla da altre formeatipiche di polmonite. Il danno organico è ricondotto a produzione di fattori tossici che danneggiano il 52parenchima polmonare, alla produzione di fattori della chemiotassi e alla liberazione di endotossine cheattivano il fattore XII con formazione di essudato fibrinoso.
Febbre di Pontiac
La Febbre di Pontiac è una
acuto simil-influenzale che si risolve in 2-5 giorni, con tosse nel 30-60% dei casi e dolore toracico.